Sacco di Vieste

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Sacco di Vieste
Data15 luglio 1554
LuogoVieste
EsitoVittoria ottomana
  • Cattura della fortezza[1]
  • Da 5.000 a 7.000 ridotti in schiavitù[2][3]
  • Decapitazione di 5.000 abitanti o dell'intera popolazione di Vieste[4][5][6]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Sconosciuti60[7] o 70 galee[8]
Perdite
Pesanti perdite
5.000 - 7.000 ridotti in schiavitù
5.000 decapitati
Sconosciute
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Il Sacco di Vieste fu condotto dal corsaro ottomano Dragut e avvenne il 15 luglio del 1554.[8] Questo saccheggio provocò la cattura della fortezza, un massacro e la riduzione in schiavitù di migliaia di persone.

Il 15 luglio dell'anno 1554 Dragut sbarcò a Vieste con 60 o 70 galee. Al suo arrivo gli abitanti di Vieste si rifugiarono tra una cattedrale e un castello che avevano barricato. Gli italiani negoziarono la resa e consegnarono oro e argento sperando che bastassero a salvare Vieste.[8]

Aprirono le porte il 24 luglio e i turchi entrarono e iniziarono a saccheggiare la città. Razziarono chiese e case e massacrarono donne, bambini e anziani.[8] L'arciprete di Vieste e la sua famiglia furono fatti prigionieri e riscattati.[9]

Dai 5.000 ai 7.000 abitanti furono ridotti in schiavitù e Dragut ordinò la decapitazione di tutti coloro che non fosse in grado di portare via in schiavitù, con la conseguente decapitazione di 5.000 persone.[4][5][6] Una fonte sostiene che l'intera popolazione di Vieste sia stata decapitata e questo evento è stato descritto come un massacro.[4][10] Un altro raid avvenne a Napoli nello stesso anno dove gli algerini presero 7.000 schiavi.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Xavier de PLANHOL, L'Islam et la mer, Place des éditeurs, 1º luglio 2010, ISBN 978-2-262-03171-8.
  2. ^ (EN) Muzaffar Husain Syed, Syed Saud Akhtar e B. D. Usmani, Concise History of Islam, Vij Books India Pvt Ltd, 14 settembre 2011, p. 454, ISBN 978-93-82573-47-0.
  3. ^ a b (EN) Ato Quayson, Tragedy and Postcolonial Literature, Cambridge University Press, 21 gennaio 2021, p. 62, ISBN 978-1-108-83098-0.
  4. ^ a b c (DE) Elke Clemenz, Leinen los - Segel hoch - Poseidon wir kommen: Auf dem Albatros von Kroatien über Italien nach Griechenland, Books on Demand, 5 gennaio 2021, p. 38, ISBN 978-3-7526-3852-3.
  5. ^ a b (EN) Terry Breverton, A Gross of Pirates: From Alfhild the Shield Maiden to Afweyne the Big Mouth, Amberley Publishing Limited, 15 dicembre 2018, ISBN 978-1-4456-8293-8.
  6. ^ a b Luca Iaccarino, Puglia e Basilicata, EDT srl, 2011, p. 110, ISBN 978-88-6040-798-6.
  7. ^ Luigi Sada, L'elemento storico-topografico nella genesi delle leggende del Salento, F. Pecoraro, 1949, p. 141.
  8. ^ a b c d Stefania Mola, La storia della Puglia in 100 luoghi memorabili, Newton Compton Editori, 31 ottobre 2018, ISBN 978-88-227-2641-4.
  9. ^ Saggi di storia e letteratura, vol. II, Ed. di Storia e Letteratura, p. 249.
  10. ^ (EN) Vito Salierno, The Muslims in Italy, Iqbal Academy Pakistan, 2007, p. 200, ISBN 978-969-416-313-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]