Santa Maria la Fossa

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Santa Maria la Fossa
comune
Santa Maria la Fossa – Stemma
Santa Maria la Fossa – Bandiera
Santa Maria la Fossa – Veduta
Santa Maria la Fossa – Veduta
Basilica e piazza Europa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoNicolino Federico (lista civica Insieme) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°04′29.47″N 14°08′31.78″E / 41.074853°N 14.142162°E41.074853; 14.142162 (Santa Maria la Fossa)
Altitudine16 m s.l.m.
Superficie29,73 km²
Abitanti2 759[1] (20-3-2024)
Densità92,8 ab./km²
FrazioniLa Torre
Comuni confinantiCapua, Casal di Principe, Grazzanise, San Tammaro
Altre informazioni
Cod. postale81050
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061084
Cod. catastaleI247
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 094 GG[3]
Nome abitantiFossatari
PatronoSan Restituto

Maria SS. Assunta in Cielo

Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Santa Maria la Fossa
Santa Maria la Fossa
Santa Maria la Fossa – Mappa
Santa Maria la Fossa – Mappa
Posizione del comune di Santa Maria la Fossa nella provincia di Caserta
Sito istituzionale
Stemma comunale

Santa Maria la Fossa è un comune italiano di 2 759 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Il paese è uno dei luoghi d'origine della Mozzarella di bufala Campana DOP.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Citato da Tito Livio con il nome di “Fossa Graeca” (Ab Urbe condita libri, XXVIII, 46), e oggi conosciuto con il nome di “Mazzoni”, il territorio ove sorge Santa Maria la Fossa era famoso nell'antichità per le coltivazioni di rose.

Chiamato originariamente “Fossa”, il centro abitato sorse attorno all'anno mille come casale della città di Capua e raggiunse il suo massimo sviluppo nel periodo longobardo. Venne denominato Santa Maria Minore detta “fossa“ presumibilmente in seguito alla costruzione, nel 1084, di una chiesa romanico-longobarda dedicata alla Madonna.

Feudo di Riccardo Filangiero, passò per ordine di Carlo I d'Angiò a Guglielmo Stendardo essendo questo feudo, insieme a quelli di Pietrastornina, Quadrapane, Ponticchio, Arienzo, Arpaia, Pomigliano d'Arco, Sant'Antimo, Pipone e Frignano ritornati nelle disposizioni della corona a seguito della ribellione del Filangieri, che aveva seguito le sorti di Corradino di Svevia.

Nel 1525 l'Imperatore Carlo V concesse ai fossatari il privilegio di far pascolare liberamente il bestiame nella zona senza timore di violenza. Per questo motivo, probabilmente, non sono mai state rinvenute tracce di mura intorno all'abitato. Dal Settecento Santa Maria la Fossa fu unificata con i centri di Grazzanise e Brezza e nel 1805 contava appena 500 abitanti.

Testo della legge che scorporò Santa Maria la fossa da Grazzanise

Frazione del comune di Grazzanise fino al 1907, diventò da allora comune autonomo. Il primo sindaco fu Antimo Abbate, il quale, ritenendo alcuni cittadini disonorevole il suffisso "la Fossa", fece votare al Consiglio comunale il cambio del nome in Santa Maria a Volturno. Il nome però non fu mai effettivamente cambiato.

Durante la seconda guerra mondiale la cittadina fu protagonista di sanguinosi scontri tra le forze tedesche e quelle americane. Nel 1943 il centro abitato fu minato e numerose case vennero incendiate. I bombardamenti aerei distrussero gran parte dell'abitato, l'aeroporto militare di Grazzanise e la polveriera di Carditello che dista solo quattro chilometri dal paese. Un violento combattimento aereo provocò poi l'abbattimento di due velivoli dell'aviazione tedesca (uno dei quali cadde nell'area prospiciente la masseria Palummara). Anche la chiesa dedicata alla Madonna Assunta fu parzialmente distrutta insieme al campanile, riedificato più tardi a distanza dalla struttura principale.

