Romualdo Braschi-Onesti, III duca di Nemi

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Romualdo Braschi-Onesti
Duca di Nemi
Stemma
Stemma
In carica1864 –
1923
PredecessorePio Braschi-Onesti, II duca di Nemi
SuccessoreGiulia Braschi-Onesti, IV duchessa di Nemi
TrattamentoSua Eccellenza
Altri titoliGrande di Spagna
Principe di Rocca Sinibalda
Marchese di Onesti
Principe del Sacro Romano Impero
NascitaRoma, 22 aprile 1849
MorteRoma, 14 giugno 1923 (74 anni)
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Maria sopra Minerva
DinastiaBraschi-Onesti
PadrePio Braschi-Onesti, II duca di Nemi
MadreAnna Curti Lepri
ConsorteManuelita Calcagno
FigliGiulia
ReligioneCattolicesimo

Romualdo Braschi-Onesti, III duca di Nemi (Roma, 22 aprile 1849Roma, 14 giugno 1923), è stato un nobile italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Pio Braschi-Onesti, II duca di Nemi e di sua moglie, la nobildonna Anna Curti Lepri, Romualdo prese il nome dal prozio cardinale Romualdo Braschi-Onesti.

Il giovane, sull’esempio del nonno, venne inquadrato sin dalla più giovane età nella Guardia Nobile Pontificia, ma altrettanto giovane aveva manifestato uno spiccato senso di affiliazione ai Savoia ed allo spirito di unità d’Italia al punto chela cognata Giulia Bonaparte (figlia di Carlo Luciano Bonaparte, a sua volta nipote di Napoleone in quanto figlio di Luciano Bonaparte) che aveva sposato il fratellastro di Braschi Onesti Alessandro del Gallo, marchese di Roccagiovine, disse di lui che era “il più unitario che io conosca”.[1] Dopo il 1870 abbandonò infatti il Vaticano e la guardia nobile per essere integrato nella guardia nazionale del Regno d'Italia dove militò per diverso tempo.

Vessato comunque dai debiti, nel 1871 venne costretto a vendere il prestigioso Palazzo Braschi a Roma al governo italiano che ne fece la sede della presidenza del consiglio e del ministero dell'interno. Si trasferì dunque con la sua famiglia a Palazzo Curti Lepri, presso piazza Farnese, presso alcuni parenti, ottenendo da Napoleone III un risarcimento per le requisizioni che all'epoca dell'occupazione napoleonica di Roma ad inizio secolo erano state fatte ai danni di suo nonno Luigi. La situazione economica della famiglia recuperò terreno nel 1882 grazie al matrimonio tra Romualdo e Manuelita Calcagno, ricca erede di possidenti di Genova.

Morì a Roma nel 1923, lasciando come erede dei suoi titoli la figlia primogenita delle due avute, Giulia. Questa, sposata al nobile romano Clemente Theodoli, gli portò in dote il titolo di duca di Nemi e vi aggiunse il cognome Braschi.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Girolamo Onesti  
 
 
Luigi Braschi-Onesti, I duca di Nemi  
Giulia Braschi Marco Aurelio Braschi, conte di Falcino  
 
Anna Teresa Bandi  
Pio Braschi-Onesti, II duca di Nemi  
Mario Falconieri Orazio Falconieri  
 
Mabilia Muti Papazzurri  
Costanza Falconieri  
Giulia Mellini  
 
 
Romualdo Braschi-Onesti, III duca di Nemi  
 
 
 
Alessandro Curti Lepri, principe di Rocca Sinibalda  
 
 
 
Anna Curti Lepri  
Gaetano Caffarelli, V duca di Assergi Baldassarre Caffarelli, IV duca di Assergi  
 
Costanza Mattei  
Teresa Caffarelli  
Marianna Rosenthal  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Bonaparte, Notes et souvenirs, cahier 17, 30 settembre 1870, p. 20 e 15 ottobre 1870 p. 35, 3 settembre 1886, pp. 24-25, Roma, Museo Napoleonico, inv. 10380.
Predecessore Duca di Nemi Successore
Pio Braschi-Onesti, II duca di Nemi 1864 - 14 giugno 1923 Giulia Braschi-Onesti, IV duchessa di Nemi