San Vito (Italia)
San Vito comune | |
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(IT) San Vito (SC) Santuidu | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Marco Antonio Siddi (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 12-10-2021[1]) |
Territorio | |
Coordinate | 39°26′30.82″N 9°32′25.53″E / 39.441894°N 9.540424°E |
Altitudine | 10 m s.l.m. |
Superficie | 231,64 km² |
Abitanti | 3 495[2] (31-7-2021) |
Densità | 15,09 ab./km² |
Frazioni | San Priamo, Tuerra I, Tuerra II, Brecca, San Salvatore |
Comuni confinanti | Castiadas, Muravera, Burcei, Villaputzu, Villasalto, Sinnai (CA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09040 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111066 |
Cod. catastale | I402 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Nome abitanti | (IT) sanvitesi (SC) santuidesus |
Patrono | san Vito |
Giorno festivo | 15 giugno |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
San Vito (Santuidu in sardo[4]) è un comune italiano di 3 495 abitanti[2] della provincia del Sud Sardegna, posto nella subregione storica del Sarrabus. Con una superficie di 231,64 km², è il 6° comune più esteso della regione, dopo Sassari, Olbia, Arbus, Ozieri e Teulada.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio di San Vito è ricco di testimonianze del periodo prenuragico e nuragico come le domus de janas e i nuraghi. Sono presenti inoltre tracce puniche e romane.
Nel medioevo fece parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Sarrabus, e successivamente del giudicato di Gallura per poi essere annesso nei territori d'oltremare di Pisa nel 1258. Conquistato dagli aragonesi nel 1324, seguì le vicende del Regno di Sardegna aragonese[5]. Nel 1363 gli aragonesi incorporarono il paese nella contea di Quirra, data in feudo dal Re di Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Berengario Carroz. La contea fu trasformata in marchesato nel 1603, e San Vito ne fece parte; il marchesato fu feudo prima dei Centelles, poi degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di San Vito
- Chiesa di San Lussorio
- Chiesa di Santa Maria
- Santuario di San Priamo
- Chiesa di Sant'Antioco
- Chiesa di Sant'Andrea
- Chiesa di Santa Barbara
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
- Monte Narba: Già conosciuto nel Settecento, a partire dalla metà dell’Ottocento quello di Monte Narba divenne uno dei principali giacimenti di piombo e argento d'Italia. Il villaggio venne costruito nel 1864, quando la miniera fu concessa alla Società Lanusei. Era una vera e propria piccola cittadina: c'era il telefono, l'energia elettrica, le case per gli impiegati e i dirigenti, un ospedale, la falegnameria e l'officina meccanica. Gli edifici hanno subito molti crolli e questo rende difficile l’esplorazione degli interni, soprattutto per quanto riguarda Villa Madama, il palazzo di tre piani dov'era ospitato il direttore.
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
- Necropoli di Pranu Narbonis
- Nuraghe Asoru
- Nuraghe Genna Mesa
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
La variante del sardo parlata a San Vito è il campidanese sarrabese.
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Elezioni comunali, a San Vito Marco Antonio Siddi sindaco per 10 voti, in La Nuova Sardegna, 12 ottobre 2021. URL consultato il 13 ottobre 2021.
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2021.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Centenario della nascita di "Tziu Antoni CUCCU", su comune.sanvito.ca.it. URL consultato il 7 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2022).
- ^ Comunas,Storia di San Vito
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- S.Tola, La Poesia dei poveri. La letteratura in lingua sarda, AM&D Edizioni, Cagliari, 1997
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 9 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Wikivoyage contiene informazioni turistiche su San Vito
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244291857 |
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