Tritono

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Una quarta aumentata Fa - Si

Nonostante il nome che potrebbe confondere, nella teoria musicale il tritono non è un suono formato da tre toni, ma è lo specifico intervallo che distanzia una nota dall'altra di tre toni interi (o di 6 semitoni), detto anche intervallo di quinta diminuita o di quarta aumentata/eccedente (a seconda del punto di vista). In senso melodico, il suono del tritono tende fortemente verso la risoluzione ai gradi vicini, stringendosi verso la terza, se è di quinta diminuita o allargandosi verso la sesta, se è di quarta aumentata. Il tritono, inteso come tono specifico della scala, divide esattamente l'ottava a metà (6 di 12 semitoni), e quando viene ripetetuto ciclicamente, l'orecchio umano rimane confuso e non è più in grado di capire se l'intervallo è in effetti ascendente o discendente, generando l'omonimo paradosso.

A partire dal XVIII secolo, questo intervallo, che è sicuramente una delle maggiori dissonanze della scala diatonica, è stato anche chiamato diabolus in musica, ma la credenza che fosse così nominato anche in tempi più antichi (si veda la frase: “mi contra fa est diabolus in musica”, detta nel medioevo da Guido d'Arezzo, parlando d'altro)[1], e/o che addirittura il suo uso fosse stato bandito dalle autorità ecclesiastiche (nonostante le spiccate contrarietà verso le dissonanze in musica), non è supportata da alcuna fonte autorevole. Può essere conosciuto anche come accordo del male o intervallo del diavolo, dalla famosa sonata del Tartini "Il trillo del diavolo".[2]

Vari autori nella storia della musica fino ad oggi, hanno composto, usato e suonato questo intervallo, in vari brani musicali. Anche alcune sirene d'allarme, tipo la sirena dei vigili del fuoco o della polizia, usano questo intervallo tonale.

Sostituzione di tritono[modifica | modifica wikitesto]

Nella musica jazz la sostituzione di tritono consiste nel sostituire, normalmente nell'ambito di una progressione II-V-I, un accordo di settima di dominante (che può anche comparire con la quinta e/o la nona alterate) con un altro accordo di settima avente la fondamentale distante tre toni dalla fondamentale dell'accordo che viene sostituito.

Per esempio in Do maggiore l'accordo di dominante è il Sol7, che può essere sostituito dal suo tritono Re♭7.

Le ragioni alla base di questa sostituzione sono diverse:

  • La principale sta nell'osservare che i due accordi hanno la stessa terza e settima, ma in ordine inverso (nell'esempio Sol-Si-Re-Fa e Re♭-Fa-La♭-Si) e il terzo e il settimo grado di un accordo sono considerati molto caratterizzanti.
  • La fondamentale e la quinta nell'accordo sostituito (nell'esempio, Sol e Re) sono rispettivamente la quarta aumentata e la nona minore (ottava aumentata) dell'accordo di rimpiazzo, e la stessa relazione vale per la fondamentale e la quinta di quest'ultimo rispetto al precedente.
  • Se uno dei due accordi è alterato (con quinta e nona aumentate o con quinta aumentata e nona bemolle) si può usare – melodicamente – la stessa scala (lidia aumentata) su entrambi gli accordi, ad esempio:
Scala Lidia Aumentata Sol7alt.(+5+9) Re♭7
Si 3 ♭7
Do♯ +4 (♭5) tonica
Re♯ +5 9
Mi♯ (Fa) ♭7 3
Fa♯♯ (Sol) tonica +4 (♭5)
Sol♯ ♭9 5
La♯ 9 6 (13)
  • La sostituzione nella cellula II-V-I permette al basso di eseguire la progressione Re-Re♭-Do ad intervalli discendenti di un semitono, che è molto comune.

Questa sostituzione è diventata così frequente nel jazz moderno che viene spesso effettuata anche su accordi di dominante che non compaiono nel contesto di una progressione II-V-I.

Paradosso del tritono[modifica | modifica wikitesto]

Il paradosso del tritono è un fenomeno studiato dalla psicologa Diana Deutsch nel 1986. Consiste nell'emissione di due note che distano di un tritono equivalente a mezza ottava. Questa ripetizione ciclica inganna l'orecchio anche di musicisti esperti che non riconoscono se la sequenza è ascendente o discendente. Esistono anche altri tipi di illusioni uditive studiate da Diane Deutsch come la Scala Shepard o altre[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tritono: l’Intervallo del Diavolo dalla Musica Gotica ai Musical Romantici, su Musica Digitale. URL consultato il 21 febbraio 2023.
  2. ^ (EN) Francesco Adinolfi, Un accordo diabolico, su il manifesto, 21 settembre 2019. URL consultato il 21 febbraio 2023.
  3. ^ Diana Deutsch - Research and Musical Demonstrations, su deutsch.ucsd.edu. URL consultato l'8 marzo 2011 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Don Michael Randel, The Harvard Dictionary of Music, Harvard University Press, 2003, ISBN 0-674-01163-5

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