Professional'nyj Futbol'nyj Klub Central'nyj Sportivnyj Klub Armii

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PFK CSKA
Calcio
Detentore della Coppa di Russia Detentore della Coppa di Russia
Uomini dell'Esercito (Armejcy)
Cavalli (Koni), Pegasi (Pegasy)
Rossoblu (Krasno-sinie)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso, blu
Simboli Stella rossa
Dati societari
Città Mosca
Nazione Bandiera della Russia Russia
Confederazione UEFA
Federazione RFU
Campionato Prem'er-Liga
Fondazione 1911
Proprietario Bandiera della Russia Vadim Giner
Presidente Bandiera della Russia Evgenij Giner
Allenatore Bandiera della Russia Vladimir Fedotov
Stadio Arena CSKA
(30.000 posti)
Sito web www.pfc-cska.com
Palmarès
Campionato russoCampionato russoCampionato russoCampionato russoCampionato russoCampionato russo Coppa di RussiaCoppa di RussiaCoppa di RussiaCoppa di RussiaCoppa di RussiaCoppa di RussiaCoppa di RussiaCoppa di Russia Supercoppe di RussiaSupercoppe di RussiaSupercoppe di RussiaSupercoppe di Russia Coppa UEFA
Titoli nazionali 7 Campionati sovietici
6 Campionati russi
Trofei nazionali 5 Coppe dell'URSS
8 Coppe di Russia
7 Supercoppe di Russia
Trofei internazionali 1 Coppe UEFA/Europa League
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Professional'nyj Futbol'nyj Klub Central'nyj Sportivnyj Klub Armii (in russo Профессиональный Футбольный Клуб ЦСКА?, Club calcistico professionistico del Club Sportivo Centrale dell'esercito), abbreviato in PFK CSKA o, in italiano, CSKA Mosca (pron. ZSKA), è la sezione calcistica moscovita della società polisportiva russa CSKA. Milita nella divisione di vertice del campionato russo di calcio e disputa le partite casalinghe nella Arena CSKA della capitale russa (30.600 posti).

Durante l'epoca sovietica era completamente di proprietà delle Forze Armate, note come Armata Rossa. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica capitali privati sono entrati nella proprietà del club, del quale solo una quota di minoranza appartiene al ministero russo della Difesa.

Fondato il 27 agosto 1911, il CSKA è uno dei club calcistici più antichi del paese. È stato 7 volte campione sovietico (vinse anche l'ultimo campionato sovietico disputato, nel 1991) e 6 volte russo. Ha vinto inoltre 5 Coppe dell'URSS, 8 Coppe di Russia e 7 Supercoppe di Russia. In ambito internazionale vanta la vittoria di una Coppa UEFA (2004-2005), prima squadra post-sovietica ad aggiudicarsi una competizione UEFA nonché prima russa in assoluto[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

1911-1922[modifica | modifica wikitesto]

La storia della squadra di calcio del CSKA Mosca iniziò nel 1911, quando un'associazione di amanti dello sci chiamata OLLS (acronimo di Obščestva Ljubitelej Lyžnogo Sporta, in russo Общества любителей лыжного спорта?, cioè società amatori di sci) iscrisse la squadra per la prima volta al campionato russo. All'inizio il campionato era composto da tre squadre che si erano iscritte lo stesso anno, quindi l'OLLS fu iscritto al torneo nella classe B. Nell'agosto del 1911 la compagine moscovita disputò la prima partita ufficiale, che fu vinta per 6-2. Nel 1917 ottenne il primo posto nel campionato di Kazan', riservato ai club delle città della Dacha, lungo la ferrovia di Kazan' di cui Mosca fa parte, e fu promosso nella classe A. Dopo una stagione in seconda divisione nel 1917, l'OLLS tornò in massima serie e nel 1922 si aggiudicò anche la coppa nazionale.

1923-1935[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1923, con l'avvento del socialismo, tutte le vecchie associazioni sportive e il campionato furono sciolti e il torneo fu riformato su base dipartimentale e trasformato in un campionato a sole otto squadre. Tutte le squadre già membri del vecchio campionato furono cambiate e anche gli stadi furono ristrutturati: l'OLLS fu rinominato OPPV. Il nuovo governo stabilì inoltre che tutti i soldati russi avrebbero fatto parte delle squadre del campionato. Nella stagione 1926 la compagine dell'esercito (CSKA) vinse il campionato di Mosca nella classe A (il cosiddetto nuovo campionato), che nel frattempo si allargò alla partecipazione di 15 squadre. In realtà il campionato fu più volte sospeso a causa del maltempo, così che le partite si giocarono solo sino al novembre 1926.

Dal 1928 la squadra cambiò nome in CDKA, acronimo di Central'nogo Doma Krasnoj Armii, (in russo Центрального Дома Красной Армии?, cioè Società Sportiva della Casa dell'Armata Rossa).

