Rocca sforzesca di Imola

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Rocca sforzesca di Imola
La rocca vista dall'esterno
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Emilia-Romagna
CittàImola
Indirizzopiazzale Giovanni Dalle Bande Nere, 12 ‒ 40026 Imola (BO)
Coordinate44°21′14.48″N 11°42′25.57″E / 44.354021°N 11.707103°E44.354021; 11.707103
Informazioni generali
TipoCastello-Rocca
Condizione attualeVisitabile
Sito webmuseiciviciimola.it/rocca-sforzesca-imola/
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La Rocca sforzesca di Imola è un castello di età medievale che sorge nel centro della città di Imola. Costituisce un ottimo esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Rocca vista da nord-est, lato piazzale Giovanni dalle Bande Nere.
Mastio centrale della Rocca.
La Rocca in una xilografia di fine Ottocento.

I lavori per la costruzione della Rocca cominciarono probabilmente nel 1332. L'edificio fu costruito sui resti di un torrione preesistente, risalente all'XI secolo.

Nel XV secolo il castello venne adeguato ai nuovi sistemi di difesa richiesti dalle armi comparse in quel tempo, sotto la guida di Gian Galeazzo Sforza. Fu in questo periodo che la rocca assunse la struttura attuale, caratterizzata dai quattro torrioni perimetrali e dal mastio, abbassato di alcuni metri, per poter resistere meglio ai colpi delle armi da fuoco. Oltre agli scopi difensivi, le mura servirono anche come prigione. Nella prima metà del XV secolo vi fu rinchiuso per dodici anni Antonio Ordelaffi, signore di Forlì.[1] Nel 1499 la Rocca fu assediata e conquistata da Cesare Borgia. Nel 1502 lo stesso Borgia chiamò Leonardo da Vinci per preparare i disegni e i lavori di rafforzamento dell'edificio dopo i danni subiti dall'artiglieria borgiana.

Successivamente Imola passò sotto il diretto dominio pontificio. Non essendoci più bisogno di una struttura difensiva a Imola, la Rocca perse la sua originale funzione. Dal 1524, anno dell'arrivo in Romagna di Francesco Guicciardini in qualità di Presidente della Provincia Romandiolæ, la Rocca divenne carcere pontificio. Anche con l'avvento del Regno d'Italia mantenne tale funzione. Durante il secondo conflitto mondiale, e in particolare dopo l'8 settembre del 1943, le celle della Rocca sforzesca furono utilizzate per incarcerare gli oppositori politici. Da qui vennero prelevati i prigionieri che furono poi uccisi presso il pozzo Becca. La Rocca rimase in funzione fino al 1958, quando le carceri furono chiuse.[2]

Successivamente il complesso è stato restaurato e nel 1973 è stato aperto al pubblico come museo. Ospita una collezione di ceramiche e una raccolta di armi costituita da circa seicento pezzi, databili dal XIV al XX secolo.
Nella Rocca ha sede una prestigiosa istituzione culturale, l'Accademia Pianistica Internazionale «Incontri col Maestro».

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nel cuore segreto della fortezza, in Il nuovo Diario-Messaggero, Imola, 21 settembre, p. 41.
  2. ^ Nel cuore segreto della fortezza, cit.

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