Referendum abrogativi in Italia del 2025
Referendum abrogativi in Italia del 2025 | |||||||||||
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Stato | ![]() | ||||||||||
Data | 8-9 giugno 2025 | ||||||||||
Tipo | abrogativi | ||||||||||
Quesito sui licenziamenti illegittimi | |||||||||||
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Quesito sui licenziamenti e sulla relativa indennità nelle piccole imprese | |||||||||||
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Quesito sull'utilizzo dei contratti a termine | |||||||||||
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Quesito sull'esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro | |||||||||||
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Quesito sulla richiesta di cittadinanza italiana | |||||||||||
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I referendum abrogativi in Italia del 2025 si terranno domenica 8 (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 9 giugno (dalle ore 7 alle 15), in contemporanea al primo turno delle elezioni amministrative in Sardegna e all'eventuale turno di ballottaggio delle elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario e in Sicilia,[1][2] e hanno come oggetto l'abrogazione di alcune norme in tema di lavoro (due delle quali originariamente introdotte dal Jobs Act nel 2016) e una modifica alla legge sull'acquisizione della cittadinanza italiana per residenti stranieri.[3][4] Essendo referendum abrogativi, ciascuno di essi verrà dichiarato valido se l'affluenza registrata supererà il 50% più uno degli elettori, indipendentemente dal risultato finale delle consultazioni.[5][6]
I quesiti referendari sul lavoro sono stati promossi dal sindacato CGIL con una raccolta delle firme pubblica, che ha raccolto oltre quattro milioni di adesioni.[7][8]
Il quesito referendario sulla richiesta di cittadinanza italiana, invece, è stato promosso inizialmente dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, oltreché dai partiti Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista e numerose associazioni della società civile, con una raccolta delle firme, soprattutto digitale,[9][10] che ha raccolto più di 637 000 firme.[11][12]
Questi cinque quesiti sono stati dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale durante la camera di consiglio del 20 gennaio 2025,[3][4] in cui invece è stata respinta la richiesta di referendum abrogativo della legge Calderoli sull'autonomia differenziata, dichiarata inammissibile.[4][13]
Gli elettori fuori sede per motivi di studio, lavoro o cure da almeno tre mesi hanno potuto richiedere di votare in un seggio diverso dal proprio comune di residenza;[14][15] il diritto di voto è stato garantito anche ai cittadini iscritti all'AIRE, o residenti temporaneamente all'estero da almeno tre mesi per gli stessi motivi sopraindicati.[5]
Iniziativa referendaria
[modifica | modifica wikitesto]Referendum sul lavoro
[modifica | modifica wikitesto]Nell'assemblea generale del 26 marzo 2024, la CGIL ha approvato l'avvio di una campagna referendaria su quattro quesiti in materia di lavoro,[16] due dei quali inerenti a punti della riforma Jobs Act (attuata dal governo Renzi),[7][8] nell'ambito di una strategia complessiva di mobilitazione che comprendeva anche uno sciopero generale (poi tenutosi l'11 aprile), manifestazioni generali, proposte di legge di iniziativa popolare e sostegno alle vertenze per i rinnovi dei contratti collettivi.[16] Il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini, ha annunciato ufficialmente l'avvio della raccolta delle firme per il successivo 25 aprile, in occasione dell'Anniversario della liberazione, con numerose iniziative e banchetti in varie città.[17] La campagna referendaria è stata accompagnata dallo slogan "Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro ci metto la firma"; ognuno dei quattro aggettivi inclusi nella frase si riferiva a uno dei quesiti proposti.[17]
Secondo le stime della CGIL, i tre quesiti su licenziamenti illegittimi, limiti all'indennità nelle piccole imprese e contratti a termine avrebbero riguardato, rispettivamente, 3.500.000, 3.700.000 e 2.300.000 lavoratori; il sindacato ha dichiarato anche di aver registrato circa mille morti all'anno sul lavoro, e circa 500.000 denunce di infortuni.[18]
Il 12 giugno dello stesso anno, il segretario organizzativo della CGIL, Luigi Giove, ha annunciato che la campagna aveva raggiunto e superato le 500.000 firme necessarie ex articolo 75 della Costituzione italiana.[19] Le firme, quantificate da Landini in quattro milioni,[7][8] sono state infine depositate in Cassazione il 19 luglio successivo.[20]
Tutti e quattro i quesiti sono stati dichiarati conformi a legge dall'Ufficio centrale per il referendum il 12 dicembre 2024,[21][22] per poi essere dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale il 20 gennaio 2025, con sentenze depositate il 7 febbraio.[23][24][25][26]
Referendum sulla cittadinanza
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2 anni
2,5 anni
3 anni
4 anni
5 anni
7 anni
8 anni
9 anni
10 anni
12 anni
14 anni
15 anni
20 anni
25 anni
30 anni
35 anni
Naturalizzazione non consentita
Dati non disponibili
