Riserva regionale Valle del Foro

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Riserva regionale Valle del Foro
Le cascate del fiume Foro che attraversa la riserva
Tipo di areaRiserva naturale regionale
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Abruzzo
Province  Chieti
ComuniPretoro
Superficie a terra5 km²
Superficie a terra472 ha
Provvedimenti istitutiviL.R. 04/12/1991, n. 75[1]
L.R. 24/03/1999, n. 17[2]
GestoreComune di Pretoro[1]

La riserva regionale Valle del Foro è stata un'area naturale protetta di 472 ha, istituita nel 1991 e situata nel comune di Pretoro, in provincia di Chieti[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Accesso alla grotta dell'Eremita

La riserva occupa una superficie di 472 ha, pari a quasi km², e ricade nel territorio del comune di Pretoro, suo gestore[3]. Il proprio areale vede la presenza del fiume Foro, le cui acque hanno scavato nel corso del tempo l'omonima valle, che conferisce il nome all'area protetta[3] e che in passato riforniva i centri abitati, i mulini e i torni della zona[4]. I sentieri che attraversano la riserva si trovano ricoperti di alberi a fustaia (in particolare nella zona del bosco di Cesano e in località Asinara), utilizzati in passato per la lavorazione del legno o per ricavarne legna da ardere, mantenendo ciononostante il pieno rispetto dell'integrità dell'ambiente[5]. Presenta inoltre nel proprio perimetro una delle faggete d'alto fusto più conservate del parco nazionale della Maiella[6]. Nella parte alta della riserva, dove le pareti e le balze rocciose si rendono evidenti, si trovano caverne come la grotta dell'Eremita, frequentata in passato dagli uomini primitivi e dagli anacoreti[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La riserva è stata istituita con legge regionale n. 75 del 4 dicembre 1991 come riserva naturale regionale[3], ma sempre nello stesso anno inclusa nel territorio del parco nazionale della Maiella e quindi abrogata nel 1999[2]. La data del 1991 la rende la riserva del parco di più recente istituzione[6].

Flora[modifica | modifica wikitesto]

La colombina solida, rara specie floreale della riserva
La salamandra appenninica, specie faunistica simbolo della riserva

La flora della riserva comprende per le piante erbacee e floreali, specie di bucaneve, colombina solida, erba trinità, felce aculeata, giglio martagone, lingua cervina, parnassia palustre e scilla silvestre, mentre per quanto riguarda le piante arboree, vi sono specie di acero campestre, agrifoglio, carpino nero, faggio, fior di stecco, olmo montano, orniello, pino nero (frutto di riforestamenti)[4], pungitopo maggiore, sorbo, tasso e tiglio selvatico[3]. Tra le specie di funghi presenti, vi è l'orecchio di Giuda[7].

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

La fauna della riserva annovera per i grandi e i piccoli mammiferi, specie di capriolo, lupo appenninico, martora, orso bruno marsicano, puzzola, scoiattolo e volpe, e tra gli uccelli, rapaci e non, specie di astore, balia dal collare, cincia bigia, cincia mora, cinciallegra, gufo reale, luì verde, picchio dalmatino, picchio dorsobianco e poiana[3]. L'ittiofauna comprende specie di salamandra appenninica, simbolo della riserva, salamandrina settentrionale, tritone crestato e ululone dal ventre giallo per gli anfibi, mentre tra i pesci vi è la trota fario[8]. Gli invertebrati presenti sono rappresentati dalla farfalla Parnassius apollo[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Regione.abruzzo.it.
  2. ^ a b Legge regionale 24 marzo 1999, n. 17, su gazzettaufficiale.it.
  3. ^ a b c d e Pellegrini e Febbo (1998), pp. 125-128; Regione.abruzzo.it.
  4. ^ a b Sentiero E2: Valle del Foro, su parcomajella.it.
  5. ^ Comune.pretoro.ch.it.
  6. ^ a b c d Pellegrini e Febbo (1998), pp. 125-128.
  7. ^ Tieri (2009), p. 173.
  8. ^ AA.VV. (1997), vol. 1, p. 47; Pellegrini e Febbo (1998), pp. 125-128.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco, collana Collana ai Parchi d'Abruzzo, vol. 1 e 2, Pescara, Multimedia Edizioni, 1997, ISBN non esistente.
  • Massimo Pellegrini e Dario Febbo (a cura di), Abruzzo: guida ai parchi e riserve naturali, collana Abruzzo, natura forte del Mediterraneo, Pescara, Carsa Edizioni, 1998, ISBN 88-86525-02-8.
  • Maria Rosaria Tieri e Nino Tieri, Funghi d'Abruzzo, Bellante, Paper's World, 2009, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]