1936-1944[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1936 si svolse i primi due campionati sovietici vero e proprio. Il CDKA fu ammesso di nuovo in Klass A, la massima serie. Vinse la prima partita del torneo con il punteggio di 6-2 contro il Krasnaya Zarya di Leningrado[2], ma alla fine del campionato estivo si piazzò al quarto posto. Nell'autunno 1936 il CSKA finì ottavo e ultimo, ragion per cui il club avrebbe dovuto essere retrocesso nella Klass B. A causa dell'intervento di alti funzionari militari e dell'ampliamento del campionato sovietico, il club rimase, tuttavia, in Klass A e svolse regolarmente la stagione successiva. La squadra, però, non riuscì a ingaggiare nuovi giocatori e terminò l'annata al nono posto in classifica, cioè ultimo.

L'anno successivo, grazie all'intervento delle autorità governative, tutte le squadre russe ricevettero delle nuove reclute direttamente dall'esercito e anche il CDKA si rinforzò ulteriormente. Il 22 giugno 1941 il CSKA avrebbe dovuto giocare un'amichevole con la Dinamo Kiev, ma la partita non ebbe luogo poiché la mattina stessa la città fu bombardata. La seconda guerra mondiale era appena scoppiata. Durante la guerra molti giocatori del CSKA furono inviati al fronte. La Federazione calcistica della Russia volle preservare lo sport nel paese, non interrompendo il campionato. Il CSKA stesso continuò a tenere gli allenamenti nella capitale Mosca. Durante gli anni della guerra il CSKA proseguì la stagione e, nel 1943, divenne Campione di Russia[senza fonte]. Nel 1944 partecipò alla Coppa URSS, unica manifestazione calcistica (essendo i campionati sospesi): arrivò fino in finale, perdendo contro lo Zenit San Pietroburgo[3].

Dal secondo dopoguerra alla fine dell'Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo dopoguerra ha rappresentato il periodo più fecondo nella storia del club, che tra il 1945 e il 1951 ha conquistato per ben cinque volte il titolo sovietico e in quattro occasioni si è aggiudicata anche la coppa nazionale. La compagine moscovita si è laureata Campione dell'Unione Sovietica nel 1946, 1947, 1948, 1950 e 1951, mentre ha vinto la Coppa nel 1945, 1948 e 1951.

Lo sport era un veicolo di propaganda per il regime sovietico, i cui dirigenti auspicavano le vittorie degli atleti delle loro Nazionali per esibire al mondo la bontà dell'organizzazione sovietica e la sua superiorità rispetto a quelle dei Paesi capitalisti. La rinuncia a schierare la Nazionale di calcio nelle competizioni internazionali per un lungo periodo fu dettata dal fatto che le autorità politiche non erano sicure della vittoria, ipotesi confermata dalle sconfitte del CDKA in una tournée in Cecoslovacchia nel 1947, dopo la quale i dirigenti sovietici proibirono incontri internazionali per due anni[4].

Nel 1951 il club fu rinominato CDSA, acronimo di Central'nogo Doma Sovetskoy Armyi, (in russo Центрального Дома Советской Армии?, cioè Centrale Casa dell'Armata Rossa). Nel 1952 la squadra era in testa alla classifica a punteggio pieno dopo tre giornate[5] quando a causa della sconfitta della Nazionale Sovietica (nelle cui file giocavano cinque giocatori del CDSA) contro la Jugoslavia ai Giochi olimpici del 1952, il club fu escluso dal campionato[6]. Dopo un anno di stop il club nel 1954 fu riammesso nella massima serie.

L'anno seguente vinse nuovamente la Coppa dell'URSS. Tra il 1957 e il 1959 fu noto come CSK MO, acronimo di Central'nyi Sportivnyi Klub Ministerstva Oborony, (in russo Центральный Спортивный Клуб Министерства Обороны?, cioè Società Sportiva Centrale del Ministero della difesa). Dal 1960 assunse la denominazione di CSKA. Pur rimanendo nelle prime posizioni di classifica il club non riuscì a vincere trofei, fino al 1970 quando, dopo un digiuno quasi ventennale, si laureò campione sovietico. Ebbe così la possibilità di partecipare per la prima volta alle coppe europee: prese parte alla Coppa dei Campioni 1971-1972 dove fu eliminato agli ottavi dai belgi dello Standard Liegi.

Da quell'exploit i risultati del club cominciarono a peggiorare: la squadra non andò mai oltre il quinto posto e nel 1984 il club finì ultimo, retrocedendo[7]. Nel 1985 finì secondo nel girone di promozione della Pervaja Liga, ma ciò non fu sufficiente a consentirne il ritorno in massima serie: fu, infatti, solo terzo nel girone di play-off[8]. L'anno seguente vinse la Pervaja Liga (questa volta organizzato in un girone unico) ottenendo il ritorno in Vysšaja Liga.