Il quesito referendario che richiedeva il dimezzamento del numero di anni (da dieci a cinque) di legale soggiorno del cittadino straniero extracomunitario per poter presentare la richiesta di concessione della cittadinanza italiana è stato ideato dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, che lo ha depositato in Cassazione il 4 settembre 2024.[27][28] Tra i promotori del referendum, oltre a +Europa, figuravano il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito Socialista Italiano, Possibile e i Radicali Italiani,[11][27] numerose associazioni di persone con background migratorio come Italiani senza cittadinanza, il Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI) e Idem Network, e diverse organizzazioni della società civile, fra cui Libera, A Buon Diritto, Gruppo Abele e ARCI, oltre a varie personalità come Mauro Palma, Luigi Manconi e Ivan Novelli.[27] Il tema della legge sulla cittadinanza, già varie volte oggetto di falliti tentativi di modifica in Parlamento, era tornato all'attenzione dell'opinione pubblica dopo le Olimpiadi di Parigi, che avevano visto i successi di molti atleti italiani di origine straniera (come Paola Egonu e Myriam Sylla, protagoniste dell'oro olimpico della nazionale di pallavolo femminile) che in passato avevano faticato a essere ufficialmente riconosciuti come italiani.[29]
Secondo le stime dei promotori del referendum, un numero compreso fra 2,3 milioni e 2,5 milioni e mezzo di cittadini di origine straniera sarebbero state interessate dall'eventuale approvazione del quesito abrogativo,[30][31] a cui si sarebbero dovuti aggiungere circa 500.000 figli e figlie minorenni degli stessi cittadini.[28]
Il comitato promotore ha puntato quasi esclusivamente sulla raccolta firme digitale,[9] sfruttando la nuova piattaforma gratuita messa a disposizione a tale scopo dal Governo a partire dal 26 luglio, e già utilizzata per la raccolta firme del referendum contro l'autonomia differenziata.[32] Nonostante la presentazione a un mese dal termine ultimo per la raccolta delle firme, grazie anche alla spinta di personalità come lo storico Alessandro Barbero, lo scrittore Roberto Saviano, il fumettista Zerocalcare, il CT della nazionale di pallavolo femminile Julio Velasco,[29][33] il regista Matteo Garrone, gli artisti Ghali, Dargen D'Amico e Malika Ayane, e l'attrice Kasia Smutniak, il referendum ha raggiunto l'obiettivo delle 500.000 firme il 24 settembre 2024.[33] Tutte le sottoscrizioni, che hanno infine raggiunto quota 637.487, sono state depositate dai promotori in Cassazione il 30 settembre seguente.[34]
In seguito al raggiungimento del numero minimo di firme, il referendum è stato bersaglio di una campagna di disinformazione xenofoba e complottista sui contenuti della proposta, condotta prevalentemente su X da account affiliati al collettivo online di estrema destra dei "mattonisti".[35]
Il quesito è stato dichiarato conforme a legge dall'Ufficio centrale per il referendum il 12 dicembre 2024,[21][22] per poi essere dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale il 20 gennaio 2025, con sentenza depositata il 7 febbraio.[36]
Quesiti non ammessi
[modifica | modifica wikitesto]Un ulteriore quesito riguardante l'abrogazione totale della legge Calderoli sull'autonomia differenziata, sostenuto da quasi tutti i partiti di opposizione al Governo Meloni e da varie associazioni e sindacati, era stato depositato in Corte di Cassazione il 5 luglio 2024,[37] e aveva poi raccolto le 500.000 firme necessarie per essere valutato dalla Corte stessa,[38] oltre ad essere stato richiesto formalmente da cinque consigli regionali (di Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna e Toscana).[39] La proposta di referendum era stata dichiarata conforme a legge dall'Ufficio centrale per il referendum il 12 dicembre 2024.[21][40] Tuttavia, il 20 gennaio 2025, il quesito è stato dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale a seguito della sua precedente sentenza n. 192/2024, che aveva dichiarato incostituzionali molte parti della legge, con la conseguenza di aver reso «obiettivamente oscuro l'oggetto del quesito» – fortemente ridimensionato per effetto della suddetta sentenza – nonché «privo di chiarezza quanto alla sua finalità».[13][41]
Proprio in ragione della sentenza n. 192/2024, un secondo quesito volto invece all'abrogazione parziale della legge – e richiesto dagli stessi cinque consigli regionali – era già stato considerato superato dall'Ufficio centrale per il referendum della Cassazione.[42]
Organizzazione del voto
[modifica | modifica wikitesto]Data delle elezioni
[modifica | modifica wikitesto]L'11 marzo 2025, il presidente del comitato referendario per la cittadinanza, Riccardo Magi, e il suo corrispondente per i referendum sul lavoro, Maurizio Landini, hanno partecipato a un incontro con il Segretario del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, e il Ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, a cui hanno richiesto la possibilità di voto per gli studenti, i lavoratori e i pazienti fuori sede, nonché l'indizione di un appuntamento elettorale unico per referendum ed elezioni amministrative e una copertura mediatica adeguata da parte delle reti Rai e di altre emittenti.[43] Il 13 marzo seguente, il Consiglio dei ministri ha stabilito che i referendum si sarebbero svolti domenica 8 (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 9 giugno (dalle ore 7 alle 15) dello stesso anno, in contemporanea al turno di ballottaggio delle elezioni amministrative;[1][2] la decisione è stata criticata dai promotori, in quanto in contrasto con la loro richiesta di far coincidere la data delle consultazioni con il primo turno di suddette elezioni.[1]
