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Roberto Marchesini

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Roberto Marchesini

Roberto Marchesini (Bologna, 16 aprile 1959) è un filosofo, etologo e saggista italiano.

I suoi lavori sono tradotti in vari Paesi esteri e insegna in numerosi corsi e master universitari. Marchesini è principalmente riconosciuto per il suo lavoro di ricerca nelle scienze cognitive animali, in zooantropologia e filosofia postumanista[1][2]. È fondatore e direttore della Scuola di Interazione Uomo-Animale (Siua) e del Centro Studi di Filosofia Postumanista con sede a Bologna. Dirige la rivista Animal Studies e collabora con diverse testate giornalistiche e piattaforme multimediali. Tra i promotori della International Society of Zooanthropology con sede a Fällanden (Svizzera), collabora con il World Phenomenology Institute con sede a Boston[3].

Si laurea nel 1985 in medicina veterinaria con una tesi in istologia patologica presso l’Università degli Studi di Bologna e inizia la collaborazione con l’entomologo Giorgio Celli sullo studio dei feromoni e delle interazioni sociali degli imenotteri. Pochi anni dopo collabora con l’Università degli Studi di Milano, sotto la guida del professor Franco Pezza, per lo studio dei fattori di rischio in zootecnia, i parametri di benessere animale e la medicina veterinaria delle assicurazioni.

Negli anni Novanta è tra i principali promotori in Italia della zooantropologia, cui dà non solo una struttura epistemologica ma anche una impostazione applicativa, lavorando all’interno delle scuole primarie e secondarie e dirigendo alcuni progetti di interventi assistiti dagli animali presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia, in vari centri dedicati agli anziani affetti da morbo di Alzheimer a Milano e Ferrara e in differenti ospedali in tutta Italia.

Nel 1997 fonda la casa editrice Apeiron e la Scuola di Interazione Uomo Animale e nel 2002 è tra i promotori della Carta Modena (Carta dei Valori e dei Principi della Pet Relationship[4]) con il patrocinio del Ministero della Salute. Sempre negli anni Novanta collabora con il Centro Ricerche Pio Manzù per la stesura del programma scientifico e come responsabile dell’ufficio stampa. Insieme a Luisella Battaglia e Margherita Hack dà avvio a cicli di conferenze sulla bioetica animale, i cui risultati vengono ospitati nella collana Quaderni di Bioetica da lui diretta.

All’inizio degli anni 2000 inizia a condurre le proprie ricerche all’interno del campo di indagine postumanista, collaborando con studiosi come Antonio Caronia e Roberto Terrosi, con la rivista Virus mutations diretta da Francesca Alfano Miglietti e con l’artista Karin Andersen, una ricerca che culmina nel saggio Post human – verso nuovi modelli di esistenza (Bollati Boringhieri, 2002) e nella fondazione del Centro Studi Filosofia Postumanista. A partire da questo periodo si occupa del rapporto tra l’essere umano e le tecnologie informatiche, tenendo conferenze in tutto il mondo e insegnando in numerosi master sui temi delle scienze cognitive e delle applicazioni digitali.

Possiamo suddividere il pensiero di Roberto Marchesini in tre settori principali: l’etologia cognitiva e filosofica, la zooantropologia e la filosofia postumanista. Questi filoni di ricerca hanno il loro leitmotiv nella critica all’antropocentrismo, in particolare nella messa in discussione del suprematismo umano rispetto alle altre specie e della concezione autarchica della dimensione umana[5]. Al centro della proposta di Marchesini sta il concetto di alterità animale, intesa nei caratteri di soggettività e diversità, nonché accreditata al ruolo di interlocutore attivo e non come semplice risorsa utilizzabile. L’alterità è pensata in termini di protagonismo nell’interazione, capace di modificare i modelli di riferimento dell’essere umano, contribuendo così al processo antropopoietico.

Sul versante dell’etologia e delle scienze cognitive, Marchesini propone il superamento dell’interpretazione meccanicistica del comportamento animale, in favore di un modello cognitivo unitario in cui espressione e apprendimento dipendono da una reale elaborazione dell’informazione e non esclusivamente dalla reattività dell’organismo[6]. Secondo questa interpretazione, la filogenesi inaugura una serie di dotazioni cognitive a seconda dei bisogni di una certa specie e che definiscono una condizione di pluralismo intellettivo. A sua volta, questa necessità di agency rende l’animale protagonista della sua stessa vita, in cui la soggettività e la creatività rappresentano condizioni imprescindibili. In questo senso, la ricerca di Marchesini si ascrive al campo di studio dell’etologia filosofica, in cui lavorano anche altri pensatori come Vinciane Despret e Dominique Lestel[7].

