Romolo il Grande

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Romolo il Grande
Commedia
AutoreFriedrich Dürrenmatt
Titolo originaleRomulus der Große
Lingua originaleTedesco
GenereCommedia
Composto nel1949
Prima assoluta25 aprile 1949
Stadttheater Basel, Basilea
Prima rappresentazione italiana16 novembre 1962
Teatro Mercadante, Napoli
Personaggi
  • Romolo il Grande
  • Giulia, moglie di Romolo
  • Rea, figlia di Romolo
  • Emiliano, patrizio romano fidanzato di Rea
  • Zenone Isaurico, Imperatore d'oriente
  • Fosforide, camerlengo dell'Imperatore d'oriente
  • Mares, ministro della guerra Impero romano d'occidente
  • Tullio Rotondo, ministro degli interni Impero romano d'occidente
  • Spurio Tito Mamma, prefetto cavalleria romana
  • Achille, cameriere impero romano
  • Piramo, cameriere impero romano
  • Apollione, antiquario
  • Cesare Rupf, industriale tedesco
  • Filace, attore
  • Odoacre, principe dei Germani
  • Teodorico, suo nipote
  • Un cuoco, un messaggero, germani
 

Romolo il Grande (tedesco: Romulus der Große) è una commedia in quattro atti in lingua tedesca di Friedrich Dürrenmatt scritta nel 1949.

Ambientata nel 476, il 15 e 16 marzo, narra della caduta dell'Impero romano d'Occidente, attesa e accolta con disinteresse dal suo ultimo imperatore, Romolo Augusto.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

L'Impero romano è allo sfascio: Il prefetto della cavalleria Spurio Tito Mamma, porta cattive notizie da Pavia sotto assedio e l'ultimo messaggio del generale romano Flavio Oreste all'imperatore Romolo Augusto. Il quale, disgustato dai fasti del passato, sembra quasi compiacersi della marcia trionfale che accompagna la calata dei germani verso Roma, sotto la guida di Odoacre. Le casse imperiali sono vuote ma Romolo non sembra curarsene. Se ne sta alla larga da Roma nella residenza estiva in Campania, e si dedica serenamente, nella propria villa, alla pollicultura.

Invano, il ricchissimo Cesare Rupf, eccelso fabbricante di calzoni, di origine germana, offre a Romolo un'occasione d'oro per salvare l'Impero: propone milioni di sesterzi ed il respingimento immediato dei barbari in cambio della figlia dell'imperatore, Rea, e di una salvifica fusione fra impero romano e la propria ditta. Romolo, incredibilmente, rifiuta l'offerta sia perché non approva che sua figlia sia costretta a sposare un uomo, sia perché il suo vero scopo non è quello di salvare l'impero.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Dall'opera è stato realizzato nel 1971 un film TV per la RAI, diretto da Daniele D'Anza e con Paolo Stoppa, Annamaria Guarnieri, Arnoldo Foà e Stefano Satta Flores[1].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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