Voto per i fuori sede, i residenti all'estero e i soggetti vulnerabili
[modifica | modifica wikitesto]Il 19 marzo 2025, come parte dell'approvazione del decreto legge "Elezioni",[44] è stato permesso agli elettori fuori sede per motivi di studio, lavoro o cure da almeno tre mesi di richiedere di votare in un seggio diverso dal proprio comune di residenza, presentando domanda entro il 4 maggio dello stesso anno presso il proprio domicilio temporaneo,[14] di persona, tramite persona delegata oppure tramite strumenti telematici.[15][45] In seguito all'invio di due lettere di sollecitazione da parte dei comitati promotori al Ministro dell'interno Piantedosi,[46] la scadenza per presentare le domande è stata prorogata al 5 maggio.[47][48]
La domanda consisteva in un modulo reso disponibile sul sito del Ministero dell'interno,[49] a cui dovevano essere allegati una copia di un documento di riconoscimento valido, una copia della tessera elettorale e una copia di una dichiarazione che certificasse la condizione di elettore fuori sede per motivi di studio, lavoro o cure mediche.[15][50] Nella richiesta, inoltre, gli elettori hanno potuto dichiarare la loro disponibilità a essere nominati presidenti o componenti di sezione elettorale speciale per il voto fuorisede. In caso di necessità, è stato possibile anche revocare la domanda con le stesse modalità entro il 14 maggio seguente.[45][51] I comuni di domicilio temporaneo dei fuori sede hanno attivato procedure indipendenti per accogliere le domande, consultabili sulle pagine online delle rispettive amministrazioni;[50] quindi, hanno avuto tempo fino al 3 giugno per inviare agli elettori l'attestazione di ammissione al voto (per posta o via email), coordinandosi con i rispettivi comuni di residenza, in modo da evitare equivoci e doppi voti.[50][51]
In occasione dei referendum, gli elettori fuori sede voteranno in sezioni elettorali speciali o in sezioni ordinarie, a seconda del numero di domande ricevute dal comune in questione; al fine di esprimere il proprio voto, dovranno portare con sé un documento di identità valido, la tessera elettorale originale e l'attestazione di ammissione al voto rilasciata dal comune di domicilio temporaneo.[50][51]
Contemporaneamente, hanno avuto accesso al voto anche i cittadini iscritti all'AIRE, o residenti temporaneamente all'estero da almeno tre mesi per gli stessi motivi degli elettori fuori sede;[5] questi ultimi hanno potuto presentare domanda entro il 7 maggio, consegnando per posta, via mail o di persona un'apposita dichiarazione, una copia di un documento di identità e il proprio indirizzo estero completo.[45] Il materiale elettorale dovrà essere consegnato ai rispettivi indirizzi di residenza esteri degli elettori entro il 21 maggio;[45] il plico conterrà le cinque schede elettorali, più un'altra indicante le generalità del cittadino o della cittadina, e tre buste, di cui una già preaffrancata, da rispedire al consolato di riferimento.[5] Quindi, i responsabili degli uffici consolari avranno tempo fino alle ore 16 del 5 giugno per inviare i plichi nelle sezioni italiane deputate alla raccolta dei voti.[5]
Tutti gli elettori dovranno presentarsi al proprio seggio con un documento d'identità valido e la tessera elettorale. Gli elettori con gravi infermità e impossibilitati ad allontanarsi dalla propria abitazione potranno votare a domicilio, dopo aver inviato al proprio comune di residenza una domanda per iscritto, un certificato medico dell'ASL e una copia della tessera elettorale. Gli elettori fisicamente impediti, invece, potranno recarsi in cabina di voto assistiti da un accompagnatore di fiducia, purché regolarmente iscritto nelle liste elettorali.[52]
Quorum
[modifica | modifica wikitesto]I cinque quesiti proposti sono stati tutti formulati come referendum abrogativi, cioè con cui i cittadini hanno potuto richiedere di eliminare del tutto o in parte le norme contestate.[5][8] Pertanto, come previsto dall'art. 75 della Costituzione italiana,[53] ciascuno di essi sarebbe dichiarato valido se l'affluenza registrata superasse il quorum previsto della maggioranza (50% più uno) degli elettori, indipendentemente dal risultato positivo o negativo delle consultazioni.[5][6]
I quesiti
[modifica | modifica wikitesto]Primo quesito
[modifica | modifica wikitesto]- Colore scheda: verde
- Titolo: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione
- Descrizione: Il quesito propone di abrogare per intero[54] la disciplina vigente che impedisce, nelle imprese con più di 15 dipendenti, di reintegrare lavoratori o lavoratrici licenziati in modo illegittimo, se questi sono stati assunti a partire dal 7 marzo 2015, anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta, o infondata, l'interruzione del rapporto;[55][56] i dipendenti in questione hanno diritto esclusivamente a un indennizzo compreso fra 6 e 36 mesi di stipendio,[55] in base all'anzianità di servizio nell'azienda.[52] Tali norme erano state introdotte dalla riforma Jobs Act, attuata dal governo Renzi nel 2014.[7][55] Nel caso in cui il referendum venisse approvato, verrebbe ripristinata la precedente normativa, riferita all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970, poi modificato dalla Legge Fornero del 2012: in questo modo, tornerebbe a valere per tutti i lavoratori la possibilità della reintegrazione nei casi di licenziamento illegittimo, ma sempre nei limiti previsti dalla riforma Fornero.[7][55]