Fu un ritorno effimero: l'anno seguente finì penultimo, retrocedendo nuovamente. Dopo un terzo nel 1988, ad un punto dal secondo, occupato dal Rotor, nel 1989 vinse il campionato tornando in Vysšaja Liga. Questa volta il ritorno fu più incisivo: in due stagioni il club ottenne una finale e una vittoria in Coppa dell'URSS e un secondo posto seguito dall'ultimo titolo sovietico in campionato.

Dalla nascita dei campionati russi ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Il CSKA Mosca schierato prima di una partita di Europa League contro il PAOK nel febbraio 2011

Con la nascita della Federazione Russa, vince la Supercoppa di Russia nel 2004, 2006, 2007 e 2009 e il titolo di campione di Russia nel 2003, nel 2005 e nel 2006.

Nel 2004 il club riceve un importante finanziamento dalla Sibneft, compagnia petrolifera posseduta dal miliardario russo Roman Abramovič, già proprietario del Chelsea, ma nel 2006 l'operazione è bloccata dall'UEFA. La partnership con la Sibneft dura, quindi, fino al 2006. In seguito sponsor del club diviene la VTB, la banca russa più importante.

Il CSKA Mosca è stata la prima squadra russa ad aggiudicarsi un trofeo europeo di rilievo, la Coppa UEFA nel 2004-2005. Nella finale di Lisbona la squadra russa batte per 3-1 lo Sporting, che gioca nello stadio di casa, il José Alvalade. Nell'agosto del 2005 il CSKA di Mosca perde allo Stadio Louis II di Montecarlo la Supercoppa europea contro il Liverpool, vittorioso con il punteggio di 3-1.

Tra il 2007 e il 2011, in attesa della costruzione di un nuovo campo da gioco, il club si sposta nello Stadio Lužniki. Dal 2012 gioca in un nuovo stadio, l'Arena Chimki, la cui prima pietra è stata posata il 19 maggio 2007. Per le partite più importanti di campionato, come i tanti derby di Mosca, e le gare di Champions League o Europa League, torna a giocare al Lužniki.

Nel 2009-2010 il club raggiunge i quarti di finale della Champions League, miglior risultato del club nel torneo dal 1993[9]. Viene eliminato dall'Inter, che vince per 1-0 sia la gara d'andata a San Siro che quella di ritorno. Il CSKA di Mosca vince il suo quarto titolo russo e la settima coppa nazionale nel maggio e nel giugno 2013 e si riconferma campione di Russia per la quinta volta nella sua storia anche nel 2014.

Nel 2014-2015 il CSKA si aggiudica la Supercoppa di Russia battendo il Rostov per 3-1. Inizia il campionato con tre vittorie consecutive contro Torpedo (4-1), Mordovija (1-0) e Terek Groznyj (1-0) e, considerando anche la stagione precedente, stabilisce una striscia di 13 vittorie consecutive in massima divisione russa, nuovo record dopo quello stabilito sempre dal CKSA nel campionato del 1998. In Champions League il CSKA è sorteggiato in un girone difficile, comprendente Bayern Monaco, Roma e Manchester City. Malgrado i risultati contro il Manchester City (pareggio per 2-2 in casa e vittoria per 2-1 all'Etihad Stadium), i russi chiudono la loro esperienza europea classificandosi ultimi nel girone. Nella finestra invernale di calciomercato lascia la squadra moscovita una pedina importante, Seydou Doumbia, ceduto in prestito alla Roma, e abbandonano il club anche Tomáš Necid, Rasmus Elm, Mark González, Vitinho e Konstantin Bazeljuk. Arrivano i giovani svedesi Alibek Aliev e Carlos Strandberg. A marzo i moscoviti centrano tre vittorie in campionato e raggiungono la semifinale di Coppa di Russia, ma nel mese di aprile accusano un calo - 3 sconfitte di fila (tra cui due contro due dirette concorrenti, Zenit e Dinamo) e perdono per 1-0 contro il Kuban' la semifinale di coppa nazionale. In campionato la squadra giunge seconda, a sette punti dallo Zenit campione e a pari punti con il Kuban, ma avvantaggiata dagli scontri diretti.

Il 7 agosto 2015 Leonid Sluckij è nominato commissario tecnico della nazionale russa e continua a ricoprire contestualmente il ruolo di allenatore del CSKA.