Il 1º giugno del 1944 Arturo Giusti fu nominato primo sindaco del dopoguerra dal Comitato di liberazione. Lo stesso Giusti fu poi rieletto nel 1946 dal Consiglio comunale.

In quello stesso anno ebbe inizio la ricostruzione dell'abitato e si stabili in località Balzana l'azienda agro-zootecnica Cirio che, con 209 ettari di terreni coltivati principalmente a pomodori e barbabietole, contribuì alla ripresa economica e occupazionale della cittadina. Nei primi anni novanta si verificò il fallimento della Cirio e il passaggio di mano all'industriale Dante Passarelli, ritenuto dalla magistratura organico al clan camorristico dei casalesi. Per questo motivo nel 2004 l'impresa fu messa sotto sequestro. Poi dissequestrata per la morte dell'imprenditore[4], passò nelle mani dei suoi eredi ed oggi è nuovamente sotto sequestro in quanto i magistrati ipotizzano sia stata a suo tempo acquisita con denaro di provenienza illecita. Si tratta di un complesso agricolo confiscato prima per i 2/3 in quota ideale nell’ambito del processo cd. ‘Spartacus’ a Francesco Schiavone, Sandokan, e Francesco Bidognetti, Cicciott’ e Mezzanotte, ritenuti i capi del clan camorristico di Casal di Principe. La residua parte è stata confiscata definitivamente agli eredi di ‘Dante Passarelli’, fittizio intestatario del complesso agricolo attraverso la società IPAM srl, lo scorso mese di maggio 2017 ed assegnata definitivamente al Comune di S. Maria La Fossa nel mese di dicembre 2017. Questo complesso è costituito da circa 31 terreni agricoli per un totale di 200 ettari di estensione, 20 abitazioni coloniche e 14 edifici rurali (capannoni e stalle). “L'azienda nasce negli anni 30 e 40, acquistata dalla società Cirio, presidente Paolo Signorini. ‘La Balzana’ presentava la peculiarità di essere una azienda con abitazione per i propri dipendenti. Le abitazioni circostanti l'azienda erano 20 mentre all'interno vi erano due abitazioni per il direttore ed il vicedirettore. Ogni abitazione era goduta gratuitamente dai dipendenti ed era composta da 5 vani ed un bagno, oltre ad avere il pollaio, un porcile, ed un forno per il pane. In quegli anni l'intera attività produttiva, dalla lavorazione dei campi alla cura e mungitura degli animali, era realizzata a mano. I prodotti dei campi erano trasportati in azienda con carri trainati da cavalli, la fecondazione degli animali veniva effettuata da veterinari dell’azienda che avevano in considerazione il miglioramento genetico e la quantità di produzione di latte. Negli anni 60' l’azienda aveva raggiunto l'apice della propria attività con circa 80 dipendenti fissi e oltre 800 dipendenti stagionali. Proprio negli anni ‘60 si procedeva ad un’ampia trasformazione lavorativa attraverso la meccanizzazione di tutte le fasi lavorative del terreno, l'impianto di mungitura, passando dalla stabulazione fissa del bestiame alla stabulazione libera con un aumento di mille capi di bestiame. L'azienda, essendo cresciuta nella sua popolazione, realizzò al proprio interno la scuola elementare, (una classe con un'unica insegnante per tutte le classi elementari) e la chiesa. A tutti i dipendenti era distribuito giornalmente e gratuitamente un litro di latte. In seguito l’azienda fu acquistata dalla S.M.E., azienda a partecipazione statale, che faceva parte del gruppo I.R.I. Con la privatizzazione della SME, l'azienda fu venduta a privati, liberando la struttura di tutti gli animali esistenti; ancora successivamente venduta alla IPAM dei fratelli Passarelli, prestanomi della famiglia Schiavone.” L’obiettivo del Comune di S. Maria La Fossa, è quello di valorizzare l’intera struttura per finalità agroalimentare con il recupero di tutte le infrastrutture e i terreni agricoli. Nel 2008 in località Ferrandelle è stata realizzata dal Commissariato di Governo, non senza l'opposizione della popolazione e dell'amministrazione, la discarica omonima, un sito provvisorio da 500 000 tonnellate di rifiuti attrezzato per consentire la rimozione dei rifiuti giacenti nelle strade della Campania a seguito dell'ennesima emergenza. L'area, estesa circa 60 ettari, era stata in gran parte confiscata qualche anno prima al boss della camorra Francesco Schiavone ed era destinata ad ospitare una fattoria della legalità. Non lontano dal sito dovrebbe sorgere un altro inceneritore della Campania dopo quello di Acerra, la cui realizzazione è al momento bloccata in seguito ad un'indagine della magistratura su una presunta ingerenza della camorra. Sull'area confiscata alla camorra è Stato realizzato il più grande impianto di smaltimento di reflui zootecnici, un centro di documentazione ambientale ed un'isola ecologica dopo aver totalmente bonificato dai rifiuti il sito. Questo complesso intitolato a "Pio La Torre", politico e sindacalista ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982, è stato inaugurato dal sindaco pro-tempore Antonio Papa alla presenza del  figlio di Pio La Torre, Franco. L'edificio sorge in località Ferrandelle, nel comune di  Santa Maria la Fossa, su un'area agricola di circa 13 ettari, confiscata a Francesco Schiavone, "Sandokan". "Nel 1982, l'anno dell'assassinio di mio padre - ha detto Franco La Torre -  in Sicilia si parlava di mafia come di una devianza culturale e antropologica, quasi giovanilistica. Pochi mesi dopo l'omicidio fu approvata la legge Rognoni-La Torre che introdusse nel Codice penale la previsione del reato di "associazione di tipo mafioso". È possibile, dunque, cambiare. È possibile - ha concluso La Torre - lasciarsi alle spalle l'incubo della Terra dei Fuochi e questo centro ne è la prova". La mattinata si è aperta con i saluti dell’ex sindaco Antonio Papa, di Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, di Alessandro Stefanello, amministratore delegato di "Power Rinasce, del gruppo Intercantieri Vittadello, che nel progetto ha investito 9 milioni, mentre  1,5 milioni sono stati investiti dal consorzio  Agrorinasce, con fondi del Ministero dell'Interno. Tra le testimonianze, anche quelle della senatrice Rosaria Capacchione e del senatore Ciro Falanga, componenti della Commissione parlamentare antimafia, di Gianna Fracassi, vicesegretaria nazionale Cgil, di Maria Antonietta Troncone, Procuratore Capo Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, del viceprefetto Imma Fedele, presidente di Agrorinasce.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Basilica Maria SS. Assunta in Cielo[modifica | modifica wikitesto]