Testo del quesito[5][57] | |
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Volete voi l'abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, come modificato dal d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96, dalla sentenza della Corte costituzionale 26 settembre 2018, n. 194, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145; dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40; dalla sentenza della Corte costituzionale 24 giugno 2020, n. 150; dal d.l. 24 agosto 2021, n. 118, convertito con modificazioni dalla L. 21 ottobre 2021, n. 147; dal d.l. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n. 79 (in G.U. 29/06/2022, n. 150); dalla sentenza della Corte costituzionale 23 gennaio 2024, n. 22; dalla sentenza della Corte costituzionale del 4 giugno 2024, n. 128, recante "Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183" nella sua interezza? |
Secondo quesito
[modifica | modifica wikitesto]- Colore scheda: arancione
- Titolo: Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale
- Descrizione: Il quesito propone di abrogare parzialmente[54] la disciplina vigente che impone un limite all'indennità per i lavoratori e le lavoratrici licenziati in modo illegittimo nelle piccole imprese (con meno di 16 dipendenti),[52][55] dove in tali casi si può ricevere un risarcimento massimo pari a sei mesi di stipendio,[55] anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l'interruzione del rapporto.[56] Nel caso in cui il referendum venisse approvato, la responsabilità di stabilire l'indennizzo verrebbe ceduta al giudice, che stabilirebbe l'ammontare del risarcimento senza limiti economici, ma sulla base di criteri come l'età, i carichi di famiglia e la capacità economica dell'azienda.[55]
Testo del quesito[5][57] | |
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Volete voi l'abrogazione dell'articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante "Norme sui licenziamenti individuali", come sostituito dall'art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: "compreso tra un", alle parole "ed un massimo di 6" e alle parole "La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro."? |
Terzo quesito
[modifica | modifica wikitesto]- Colore scheda: grigio
- Titolo: Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi
- Descrizione: Il quesito propone di abrogare parzialmente[54] alcune delle regole vigenti sull'utilizzo dei contratti a termine,[45][55] che li rendono stipulabili fino a 12 mesi senz'alcun obbligo di causali che giustifichino il lavoro temporaneo da parte del datore di lavoro,[52] nemmeno in un eventuale giudizio.[55] Tali norme erano state introdotte dalla riforma Jobs Act, attuata dal governo Renzi nel 2014.[7][55] Nel caso in cui il referendum venisse approvato, l'obbligo di indicare il motivo del ricorso ad accordi a termine verrebbe nuovamente esteso anche ai contratti e ai rapporti di lavoro di durata inferiore ai 12 mesi,[45] e verrebbe eliminata la possibilità per le parti individuali coinvolte di individuare giustificazioni per la stipula, la proroga o il rinnovo di tali contratti, limitando così il ricorso agli accordi a tempo determinato.[7][45]
Testo del quesito[5][57] | |
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Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto "Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183" limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole "non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque", alle parole "in presenza di almeno una delle seguenti condizioni", alle parole "in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;" e alle parole "b-bis)"; comma 1-bis, limitatamente alle parole "di durata superiore a dodici mesi" e alle parole "dalla data di superamento del termine di dodici mesi"; comma 4, limitatamente alle parole ", in caso di rinnovo," e alle parole "solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi"; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole "liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,"? |
Quarto quesito
[modifica | modifica wikitesto]- Colore scheda: rosso
- Titolo: Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione
- Descrizione: Il quesito propone di abrogare parzialmente[54] la norma vigente che stabilisce la responsabilità solidale di committente, impresa appaltante e subappaltatori nei casi di infortunio sul lavoro o di malattie professionali che coinvolgono i lavoratori dipendenti dell'appaltatore o del subappaltatore,[58] qualora essi siano privi di copertura assicurativa da parte dell'INAIL o dell'IPSEMA.[5][45] Nel caso in cui il referendum venisse approvato, la responsabilità di tali infortuni verrebbe estesa anche al committente, che dovrebbe quindi risarcire i danni subiti dai lavoratori anche se derivanti da rischi specifici dell'attività produttiva delle imprese appaltanti o dei subappaltatori.[5][45]
Testo del quesito[5][57] | |
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Volete voi l'abrogazione dell'art. 26, comma 4, in tema di "Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione", di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" come modificato dall'art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, dall'art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall'art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole "Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici."? |
Quinto quesito
[modifica | modifica wikitesto]- Colore scheda: giallo
