Riḥla

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Un'edizione dei Viaggi di Ibn Battuta del 1836.

Riḥla (in arabo: رحلة) si riferisce sia a un viaggio che al racconto scritto di quel viaggio, o diario di viaggio. Associato alla nozione islamica medievale di "viaggio alla ricerca della conoscenza" (in arabo: الرحلة في طلب الجم), il riḥla come genere della letteratura araba medievale e della prima età moderna descrive solitamente un viaggio intrapreso con l'intento di eseguire l'Hajj, ma può includere un itinerario che supera di gran lunga il percorso originario.

In letteratura[modifica | modifica wikitesto]

I racconti di viaggio di Ibn Jubayr e Ibn Battuta possono essere definiti "gli esponenti archetipici della fioritura del genere", ma non sono le prime opere di questo genere letterario. Riguardo il viaggio alla Mecca di Ibn Jubayr nel 1183, gli scrittori Daniel Grammatico e Louis Werner hanno affermato che:

«il racconto dei suoi viaggi e delle sue tribolazioni in Oriente è servito come opera fondamentale di un nuovo genere letterario, il riḥla o il diario di viaggio creativo: un miscuglio di narrativa personale, descrizioni, opinioni ed aneddoti. Nei secoli successivi in molti lo hanno emulato e persino plagiato.[1]»

È importante notare che questi racconti di viaggio esistevano già prima che Ibn Jubayr scrivesse il suo: per esempio, il riḥla di Abu Bakr ibn al-Arabi, del dodicesimo secolo, o i resoconti dei mercanti e dei diplomatici che avevano visitato delle terre straniere (come i resoconti dell'India e della Cina del nono secolo di Abu Zayd al-Sirafi ed il riḥla del decimo secolo di Ahmad Ibn Fadlan sulla missione abbaside sul Volga) sono antecedenti al racconto di Ibn Jubayr.[2]

Il più celebre esempio di riḥla è il manoscritto Un capolavoro di coloro che contemplano le meraviglie delle città e le meraviglie del viaggio, meglio noto come I viaggi, di Ibn Battuta (in arabo: تحفة النظار في غرائب الأمصار وعجائب الأسفار, Tuḥfat an-Nuẓẓār fī Gharāʾib al-Amṣār wa ʿAjāʾib al-Asfār). I viaggi è un resoconto delle esplorazioni e dei viaggi dello studioso e viaggiatore marocchino Ibn Battuta, il quale lo dettò a Ibn Juzayy su ordine del sultano merinide Abu Inan Faris, che era rimasto impressionato dalla storia del viaggiatore.[3] Nonostante Ibn Battuta fosse un esploratore esperto e pieno di informazioni, i suoi viaggi sono rimasti pressoché sconosciuti fuori dal mondo islamico per molti anni.[4]

Autori[modifica | modifica wikitesto]

Tra i più importanti autori del genere Rihla troviamo:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Grammatico, Daniel and Werner, Louis. 2015. The Travel Writer Ibn Jubayr. Aramco World. Volume 66, No. 1, January–February 2015. Page 40.
  2. ^ Abu Zayd al-Sirafi, Two Arabic Travel Books: Accounts of China and India, and Ahmad ibn Fadhlan, Mission to the Volga, traduzione di Tim Mackintosh-Smith, New York, London, New York University Press, 2014.
  3. ^ Ross E. Dunn, The adventures of Ibn Battuta, a Muslim traveler of the fourteenth century, University of California Press, 2004, p. 310, ISBN 0-520-24385-4.
  4. ^ Marina Tolmacheva, The Adventures of Ibn Battuta, A Muslim Traveler of the Fourteenth Century, in The International Journal of African Historical Studies, vol. 21, n. 1, 1988, pp. 149-150, DOI:10.2307/219908, JSTOR 219908.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]