Nel 2015-2016 il CSKA, rinforzato dal ritorno di Doumbia, ottiene sette vittorie consecutive nelle prime sette giornate di campionato e allunga a 14 partite la serie senza sconfitte. In Champions League ritrova nel girone, come nel 2009-2010, Manchester United e Wolfsburg, mentre la terza avversaria del raggruppamento è il PSV. I mesi di novembre e dicembre del 2015 si rivelano nefasti per la squadra, che non ottiene alcuna vittoria in quattro partite di campionato russo e tre di Champions League. Di conseguenza, prima della pausa invernale, la squadra conserva solo tre punti di vantaggio sulla seconda, il Rostov, ed è eliminata dalla Champions League. La finestra invernale di calciomercato porta a Mosca il centrocampista russo Roman Širokov e Sergej Tkačëv, oltre all'attaccante nigeriano Aaron Samuel. Il 21 maggio 2016 il CSKA completa una notevole rimonta e si laurea campione di Russia per la sesta volta battendo per 1-0 in Rubin Kazan con un gol di Alan Dzagoev[10], ma non riesce l'accoppiata con la Coppa di Russia, dove il CSKA giunge in finale, per poi perdere poi malamente (1-4) contro lo Zenit San Pietroburgo.

La campagna acquisti dell'estate del 2016 vede i ritorni di Milanov e Strandberg e gli ingaggi prestito di Aleksej Ionov e Lacina Traoré, ma scorre via senza l'arrivo di nomi di rilievo. La stagione 2016-2017 si apre con la sconfitta nella Supercoppa di Russia contro lo Zenit (1-0). Per consentire il completamento dei lavori di costruzione del nuovo stadio, l'Arena CSKA, la squadra apre il campionato con cinque trasferte consecutive. Il 10 settembre 2016 il nuovo impianto è inaugurato in occasione della partita contro il Terek Groznyj, vinta per 3-0 (primo gol nel nuovo stadio è di Lacina Traoré). Alla fine di dicembre il CSKA si ritrova terzo in campionato e già eliminato dalla Coppa di Russia e dalla Champions League (ultima classificata nel girone con Bayer Leverkusen, Monaco e Tottenham, senza aver ottenuto vittorie in sei partite). Intanto il 6 dicembre, confermando numerose voci circolate nei mesi precedenti, Sluckij conferma la propria intenzione di lasciare l'incarico con effetto immediato: il tecnico si dimette infatti l'indomani, dopo la sconfitta interna per 1-3 contro il Tottenham.

Sotto la guida del bielorusso Viktar Hančarėnka, subentrato il 12 dicembre 2016 e in carica con un biennale, nel mercato di riparazione del gennaio 2017 il CSKA preleva il difensore Viktor Vasin e il centrocampista Vitinho, che divengono immediatamente due leader della squadra. Nella seconda parte della stagione 2016-2017 il CSKA riesce a mantenere un rendimento positivo, perdendo solo una partita (di misura contro lo Spartak Mosca) in campionato e conseguendo il secondo posto finale. Il secondo posto in campionato è confermato nella stagione 2017-2018, annata in cui il CSKA ottiene tre vittorie nel girone di Champions League e poi, passato in Europa League, supera sedicesimi e ottavi di finale si ferma ai quarti di finale della competizione, eliminato dall'Arsenal. Alla fine dell'annata si ritirano dall'attività agonistica i fratelli gemelli Aleksej e Vasilij Berezuckij e Sergej Ignaševič, colonne della squadra da vari lustri.

La stagione 2018-2019 si apre con la vittoria della Supercoppa di Russia, la settima nella storia del club, ottenuta battendo per 1-0 il Lokomotiv Mosca dopo i tempi supplementari. Il CSKA ha partecipato alla coppa in qualità di seconda classificata in campionato, in sostituzione del Tosno vincitore della Coppa di Russia 2017-2018 e dissolto alcune settimane prima. La squadra prende poi parte alla fase a gironi di Champions League, dove il 2 ottobre 2018 ottiene una storica vittoria interna contro il Real Madrid (1-0) nell'esordio casalingo stagionale nel torneo, mentre il 12 dicembre i russi si impongono anche allo Stadio Santiago Bernabéu di Madrid con un clamoroso 0-3. Nonostante ciò, il CSKA, già eliminato prima del match in terra spagnola, chiude al quarto e ultimo posto il girone comprendente anche Roma e Viktoria Plzeň, con 7 punti (2 vittorie contro il Real ed un pareggio in Repubblica Ceca). Si tratta di un risultato storico, in quanto primo club nella storia a battere nel proprio girone (tra andata e ritorno) i campioni in carica del torneo, pur chiudendo il girone all'ultimo posto. In campionato la squadra moscovita chiude al quarto posto, valido per la qualificazione alla fase a gironi di Europa League.