- Titolo: Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana
- Descrizione: Il quesito propone di abrogare alcune delle norme vigenti relative alla concessione della cittadinanza italiana ai cittadini di origini straniere, stabilite dalla legge nº 91 del 1992,[59] per cui gli stranieri maggiorenni adottati da italiani possono richiedere la cittadinanza dopo cinque anni di residenza (art. 9, comma 1b), mentre tutti gli altri stranieri provenienti da Paesi extra-UE devono aver risieduto legalmente per almeno dieci anni nel Paese al fine di fare domanda (art. 9, comma 1f).[59][60] In quest'ultimo caso, i minori di origini straniere che non hanno già acquisito la cittadinanza tramite i genitori, per ius sanguinis, devono attendere di compiere 18 anni e, al momento della domanda, dimostrare di aver sempre vissuto in Italia.[59] Nel caso in cui il referendum venisse approvato, l'articolo 9 verrebbe modificato, cancellando parte del comma 1b (le specifiche sull'adozione da cittadini italiani) e tutto il comma 1f, riducendo così da dieci a cinque anni per tutti i cittadini stranieri maggiorenni il periodo di residenza legale in Italia necessario a chiedere la cittadinanza italiana.[59] In questo modo, verrebbero ripristinati i requisiti stabiliti per la prima volta dal codice civile del 1865,[7][45] e il diritto di cittadinanza verrebbe esteso anche ai figli minorenni dei richiedenti;[5] comunque, verrebbero mantenuti tutti gli altri criteri necessari a presentare la domanda,[52] e cioè la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un adeguato reddito, il pagamento regolare delle tasse nel Paese, la fedina penale pulita e uno status che non rappresenti minacce per la sicurezza della Repubblica.[52][60]
Testo del quesito[5][61] | |
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Volete voi abrogare l'articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole "adottato da cittadino italiano" e "successivamente alla adozione"; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: "f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.", della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante "Nuove norme sulla cittadinanza"? |
Posizioni
[modifica | modifica wikitesto]Principali partiti politici
[modifica | modifica wikitesto]Nella tabella seguente sono elencate tutte le posizioni, se presenti, dei partiti politici presenti nel Parlamento italiano ed europeo o associati a uno dei comitati promotori dei quesiti.[N 1]
Partito | Lavoro | Cittadinanza | Fonte | ||||
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1 | 2 | 3 | 4 | 5 | |||
Fratelli d'Italia (FdI)[N 2] | ![]() |
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[63][64] | |
Partito Democratico (PD)[N 3][N 4] | ![]() |
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[68][69] | |
Lega per Salvini Premier (LSP) | ![]() |
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[64][70] | |
Movimento 5 Stelle (M5S) | ![]() |
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Libertà di voto[N 5] | [69][73] | |
Forza Italia (FI) | ![]() |
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[64][74] | |
Italia Viva (IV) | ![]() |
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[69][75] | |
Azione (Az) | ![]() |
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[69][76] | |
Europa Verde (EV)[N 3] | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[69][77] | |
Sinistra Italiana (SI)[N 3] | ![]() |
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![]() |
![]() |
![]() |
[69][77] | |
Südtiroler Volkspartei (SVP) | |||||||
Noi Moderati (NM) | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[64][69] | |
+Europa (+E)[N 3] | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[11][78] | |
Coraggio Italia (CI) | |||||||
Democrazia Solidale (DemoS) | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[79] | |
Movimento Associativo Italiani all'Estero (MAIE) | |||||||
Unione di Centro (UdC) | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[80] | |
Campobase (Cb) | |||||||
Sud chiama Nord (ScN) | Libertà di voto | Libertà di voto | Libertà di voto | Libertà di voto | ![]() |
[81] | |
Centristi per l'Europa (CpE) | |||||||
Centro Democratico (CD) | |||||||
Democrazia Cristiana con Rotondi (DCR) | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[82] | |
Partito Liberaldemocratico (PLD) | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
[83] | |
Partito Progressista (PP) | ![]() |
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![]() |
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![]() |
[84] | |
Verdi del Sudtirolo/Alto Adige (VGV) | |||||||
Union Valdôtaine (UV) | |||||||
Partito della Rifondazione Comunista (PRC)[N 3] | ![]() |
![]() |
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![]() |
[11][85] | |
Partito Socialista Italiano (PSI)[N 3] | ![]() |
![]() |
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![]() |
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[11][69] | |
Possibile (Pos)[N 3] | ![]() |
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[11][86] | |
Radicali Italiani (RI)[N 3] | ![]() |
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![]() |
![]() |
[11][87] |
Principali sindacati
[modifica | modifica wikitesto]Nella tabella seguente sono elencate tutte le posizioni, se presenti, dei principali sindacati italiani, siano essi associati o meno a uno dei comitati promotori dei quesiti.