Basilica e piazza Europa

La basilica intitolata all'Assunta fu edificata nell'anno 1084 da alcuni nobili capuani, sui resti di una chiesa longobarda. Essa rappresenta nel meridione uno dei monumenti più importanti del medioevo.

La Basilica presenta alcuni lineamenti longobardi, ma in verità è più Benedettina che Longobarda.

Infatti si dice che sia sorella alla chiesa di Sant'Angelo in Formis, anch'essa Benedettina. Queste informazioni sono state date dalla dott.sa dei beni culturali.

Detta basilica, non compare nell'elenco delle chiese che il papa Alessandro 3°(1159-1181) riconobbe sotto la giurisdizione dell'Arcivescovo di Capua Alfano (1163-1183) riportata nella bolla pontificia CUM EX INIUNCTO dell'1 Marzo 1173. Invece nell'inventario delle chiese dell'Arcidiocesi di Capua tassate dalla santa sede fatto redigere dall'Arcivescovo Stefano (1363-1380) il 17 dicembre 1375, la chiesa di Santa Maria la Fossa compare insieme a quella di S. Erasmo e di S. Nicola; e di essa dice che è tenuta a versare alla reverenda Camera Apostolica l'importo di otto tarì RECTORIA ECCLESIAE SANCTAE MARIAE DE FOSSAE IN TERENIS OCTO.

