Proconsole

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Proconsul provinciae
Statua bronzea moderna del proconsole Giulio Cesare su modelli antichi. Si noti la fascia (clavus), in origine purpurea, stretta in vita e simbolo dell'imperium proconsolare.
Descrizione generale
Attivafine III secolo a.C. - V secolo d.C.
NazioneImpero romano
ServizioEsercito romano
Politica romana
TipoMagistrato romano
Ruologovernatore di province senatorie
Battaglie/guerreGuerre civili romane
Guerre puniche
Guerre cimbriche
Guerre galliche
Conquista della Dacia
Conquista della Britannia
Guerre giudaiche
Invasioni barbariche
Parte di
Provincie romane
Comandanti
Comandante in età repubblicanaConsole
Comandante in età imperialeConsole
Imperatore romano
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Proconsole (dal latino proconsul) era un promagistrato romano, a volte ex console incaricato di governare una provincia romana. Come un propretore, il proconsole era qualcuno che agiva al posto di (pro) un magistrato ufficiale. Aveva tutta l'autorità di un console, ed era in alcuni casi un ex-console la cui carica governatoriale veniva iterata di un altro mandato (prorogatio imperii).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Governatore provinciale romano.

Epoca repubblicana[modifica | modifica wikitesto]

Questa magistratura venne creata poco prima dell'inizio della seconda guerra sannitica, nel 327 a.C.:[1] se una guerra durava molto tempo e venivano richiesti più di due comandanti per l'esercito, i consoli dell'anno precedente rimanevano in carica con gli stessi poteri dei consoli ordinari. In questo caso si parlava di prorogatio imperii.[2]

Questa abitudine divenne comune durante la guerra contro Annibale; un'innovazione fu la nomina di semplici cittadini, cioè persone che non erano stati consoli, alla carica di proconsole. Publio Cornelio Scipione, che assunse questa carica per condurre la guerra in Spagna (211 a.C.) assunse il proconsolato prima ancora di completare la carriera che lo avrebbe potuto far diventare console. Dal I secolo a.C., gli ex-consoli incominciarono a ricoprire la carica di governatore delle province più importanti come se fossero consoli (per esempio, Giulio Cesare fu console nel 59 a.C. e proconsole della Gallia Cisalpina dal 58 a.C.).

Una Lex Iulia del tempo di Gaio Giulio Cesare limitò la durata del mandato in una provincia praetoria a un solo anno, mentre riguardo a una consularis a due anni.[3] I governatori provinciali non avevano una paga, anche se certe spese erano coperte dall'Aerarium. Fu Augusto ad attribuire, per primo, una paga alla carica di governatore provinciale.[4]

Riforma augustea[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Riforma augustea dell'esercito romano e Provincia senatoria.

Sotto l'Impero, i Governatori delle province senatorie solitamente vennero denominati proconsoli, anche se in precedenza avevano avuto altri incarichi.[5] Venivano estratti a sorte e non indicati dall'imperatore. Essi governavano le province pacificate, ovvero quelle di più antica costituzione. In realtà, questa fu la giustificazione che Augusto avanzò al fine di sottrarre le legioni al Senato. Solo il proconsole di Africa ebbe in dote una legione, peraltro sottrattagli già da Caligola. A differenza dei legati Augusti pro praetore, essi erano gli unici governatori che godevano di un imperium proprio, non delegato dal principe, rispettando l'antica consuetudine repubblicana del mandato annuale. Augusto stabilì che fosse assegnata un'indennità fissa ai proconsoli per i loro muli e tende, che normalmente erano aggiudicati pubblicamente.[6]

Provincia Statuto Governatore Capitale Note
Acaia (Achaea) senatoria Proconsole di rango pretorio (dal 27 a.C.) Colonia Laus Iulia Corinthiensis (Corinto, Grecia) Nel 15-44 riunita alla Mesia e alla Macedonia come provincia imperiale.
Africa (Africa) o Africa Proconsolare (Africa Proconsularis) senatoria Proconsole di rango consolare Cartagine (Tunisia)  
Asia (Asia) senatoria Proconsole di rango consolare Efeso (Turchia)  
Bitinia e Ponto (Bithynia et Pontus) senatoria Proconsole di rango pretorio   Divenuta provincia imperiale nel 135.
Cipro (Cyprus) senatoria Proconsole di rango pretorio (Cipro) In precedenza unita alla Cilicia (provincia imperiale).
Creta e Cirene (Creta et Cyrene) senatoria Proconsole di rango pretorio Gortina (Creta, Grecia)  
Gallia Narbonense (Gallia Narbonensis) senatoria Proconsole di rango pretorio Narbo (Narbona, Francia)  
Hispania Baetica (Baetica o Hispania Baetica) senatoria Proconsole di rango pretorio    
Licia e Panfilia (Lycia et Pamphylia) senatoria dal 135 Proconsole di rango pretorio[7] Attaleia Dal 74 (sotto Vespasiano), tornò provincia imperiale, unita alla vicina Panfilia (Lycia et Pamphylia), venne posta sotto il governo di un legatus Augusti pro praetore di rango pretorio [8]
Macedonia (Macedonia) senatoria Proconsole di rango pretorio   Tra il 15 e il 44 riunita con Mesia e Acaia come provincia imperiale, governata da un Legato imperiale di rango consolare.
Sicilia (Sicilia) senatoria Proconsole di rango pretorio Syracusae (Siracusa, Italia)  

Tardo impero[modifica | modifica wikitesto]

La carica sopravvisse fino al tardo impero. La Notitia dignitatum ancora nel V secolo accenna a tre proconsoli, apparentemente con poteri persino superiori ai vicari delle diocesi corrispondenti. Essi erano:

Le loro province seppur radicalmente rimpicciolite rispetto al passato, erano ancora assegnate, in omaggio alla tradizione, a senatori di alto rango.

Il termine è stato anche usato per indicare il governante (o la persona realmente influente) di uno stato formalmente indipendente ma in realtà succube di una potenza straniera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Livio, VIII, 23.
  2. ^ Mario Scandola, Storia di Roma dalla sua fondazione di Tito Livio, ed. BUR del 1991, nota 63.1 p. 554.
  3. ^ Cassio Dione, XLIII, 25; Cicerone, Orationes Philippicae, I, 8 e V, 3.
  4. ^ Cassio Dione, LIII, 15; Svetonio, Vite dei CesariVita di Augusto, 36.
  5. ^ Cassio Dione, LIII, 13.3.
  6. ^ Svetonio, Vite dei CesariAugustus, 36.
  7. ^ CIL XIV, 3611, CIL X, 6663, AE 2000, 1453, CIL VI, 41195 e CIL XI, 6164.
  8. ^ CIL X, 6321, AE 1975, 403, AE 1986, 686.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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