Sindacato | Lavoro | Cittadinanza | Fonte | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | |||
CGIL[N 6] | ![]() |
![]() |
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[8][88] | |
UIL | ![]() |
Libertà di voto | Libertà di voto | ![]() |
Libertà di voto | [89][90] | |
CISL[N 7] | ![]() |
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[64][91] | |
USB | ![]() |
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[92][93] |
Comitati referendari
[modifica | modifica wikitesto]Comitati per il Sì
[modifica | modifica wikitesto]Comitato | Portavoce | Promotori | Slogan | Sito web | Quesito/i promosso/i | Fonti |
---|---|---|---|---|---|---|
Comitato per i Referendum sul Lavoro 2025 | Maurizio Landini | CGIL, Auser, Camere del Lavoro, Libera, Libertà e Giustizia, Federconsumatori, Articolo 21, ARCI, UDU, Rete degli studenti medi, Medicina Democratica, Magistratura democratica, Forum Disuguaglianze e Diversità, Giuristi democratici, Usigrai, FNSI | Il voto è la nostra rivolta | referendum2025.it | 1, 2, 3, 4, 5 | [69][94] |
Comitato promotore Referendum Cittadinanza | Riccardo Magi, Sonny Olumati, Deepika Salhan | +E, POS, RI, PSI, PRC, PD, EV, SI, Libera, ARCI, UDS, ASGI, ActionAid, Oxfam Italia, Sea-Watch, Open Arms, A Buon Dirtto | SìAmoItalia | referendumcittadinanza.it | 5 | [69][94] |
Comitati per il No
[modifica | modifica wikitesto]Comitato | Portavoce | Promotori | Slogan | Sito web | Quesito/i respinto/i | Fonti |
---|---|---|---|---|---|---|
Comitato per il NO ai 4 referendum "Contro il lavoro" | Igor Boni | Europa Radicale, IV | 1, 2, 3, 4 | [69][95] | ||
Comitato Referendario per il NO e l’Astensione Consapevole | Claudio Armeni | ANGPG | 1, 2, 3, 4, 5 |
[69][96] |
Campagna referendaria
[modifica | modifica wikitesto]Il 12 e il 13 febbraio 2025, durante un incontro nazionale della CGIL al PalaDozza di Bologna, è stata avviata la campagna referendaria per i quesiti sul lavoro,[97] mentre le organizzazioni e i partiti promotori del referendum sulla cittadinanza hanno tenuto un'assemblea ufficiale il 7 marzo seguente, ai locali di ExtraLibera a Roma.[98][99] L'11 e il 12 aprile seguenti, invece, la CGIL ha organizzato l'evento Futura 2025, organizzato alla Camera del Lavoro di Milano, e consistente in una serie di discussioni sul contenuto e sugli obiettivi dei cinque quesiti.[100][101]
Il 28 aprile 2025, è stato pubblicato un appello al voto a favore di tutti i referendum da parte di 40 personalità della ricerca e dell'università, fra cui il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, Donatella della Porta e Nadia Urbinati, il fondatore dell'Istituto "Mario Negri" Silvio Garattini, Salvatore Settis, l'ex sindaco di Genova Marco Doria, Luigi Ferrajoli e la deputata Maria Cecilia Guerra.[102] Maurizio Ambrosini[103] e la direttrice generale di Save the Children Italia, Daniela Fatarella, si sono schierati pubblicamente a favore del referendum sulla cittadinanza,[104] mentre Alessandro Barbero ha promosso il voto a favore di tutti e cinque i quesiti.[105] Infine, inviti al voto più generici e senza indicazioni specifiche sono arrivati da Geppi Cucciari,[106] Marco Mengoni,[107] Valeria Solarino,[108] Michele Serra,[109] Maurizio Crozza[110] e Vera Gheno.[111]
La sera del 14 maggio 2025, alcuni esponenti del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza hanno proiettato il simbolo della campagna sulla facciata di Palazzo Chigi, durante un flash mob organizzato in Piazza Colonna a Roma.[112]
Il 19 maggio 2025, la CGIL e i comitati promotori dei referendum sul lavoro e cittadinanza hanno organizzato in Piazza Vittorio Emanuele II a Roma una "maratona contro l'astensionismo", al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dei temi dei quesiti e protestare contro la decisione dei partiti della maggioranza di governo di invitare i propri elettori all'astensione.[113]
Comunicazione tramite mezzi di informazione
[modifica | modifica wikitesto]Il 2 aprile 2025, la Commissione di vigilanza parlamentare Rai ha emanato una delibera per regolamentare la comunicazione, l'organizzazione delle tribune elettorali e i messaggi autogestiti sui cinque referendum.[114][115] Lungo la fine di aprile, i comitati referendari hanno organizzato una serie di manifestazioni davanti alle sedi regionali Rai di diverse città, chiedendo che l'emittente pubblica garantisse un maggior livello di informazione sulle consultazioni in programma.[116][117] Il 19 maggio 2025, il Partito Democratico ha lanciato una serie di presidi davanti alle sedi regionali Rai, accusando il servizio pubblico e il Governo Meloni di limitare l'informazione sui referendum.[118][119]
L'8 aprile, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato una delibera relativa alle disposizioni su comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per i cinque referendum, destinata a quotidiani, periodici, giornali online, istituti di sondaggistica ed emittenti radiotelevisive.[120][121] Il 13 maggio seguente, sempre l'AGCOM ha diffuso un provvedimento di richiamo nei confronti della Rai e di tutte le altre emittenti televisive e radiofoniche nazionali, affinché garantissero "un’informazione corretta, imparziale e completa sui quesiti referendari e sulle ragioni a sostegno delle opzioni di voto".[122][123]