Cambi di denominazione[modifica | modifica wikitesto]

  • 1911-1922: OLLS - Obščestva Ljubitelej Lyžnogo Sporta
  • 1923: OPPV - Opytno-Pokazatel'naja Plosčadka Vseobuča
  • 1924-1927: OPPV - Opytno-Pokazatel'naja Plosčadka Voenveda
  • 1928-1950: SK CDKA - Sportivnyj Klub Central'nogo Doma Krasnoj Armii
  • 1951-1956: SK CDSA - Sportivnyj Klub Central'nogo Doma Soveckoj Armii
  • 1957-1959: CSKMO - Central'nyj Sportivnyj Klub Ministerstva Oboronj
  • 1960-attuale: CSKA - Central'nyj Sportiv'nyj Klub Armii

Ranking Club UEFA[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata il 7 Febbraio 2020

Rank Team Points
30 Bandiera del Portogallo Sporting CP 48.000
31 Bandiera della Germania Schalke 04 46.000
32 Bandiera della Russia CSKA Moscow 44.000
33 Bandiera del Portogallo SC Braga 41.000
34 Bandiera dell'Italia SS Lazio 41.000

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del CSKA Mosca
  • 1911: Fondazione del club con il nome di OLLS.
  • 1912-1922: attività nei campionati di Mosca.
  • 1923: cambia nome in OPPV.

  • 1928: cambia nome in CDKA.

8º in Gruppa A di autunno. Retrocesso, ma in seguito riammesso.
Sedicesimi di finale in Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
1º turno in Coppa dell'URSS.
Quarti di finale in Coppa dell'URSS.
Vince la Coppa dell'URSS (1º titolo).
Quarti di finale in Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Vince la Coppa dell'URSS (2º titolo).
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
  • 1951: cambia nome in CDSA.
vince la Klass A (5º titolo).
Vince la Coppa dell'URSS (3º titolo).
  • 1952: escluso dai campionati.

Quarti di finale in Coppa dell'URSS.
Vince la Coppa dell'URSS (4º titolo).
5º in Klass A.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
  • 1960: cambia nome in CSKA.
3º nel Gruppo B di Klass A, 6º posto finale.
1º turno in Coppa dell'URSS.
  • 1962: 2º nel Gruppo A di Klass A, 4º posto finale. Il campionato cambia nome in Pervaja Gruppa A.
Sedicesimi di finale in Coppa dell'URSS.
Sedicesimi di finale in Coppa dell'URSS.
Quarti di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS 1965.
Sedicesimi di finale in Coppa dell'URSS 1965-1966.
Finalista in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dei Campioni.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Quarti di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Quarti di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Semi finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
1º turno in Coppa UEFA.
3º nel girone 4 di Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Quarti di finale in Coppa dell'URSS 1984.
Quarti di finale in Coppa dell'URSS 1984-1985.
  • 1985: 3º nel girone Est di Pervaja Liga, 2º nel girone A di promozione, 3º nei play-off.
3º turno in Coppa dell'URSS.
3º turno in Coppa dell'URSS.
Ottavi di finale in Coppa dell'URSS.
1º turno in Coppa dell'URSS.
Semifinale in Coppa dell'URSS.
Vince la Coppa dell'URSS .
Finalista in Coppa dell'URSS.
Sedicesimi di finale in Coppa delle Coppe.

Finalista in Coppa di Russia.
Fase a gironi in Champions League
Finalista in Coppa di Russia.
Ottavi di finale in Coppa di Russia.
Sedicesimi di finale in Coppa delle Coppe.
Quarti di finale in Coppa di Russia.
Ottavi di finale in Coppa di Russia.
1º turno in Coppa UEFA
Quarti di finale in Coppa di Russia.
Semifinale in Coppa di Russia.
Finalista in Coppa di Russia.
2º turno preliminare in Champions League.
Ottavi di finale in Coppa di Russia.
1º turno in Coppa UEFA
Vince la Coppa di Russia (1º titolo).
Sedicesimi di finale in Coppa di Russia.
1º turno in Coppa UEFA
Quarti di finale in Coppa di Russia.
2º turno preliminare in Champions League.
Vince la Coppa di Russia (2º titolo).
Vince la Supercoppa di Russia (1º titolo).
Fase a gironi di Champions League.
Vince la Coppa UEFA (1º titolo).
Vince la Coppa di Russia (3º titolo).
Fase a gironi in Coppa UEFA.
Ottavi di finale in Coppa di Russia.
Vince la Supercoppa di Russia (2º titolo).
Fase a gironi di Champions League.
Sedicesimi di finale in Coppa di Russia.
Vince la Coppa di Russia (4º titolo).
Vince la Supercoppa di Russia (3º titolo).
Fase a gironi di Champions League.
Vince la Coppa di Russia (5º titolo).
Ottavi di finale in Coppa di Russia.
Sedicesimi di finale in Champions League.
Vince la Supercoppa di Russia (4º titolo).
Quarti di finale in Europa League.
Vince la Coppa di Russia (6º titolo).
Ottavi di finale in Europa League.
Sedicesimi di finale in Coppa di Russia.
Ottavi di finale in Champions League.
Vince la Coppa di Russia (7º titolo).
Play-off in Europa League.
Vince la Supercoppa di Russia (5º titolo).
Vince la Supercoppa di Russia (6º titolo).
Fase a gironi in Champions League.
Finalista in Coppa di Russia.
Perde la finale di Supercoppa di Russia
Sedicesimi di finale in Coppa di Russia.
Fase a gironi in Champions League.
Trentaduesimi di finale in Coppa di Russia.
Fase a gironi in Champions League.
Vince la Supercoppa di Russia (7º titolo).
Sedicesimi di finale in Coppa di Russia.
Fase a gironi in Champions League.
Quarti di finale in Coppa di Russia.
Fase a gironi in Europa League.
Semifinale in Coppa di Russia.
Quarti di finale in Coppa di Russia.
Vince la Coppa di Russia (8º titolo).
Perde la finale di Supercoppa di Russia

