Biblioteca Queriniana

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Biblioteca Civica Queriniana
Biblioteca Queriniana, facciata
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàBrescia
IndirizzoVia Mazzini, 1 - 25121 Brescia
Caratteristiche
TipoPubblica, generalista
ISILIT-BS0026
Numero opere500.000 ca.
Apertura1750
Sito web
Coordinate: 45°32′16.66″N 10°13′22.48″E / 45.53796°N 10.22291°E45.53796; 10.22291

La biblioteca Queriniana è la più importante e prestigiosa biblioteca della città di Brescia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca prende il nome dal vescovo Angelo Maria Querini che, tra il 1746 ed il 1749, la fece erigere nel complesso del Palazzo Vescovile di Brescia, affidandone il progetto all'architetto Giovanni Battista Marchetti e donando circa 1500 volumi direttamente dalla propria collezione privata.

Nel 1750 la biblioteca è stata aperta al pubblico e nel 1797 viene dichiarata Biblioteca nazionale della Repubblica Cisalpina, arricchendosi in seguito di fondi provenienti da conventi e monasteri soppressi in età napoleonica.

Nel XX secolo sono confluiti in questa biblioteca numerosi lasciti e librerie private, tra queste quelle dei Martinengo da Barco, Lechi, Zanardelli, Di Rosa, Alessandro Sina e Paolo Guerrini.

Il 13 luglio 1944 a seguito di un bombardamento la struttura viene danneggiata. Essa è stata recentemente[generico; quando?] sottoposta a ristrutturazione per renderla più funzionale ai nuovi compiti imposti ad una biblioteca moderna. Le raccolte sono custodite nei depositi chiusi al pubblico, dove si trovano circa 11 km di scaffalature.

Alla biblioteca Queriniana spetta per legge il deposito del terzo esemplare di ogni pubblicazione stampata od edita nella provincia di Brescia.

La biblioteca possiede una sezione storica dedicata al Risorgimento, una sezione artistica e una di studi locali.

Ad oggi il suo patrimonio consta di oltre 500.000 opere, accessibili via OPAC.

Dal 2001, nella sede staccata presso il broletto, esiste anche una mediateca.

Il 17 dicembre 2023 alla biblioteca Queriniana di Brescia è stato apposto lo Scudo Blu, simbolo internazionale di protezione dei beni culturali dai conflitti armati, come previsto dalla Convenzione dell'Aja del 1954.

L'edificio[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca fu realizzata dall'architetto Giovanni Battista Marchetti con l'aiuto del figlio Antonio ed è costituita da un ampio salone rettangolare, preceduto da due salette per la consultazione dei libri e seguito da altrettante. Al salone e alle salette si accede salendo uno scalone marmoreo, che conduce all'atrio affrescato nel XVIII secolo da Pietro Scotti e Enrico Albrizzi, dove si può ammirare il busto in marmo del cardinale Querini realizzato dallo scultore Antonio Calegari. Quest'ultimo, in collaborazione con Antonio Ferretti, è l'autore anche delle statue delle muse poste all'esterno sulla sommità dell'edificio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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