Rocca sforzesca di Bagnara

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Rocca sforzesca di Bagnara
La Rocca di Bagnara
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Emilia-Romagna
CittàBagnara di Romagna
Indirizzopiazza 4 novembre, 3 ‒ 48031 Bagnara di Romagna (RA)
Coordinate44°23′18.02″N 11°49′32.22″E / 44.388339°N 11.825617°E44.388339; 11.825617
Informazioni generali
TipoCastello-Rocca
Condizione attualeVisitabile
Sito webcastelliemiliaromagna.it/it/s/bagnara_di_romagna/6046-rocca_sforzesca_di_bagnara
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Una veduta della Rocca.

La rocca sforzesca di Bagnara è una fortezza di età medievale sita a Bagnara di Romagna (RA).

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La rocca fu eretta nel XV secolo ad opera dei signori di Imola, i Riario-Sforza, sulle rovine del castrum medievale edificato nel 1354 da Barnabò Visconti e andato distrutto nel 1428 nella battaglia contro Angiolo della Pergola. Girolamo Riario, signore di Imola dal 1482 al 1488, avviò il rifacimento della rocca, conferendole l'aspetto che vediamo ancora oggi. Dopo la sua prematura scomparsa, la vedova Caterina Sforza fece completare la costruzione della fortezza: il maschio e il loggiato sono databili a questo periodo.

Il maschio è considerato da molti studiosi "una delle migliori opere d'arte fortificatoria del XV secolo in Italia". È suddiviso in tre ordini di casematte, costituite da camere circolari molto ampie, coperte con volte semisferiche laterizie, tuttora ben conservate. Oltre al maschio, elementi di notevole interesse sono il cortile centrale, conservato ancora oggi nell'aspetto rinascimentale, alcuni ambienti interni con i soffitti lignei originali, i supporti in ferro del ponte levatoio posto a mezzogiorno, i loggiati sulle cortine dei lati Est e Nord, il pozzo di riserva d'acqua e la scala a chiocciola formata da 78 monoliti in arenaria sovrapposti. Tutti elementi caratteristici del “bello stile cinquecentesco”.

A partire dal Settecento si procedette alla riconversione del complesso edilizio dall'uso militare all'uso civile. Nel 1732 le fosse furono prosciugate e bonificate. La rocca divenne residenza del commissario del vescovo; in alcuni periodi i suoi locali furono anche destinati a carcere.

Con la fine del dominio pontificio la rocca passò al Regno d'Italia. Successivamente, lo Stato la mise in vendita: il Comune se l'aggiudicò per il prezzo di 2.570 lire, più 500 lire per le fosse (in tutto, circa 15.000 euro del 2002). Dopo l'acquisto, il Comune ricavò nei sotterranei della struttura, nel lato nord, una ghiacciaia. Il Comune poté così rifornire di ghiaccio l'ospedale vecchio, la macelleria ed altri servizi per i cittadini[1]. Successivamente il Comune allestì nella rocca le scuole elementari, che vi restarono fino al 1926, quando furono trasferite nella sede attuale.

Nel 1962 la rocca divenne la residenza municipale. Nel 2008 il Comune è stato ristabilito nella sede storica in piazza G. Marconi, la piazza centrale del paese. La rocca viene trasformata in museo. Al suo interno è allestito il Museo della città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tonino Pini, L'invenzione del ghiaccio e dei gelati, in «Giornale di massa», luglio 2020, pag. 15.

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