Riforma di Vuk Karadžić

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Il riformatore serbo con fez (copricapo), cappello indossato dai sacerdoti punici nell'antichità, che dà motivo alla sua opera di punica fides dei bulgari.

La riforma di Vuk Karadžić fu attuata e imposta nel Principato di Serbia tra il 1814 e il 1868.[1]

In sostanza, questo è un progetto interamente politico dell'Impero austriaco, nella direzione linguistica. Il suo obiettivo è chiaro: rafforzare l'unità delle terre serbe e la loro integrazione nell'impero, perché senza Dalmazia non c'è mare, senza mare non c'è flotta e senza flotta non c'è grande potenza.[2]

Linguisticamente, e in sostanza, si tratta di una sostituzione della lingua letteraria slava utilizzata fino ad allora nel Principato di Serbia con il volgare dell'Erzegovina orientale, ed in particolare con il sottodialetto di Ragusa. L'obiettivo della politica imperiale austriaca è chiaro: allontanare i serbi in termini linguistici e confessionali su base storica dall'influenza russo-bulgara attraverso la Lingua slavo-serba fino a quel momento letteraria. Questa influenza alla fine ha pagato amaramente dopo la liberazione della Bulgaria nella politica serba: la Convenzione austro-serba del 1881 e il colpo di Stato di maggio, seguiti dall'Attentato di Sarajevo.

Linguisticamente, la riforma ha portato alla diglossia in Serbia[3], poiché gli antichi dialetti nella sua parte orientale sono bulgari, e questo territorio è conosciuto come Bulgaria (thema) da un millennio. Il famoso poeta e rivoluzionario bulgaro Hristo Botev affermò nel 1868 che la Serbia aveva espulso i turchi da Belgrado (grazie alla legione bulgara), ma con loro espulse la fiducia bulgara.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal serbo-sloveno alla vittoria di Vuk (in serbo), su sites.google.com. URL consultato il 20 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2016).
  2. ^ questa è una frase di Massimiliano I del Messico; La politica balcanica dell'Austria-Ungheria 1867-1914, pagina 25. Edizione universitaria, Veliko Tarnovo., 2007, in bulgaro.
  3. ^ DUE APPROCCI IDEOLOGICI ALLA VERNACOLARIZZAZIONE DELLA LINGUA LETTERARIA SERBA ALLA FINE DEL XVIII E NELLA PRIMA METÀ DEL XIX SECOLO DA LYUBOMIR POPOVIC (BELGRADO).
  4. ^ La Serbia e il nostro movimento di liberazione da Hristo Botev, in bulgaro

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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