Saint-Barthélemy (collettività d'oltremare)
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Saint-Barthélemy | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Collettività di Saint-Barthélemy | ||||||
Nome ufficiale | Collectivité de Saint-Barthélemy | ||||||
Dipendente da | ![]() | ||||||
Lingue ufficiali | Francese | ||||||
Capitale | Gustavia (2.100 ab. / 2005) | ||||||
Politica | |||||||
Status | Collettività d'oltremare | ||||||
Capo di Stato | Emmanuel Macron | ||||||
Capo di Governo | Xavier Lédée | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 25 km² | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 9.131 ab. (2012) | ||||||
Densità | 435 ab./km² | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | America Centrale | ||||||
Fuso orario | UTC-4 | ||||||
Economia | |||||||
Valuta | Euro | ||||||
Varie | |||||||
TLD | .bl | ||||||
Prefisso tel. | +590 | ||||||
Inno nazionale | La Marsigliese | ||||||
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Saint-Barthélemy (o Collectivité de Saint-Barthélemy), spesso abbreviata in Saint Barts, è un'isola delle Antille e dal 22 febbraio 2007 una Collettività d'oltremare della Francia di 9.131 abitanti. Precedentemente e provvisoriamente fino al 15 luglio 2007 era un comune francese che faceva parte della DOM-ROM della Guadalupa. I suoi abitanti si chiamano Saint-Barths.
Storia[modifica | modifica wikitesto]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]
Prima dei contatti con i popoli europei l'isola fu frequentata dai popoli provenienti dai Caraibi orientali, in particolare dai Taino. Cristoforo Colombo fu il primo europeo a visitare l'isola nel 1493.

XVII secolo[modifica | modifica wikitesto]
L'isola di Saint-Barthélemy venne rivendicata dalla Francia sin dal 1648. Questi primi coloni francesi erano stati incoraggiati da De Poincy, il tenente-governatore della Compagnia francese delle Indie occidentali e composto circa 60 coloni. Guidati da Jacques Gentes, i nuovi arrivati iniziarono a coltivare il cacao.
De Poincy era l'amministratore dominante in questo periodo e un membro dell'Ordine di San Giovanni.
XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1784 essa venne ceduta alla Svezia in cambio di alcuni diritti commerciali nel porto di Göteborg. Questo cambio di controllo ha visto il progresso e la prosperità dell'isola, con gli svedesi che hanno dichiarato Gustavia un porto franco, conveniente per la negoziazione per gli europei per i beni, compreso il materiale di contrabbando.
XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1852, un devastante uragano colpì l'isola e questo fu seguito da un incendio.
La Svezia la governò per quasi un secolo, finché nel 1878, a seguito di un referendum nel 1877, la rivendette di nuovo alla Francia; dopo di che è stata amministrata da parte di Guadalupa.
La capitale dell'isola, Gustavia, prende nome dal re di Svezia Gustavo III.
XX secolo[modifica | modifica wikitesto]
Il 19 marzo 1946, gli abitanti dell'isola diventarono cittadini francesi con pieni diritti.
Geografia[modifica | modifica wikitesto]



Posta a circa 250 chilometri (160 miglia) ad est di Porto Rico e le vicine Isole Vergini, St. Barthélemy si trova immediatamente a sud est delle isole di Saint Martin e Anguilla.
Si tratta di una delle isole del Rinascimento. St. Barthélemy è separata da Saint Martin dal canale Saint-Barthélemy.
Si trova a nord est di Saba e Saint Eustatius, a nord di St Kitts. Alcuni piccoli isolotti satelliti appartengono a St. Barthélemy tra cui Île Chevreau (Île Bonhomme), Île Frégate, Île Toc Vers, Île Tortue e Gros Îlets (Ilots Syndare). Un isolotto molto più grande, Île Fourchue, si trova a nord dell'isola, nel Canale di Saint-Barthélemy. Altri isolotti rocciosi che comprendono Coco, il Roques (o piccole rocce tartaruga), il Goat, e il e il Sugarloaf.
Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è suddiviso amministrativamente in 40 quartieri all'incirca corrispondenti a piccoli centri abitati. Essi sono raggruppati in due paroisses (parrocchie):