Il 14 maggio 2025, durante un question time alla Camera dei deputati, il deputato e promotore del referendum sulla cittadinanza Riccardo Magi è entrato nell'aula travestito da fantasma, accusando il Governo Meloni di scarsa informazione sui cinque quesiti e protestando contro l'invito dei partiti di maggioranza all'astensione; il gesto, per cui Magi è stato espulso dall'aula stessa, è stato paragonato ad uno analogo dell'attivista dei Radicali Marco Pannella in occasione del referendum sulla caccia del 1997.[124][125]
Accuse di limitazioni alla campagna elettorale
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio del 2025, durante un'intervista per Avvenire, Antonella Soldo, coordinatrice del comitato promotore per il referendum sulla cittadinanza, ha accusato l'organizzazione del Concerto del Primo Maggio a Roma di non aver permesso ai conduttori e ai cantanti coinvolti di includere riferimenti alle consultazioni nei loro interventi; inoltre, ha dichiarato che un flash mob organizzato lo stesso giorno dal comitato in Piazza San Giovanni in Laterano era stato bloccato da "una quindicina di agenti di polizia in borghese", in quanto privo di autorizzazione.[31]
Il 10 maggio, quattro sindacalisti della CGIL e un addetto alla sicurezza di un centro commerciale di Roma sono stati identificati da una pattuglia della Polizia di Stato, in seguito a un alterco dovuto all'attività di volantinaggio a favore dei referendum da parte degli esponenti del sindacato.[126]
Dibattiti
[modifica | modifica wikitesto]Dal 12 maggio al 6 giugno Rai Parlamento ha organizzato una serie di 45 confronti televisivi (due per giorno, poi tre a iniziare dal 2 giugno) su Rai 1, Rai 2 e Rai 3, oltre ad altri 45 confronti radiofonici.[127] Inoltre, sono stati trasmessi messaggi autogestiti relativi alle posizioni favorevoli o contrarie ai quesiti su Rai 3 e sui canali radio della Rai.[128]
Sondaggi
[modifica | modifica wikitesto]Affluenza
[modifica | modifica wikitesto]Data | Istituto | Committente | Campione | Margine di errore | Affluenza[N 8] | ||||
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1° quesito | 2° quesito | 3° quesito | 4° quesito | 5° quesito | |||||
6–8 maggio 2025 | Ipsos[129] | Corriere della Sera | 1000[N 9] | ±3,1 | 32-38% | ||||
7–12 maggio 2025 | SWG[130] | TG La7 (La7) | 1200[N 10] | ±2,8 | 32-36% | ||||
10-15 maggio 2025 | Lab21[131] | Affaritaliani.it | 1000[N 11] | - | 29,9-33,9% | ||||
13 maggio 2025 | Noto[132] | Porta a Porta (Rai 1) | - | - | 33% | ||||
13–14 maggio 2025 | Eumetra MR[133] | Banijaý Italia (Piazza Pulita, La7) |
800[N 12] | ±4,0 | 35% |
Quesiti
[modifica | modifica wikitesto]Data | Istituto | Committente | Campione | Margine di errore | 1° quesito | 2° quesito | 3° quesito | 4° quesito | 5° quesito | |||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Sì | No | Indecisi | Scarto | Sì | No | Indecisi | Scarto | Sì | No | Indecisi | Scarto | Sì | No | Indecisi | Scarto | Sì | No | Indecisi | Scarto | |||||
6–8 maggio 2025 | Ipsos[129] | Corriere della Sera | 1000[N 9] | ±3,1 | 30.0 | 5.0 | 6.0 | 19.0 | 26.0 | 7.0 | 9.0 | 10.0 | 29.0 | 5.0 | 7.0 | 17.0 | 33.0 | 5.0 | 4.0 | 24.0 | 23.0 | 12.0 | 6.0 | 5.0 |
7–12 maggio 2025 | SWG[130] | TG La7 (La7) | 1200[N 10] | ±2,8 | 77.0 | 13.0 | 10.0 | 64.0 | 68.0 | 14.0 | 18.0 | 54.0 | 72.0 | 13.0 | 15.0 | 59.0 | 74.0 | 13.0 | 13.0 | 61.0 | 56.0 | 32.0 | 12.0 | 24.0 |
13 maggio 2025 | Noto[132] | Porta a Porta (Rai 1) | - | - | 75 | 13 | 12 | 62 | 62 | 21 | 17 | 41 | 59 | 27 | 21 | 32 | 62 | 21 | 17 | 41 | 52 | 40 | 12 | 12 |
13–14 maggio 2025 | Eumetra MR[133] | Banijaý Italia (Piazza Pulita, La7) | 800[N 12] | ±4,0 | 75.0 | 16.4 | 8.6 | 58.6 | 65.2 | 17.6 | 17.2 | 47.6 | 69.7 | 13.1 | 17.2 | 56.6 | 65.60 | 19.7 | 14.7 | 45.9 | 56.2 | 33.1 | 10.7 | 23.1 |
Persone a conoscenza
[modifica | modifica wikitesto]Data | Istituto | Committente | Campione | Persone a conoscenza della consultazione referendaria |
---|---|---|---|---|
6–8 maggio 2025 | Ipsos[129] | Corriere della Sera | 1000[N 9] | 62% |
7–12 maggio 2025 | SWG[130] | TG La7 | 1200[N 10] | 54% |
10-15 maggio 2025 | Lab21[131] | Affaritaliani.it | 1000[N 11] | 88,5% |
13-14 mag 2025 | Eumetra MR[133] | Banijaý Italia (Piazza Pulita, La7) | 800[N 12] | 82,8% |
14-15 mag 2025 | Demos&Pi e Demetra[134] | La Repubblica | 1009 | 91% |
Note
[modifica | modifica wikitesto]Esplicative
[modifica | modifica wikitesto]- ^ I partiti sono ordinati in base alla rappresentanza parlamentare e, in caso di parità, per ordine alfabetico. Non sono riportati i movimenti politici e le associazioni aventi rappresentanza parlamentare ma non costituiti in partiti veri e propri, così come quei movimenti politici aventi rappresentanza parlamentare e federati a uno dei partiti già in elenco.
