Radulfo di Diceto
Ralph de Diceto, latinizzato in Radulfo o Rodolfo (in latino Radulfus de Dicetum; 1125 circa – 1202 circa) è stato un monaco cristiano e cronista medievale inglese. È una delle principali fonti sul medioevo inglese, soprattutto sulla seconda metà del XII secolo e sui regni di Enrico II e Riccardo I d'Inghilterra.

Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini di Radulfo sono oscure, e la stessa località di Diceto dalla quale proveniva non è ancora stata esattamente identificata. La versione più tradizionale lo vuole originario della città di Diss, in Inghilterra, ma per assonanza anche le località francesi di Dissay, Dicy e Dizy si potrebbero identificare con la latina Diceto.[1][2] Probabilmente la stessa dizione latina Diceto fu invenzione dello stesso Radulfo, contribuendo alla confusione sulle sue origini.[2]
Nella sua cronaca i primi fatti dettagliati sulla storia inglese risalgono al 1136, e ciò fa sospettare agli storici che in quell'epoca fosse bambino, fissando quindi la sua data di nascita tra il 1120 e il 1130.[2] Ecclesiastico, studiò all'Università di Parigi, poiché la sua prima menzione certa risale al 1152 e lo idenfitica come Master of Arts.[1] Tornato in Inghilterra, divenne arcidiacono del Middlesex tra il 1152 e il 1180. In quell'anno divenne diacono della cattedrale di San Paolo, ruolo che mantenne fino alla morte.[3]
Era vicino a molte figure di rilievo della politica inglese dell'epoca, come i vescovi Arnolfo di Lisieux, Gilbert Foliot (di cui forse era parente)[2] e Richard FitzNeal.[1] Fu quindi coinvolto nella lunga disputa tra re Enrico II d'Inghilterra e l'arcivescovo Tommaso Becket, prendendo le parti del sovrano e denunciando la condotta dell'arcivescovo nelle sue opere (mantenendosi comunque abbastanza equidistante per non compromettere la sua posizione all'interno della Chiesa inglese).[2] Nel 1166 fu tra gli inviati dei vescovi inglesi in opposizione a Becket e a favore del re.[1]
Dopo la nomina a diacono di San Paolo, dimostrò una notevole capacità amministrativa, riorganizzando il capitolo della cattedrale e amministrando le sue numerose proprietà.[1] Proprio durante il diaconato a Londra cominciò ad elaborare la sua cronaca.[1] I fatti che riporta nelle sue opere non vanno oltre il 1202, data in cui probabilmente morì.[1][2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Monaco amanuense, rimangono numerose postillae a lui attribuite sparse in vari codici medievali conservati nel Regno Unito. È comunque principalmente ricordato per essere l'autore di una cronaca della storia del mondo in latino, divisa in due parti: le Abbreviationes chronicorum, che riportano i fatti dalla creazione del mondo agli anni 1140, e le Imagines historiarum, continuazione delle Abbreviationes che si spingono fino a ridosso della morte dell'autore.[3]
Soprattutto le Imagines costituiscono una delle narrazioni coeve principali dello scontro tra l'arcivescovo Tommaso Becket e re Enrico II d'Inghilterra.[3] Mentre le Abbreviationes di basano del tutto o quasi su fonti precedenti (principalmente sui lavori di Roberto di Torigni, che Radulfo forse conosceva personalmente),[2] le Imagines sono in buona parte opera originale dell'autore.[1] Nonostante la sua importanza per la storiografia, la cronaca di Radulfo è spesso definita dai medievisti confusionaria, stilisticamente sciatta e priva di un ordine cronologico preciso, benché il cronista mostri acutezza nei suoi commenti a tema politico, potendo usufruire di dettagli e racconti di prima mano grazie alla sua conoscenza di molti potenti uomini politici del tempo.[1][2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 49321866 · ISNI (EN) 0000 0000 8127 7829 · BAV 495/50862 · CERL cnp00166871 · LCCN (EN) nr90028095 · GND (DE) 100958842 · BNF (FR) cb12459762t (data) · J9U (EN, HE) 987007294141605171 |
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