La facciata romanica della chiesa, prima degli eventi bellici del 1943, era preceduta da un nartece con archi a tutto sesto retti da mezze colonne di spolio, con annesso campanile lato sinistro. In quel tempo chiunque fosse ricercato dalla legge e trovasse rifugio dentro il perimetro delle colonne, godeva del diritto di asilo e pertanto non poteva essere arrestato.

La Basilica di S. Maria la Fossa con tre navate terminanti in tre absidi, dopo anni restauri, è ritornata a vivere mostrando immagini architettoniche e pittoriche ricche di storia e di fede: colonne, capitelli, affreschi che risalgono tra l'undicesimo e il sedicesimo secolo di ottima fattura e un antichissimo fonte Battesimale risalente all'undicesimo secolo. Tra gli affreschi più antichi nella navata centrale troviamo S.Stefano del dodicesimo secolo, le opere della misericordi del tredicesimo, la madonna del cardellino, l'annunciazione, la Madonna del Coniglio su un pilastro di destra, sullo stesso pilastro anteriore una Madonna dello stesso periodo, mancante della parte inferiore (spicconta per l'inserimento di un pulpito)

Abside ed altare centrale

Interessante un dipinto su tavola raffigurante l'assunzione della Vergine Maria, commissionato dal sacerdote Vincenzo Maffia. Di Straordinario valore artistico sono le statue del Crocifisso, della Madonna Assunta, di San Michele del 1755 e il busto di San Restituto opera dello scultore napoletano Giacomo Colombo tra il diciassettesimo e diciottesimo secolo. Vanno ricordati anche gli studi su più antichi documenti pergamenacei di S.Maria la Fossa risalenti all'dodicesimo secolo conservati nell'Archivio Diocesano di Capua.

Fino a prima dell’anno 1797 la Chiesa arrivò a possedere ben 144 moggi di terreno.

Nel passato la Chiesa godette di fama per la colonna del suo cereo pasquale, un vero e proprio capolavoro d’arte. Il cereo poi, riferiscono gli storici, pesava ben 133 libbre, e pare che fosse più grande e più bello di quello della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, che ne pesava 80.

Per l’uso e la manutenzione del cereo di Santa Maria la Fossa si spendevano le rendite di quattro moggi di terreno.

Cappella Madonna delle Grazie[modifica | modifica wikitesto]

Statua della Madonna delle Grazie

Essa era in origine una cappella privata di proprietà della famiglia Giusti; infatti fu fatta edificare nel 1940 da don Francesco Giusti. In seguito è stata donata dalla stessa famiglia alla Parrocchia. L’edificio sacro presenta la classica facciata a capanna: la struttura liscia e compatta è rinserrata da lesene che sostengono un frontone triangolare in aggetto al cui centro si inserisce un rosone entro una cornice modanata. Al centro della facciata si apre un unico portale rettangolare sovrastato dall’immagine della Madonna delle Grazie in marmo scolpito. Al colmo si erge un pilastrino con campana in evidenza.

Cappella Madonna dell’albero[modifica | modifica wikitesto]

Statua Madonna dell’albero smlf

Situata nella frazione, La torre, la cappella della madonna dell’albero è stata solo negli ultimi anni riscoperta e ristrutturata, grazie anche all’intervento di un comitato popolare che provvede ai bisogni della struttura e che ogni anno organizza degli eventi e celebrazioni , che attirano sempre più fedeli e curiosi.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Comune Santa Maria la fossa

Situato al centro di Piazza Europa, è il palazzo dove hanno sede gli uffici comunali e dove nella sala consiliare si riunisce il consiglio comunale. Il palazzo ospita temporaneamente, in attesa di migliore collocazione, la collezione di opere artistiche( pitture, dipinti e bassorilievi in bronzo)donate al comune dal professore Angelo Mirra. È inoltre sede della polizia municipale.

