Rallentatore
Il rallentatore[1] o ralenti[2] (dal francese "rallentato"; talvolta erroneamente anglicizzato rallenty, i termini corretti in inglese sarebbero slow-motion o supermotion) è un effetto cinematografico in cui un movimento è riprodotto a una velocità più lenta del reale. Questa tecnica cinematografica può essere premeditata oppure aggiunta nel montaggio. Fu inventata dal Padre August Musger nel 1904. Prende il nome dal dispositivo montato sulla macchina da presa per accelerare sensibilmente il movimento della pellicola.
Tecnica cinematografica[modifica | modifica wikitesto]
Se l'utilizzo del rallentatore è premeditato, ossia se viene previsto prima delle riprese e non in sede di montaggio, questa tecnica può essere affinata utilizzando macchine da presa con prestazioni differenti da quelle classiche a 24 fotogrammi al secondo; vengono infatti frequentemente utilizzate macchine da presa in grado di fissare una quantità maggiore di frame al secondo (dette "High Speed camera"), così da rendere l'effetto più preciso e senza salti di tempo, o "scatti". Per esempio, una ripresa a 1000 fps ridistribuita a 24 fps, rende il movimento 43 volte più lento del normale. Come termine di paragone, la classica scena hollywoodiana del salto con dietro un'automobile che esplode è ripresa a 250-500 fps.
Se il rallentamento è aggiunto in fase di montaggio, invece, i 24 fotogrammi per secondo vengono "ridistribuiti" in un periodo di tempo maggiore, facendo perdere l'effetto ottico che ci fa apparire il movimento fluido.
Tecnica digitale[modifica | modifica wikitesto]
Grazie all'avvento dei computer e della digitalizzazione delle immagini, questa tecnica è diventata più semplice. Nel caso di un'animazione digitale è possibile effettuare rendering con velocità arbitraria, mentre le videocamere ad alta velocità professionali sono ormai capaci di riprendere svariate migliaia di fotogrammi al secondo (fps).
Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]
Uno dei primi film a fare uso di questa tecnica è Taris o del nuoto (1931) di Jean Vigo, dove vengono usate delle riprese ralenti sul corpo del nuotatore, oggetto del film, Jean Taris. Il rallentatore è spesso stato utilizzato nei film d'azione per sottolineare scene particolarmente dinamiche, come scene di combattimento o sparatorie. Uno dei primi esempi di questo utilizzo della tecnica è nel film I sette samurai (1954) di Akira Kurosawa. Anche registi come Sam Peckinpah e John Woo hanno usato spesso questa tecnica nei loro film. Un famosissimo esempio recente di slow-motion digitale è la scena dei proiettili del film Matrix (1999) dei fratelli Wachowski.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Rallentatore nel Vocabolario Treccani"
- ^ ralenti, su treccani.it.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Imaging and Research Technology Association, su irtanet.com.
- Video dimostrativo, su youtube.com.