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del P.F.K. CSKA Moskva.
Valerij Gazzaev, l'allenatore più vincente nella storia della squadra moscovita
Allenatori del P.F.K. CSKA Moskva

Giocatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del P.F.K. CSKA Moskva.

Vincitori in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Unione Sovietica Anatolij Bašaškin (Melbourne 1956)
Bandiera dell'Unione Sovietica József Beca (Melbourne 1956)
Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Beljaev (Melbourne 1956)
Bandiera dell'Unione Sovietica Anatolij Porchunov (Melbourne 1956)
Bandiera dell'Unione Sovietica Boris Razinskij (Melbourne 1956)
Bandiera dell'Unione Sovietica Sergej Fokin (Seul 1988)
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Tatarčuk (Seul 1988)
Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Istomin (Monaco 1972)
Bandiera dell'Unione Sovietica Volodymyr Kaplyčnyj (Monaco 1972)
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Astapovskij (Montréal 1976)
Bandiera dell'Unione Sovietica Leonid Nazarenko (Montréal 1976)
Bandiera dell'Unione Sovietica German Apuchtin (Francia 1960)
Bandiera del Brasile Vágner Love (Venezuela 2007)
Bandiera del Giappone Keisuke Honda (Qatar 2011)

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1946, 1947, 1948, 1950, 1951, 1970, 1991
1945, 1948, 1951, 1955, 1990-1991
2003, 2005, 2006, 2012-2013, 2013-2014, 2015-2016
1986, 1989
2001-2002, 2004-2005, 2005-2006, 2007-2008, 2008-2009, 2010-2011, 2012-2013, 2022-2023
2004, 2006, 2007, 2009, 2013, 2014, 2018

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

2004-2005

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

2005

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Gruppa A 7 primavera 1936 1941 50
Pervaja Gruppa 5 1945 1949
Klass A 12 1950 1962
Pervaja Gruppa A 7 1963 1969
Vysšaja Gruppa A 1 1970
Vysšaja Liga 18 1971 1991
Pervaja Liga 4 1985 1989 4

Russia[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Vysšaja Liga 6 1992 1997 28
Vysšaja Divizion 4 1998 2001
Prem'er-Liga 18 2002 2019-2020

Partecipazioni alle coppe europee[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

In grassetto i calciatori tuttora in attività nel CSKA.

Presenze[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nelle competizioni ufficiali sono aggiornate al 29 marzo 2020.

Calciatore Periodo Presenze Reti
Bandiera della Russia Igor' Akinfeev 2003-oggi 627 -549
Bandiera della Russia Sergej Ignaševič 2004-2018 540 46
Bandiera della Russia Vasilij Berezuckij 2002-2018 531 13
Bandiera della Russia Aleksej Berezuckij 2002-2018 502 11
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Fedotov 1961-1975 427 100
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Polikarpov 1961-1974 383 83
Bandiera della Lituania Deividas Šemberas 2002-2012 367 2
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Elvir Rahimić 2001-2014 346 6
Bandiera dell'Unione Sovietica Dmitry Bagrich 1958-1970 331 1
Bandiera dell'Unione Sovietica Dmitry Galyamin 1981-1991 330 6

Reti[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nelle competizioni ufficiali sono aggiornate al 23 ottobre 2018.

Calciatore Periodo Presenze Reti
Bandiera dell'Unione Sovietica Grigorij Fedotov 1938-1949 196 161
Bandiera del Brasile Vágner Love 2004-2011, 2013 258 124
Bandiera dell'Unione Sovietica Valentin Nikolaev 1940-1952 253 121
Bandiera dell'Unione Sovietica Aleksej Grinin 1939-1952 293 103
Bandiera dell'Unione Sovietica Vsevolod Bobrov 1945-1949 99 102
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Fedotov 1961-1975 427 100
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladímir Dëmin 1945-1952, 1954 237 98
Bandiera della Costa d'Avorio Seydou Doumbia 2010-2014, 2015 150 95
Bandiera dell'Unione Sovietica Boris Kopeikin 1969-1977 264 94
Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Česnokov 1975-1983 289 87

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata al 21 agosto 2023.

