Radar (fumetto)

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Radar
Lingua orig.Italiano
AutoreTristano Torelli
DisegniFranco Donatelli
1ª app.1961
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Il Nuovo Sceriffo presenta RADAR
serie regolare a fumetti
EditoreAngelo Fasani
1ª edizione28 aprile 1961 – 19 aprile 1963
Albi104 (completa)
Genereavventura

Radar è un personaggio immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti pubblicata negli anni sessanta in Italia da Angelo Fasani e realizzata da Tristano Torelli e Franco Donatelli;[1][2] è uno dei primi supereroi italiani e venne pubblicato anche in Inghilterra con il nome di Wonderman.[3] Esiste un altro omonimo personaggio ideato dal disegnatore messicano Alberto Carreño negli anni quaranta e pubblicato anche in Italia.[4] Il personaggio comparve inizialmente in una serie di storie pubblicate sulla testata Il Nuovo Sceriffo presenta RADAR, evoluzione di quella del Piccolo Sceriffo; la serie si interruppe nel 1963 ma la collana continuò cambiando la testata in Radar senza però nuove storie del personaggio ma con altre serie a fumetti di altri personaggi.[1][2][3] Fu uno dei principali successi dell'editore.[5][3] Negli anni settanta venne ristampato varie volte.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c RADAR il trasformista, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  2. ^ a b IL NUOVO SCERIFFO Presenta RADAR, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  3. ^ a b c Giada Sponzilli, Il mito del supereroe: Dal fumetto al cinema italiano contemporaneo, Edizioni Mediterranee, 2017.
  4. ^ Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  5. ^ Gianni Bono, Torelli, Tristano, in Enciclopedia Mondiale del Fumetto, Editoriale Corno, 1978, p.625.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianni Bono, Enciclopedia Mondiale del Fumetto, Editoriale Corno, 1978.
  • Gianni Bono, Guida al fumetto italiano, Epierre, 2003.
  • Giada Sponzilli, Il mito del supereroe: Dal fumetto al cinema italiano contemporaneo, Edizioni Mediterranee, 2017.
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