Romanogobio albipinnatus

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Gobione del Volga
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Ittiopsidi
Classe Actinopterygii
Infraclasse Teleostei
Ordine Cypriniformes
Famiglia Cyprinidae
Sottofamiglia Gobioninae
Genere Romanogobio
Specie R. albipinnatus
Nomenclatura binomiale
Romanogobio albipinnatus
Lukasch, 1933
Sinonimi

Gobio albipinnatus

Il gobione del Volga (Romanogobio albipinnatus) è un pesce osseo di acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nei bacini dei fiumi Volga e Ural.

Frequenta fondi di sabbia nel corso basso dei fiumi con acque moderatamente correnti.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È molto simile al gobione comune ed al gobione del Kessler. Si differenzia dal primo per i barbigli nettamente più lunghi che superano l'occhio se tirati indietro e per il peduncolo caudale più snello ed affusolato e le scaglie dorsali percorse da piccole creste epiteliali (tipiche dei Romanogobio) ben visibili con una lente ma che possono scomparire se il pesce è preso in mano o conservato con scarsa cura.

Il dorso è grigio o verdastro, con macchie scure rotonde con riflessi azzurri disposte regolarmente sui fianchi, subito sopra la linea laterale. I fianchi sono chiari ed argentei. La pinna dorsale, le pinne pettorali e la pinna caudale sono prive di macchie scure.

Raggiunge al massimo i 13 cm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie notturna. Vive fino a 5 anni.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si ciba di invertebrati bentonici.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Avviene da maggio a luglio. Le uova sono deposte in tre o quattro volte, ad intervalli di una o due settimane.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

La pesca è occasionale.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La specie non è minacciata[1] ma una sua rarefazione è attesa poiché necessita di acque pulite[2].

Specie affini[modifica | modifica wikitesto]

Romanogobio belingi
  • Romanogobio tanaiticus (Naseka, 2001) (fiume Don)
  • Romanogobio vladykovi (Fang, 1943) (bacino del Danubio)

Queste tre specie o sottospecie di R. albipinnatus sono molto simili e si distinguono soprattutto per l'areale (oltre che per caratteri genetici).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Romanogobio albipinnatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ *Kottelat M., Freyhof J. Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, Cornol (CH), 2007 pag. 101

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno S., Maugeri S. Pesci d'acqua dolce, atlante d'Europa, Mondadori 1992
  • Kottelat M., Freyhof J. Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, Cornol (CH), 2007

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