Santuario di San Calocero

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Santuario di San Calocero
La facciata del santuario
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàMonte Castell'Ermo (Vendone)
IndirizzoMonte Peso Grande, Vendone (SV)
Coordinate44°05′45.78″N 8°03′17.1″E / 44.09605°N 8.05475°E44.09605; 8.05475
Religionecattolica di rito romano
TitolareCalogero di Brescia
Diocesi Albenga-Imperia
Inizio costruzioneprima del XIV secolo

Il santuario di San Calocero è un luogo di culto cattolico di origine medioevale, situato nei pressi del monte Castell'Ermo[1], nel comune di Vendone in provincia di Savona.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il campanile
L'abside

La costruzione del santuario è legata ad una tradizione secondo la quale, nella località ove sorge oggi la chiesa, avrebbe vissuto come eremita san Calocero (o Calogero). Alla vita in solitudine del santo sarebbe anche legato il nome del sovrastante monte Castell'Ermo, ovvero Castello dell'Eremo.[2]

Nel sito dove oggi sorge la chiesa de San Calocero esisteva in passato una fortificazione che, dopo essere stato tra i possessi dei Clavesana, venne ceduta alla città di Albenga.[3] La chiesa è nominata in un documento del 20 novembre 1336 come (LA) Sancti Caloceri de castro ermo.[4] Si trova a monte di Curenna, una frazione del comune di Vendone, il cui territorio trabocca sull'altro versante, in val Pennavaira.[5]

Nel 2014 il Ministero della cultura ha dichiarato la chiesa di San Calocero bene di interesse culturale in quanto il sito risultava essere di "eccezionale importanza da un punto di vista archeologico, e che la chiesa risultava essere senza dubbio uno dei luoghi di culto più antichi della diocesi ingauna".[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Vista dall'alto
Lato sud-ovest

La chiesa è costituita da una unica navata, di notevole lunghezza e coperta da una volta a botte. L'abside ha pianta esagonale, e lateralmente rispetto alla navata sono presenti alcune cappelle. L'interno della chiesa, piuttosto sobrio, è ingentilito da paraste con capitelli in stile corinzio. La facciata, rivolta verso sud-est, precede un porticato piuttosto profondo dal quale si accede oltre che alla navata anche alla sagrestia. È dipinta in colore chiaro e la sua copertura a doppia falda è asimmetrica.Sul lato sud-occidentale del piccolo complesso edilizio si trova un campanile in pietra. La copertura del tetto è in tegole marsigliesi.[3]

Il piccolo santuario è ancora oggi meta di un importante pellegrinaggio che, ogni cinque anni, coinvolge i fedeli di vari comuni circostanti.[6]

Tutela naturalistica[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario e l'area circostante ricadono nel territorio del SIC (Sito di importanza comunitaria) denominato Castell'Ermo - Peso Grande (codice: IT1324818).[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV., 7 Le valli di Albenga, in Liguria, collana Guida d'Italia, Touring club italiano, 1982, p. 451. URL consultato il 20 dicembre 2021.
  2. ^ Andrea Gandolfo, Aquila di Arroscia, in La provincia di Imperia: A-L, Blu edizioni, 2005. URL consultato il 3 febbraio 2022.
  3. ^ a b c Il Direttore Regionale, Decreto 070467 del 26 marzo 2014 (PDF), Genova, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria - Servizio tutela bani culturali. URL consultato il 3 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2022).
  4. ^ Carlo Perogalli e Enrico D. Bona, I castelli della Liguria: Provincia di Imperia ; Provincia di Savona, Mondani, 1974, p. 355. URL consultato il 3 febbraio 2022.
  5. ^ Teofilo Ossian De Negri, Il ponente ligustico incrocio di civiltà, Stringa editore, 1977, p. 111. URL consultato il 3 febbraio 2022.
  6. ^ AA.VV., Alla scoperta delle rocce incise nel geoparco del Beigua (PDF), Genova, Parco naturale regionale del Beigua, 2013, p. 16, ISBN 978-88-95711-03-4. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  7. ^ SIC e ZPS in Liguria » Savona » Castell'Ermo - Peso Grande, su natura2000liguria.it, Regione Liguria. URL consultato il 19 dicembre 2021.

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