In ambito zooantropologico, il pensiero di Marchesini si concentra sul ruolo dell’alterità animale nella costruzione dei modelli culturali e dei processi identitari. Il soggetto, a differenza di quanto emerge da una tradizione di stampo più tradizionalmente umanistico, non appare autonomo, autarchico, isolato e fondato su sé stesso. Al contrario, l’alterità animale – che diviene qui termine dialettico – partecipa attivamente alla emergenza di stili di vita e apparati di riconoscibilità culturale, assumendo un ruolo epifanico per l’essere umano, vale a dire di rivelazione e ispirazione di dimensioni esistenziali possibili e raggiungibili attraverso operazioni zoomimetiche[8]. Tra queste Marchesini ricorda lo stretto rapporto vigente tra la danza e le coreografie cinestesiche delle culture tradizionali e i display espressi nei rituali di corteggiamento di altre specie presenti negli stessi ambienti, la esplicita derivazione biomimetica in alcune tecniche dell’essere umano, la presenza di oggetti e riferimenti animali in costumi, copricapi o cerimonie, la stessa arte rupestre del Paleolitico[9].

La filosofia postumanista[10] di Marchesini parte dalla constatazione che la nostra specie si è sempre appoggiata su entità non-umane nella costruzione del proprio spazio di vita, non solo attraverso alterità biologiche, animali o vegetali, ma anche grazie a supporti tecnologici che hanno modificato le sue prestazioni e ne hanno riconfigurato la morfologia. Per Marchesini l’essere umano non va considerato come un’entità pura, ascrivibile al modello umanistico dell’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, bensì come un’entità ibrida, teriomorfa e più vicina al cyborg[2][11]. In questa ontologia basata sulla contaminazione, si sviluppa la natura critica del discorso postumanista, che si differenzia in questo dal transumanesimo, individuando nell’essere umano un’entità in continua metamorfosi. Il postumanismo di Marchesini si configura, perciò, come una filosofia della relazione[12].

Etologia filosofica e scienze cognitive

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Zooantropologia

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  • Over the Human. Post-humanism and the Concept of Animal Epiphany, Springer, 2017, ISBN 978-3-319-62580-5.
  • Beyond Antropocentrism. Thoughts for a post-human philosophy, Mimesis International, 2018, ISBN 978-88-6977-154-5.
  • The Virus Paradigm, Cambridge University Press, 2021 ISBN 978-1-108-96581-1.
  • Critical Ethology and Post-Anthropocentric Ethics. Beyond the Separation between Humanities and Life Sciences (con M. Celentano), Springer, 2021, ISBN 978-3-030-74202-7.
  • The Creative Animal. How Every Animal Builds its Own Existence, Palgrave Macmillan, 2022, ISBN 978-3-032-07413-4.
  • Technophysiology, or How Technology Modifies the Self, Cambridge Scholars, 2023, ISBN 978-1-5275-2882.
  • Posthumanist Manifesto. A Pluralistic Approach, Lexington Books, 2024, ISBN 800-462-6420.
  • Towards an Ethics of Empathy. Morality and the Recognition of Otherness, Ethics International Press, 2025, ISBN 978-1-83711-175-6.
  1. ^ J. Bussolini, B. Buchanan e M. Chrulew, Special issue: philosophical ethology III: Roberto Marchesini, in Angelaki. Journal of the Theoretical Humanities, vol. 21, n. 1, 2016.
  2. ^ a b Boria Sax, The Posthumanism of Roberto Marchesini, in Humanimalia, 1 (2), 2010.
  3. ^ Posthumanism and Phenomenology, su SpringerNature, Analecta Husserliana.
  4. ^ Carta dei Valori e dei Principi sulla Pet Relationship (PDF), su Anagrafe Regionale Animali d'Affezione - Emilia Romagna.
  5. ^ Carlo Salzani, Recensione a R. Marchesini, "Contro i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo postumanista", in Lo Sguardo. Rivista di filosofia, 24 (II), 2017.
  6. ^ D. Lestel, J. Bussolini e M. Chrulew, The Phenomenology of Animal Life, in Environmental Humanities, vol. 5, 2014.
  7. ^ Jeffrey Bussolini, Recent French, Belgian and Italian work in the cognitive science of animals: Dominique Lestel, Vinciane Despret, Roberto Marchesini and Giorgio Celli, in Social Science Information, 52 (2), 2013.
  8. ^ M. Frapoli, I cani e il nulla: per una zooantropologia letteraria, in Versants. Rivista svizzera delle letterature romanze, vol. 55, 2008.
  9. ^ K. Andersen e L. Bochicchio, The Presence of Animals in Contemporary Art as a Sign of Culture Change, in Forma. Revista d'Humanitats, vol. 6, 2012.
  10. ^ Postumano, su Dizionario degli Studi Culturali, StudiCulturali.it.
  11. ^ Boria Sax, Going Back, and Starting Over. The Posthumanism of Shepard, Derrida, Braidotti, and Marchesini, in Lo Sguardo. Rivista di filosofia, 24 (II), 2017.
  12. ^ Carlo Negri, Deleuze e il postumano. Corpo e soggetto nella postmodernità, Napoli-Salerno, Orthotes, 2020, pp. 132-147.

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