Rafinesquia

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Rafinesquia
Rafinesquia californica
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Microseridinae
Genere Rafinesquia
Nutt., 1841
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Genere Rafinesquia
Specie
(Vedi testo)

Rafinesquia Nutt., 1841 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere è stato dato in onore del naturalista Constantin Samuel Rafinesque (1783–1840).[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 429) del 1841.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Rafinesquia neomexicana
Le foglie
Rafinesquia neomexicana
Infiorescenza
Rafinesquia californica
I fiori
Rafinesquia neomexicana

Habitus. Le specie di questo genere, con cicli biologici annuali, sono piante non molto alte. Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice.[5][6][7][8][9][10]

Fusto. I fusti (da1 a 3 per pianta), in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati (all'apice). Le radici in genere sono di tipo fittonante. Altezza massima delle piante: 15 – 150 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie formanti delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le foglie sono picciolate (o sessili quelle distali); le lamine hanno delle forme da oblunghe a oblanceolate (le cauline progressivamente diventano quasi delle brattee), i margini sono lobati. La superficie può essere ricoperta da peli semplici o ramificati.

Infiorescenza. Le sinflorescenze, formate da diversi capolini, sono di tipo panicoliformi. L'infiorescenza vera e propria è composta da un capolino peduncolato, solamente di tipo ligulifloro, formato da un involucro composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. Il peduncolo è sotteso da un calice con 8 - 14 brattee riflesse. L'involucro ha una forma cilindrico-conica ed è formato da una o più serie di 7 - 20 brattee. Le brattee più esterne, con forme lineari-lanceolate e apici acuti, spesso hanno dei margini membranosi. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette), liscio, piatto e glabro. Diametro dell'involucro: 6 – 15 mm.

Fiori. I fiori (da 15 a 30 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati di marrone chiaro o grigiastro, lisci o tubercolati, sono fusiformi con apice provvisto di becco (non sono compressi); in alcuni casi gli acheni sono debolmente costati (con 5 creste). Il pappo si compone di 5 - 21 peli o setole distintamente piumose dispote su una serie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione è unicamente Americana (California e New Messico).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Microseridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Microseridinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Cichoriinae forma un "gruppo fratello".[9]

I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]

  • il polline è colorato di arancio;
  • la distribuzione è relativa al Nuovo Mondo.

Il genere di questa voce, nell'ambito filogenetico della sottotribù, occupa una posizione vicina ai generi Stephanomeria, Munzothamnus e Pleiacanthus.[9] Alcuni Autori, considerando l'estensione della sottotribù, l'hanno suddivisa in 8 entità (o alleanze) informali. Il genere di questa voce è stato associato al gruppo 'Alleanza Stephanomeria formato dai generi Munzothamnus, Pleiacanthus, Prenanthella, Rafinesquia e Stephanomeria.[10][18] Il genere di questa voce in precedenti classificazioni era descritto all'interno della sottotribù (non più valida) Stephanomeriinae.[8] Alcune checklist considerano il genere Prenanthella sinonimo di Lygodesmia.[19]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[8]

  • il ciclo biologico è perenne con portamento arbustivo;
  • il ricettacolo è nudo;
  • i capolini hanno pochissimi fiori;
  • gli acheni hanno un becco e sono più piccoli di 8 mm.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 16 (specie diploidi).[8]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 2 specie:[2]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Nemoseris Greene, 1891

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 24 agosto 2022.
  3. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il http://www.efloras.org/florataxon.aspx?flora_id=1&taxon_id=127915.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 24 agosto 2022.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag.193.
  9. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  10. ^ a b Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 24 agosto 2022.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. ^ Judd 2007, pag. 523.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Lee & Baldwin 2004.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 agosto 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Lee J. & Baldwin B. G., Subtribes of principally North American genera of Cichorieae (Compositae), in Novon 14/2004: 309-313..

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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