N. Ruolo Calciatore
4 Bandiera del Brasile D Willyan
5 Bandiera della Serbia C Saša Zdjelar
6 Bandiera della Russia C Maksim Muchin
9 Bandiera della Russia A Fëdor Čalov
10 Bandiera della Russia C Ivan Obljakov
14 Bandiera della Russia D Kirill Nababkin
20 Bandiera della Russia C Konstantin Kučaev
22 Bandiera della Serbia D Milan Gajić
27 Bandiera del Brasile D Moisés
28 Bandiera del Paraguay A Jesús Medina
35 Bandiera della Russia P Igor' Akinfeev (capitano)
41 Bandiera della Russia C Egor Ušakov
N. Ruolo Calciatore
42 Bandiera della Russia D Georgij Ščennikov
45 Bandiera della Russia P Danila Bokov
48 Bandiera della Russia D Dmitriy Kaptilovich
49 Bandiera della Russia P Vladislav Torop
62 Bandiera della Russia D Vadim Karpov
72 Bandiera della Russia C Nikita Ermakov
77 Bandiera della Russia D Il'ja Agapov
78 Bandiera della Russia D Igor' Diveev
88 Bandiera del Cile C Víctor Méndez
90 Bandiera della Russia D Matvej Lukin
91 Bandiera della Russia A Anton Zabolotnyj

Rosa 2022-2023[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata al 17 gennaio 2023.

N. Ruolo Calciatore
4 Bandiera del Brasile D Willyan
5 Bandiera della Serbia C Saša Zdjelar
6 Bandiera della Russia C Maksim Muchin
8 Bandiera della Colombia C Jorge Carrascal
9 Bandiera della Russia A Fëdor Čalov
10 Bandiera della Russia C Ivan Obljakov
14 Bandiera della Russia D Kirill Nababkin
19 Bandiera del Kazakistan C Baqtııaar Zaınýtdınov
20 Bandiera della Russia C Konstantin Kučaev
22 Bandiera della Serbia D Milan Gajić
27 Bandiera del Brasile D Moisés
28 Bandiera del Paraguay A Jesús Medina
35 Bandiera della Russia P Igor' Akinfeev (capitano)
N. Ruolo Calciatore
41 Bandiera della Russia C Egor Ušakov
42 Bandiera della Russia D Georgij Ščennikov
45 Bandiera della Russia P Danila Bokov
48 Bandiera della Russia D Dmitriy Kaptilovich
49 Bandiera della Russia P Vladislav Torop
62 Bandiera della Russia D Vadim Karpov
72 Bandiera della Russia C Nikita Ermakov
77 Bandiera della Russia D Il'ja Agapov
78 Bandiera della Russia D Igor' Diveev
88 Bandiera del Cile C Víctor Méndez
90 Bandiera della Russia D Matvej Lukin
91 Bandiera della Russia A Anton Zabolotnyj
Bandiera dell'Argentina A Adolfo Gaich

Rosa 2021-2022[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatore
3 Bandiera del Brasile D Bruno Fuchs
6 Bandiera della Russia C Maksim Muchin
9 Bandiera dell'Argentina A Adolfo Gaich
14 Bandiera della Russia D Kirill Nababkin
18 Bandiera del Mali A Lassana N'Diaye
19 Bandiera del Kazakistan C Baqtııaar Zaınýtdınov
20 Bandiera della Russia C Konstantin Kučaev
24 Bandiera del Paraguay A Jesús Medina
25 Bandiera della Costa d'Avorio C Jean-Philippe Gbamin
27 Bandiera della Costa d'Avorio D Cédric Gogoua
35 Bandiera della Russia P Igor' Akinfeev (capitano)
N. Ruolo Calciatore
42 Bandiera della Russia D Georgij Ščennikov
46 Bandiera della Russia A Vladislav Jakovlev
49 Bandiera della Russia P Vladislav Torop
62 Bandiera della Russia D Vadim Karpov
78 Bandiera della Russia D Igor' Diveev
91 Bandiera della Russia A Anton Zabolotnyj
98 Bandiera della Russia C Ivan Obljakov
Bandiera della Serbia D Milan Gajić
Bandiera della Colombia C Jorge Carrascal
Bandiera del Cile C Víctor Méndez