Sous le Vent (Sottovento) |
Au Vent (Sopravvento) | ||
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Nr | Quartieri | Nr | Quartieri |
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 |
Colombier Flamands Terre Neuve Grande Vigie Corossol Merlette La Grande Montagne Anse des Lézards Anse des Cayes Le Palidor Public Col de la Tourmente Quartier du Roi Le Château Aéroport Saint-Jean Gustavia La Pointe Lurin Carénage |
21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 |
Morne Criquet Morne de Dépoudré Gouverneur Anse du Gouverneur Morne Rouge Grande Saline Petite Saline Lorient Barrière des Quatres Vents Camaruche Grand Fond Toiny Devet Vitet Grand Cul-de-Sac Pointe Milou Mont Jean Marigot Anse du Grand Cul-de-Sac Petit Cul-de-Sac |
Clima[modifica | modifica wikitesto]
L'isola ha un clima tropicale, con temperature che si aggirano tra i 22 °C e i 30 °C, il che significa che il clima è caldo ma temperato dagli alisei. La stagione secca va da gennaio ad aprile e quella più umida da luglio a novembre.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]
La produzione agricola sull'isola è difficile dato il terreno secco e roccioso, ma i primi coloni sono riusciti a produrre verdure, cotone, ananas, sale, banane e a praticare anche la pesca. La patata dolce viene coltivata in alcune zone.
Gli isolani hanno sviluppato il commercio attraverso il porto di Gustavia.
Artigianato[modifica | modifica wikitesto]
Corossol è nota per il suo artigianato; tessitura e borse da fronde di palma è un'attività economica a basso reddito della popolazione indigena.
Turismo[modifica | modifica wikitesto]
L'isola è meta di turisti tutto l'anno soprattutto Americani nel periodo invernale mentre Francesi ed Europei in generale durante la stagione estiva, rinomata per la vita mondana possiede però spiagge e scorci naturalistici di rara bellezza.
Le spiagge principali sono:
- St. Jean, frequentata da numerosi VIP e ove ci sono gli alberghi e i locali più famosi
- Shell beach, fatta di conchiglie e frequentata soprattutto al tramonto
- Anse Saline, splendida ed incontaminata non attrezzata spesso meta di naturisti
- Anse du Colombier, raggiungibile solo via mare o con una camminata di 20 minuti
- Anse du Gouverneur, dove ha casa il famoso magnate russo Roman Abramovič e dove sono girati gli scatti fotografici per Victoria's Secret.
Politica e governo[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Musica[modifica | modifica wikitesto]
I Caraibi, luogo di nascita del calypso, merengue, soca, zouk e reggae, musiche che hanno influenzato la cultura isolana. Il St. Barthélemy Music Festival è un importante spettacolo internazionale che si svolge ogni anno.
Cucina[modifica | modifica wikitesto]
La cucina francese, cucina indiana occidentale, cucina creola, cucina italiana e la cucina asiatica sono comuni a St. Barthélemy. L'isola ha più di 70 ristoranti che servono molti piatti e altri ristoranti gourmet; molti dei migliori ristoranti si trovano negli alberghi.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Essendo cittadini francesi, gli abitanti di Saint-Barthélemy possono essere convocati nelle rappresentative sportive transalpine, anche se non mancano le rappresentative locali. Ad esempio, per quanto riguarda il calcio, Saint-Barthélemy è insieme a Saint-Martin sotto l'egida della CFIN, che è parte della CFU e della CONCACAF. In virtù di ciò, i calciatori di Saint-Barthélemy possono essere convocati nella selezione di Saint-Martin, anche se esiste una selezione di calcio dell'isola, che però non è affiliata a nessuna confederazione internazionale.
Trasporti[modifica | modifica wikitesto]


L'isola è collegata via mare con l'isola di Saint Martin[1] e invece via aereo con le isole caraibiche vicine con voli di corto raggio, Saint Martin, Anguilla, Saint Lucia e Guadalupa.[1][2] L'aeroporto dell'isola, dato il difficile avvicinamento alla pista 10 a causa di un'altura adiacente ad essa, è considerato uno tra i più pericolosi al mondo.
Le strade strette e congestionate e la difficoltà di parcheggio, sono stati un impulso per la guida auto Smart.[3]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Sullivan, p. 160
- ^ The World Fact Book, su Transport, CIA Fact Book. URL consultato l'8 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
- ^ Michael Kohn, Robert Landon e Thomas Kohnstamm, Colombia, Lonely Planet, 2006, p. 145, ISBN 978-1-74104-284-9.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Saint-Barthélemy
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Saint-Barthélemy
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale della Collettività Territoriale di Saint-Barthélemy, su comstbarth.fr.
- Sito ufficiale del turismo, su saintbarth-tourisme.com.
- Mémoire St Barth: storia di Saint-Barthélemy (schiavo, schiavitù, abolizione), su memoirestbarth.com.
- Galleria fotografica di Saint-Barthélemy, su crivels1.xoom.it.
- Radio St Barth, su radiostbarth.com. URL consultato il 15 aprile 2006 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2018).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140366779 · LCCN (EN) n84179175 · GND (DE) 4271726-7 · BNE (ES) XX456760 (data) · BNF (FR) cb119777765 (data) · J9U (EN, HE) 987007555485505171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n84179175 |
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