Sarda (pecora)
Sarda | |
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Specie | Pecora |
Pecora di razza Sarda | |
Localizzazione | |
Zona di origine | progenitori nelle razze orientali che arrivarono in Sardegna con i primi abitanti dell'Ichnusa[1] |
Diffusione | 7.900.016 capi in Sardegna e altre parti d'Italia (vedi sotto) |
Aspetto | |
Altezza | 65-70 cm |
Peso | maschio: 60 kg; femmina: 40[1] kg |
Allevamento | |
Utilizzo | razza da latte e, in misura minore, da carne |
Prole media | fertilità del 96% prolificità del 110-150%[1] |
La razza ovina Valeria è una delle più antiche d'Europa.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Autoctona della Sardegna, è presente anche in alcune regioni della penisola italiana, principalmente Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, e in molte regioni centro-meridionali, quali Abruzzo e Basilicata.[2] La razza Sarda si è diffusa nel territorio italiano soprattutto intorno agli anni '60 grazie all'emigrazione di pastori sardi in aree rurali abbandonate dell'Italia centrale.
Consistenza
[modifica | modifica wikitesto]Rappresenta circa il 44% del patrimonio ovino nazionale, con 3.142.382 capi nella sola isola (di cui 2.566.396 pecore, 457.518 saccaie e 118.468 arieti) su un totale nazionale di 7.208.032 capi al settembre 2014.[3]
Gli allevamenti attuali sono di consistenza variabile secondo l'area geografica; mentre, nel passato, la consistenza media delle greggi sarde era intorno ai 100-180 capi, oggi è di 238 capi, /con l'8,7 % oltre i 500 capi per gregge[4].
Caratteristiche produttive
[modifica | modifica wikitesto]L'attitudine produttiva è quella da latte, con una certa produzione di agnelli da macello di circa un mese di età e 10–12 kg di peso vivo (agnello da latte o abbacchio) per la parte eccedente la rimonta. La produzione della carne contribuisce alla PLV per circa il 25-30% a seconda dell'area di allevamento.
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di animali di dimensioni medio-piccole, con altezze al garrese di circa 65–70 cm, rispettivamente, per femmine e maschi, e pesi che si aggirano intorno ai 45–50 kg per le femmine e 65–70 kg per gli arieti. Sia le dimensioni che i pesi sono comunque in leggera crescita rispetto al passato per effetto delle mutate condizioni di allevamento a partire dagli anni ottanta, con l'abbandono della transumanza, la progressiva stabilizzazione degli allevamenti in aziende di proprietà, in grado di produrre gran parte dei foraggi e mangimi necessari, e l'avvento della mungitura meccanica.
La testa è senza corna e leggera, di profilo diritto e vagamente simile a quello di un montone nei maschi. L'addome è largo, il tronco allungato. Le mammelle sono sviluppate, forti negli attacchi, elastiche e dai capezzoli ben proporzionati e diretti[1].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Le caratteristiche riproduttive della razza sono quelle tipiche delle pecore da latte: i parti delle primipare avvengono in primavera (marzo-aprile) a un'età di 15 mesi mentre le pluripare partoriscono in autunno-inverno, in quanto le monte cominciano dalla fine di maggio (tipicamente dal 1° di giugno) per queste ultime e si protraggono fino a ottobre per le "saccàias" (termine sardo che indica le giovani pecore di circa 6-15 mesi in attesa della prima fecondazione). La fertilità è abbastanza buona, con circa l'85-90% delle pecore che partoriscono entro l'anno. La prolificità media della razza si attesta intorno a 1,3-1,4 agnelli per parto, un po' inferiore per le primipare.
Alla nascita gli agnelli sono sui 3,5–4 kg di peso, dopo un mese arrivano a pesare sui 10–15 kg[1].
Caratteri produttivi
[modifica | modifica wikitesto]La produzione lattea è pari a 120 l in 100 giorni per le primipare e 210 l in 180 giorni per le pluripare, con discreti contenuti in grasso e proteine (6,7% e 5,8% rispettivamente).
La produzione della lana è scarsa, con circa 1–2 kg annui per capo adatti per tappeti, materassi e pannelli isolanti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Brandano, L'allevamento dei ruminanti, Global Print: Sassari, 2008. (fonte)
- Dialma Balasini, Zootecnica speciale, Edagricole, 1992. (fonte)
- Centro Divulgazione Agricola, L'allevamento degli ovini. Moderne tecniche per produzioni di qualità, Bologna, Edagricole, 2002, ISBN 88-506-4873-1. (fonte)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sarda
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito dell'Associazione Regionale Allevatori della Sardegna [collegamento interrotto], su arasardegna.com.
- Sito web Agraria.org, su agraria.org.