- ^ Anche se Fratelli d'Italia si è ufficialmente schierato per l'astensione da tutti e cinque i quesiti, alcuni esponenti del partito hanno annunciato di aver comunque intenzione di recarsi a votare.[62]
- ^ a b c d e f g h Partito compreso fra i promotori del quesito sulla cittadinanza.
- ^ Pur essendo ufficialmente schierato per il Sì su tutti e cinque i quesiti, il Partito Democratico ha lasciato ai propri iscritti libertà di non partecipare alla campagna referendaria per i quesiti riguardanti il lavoro.[65] In seguito, diversi esponenti dell'ala riformista del PD hanno dichiarato di essere favorevoli solo al quarto e al quinto quesito, e di voler astenersi ai primi tre;[66] altri membri della stessa area, invece, hanno dichiarato di voler seguire la linea della segreteria.[67]
- ^ Anche se il Movimento 5 Stelle ha lasciato libertà di voto riguardo al referendum sulla cittadinanza, alcuni esponenti del partito, compreso il leader Giuseppe Conte, hanno annunciato la propria intenzione di votare a favore di tale quesito.[71][72]
- ^ Il sindacato e il suo segretario, Maurizio Landini, hanno promosso direttamente tutti e quattro i quesiti in tema di lavoro.
- ^ Il sindacato si è dichiarato contrario ai referendum, ritenendoli inopportuni, e la segretaria Daniela Fumarola ha dichiarato la propria intenzione di astenersi dalle votazioni.
- ^ Affluenza stimata su tutti i questi.
- ^ a b c Campione proporzionale costituito da elettori maggiorenni disaggregati per genere, età, livello di istruzione, condizione lavorativa, area di residenza ed ampiezza del comune di residenza. Contatti totali: 4407. Metodologia: CATI, CAMI, CAWI. Astenuti/votanti scheda bianca o nulla: 58-59% (a seconda del singolo quesito).
- ^ a b c Campione proporzionale costituito da elettori maggiorenni residenti in Italia e disaggregati per genere, età, e area di residenza. Contatti totali: 5496. Metodologia: CATI, CAMI, CAWI. Gli astenuti sono stati esclusi dal conteggio delle intenzioni di voto.
- ^ a b Contatti totali: 1000. Metodologia: CATI, CAWI.
- ^ a b c Camipone rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per genere, età, area geografica e ampiezza del comune di residenza. Astenuti: 32,30%. Indecisi: 32,70%. Margine di errore complessivamente non superiore a +/- 4%. Metodologia: CAWI.
Bibliografiche
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- ^ È AMMISSIBILE IL REFERENDUM ABROGATIVO IN TEMA DI CONTRATTI DI LAVORO A TERMINE (PDF), in Corte costituzionale, 7 febbraio 2025. URL consultato il 9 febbraio 2025.
- ^ AMMISSIBILE IL REFERENDUM SULLA RESPONSABILITÀ DELL’IMPRENDITORE COMMITTENTE (PDF), in Corte costituzionale, 7 febbraio 2025. URL consultato il 9 febbraio 2025.
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Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Consultazioni referendarie in Italia
- Cittadinanza italiana
- Contratto a tempo determinato
- Immigrazione in Italia
- Jobs Act
- Licenziamento (ordinamento italiano)
- Naturalizzazione
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Referendum abrogativi in Italia del 2025
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale del Referendum sulla cittadinanza, su referendumcittadinanza.it. URL consultato il 25 gennaio 2025.
- Sito ufficiale dei Referendum sul lavoro, su cgil.it, CGIL. URL consultato il 26 gennaio 2025.
- Comitato per i Referendum sul Lavoro 2025, su referendum2025.it. URL consultato l'8 aprile 2025.