Piazza eroi di Nassirya[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Nassirya

Parco della vittoria[modifica | modifica wikitesto]

Parco della vittoria Santa Maria la fossa

Edificato su di un bene confiscato alla camorra, il parco della vittoria è uno dei luoghi di ritrovo dei giovani e delle famiglie della comunità locale.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il fuoco di Sant’Antonio[modifica | modifica wikitesto]

È proprio il fuoco l’elemento che più di tutti, oggi, viene utilizzato per ricordare San’Antonio. In molte zone d’Italia si accendono falò che simboleggiano la volontà di abbandonare tutto ciò che appartiene ai mesi passati e di rinnovarsi a partire dal primo mese del nuovo anno. Lo stesso giorno vengono Benedetti gli animali dal sagrato della chiesa.

Arriffa della Madonna Assunta[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno prima della solenne processione della Madonna Maria SS. Assunta in Cielo, la prima domenica di agosto, un carro addobbato percorre le strade del paese per raccogliere prodotti offerti dagli abitanti che vengono poi venduti all'asta la sera.

Furto della statua della Madonna[modifica | modifica wikitesto]

Una leggenda molto antica è legata alla statua della madonna Assunta alla quale è intitolato il paese. Leggenda vuole che una notte dei ladri del paese vicino, Grazzanise, si introdussero nella chiesa e rubarono la statua della madonna con tutti i suoi ori ed argenti (voti di tutti i fedeli). Una volta caricata sulle spalle si incamminarono verso il cimitero dove Santa Maria la fossa è collegata a grazzanise tramite un piccolo ponticello, arrivata in quel punto si dice che la statua diventò talmente pesante che i ladri furono costretti a lasciarla lì. Pensarono di rubare i voti dei fedeli ma appena fecero per prenderli si fecero incandescenti, le loro mani si ustionarono E cominciarono a sanguinare. Scapparono e mai più tentarono l’impresa.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuola elementare G.Falcone

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Scuola elementare intitolata a Giovanni Falcone, in stile Liberty. Il plesso è stato riportato al suo splendore iniziale, inaugurata nel 2019, è stata edifica una palestra in progetto da molto tempo, ed è una scuola "green" che si autoalimenta energeticamente.

  • Scuola media statale “Mons. E. Mirra”
  • Scuola materna “M. Montessori”
  • Scuola materna “la Gioconda"

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Fiera settimanale[modifica | modifica wikitesto]

La fiera settimanale si svolge il sabato mattina all'area Mercato, sorta da un bene confiscato alla camorra, intitolata a Federico del Prete. Solo ultimamente la fiera settimanale è stata riscoperta e sta avendo molto successo anche fra i paesi limitrofi.

Mozzarella di bufala Campana DOP[modifica | modifica wikitesto]

Santa Maria La Fossa è uno dei luoghi d'origine della mozzarella di bufala campana DOP considerato l'oro bianco della Campania, infatti è possibile trovare molte aziende bufaline che producono latte di bufala.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 novembre 1994 29 novembre 1998 Alfonso Perillo Lista Area Gov. Sindaco
29 novembre 1998 13 giugno 1999 Fulvio Papa Centro-sinistra Liste civiche Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Bartolomeo Abbate Destra Sindaco
12 giugno 2004 8 giugno 2009 Bartolomeo Abbate Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Antonio Papa Lista civica Le rose Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Antonio Papa Lista civica Le rose Sindaco
27 maggio 2019 in carica Nicolino Federico Lista civica Insieme Sindaco

[6]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio ASD Santa Maria La Fossa, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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