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Romanello da Forlì

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Romanello da Forlì o Sebastiano Romanello (XV secolo1525) fu un capitano di ventura italiano, noto soprattutto per essere stato uno dei tredici cavalieri italiani partecipanti alla disfida di Barletta (1503).

In quella località, nella piana tra Corato ed Andria si tenne una giostra cavalleresca tra tredici cavalieri italiani e altrettanti francesi, a seguito di parole denigratorie dette da Charles de la Motte nei confronti del valore italiano.

L'esito della sfida fu una netta vittoria degli Italiani, il che venne preso a simbolo, soprattutto in un periodo in cui l'Italia era contesa tra potenze straniere (Francia e Spagna), di riscossa nazionale.

Romanello da Forlì fu attivo, oltre che in Romagna, principalmente nell'Italia Centrale e meridionale (Basilicata, Puglia, Lazio, Abruzzo). Prese parte alla battaglia di Ravenna del 1512 e morì nel 1525. Fu capostipite della famiglia che dalla Romagna si trasferì in Piemonte e ottenne il feudo a Pontestura, in provincia di Alessandria.

Sebastiano Romanello fu capostipite della famiglia Romanelli di Bari la quale, come risulta dal Blasonario generale di "Terra di Bari" è iscritta come Famiglia Nobile di Monopoli di origine forlivese, come il Suo Capostipite da cui ha tramandato lo stemma (Scudo rosso alla croce piena d'argento).

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