Rex (transatlantico)
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Rex | |
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Descrizione generale | |
Tipo | transatlantico |
Proprietà | Navigazione Generale Italiana (poi Italia Flotte Riunite) |
Porto di registrazione | Genova |
Identificazione | nominativo intern.le ITU:
numero IMO: 5607613 |
Costruttori | Ansaldo |
Cantiere | Sestri Ponente, Genova, Italia |
Varo | 1º agosto 1931 |
Entrata in servizio | 27 settembre 1932 |
Destino finale | bombardato ed affondato l'8 settembre 1944 e successivamente demolito fra il 1947 e il 1958 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 50 100 |
Stazza lorda | 51 061 tsl |
Lunghezza | 268,2 m |
Larghezza | 29,5 m |
Altezza | 37 m |
Equipaggio | 870 |
Passeggeri | 2 032 |
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Il Rex è stato un transatlantico italiano della società di navigazione Italia Flotte Riunite in servizio negli anni trenta.
Costruito nei cantieri navali Ansaldo di Genova Sestri Ponente, è noto principalmente per essere stato l'unico transatlantico italiano a detenere il Nastro Azzurro (dal 10 agosto 1933 al 3 giugno 1935) e per essere apparso nel film Amarcord di Federico Fellini.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Il Rex presentava una stazza lorda di 51 062 tonnellate ed era caratterizzato da due fumaioli, bassi e larghi e colorati a strisce rosse, bianche e verdi, i colori del tricolore italiano, come in quegli anni era tipico sulle navi di linea italiane. Era un piroscafo, in quanto la propulsione era a vapore, fornita da dodici caldaie e quattro gruppi di turbine che muovevano quattro eliche a quattro pale di circa 5 metri di diametro. La potenza dichiarata sui dépliant Ansaldo era di 120 000 cavalli; in realtà la reale potenza della nave raggiungeva i 140 000 cavalli, dato che non fu divulgato per ragioni di mercato. Nelle intenzioni dei costruttori, doveva essere una nave dotata di tutto il lusso e tutte le comodità possibili, senza sacrificare efficienza e velocità; per la sua costruzione non furono lesinati né uomini né mezzi. L'intero progetto venne rivisto più volte e si decise anche di farlo esaminare dal cantiere tedesco che aveva costruito il Bremen e l'Europa, transatlantici considerati i migliori dell'epoca. Il Rex rappresentava una delle massime espressioni della tecnologia nautica dell'epoca, con un livello qualitativo altissimo; si disse che le eliche erano così bilanciate da poter essere mosse da un solo uomo. L'architetto milanese Enrico Monti, originario di Anzola d'Ossola, ammobiliò una trentina di navi, tra cui il Rex.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Commissionato dalla Navigazione Generale Italiana ai Cantieri Navali Ansaldo di Sestri Ponente, la sua progettazione fu affidata all'ingegnere navale Achille Piazzai. La costruzione iniziò il 27 aprile 1930 ed il varo avvenne il 1º agosto 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena, che ne fu la madrina.
Il 22 settembre 1932 il Rex fu consegnato alla compagnia Italia Flotte Riunite, costituita da poco grazie alla fusione delle flotte delle società Navigazione Generale Italiana, Lloyd Sabaudo e Cosulich.
Il viaggio inaugurale iniziò il 27 settembre 1932, sulla rotta da Genova a New York, con a bordo 1 872 passeggeri, agli ordini del comandante R.O. CSLC Francesco Tarabotto, 55 anni, originario di Lerici e proveniente da una famiglia di antica tradizione marinara. Durante il viaggio si ebbero dei problemi alla centrale elettrica di bordo che resero ingovernabile il timone, costringendo la nave a fermarsi due giorni a Gibilterra per attendere delle parti di ricambio, inviate con la motonave Vulcania (stessa compagnia), che alla fine non furono usate. La nave ripartì poi per New York usando tutti i generatori di emergenza. A causa di questo inconveniente alcuni passeggeri rinunciarono al viaggio e si recarono in Germania via ferrovia per imbarcarsi sul transatlantico Europa: quando giunsero a New York, però, scoprirono che il Rex era già arrivato.
Il Rex, che fu un autentico vanto nel mondo dell'Italia governata da Benito Mussolini, fu l'unica nave italiana a conquistare il Nastro Azzurro: nel 1933, con una velocità media di traversata di 28,92 nodi, strappò il record della più veloce traversata atlantica da est a ovest al transatlantico tedesco Bremen, gemello dell'Europa. Il viaggio del record iniziò alle ore 11:30 del 10 agosto 1933, quando la nave salpò da Genova alla volta di New York, sempre comandata da Francesco Tarabotto, e riuscì a percorrere le 3 181 miglia che separano Gibilterra dal faro di Ambrose in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti. La massima distanza in un solo giorno fu di 736 miglia, alla velocità media di 30,6 nodi. Il Rex e il Conte di Savoia, più piccolo ma con arredamenti moderni, erano le uniche navi italiane in grado di competere con i grandi transatlantici britannici e francesi dell'epoca. Grazie a questa eccezionale impresa, il comandante fu insignito con l'onorificenza di "Grande Ufficiale" della "Corona d'Italia" assieme al direttore di macchina Luigi Risso.
Il primato resistette fino al 3 giugno 1935, quando fu superato dal risultato ottenuto dal mastodontico transatlantico francese Normandie, di 79 280 tonnellate, al suo viaggio inaugurale agli ordini del comandante René Pugnet.
