Psiconautica

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La psiconautica è la metodologia per descrivere e spiegare gli effetti soggettivi degli stati alterati della coscienza dell'uomo, attraverso un paradigma di ricerca tramite il quale l'individuo si immerge volontariamente in questi stati alterati al fine di esplorare la natura dell'esistenza e dell'esperienza umane.[1] Tra i principi base della psiconautica per l'autosperimentazione di nuove sostanze psicoattive è importante il criterio etico ovvero la sperimentazione dello psiconauta è esclusivamente individuale, escludendo animali e altre persone. [2]

Visione soprannaturale indotta dall'ingestione di un peyote, raffigurata su un dipinto di lana detto nierika, opera del popolo Huicholes.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal greco ψυχή (psyché=anima/spirito/mente) e ναύτης (nàutes=marinaio/navigatore), cioè la "navigazione dell'anima".[3]

Definizione e metodologie[modifica | modifica wikitesto]

Il termine è stato applicato ampiamente a tutte quelle tecniche (singole o combinate) tramite le quali si inducono degli stati alterati di coscienza per degli scopi di esplorazione della condizione umana e non per fini terapeutici, ricreativi o religiosi. L'individuo che si induce volontariamente stati alterati di coscienza in tale senso esplorativo è detto psiconauta.[4]

I metodi più frequentemente usati includono:

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il termine “psiconauta” fu usato per la prima volta dallo scrittore tedesco Ernst Jünger in un saggio sull'uso e gli effetti di droghe, alcolici e altre sostanze psicotrope.[10] Nel 1982 il termine viene altresì citato dallo scrittore Peter J. Carroll in una sua opera sull'uso sperimentale della meditazione, sui rituali e sull'uso della droga nell'esplorazione sperimentale della coscienza e dei fenomeni psichici, detta anche la "magia del caos".[11] Quindi riutilizzato anche dall'etnobotanico Jonathan Ott, nel 2001.[12] Tuttavia, sia l'etnobotanica che la psiconautica stessa, potrebbero essere considerate anche delle antiche ramificazioni sperimentali di analisi e studio della antropologia e della psicologia (in particolar modo quella comportamentale e clinica tossicologica).[13] La psiconautica viene spesso associata allo studio sull'uso rituale e aggregativo-religioso, comportamentale e sociale, delle droghe in tutte le etnie e culture del mondo.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV. Percorsi psichedelici. Articoli scelti dal bollettino SISSC. Grafton 9 edizioni, 1995
  2. ^ Giorgio Samorini, Psychoactive Plants in the Ancient World, Routledge, 3 dicembre 2021, pp. 73–89, ISBN 978-1-003-04161-0. URL consultato il 1º febbraio 2023.
  3. ^ a b c d e Blom, Jan Dirk (2009). A Dictionary of Hallucinations. Springer. pp. 434
  4. ^ Newcombe, Russell (2008). "Ketamine Case Study: The Phenomenology of a Ketamine Experience". Addiction Research & Theory 16 (3): 209
  5. ^ Coppo, Piero. Culture, enteogeni, tecnologie del sacro. Altrove SISSC n°8
  6. ^ Pendell, Dale. Calea Zacatechichi. Psiconautica.in
  7. ^ Landriscina, Franco. Il Gruppo di Ur e la via iniziatica alla psichedelia. Psiconautica.in
  8. ^ Archetipologia delle matrici perinatali di Stanislav Grof, Bollettino SISSC n°9
  9. ^ Guida alle nuove macchine per la mente, Neural n°2,3 1994
  10. ^ Jünger. "Psychonauten". Annaherungen: Drogen und Rausch. pp. 430. - cited in Taylor et al (2005). The Encyclopedia of Religion and Nature
  11. ^ Carroll, Peter J.. Liber Null. (1978) and Psychonaut. (1982)
  12. ^ Ott, Jonathan (2001). "Pharmanopo-Psychonautics: Human Intranasal, Sublingual, Intrarectal, Pulmonary and Oral Pharmacology of Bufotenine". Journal of Psychoactive Drugs 33 (3): 273–282.
  13. ^ UK Institute of Psychonautics and Somanautics page at his "Academy for Transpersonal Studies". Retrieved 10 March 2010
  14. ^ Negrini, Roberto. La magia delle droghe. Chimica e alchimia dell'estasi artificiale. Airesis

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]