Regno di Araucanía e Patagonia

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Regno di Araucanía e Patagonia
Regno di Araucanía e Patagonia – Bandiera
Regno di Araucanía e Patagonia - Stemma
Motto: Independencia y Libertad
Regno di Araucanía e Patagonia - Localizzazione
Regno di Araucanía e Patagonia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRegno di Araucanía e Patagonia
Nome ufficialeRoyaume d'Araucanie et de Patagonie
Lingue ufficialifrancese
Lingue parlatemapudungun
CapitalePerquenco
Politica
Forma di governoMonarchia costituzionale
Re di Araucania e PatagoniaAurelio Antonio I
Nascita17 novembre 1860 con Orélie Antoine de Tounens
Fine5 gennaio 1862 con Orélie Antoine de Tounens
CausaOccupazione dell'Araucanía
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAmerica meridionale
Economia
Valutapesos
Risorsegrano, frutti, ferro
Commerci contribù Mapuche
Religione e società
Religioni preminentireligioni tribali
Religione di StatoCattolicesimo
Religioni minoritariecattolicesimo
Classi socialiloncos, cittadini
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera del Cile Cile
Succeduto daBandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera del Cile Cile

Il Regno di Araucanía e Patagonia, o anche Nueva Francia (Nuova Francia), fu un regno proclamato, a metà del XIX secolo, nelle regioni del sud del Cile e dell'Argentina dall'avvocato ed avventuriero francese Orélie Antoine de Tounens. Tale regno reclamava i territori della Patagonia situati a sud del fiume Biobío, comprendendo le regioni cilene del Bío-Bío, della Araucanía e di Los Lagos. Come capitale venne scelta Perquenco. Non fu mai riconosciuto da nessun altro stato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

All'epoca le popolazioni indigene Mapuche erano impegnate in una disperata lotta armata per il mantenimento della propria indipendenza contro le mire espansionistiche dei governi di Cile ed Argentina, che ambivano alle terre dei Mapuche per la possibilità di sfruttarle a fini agricoli.

Orélie Antoine de Tounens arrivò al porto di Coquimbo nel 1858 e, dopo aver passato qualche tempo nelle città di Valparaíso e di Santiago, si diresse nella provincia di Araucanía giungendo al porto di Valdivia. Qui abbracciò la causa della nazione Mapuche e si accordò con il cacique Quilapán, al quale piacque molto l'idea di organizzare uno stato indipendente come forma di resistenza all'esercito cileno, mentre la Guerra di Arauco volgeva al termine. Quilapán permise l'ingresso di Tounens sulle terre che controllava e sulle quali era proibito il passaggio agli huincas (i cileni).

Il 17 novembre del 1860 venne proclamato il Regno di Araucanía ed i capi Mapuche all'epoca in carica proclamarono Tounens re con il nome di Orélie Antoine I, probabilmente nella speranza che la loro causa avrebbe avuto miglior fortuna se rappresentata da un europeo.

Nei giorni seguenti Tounens promulgò la costituzione del regno e il 20 novembre dichiarò l'annessione della Patagonia, stabilendo come confini il fiume Biobío a nord, l'Oceano Pacifico a ovest, l'Oceano Atlantico a est ed il Rio Negro a sud fino allo stretto di Magellano. Orélie-Antoine nominò quindi un governo, creò una bandiera nazionale e coniò una nuova moneta per la nazione, il peso.

Tounens si recò a Valparaíso per rendere nota la formazione del nuovo stato al presidente del Cile Manuel Montt, per nulla disposto a riconoscere il nuovo stato. Il governo cileno ordinò l'arresto di Tounens per turbamento dell'ordine pubblico: il francese, trasportato in una località sulle sponde del fiume Malleco, nel gennaio 1862 venne portato prima a Nacimiento e poi a Los Ángeles, dove fu condannato alla reclusione in manicomio. Il console francese riuscì a intervenire facendolo portare in Europa, dove di fatto visse per qualche tempo in esilio.

Nel Vecchio Continente Orélie Antoine I pubblicizzò la sua avventura e ottenne l'appoggio di alcuni finanziatori per organizzare un secondo viaggio, poi realizzato nel 1869. Senza alcuna resistenza rimasta, durante gli anni di esilio di Orélie Antoine il governo cileno aveva realizzato delle manovre coercitive per incorporare il territorio del Regno nella repubblica e Tounens non ebbe alcun appoggio da parte delle istituzioni locali, così fuggì a Buenos Aires per scampare a un'altra cattura. In seguito cercò nuovamente di entrare nel Paese due volte, nel 1874 e nel 1876. Infine morì il 17 settembre 1878 in condizioni di sostanziale indigenza.

Monarchi[modifica | modifica wikitesto]

Poiché Orélie era morto senza eredi, Gustave-Aquille Laviard, uno dei suoi più grandi amici, si proclamò successore, con il nome di Achille I, e chiese aiuto al presidente degli USA, Grover Cleveland, che però rifiutò di accordare qualunque forma di appoggio.

Alla morte di Achille I gli successe il figlio Antonio II. Tuttavia, la sua morte prematura obbligò la formazione di un Consiglio di Reggenza che nominò Georges Sénéchal de la Grange come successore. Secondo ciò che scrive Phillippe Boiry, il titolo sarebbe poi stato ereditato da Laura Teresa Cros, figlia di Antonio II che avrebbe delegato suo figlio, Jacques Alexandre Antoine Bernard, il quale lo avrebbe infine concesso a Philippe Boiry. La principale prova di ciò sarebbe una carta di successione che, tuttavia, non presenta il nome del successore.

Antonio I, re di Araucanía e Patagonia

L'attuale più diretto successore di re Orélie-Antoine, il principe Filippo, vive in Francia e ha rinunciato alle rivendicazioni del suo predecessore sul regno, ma ha mantenuto viva la memoria dell'avo. Ha dato anche un costante supporto ai continui sforzi di autodeterminazione dei Mapuche autorizzando, dal 1988 in poi, il conio di circa quaranta monete in diversi metalli, con la denominazione Reino de la Araucanía y la Patagonia.

Lista dei re e dei pretendenti al regno di Araucanía e Patagonia:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Braun Menéndez, Armando. 1973. El Reino de Araucanía y Patagonia. Editorial Francisco de Aguirre. Buenos Aires.
  • Galatoire, Adolfo José. 1967. Reyes franceses para la Patagonia en Todo es Historia, número 8 - Buenos Aires.
  • Galatoire, Adolfo José. 1972. Quien fue el rey de la Patagonia. Editorial Plus Ultra. Buenos Aires.
  • Príncipe Felipe I de la Araucanía. 1989. Histoire du Royaume d'Araucanie (1860-1979). Une Dynastie de Princes Français en Amérique Latine. S.F.A. París.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia reale[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) La vita di Re Orelie-Antoine, su geocities.com. URL consultato il 17 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2009).
  • (EN) Casa Reale di Araucanía, su maison-royale-araucanie.over-blog.com. URL consultato il 27 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
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