Rubino Nicodemi

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Rubino Nicodemi (Penta, 14 gennaio 1850Penta, 9 giugno 1929) è stato un matematico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rubino Nicodemi (registrato all’anagrafe come Cherubino) nacque a Penta il 14 gennaio 1850 da Gennaro e Palumbo Filomena e, ad appena venti anni, si laureò in matematica pura presso l’Università di Napoli di cui diventò, nel 1876, professore ordinario.

Nel 1925 il governo fascista lo mise a riposo per aver firmato il Manifesto "quartarellista"[1].

Ritornato a Penta, si spense la sera del 9 giugno 1929. Ai suoi funerali parteciparono insigni professori di Napoli e di Salerno, i Giovanardi, il Generale Ianniello e una folla commossa di concittadini. Fu sepolto nel Cimitero di Lancusi.

Nel 1949, in suo ricordo, fu murata, sulla facciata della sua casa a Penta, una lapide commemorativa. All’insigne matematico il Comune di Fisciano ha intitolato la locale Scuola media (nella seduta del 21 marzo 1962) e una strada della frazione Penta.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Fu titolare per molti anni della cattedra di Applicazioni di Geometria Descrittiva del Politecnico di Napoli, durante i quali svolse un interessantissimo corso di studi sulla prospettiva, sui piani e sulla teoria delle ombre. Per i suoi meriti di studioso e ricercatore nel 1883 fu nominato membro dell’Accademia Pontaniana dove si distinse per il suo impegno e la sua indiscussa moralità.

I.C. "Rubino Nicodemi" Fisciano

Ha lasciato un gran numero di pubblicazioni scientifiche tra le quali meritano di essere ricordate: "Elementi di geometria descrittiva", "Spostamento di una figura piana nel suo piano", "Voltometria", "Stercotonia", "Piani quadrati", "Assometria", "Prospettiva".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si tratta della pubblica posizione degli intellettuali che denunciavano le responsabilità del regime nell’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, avvenuto a Roma il 10 giugno 1924 ("dal luogo dove venne ritrovato il cadavere di Matteotti il 16 agosto successivo: bosco della Quartarella vicino a Roma": Costantino Di Sante, "Irriducibili antifascisti piceni". Emidio Cesari e Andrea Jommi : biografie dalle carte della polizia fascista, Edizioni Quattro Venti; CLUEB, Storia e problemi contemporanei. SET. DIC., 2004, p. 126). Del resto, ancora vari anni dopo uno dei documenti informativi di carattere politico-giudiziario del PNF riguardava l'atteggiamento osservato ... durante il periodo quartarellista: Gianni Perona, Michele Casasanta, Paola Capra, Nicola Adduci, L'archivio degli iscritti al Fascio di Torino, Studi Storici, Anno 35, No. 4, La seta a Milano nel Quattrocento (Oct. - Dec., 1994), p. 1075.

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