Rosa 2020-2021[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera della Russia P Il'ja Pomazun
2 Bandiera della Russia D Mário Fernandes
3 Bandiera del Brasile D Bruno Fuchs
5 Bandiera della Russia D Viktor Vasin
7 Bandiera della Russia C Il'zat Achmetov
8 Bandiera della Croazia C Nikola Vlašić
9 Bandiera della Russia A Fëdor Čalov
10 Bandiera della Russia C Alan Dzagoev
11 Bandiera della Nigeria A Chidera Ejuke
14 Bandiera della Russia D Kirill Nababkin
19 Bandiera del Kazakistan C Baqtııaar Zaınýtdınov
20 Bandiera della Russia C Konstantin Kučaev
22 Bandiera della Russia C Konstantin Maradišvili
N. Ruolo Calciatore
23 Bandiera dell'Islanda D Hörður Magnússon
29 Bandiera della Slovenia C Jaka Bijol
32 Bandiera del Venezuela A Salomón Rondón
35 Bandiera della Russia P Igor' Akinfeev (capitano)
42 Bandiera della Russia D Georgij Ščennikov
49 Bandiera della Russia P Vladislav Torop
62 Bandiera della Russia D Vadim Karpov
71 Bandiera della Russia D Najair Tiknizjan
78 Bandiera della Russia D Igor' Diveev
88 Bandiera della Norvegia C Emil Bohinen
98 Bandiera della Russia C Ivan Obljakov
99 Bandiera della Bielorussia A Illja Škuryn

Rosa 2019-2020[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera della Russia P Il'ja Pomazun
2 Bandiera della Russia D Mário Fernandes
5 Bandiera della Russia D Viktor Vasin
7 Bandiera della Russia C Il'zat Achmetov
8 Bandiera della Croazia C Nikola Vlašić
9 Bandiera della Russia A Fëdor Čalov
10 Bandiera della Russia C Alan Dzagoev
13 Bandiera della Russia D Nikita Kotin
14 Bandiera della Russia D Kirill Nababkin
17 Bandiera dell'Islanda C Arnór Sigurðsson
18 Bandiera del Mali A Lassana N'Diaye
20 Bandiera della Russia C Konstantin Kučaev
23 Bandiera dell'Islanda D Hörður Magnússon
25 Bandiera della Croazia C Kristijan Bistrović
N. Ruolo Calciatore
27 Bandiera della Costa d'Avorio D Cédric Gogoua
29 Bandiera della Slovenia C Jaka Bijol
35 Bandiera della Russia P Igor' Akinfeev (capitano)
42 Bandiera della Russia D Georgij Ščennikov
49 Bandiera della Russia P Vladislav Torop
53 Bandiera della Russia D Maksim Eleev
62 Bandiera della Russia D Vadim Karpov
78 Bandiera della Russia D Igor' Diveev
87 Bandiera della Russia C Konstantin Maradišvili
98 Bandiera della Russia C Ivan Obljakov
99 Bandiera della Bielorussia A Illja Škuryn
Bandiera dell'Argentina A Adolfo Gaich
Bandiera del Brasile D Bruno Fuchs

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Staff tecnico
  • Allenatore: Bandiera della Russia Vladimir Fedotov
  • Vice allenatore: Bandiera della Russia Radik Yamlikhanov
  • Vice allenatore: Bandiera della Russia Oleg Fomenko
  • Vice allenatore: Bandiera della Russia Murat Iskakov
  • Allenatore dei portieri: Bandiera dell'Azerbaigian Dmitri Kramarenko
  • Collaboratore tecnico: Bandiera della Russia Igor Aksenov
  • Collaboratore tecnico: Bandiera della Moldavia Nikolay Rusu
  • Preparatore atletico: Bandiera del Galles Ryland Morgans

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le uniche tre vittorie sovietiche nelle competizioni UEFA, tutte in Coppa delle Coppe, riguardano la Dinamo Kiev, oggi in Ucraina, due volte vittoriosa, e la Dinamo Tbilisi, oggi in Georgia
  2. ^ (EN) USSR, 1936. Group A, Spring, CSKA (Moscow), all matches, su wildstat.com. URL consultato il 24 aprile 2014.
  3. ^ (RU) Il calcio durante la guerra, su sport-express.ru, sport-express. URL consultato il 24 aprile 2014.
  4. ^ (EN) Christos Kassimeris, European Football in Black and White: Tackling Racism in Football, Lexington Books, 2007, p. 27, ISBN 0-7391-1959-1.
  5. ^ (EN) USSR, 1952, Class A, CSKA (Moscow), all matches, su wildstat.com.
  6. ^ (RU) Le conseguenze della sconfitta alle olimpiadi, su diletant.ru. URL consultato il 24 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2014).
  7. ^ (EN) USSR, 1984, Top league, CSKA (Moscow), all matches, su wildstat.com. URL consultato il 24 aprile 2014.
  8. ^ (EN) USSR, 1985, Promotional play-off, CSKA (Moscow), all matches, su wildstat.com. URL consultato il 24 aprile 2014.
  9. ^ Honda power fires CSKA Moscow past Sevilla, theglobeandmail.com, 16 marzo 2010.
  10. ^ Russia: Cska Mosca campione, Dinamo per la prima volta in B, su la Repubblica, 21 maggio 2016. URL consultato il 3 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Alessandro Curletto Spartak Mosca. Storie di calcio e potere nell'URSS di Stalin , Il Nuovo Melangolo, 2005

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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