Renato Coletta

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Renato Coletta
NascitaBarletta, 24 febbraio 1914
MorteDaharboruk, 12 agosto 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Somalia italiana
Anni di servizio1932 - 1940
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
BattaglieConquista italiana della Somalia Britannica
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Renato Coletta (Barletta, 24 febbraio 1914Daharboruk, 12 agosto 1940) è stato un militare italiano, insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Barletta il 24 febbraio 1914, figlio di Donato e di Anna Marzocca, e dopo aver conseguito il diploma di ragioniere venne ammesso a frequentare il Corso allievi ufficiali di complemento di Salerno.[1] Promosso sottotenente nel corso del 1933 fu destinato a prestare servizio nel 58º Reggimento fanteria per entrare subito dopo nella Regia Accademia Militare di Modena da cui uscì come sottotenente in servizio permanente effettivo nel 1935. Assegnato al Comando d’armata di Trieste con incarico speciale, fu trasferito al 152º Reggimento fanteria e promosso tenente il 1 ottobre 1937.[1] L’anno successivo fu trasferito in forza al Regio corpo truppe coloniali della Somalia, sbarcando a Massaua il 14 marzo 1938 per essere assegnato al Comando truppe dell'Harar.[1] Prese parte alle operazioni di controguerriglia in forza al V Battaglione, e fu decorato con la Croce di guerra al valor militare per essersi distinto durante la battaglia di Sahasit, avvenuta il 2 novembre dello stesso anno.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940,[3] con il LXIV Battaglione[4] partecipò alla conquista della Somalia britannica (3-19 agosto 1940).

L'11 agosto,[3] durante il combattimento di Daharboruk, alla testa della sua Compagnia andò all’assalto di una postazione fortificata nemica, circondata da reticolati.[1] Rimasto ferito da una scheggia di granata si preoccupò di organizzare il soccorso gli ascari feriti e poi si lanciò nuovamente all’attacco, ma una raffica di mitragliatrice lo uccise.[1] Per il coraggio dimostrato in questo frangente fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria,[2] e la città di Barletta gli intitolò successivamente una via.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia, già distintosi in precedenti fatti d'armi, conduceva arditamente il proprio reparto all'assalto di munita posizione avversaria. Ferito da scheggia di granata, rifiutava qualsiasi cura, incitando i porta feriti a prodigarsi per gli ascari. Si lanciava poi, incurante di ogni rischio, alla testa della compagnia, contro reticolati nemici, dove una raffica di mitragliatrice gli stroncava il grido di « Savoia » mentre si accingeva ad irrompere nella posizione nemica. Magnifico esempio di dedizione al dovere e di spirito di sacrificio. Daharboruk (A.O.), 11 - 12 agosto 1940.[5]»
— Regio Decreto 29 novembre 1941[6]
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia fucilieri, attaccava arditamente una rilevante formazione nemica che minacciava un fianco del battaglione, costringendolo alla fuga. Sahasit (Mens), 2 novembre 1938

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 425.
  3. ^ a b Jowett 2001, p. 4.
  4. ^ Jowett 2001, p. 5.
  5. ^ Renato Coletta Medaglia d'Oro al Valor Militare", su quirinale.it, Quirinale.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 12 gennaio 1942, registro I guerra, foglio 315.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 495.
  • Virginio Ilari e Antonio Sema, Marte in Orbace. Guerra, Esercito, e Milizia nella concezione fascista della nazione, Ancona, Casa Editrice Nuove Ricerche, 1988.
  • (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army, 1940-45. Vol.1, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-85532-864-X.
  • (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army, 1940-45. Vol.2, Botley, Osprey Publishing Company, 2001, ISBN 1-85532-865-8.
  • Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943. Dall'impero d'Etiopia alla disfatta, Torino, Einaudi Editore, 2005.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]