Pteropus seychellensis
Volpe volante delle Seychelles | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Megachiroptera |
Famiglia | Pteropodidae |
Genere | Pteropus |
Specie | P. seychellensis |
Nomenclatura binomiale | |
Pteropus seychellensis Milne-Edwards, 1877 | |
Sinonimi | |
Pteropus seychellensis ssp. comorensis, Pteropus seychellensis ssp. seychellensis | |
Areale | |
P.s. seychellensis P.s. comorensis |
La volpe volante delle Seychelles (Pteropus seychellensis Milne-Edwards, 1877) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, endemico delle Isole Seychelles e delle Isole Comore.[1][2]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]
Pipistrello di medie dimensioni, con lunghezza dell'avambraccio tra 143 e 157 mm, la lunghezza della testa e del corpo tra 224 e 231 mm e un peso fino a 650 g.
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
Il colore del dorso è nerastro, densamente cosparso di peli argentati, le spalle e la testa sono giallo-brunastre dorate mentre le parti ventrali sono marroni scure. Il muso è lungo, affusolato e narastro, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono lunghe, con l'estremità appuntita ed una rientranza sul bordo posteriore appena sotto la punta. Le membrane alari sono attaccate lungo i fianchi del corpo. La tibia è priva di peli. È privo di coda, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori, insolitamente più sviluppato nella parte centrale. La sottospecie Pt.s.comorensis è più grande e con il dorso meno brizzolato. Gli individui dell'isola di Mafia, al largo delle coste della Tanzania, potrebbero appartenere ad una sottospecie ancora non descritta.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Comportamento[modifica | modifica wikitesto]
Si rifugia sugli alberi dove Forma colonie fino a 300 individui. È una specie prevalentemente diurna.
Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]
Si nutre di frutta coltivata, ma nonostante ciò non è considerato un problema per gli agricoltori.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
Gli accoppiamenti avvengono principalmente a giugno e luglio, con picchi nelle nascite a novembre e dicembre. Alla nascita i piccoli pesano circa 37 g.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
L'areale di questa specie è limitato ad alcune isole dell'Oceano Indiano.
Vive nelle foreste tropicali umide primarie e secondarie fino a 1000 metri di altitudine. È molto comune nei villaggi e nelle città.
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
In accordo alla suddivisione del genere Pteropus effettuata da Andersen[3], P. seychellensis è stato inserito nello P. rufus species Group, insieme a P. rufus stesso, P. aldabrensis, P. niger e P. voeltzkowi. Tale appartenenza si basa sulle caratteristiche di avere una membrana interfemorale molto sviluppata e sulla presenza di un ripiano basale nei premolari.
Sono state riconosciute due sottospecie:
- P.s. seychellensis: Isole Seychelles;
- P.s. comorensis (Nicoll, 1908): Isole Comore: Anjouan, Grande Comore, Mohéli e Mayotte. Isola di Mafia, lungo le coste della Tanzania.
Altre specie simpatriche dello stesso genere: P. livingstonii.
Conservazione[modifica | modifica wikitesto]
La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica P. seychellensis come specie con rischio minimo (LC).[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Hutson, A.M., Racey, P.A. & Cox, N. 2008, Pteropus seychellensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pteropus seychellensis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Andersen, 1912, p. 92.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Knud Andersen, Catalogue of the Chiroptera in the collection of the British Museum (2nd Edition)- Vol.I: Megachiroptera, London, UK, British Museum (Natural History), 1912.
- John O'Brien, Bats of the Western Indian Ocean Islands, in Animals, vol. 1, 2011.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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