Dal 1932 al 1940 sulla nave furono imbarcati continuativamente un rabbino ed un cuoco kosher e la nave trasportò dai 30.000 ai 50.000 ebrei in fuga a causa delle persecuzioni ad opera dei regimi totalitari europei dell'epoca, i quali, partendo principalmente da Polonia e Germania, transitavano da Vienna (ove ottenevano i visti) e poi da Trieste arrivavano a Genova per imbarcarsi sulla nave, diretti verso l'America.
Nel luglio 1937 il capitano Tarabotto, socio della Società Marittima di Mutuo Soccorso di Lerici, si ritirò in pensione per sopraggiunti limiti di età e cedette il comando del Rex ad Attilio Frugone.
Il 5 maggio 1938 la nave, alla fonda nel golfo di Napoli, ospitò gli invitati di riguardo alla rassegna navale che si tenne in omaggio ad Adolf Hitler, in occasione della sua visita in Italia[1]. Appena una settimana dopo, il 12 maggio 1938, il Rex venne intercettato a 1100 chilometri al largo della costa orientale degli Stati Uniti da tre prototipi di bombardieri Boeing B-17 Flying Fortress, che diedero in questo modo una dimostrazione della crescente capacità dell'USAF nella sorveglianza dei mari affidata alla US Navy.[2].
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, dopo che le navi inglesi, francesi e tedesche ebbero sospeso i servizi commerciali, il Rex divenne il più grande transatlantico ancora operativo per il trasporto di passeggeri nell'Atlantico. Nel maggio 1940, in previsione dell'entrata in guerra dell'Italia, fece il suo ultimo viaggio da e per New York, seppur fermato ripetutamente da navi militari francesi ed inglesi che controllavano gli elenchi dei passeggeri e della merce trasportata. Per proteggerlo dalle azioni belliche si decise di lasciarlo nel sicuro porto di Genova, ma dopo il bombardamento della città da parte della marina francese fu trasferito a Trieste. A seguito dell'armistizio del 1943 cadde in mano ai tedeschi, che lo utilizzarono come caserma, depredandolo degli arredi e dei macchinari smontabili, inviati con treni speciali a Vienna, Monaco e Berlino.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
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Scalinata del salone di prima classe
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Salone
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Ristorante
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Ponte di comando
L'affondamento[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 settembre 1944, mentre si intensificavano i raid aerei della RAF su Trieste, i tedeschi decisero, per sicurezza, di spostare la nave nella più sicura baia di Capodistria. I due rimorchiatori che la trainavano, tuttavia, si avvicinarono troppo alla costa e ne provocarono l'incaglio tra Isola d'Istria e Capodistria (oggi in Slovenia). A seguito di una segnalazione dei partigiani jugoslavi, gli squadroni della RAF attaccarono la nave disarmata l'8 settembre 1944, sparandole contro 123 razzi, che, assieme ai serbatoi ausiliari sganciati dall'USAF, provocarono l'incendio del ponte. La RAF condusse poi un secondo attacco utilizzando dei siluri, che fecero inclinare la nave sul lato sinistro e la portarono all'affondamento, verificato da altri due velivoli inglesi. La RAF decorò con quattro medaglie i piloti che attaccarono per primi. Al termine del conflitto la nave rimase nelle acque territoriali jugoslave; una volta deciso che un eventuale recupero sarebbe stato troppo oneroso, fu demolita sul posto tra il 1947 e il 1958.
Citazioni e riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Rex è protagonista di una celebre scena del film Amarcord di Federico Fellini, nella quale un gruppo di paesani ne osserva un passaggio notturno presso Rimini a bordo di piccole imbarcazioni ed un rappresentante del podestà locale augura buon viaggio alle persone a bordo inneggiando all'Italia. Tale scena è di pura fantasia, in quanto il Rex viaggiò sempre e solo tra Genova e New York e non svolse mai servizio nel Mare Adriatico, nel quale passò unicamente quando fu inviato a Trieste nel tentativo di metterlo al sicuro.
La ditta Zanussi ottenne dalla Società Italia la possibilità di usare il marchio Rex per i propri elettrodomestici più prestigiosi. Il nome del famoso transatlantico venne scelto per evocare l'immagine di un prodotto di alto livello.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Pierpaolo Ianni, L'arduo cammino della coscienza. L'opposizione al regime nel Senato del Regno e il giuramento del 1931, Il Mulino, 2022, p. 26.
- ^ 12 May 1938, This day in aviation.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Rex
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rex
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Un sito dedicato al Rex, su rex-mk.si. URL consultato il 14 agosto 2005 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2010).
- Libri sul Rex, su transatlantici.com.
- Libro sul Rex, su transatlantici.com.
- Sito amatoriale sul Rex. Galleria fotografica di un membro dell'equipaggio, su djgiack.it. URL consultato il 23 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- Il Rex una nave un mito (di Michele Perrone), su lanternafil.it. URL consultato il 28 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2012).
- Libro "REX il sogno azzurro" (di Flavio Testi) 2021, https://ilsognoazzurro.fondazioneansaldo.it/sfoglia-il-libro
- Elenco equipaggio REX che vinse il Nastro Azzurro, https://ilsognoazzurro.fondazioneansaldo.it/l-equipaggio-del-nastro-azzurro