Principato di Catalogna
Principato di Catalogna | |
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Il Principato di Catalogna nel 1659, alla vigilia della Pace dei Pirenei | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | (CA) Principat de Catalunya (LA) Principatus Cathaloniæ |
Lingue parlate | Lingue ufficiali: catalano, latino; altre lingue: occitano |
Capitale | Barcellona |
Dipendente da | Corona d'Aragona (1162-1641, 1652-1714) Impero spagnolo (1516-1641, 1652-1714) Regno di Francia (1641-1652) |
Dipendenze | Regno di Maiorca (Integrato nella comunità politica catalana temporaneamente) contee catalane (fino 1491) |
Politica | |
Forma di governo | monarchia limitata per costituzioni |
Organi deliberativi | Corti Catalane |
Nascita | 1162: inizio del regno di Alfonso II d'Aragona 1173: Tregua di Dio di Fondarella e compilazione degli Usatges de Barcelona |
Causa | Unione dinastica della contea di Barcellona con il regno di Aragona |
Fine | 1714 con Carlo III |
Causa | Assorbimento da parte del Regno di Spagna per mezzo dei decreti di Nueva Planta |
Territorio e popolazione | |
Territorio originale | Contee catalane |
Massima estensione | 34 000 nel 1659 |
Popolazione | ~ 500 000[1] nel ~ XVIII secolo |
Suddivisione | Vegueria |
Economia | |
Valuta | Croat, Ducat, Fiorino, e altri |
Commerci con | Mediterraneo occidentale, Nordafrica, Paesi Bassi |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolica |
Religione di Stato | Cattolica |
Religioni minoritarie | Minoranza giudaica (fino il XV secolo) |
Classi sociali | Clero, nobiltà, stato populare |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Contea di Barcellona |
Succeduto da | Regno di Francia Regno di Spagna Andorra |
Il Principato di Catalogna (in catalano: Principat de Catalunya; in latino: Principatus Cathaloniæ) fu uno Stato[2] medievale e dell'età moderna, posto in unione dinastica con il Regno di Aragona, insieme ad altri regni che formarono la Corona d'Aragona. Questa denominazione è attualmente il titolo storico e tradizionale della Catalogna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il matrimonio di Raimondo Berengario IV con Petronilla di Aragona diede l'unione dinastica della contea di Barcellona con il regno di Aragona. La nuova entità venne denominata ufficialmente "Corona d'Aragona" mentre la contea di Barcellona venne integrata nel nuovo stato formato per le antiche contee catalane, cui denominazione sarà di "principato" dopo il XIV secolo. La Catalogna e l'Aragona mantennero comunque i loro rispettivi governi separati.
Raimondo Berengario IV conquistò inoltre Tortosa e Lleida, cosicché la Catalogna assunse i confini odierni.
Nei secoli successivi il principato di Catalogna divenne uno dei più importanti stati europei e attraverso delle campagne militari completò la Reconquista dei territori meridionali ancora in mano agli arabi: la Valencia e le Baleari entrarono quindi a far parte del regno catalano-aragonese. Tuttavia vi fu una battuta d'arresto nei territori settentrionali ; le contee occitane sotto il dominio catalano vennero annesse dal nascente regno di Francia.
Durante questo periodo, la Catalogna sviluppò numerose istituzioni politiche, che limitavano il potere reale: la Cort General di Catalogna, uno dei primi organi parlamentari europei che bandirono ufficialmente il potere reale di creare legislazione unilateralmente (dal 1283),[3] la Generalitat e il Consiglio dei Cento di Barcellona. La legislazione più importante, obbligatoriamente approvata nella Cort General, erano le costituzioni.
Nel XIII e XIV secolo anche il Regno di Sicilia, il Regno di Sardegna e il Regno di Napoli e il ducato di Atene e Neopatria vennero progressivamente conquistati e inclusi nella corona d'Aragona, che raggiunse la sua massima estensione geografica. Questa espansione territoriale fu accompagnata da un grande sviluppo del commercio catalano, centrato a Barcellona, creando un'estesa rete commerciale attraverso il Mediterraneo che competeva con quelle delle repubbliche marinare di Genova e Venezia. In questa linea sono state create istituzioni che offrono protezione legale ai commercianti, come il Consolato del Mare e il Libro del Consolato del Mare, una delle prime raccolte di leggi marittime.
Il secondo quarto del XIV secolo vide cambiamenti cruciali per la Catalogna, segnati da una successione di catastrofi naturali, crisi demografiche, stagnazione e declino dell'economia catalana e l'aumento delle tensioni sociali. Tra il 1347 e il 1497 il Principato di Catalogna perse il 37% della sua popolazione. Nel 1410, il re Martin I morì senza discendenti sopravvissuti. Sotto il Compromesso di Caspe (1412), Ferdinando dalla Casa Castigliana di Trastámara ricevette la Corona d'Aragona come Ferdinando I d'Aragona. Durante il regno di Giovanni II, le tensioni sociali e politiche causarono la guerra civile catalana (1462-1472).
L'unione fra la Castiglia e l'Aragona si sarebbe realizzata circa mezzo secolo più tardi, a seguito del matrimonio fra Isabella, principessa ereditaria di Castiglia, e Fernando II, principe ereditario di Aragona, nel 1469. Durante il regno di Isabella e Ferdinando si portò a termine la conquista di Granada che la annetterono nel 1492 al Regno di Castiglia. In questo stesso anno vennero scacciati gli ebrei dalla Spagna, e venne scoperta l'America, in nome della corona, da Cristoforo Colombo. Gli Asburgo furono la dinastia regnante in Spagna tra il Cinquecento e il Seicento. L'imperatore Carlo V (Carlo I di Spagna) ereditò, dai suoi antenati un enorme complesso territoriale senza paragone nella storia.
Le tensioni tra le istituzioni catalane e la monarchia, insieme alla crisi economica e alle rivolte dei contadini hanno causato conflitti, come la guerra dei mietitori (1640-1652). Quando la guerra tra Spagna e Francia terminò nel 1659, il trattato di pace (Pace dei Pirenei) cedette alla Francia i territori di lingua catalana a nord dei Pirenei, Roussillon, Conflent, Vallespir, Capcir e la metà settentrionale della Cerdanya. Tuttavia, fino all'avvento della dinastia dei Borboni, con la Guerra di Successione Spagnola, la Catalogna mantenne una certa indipendenza e le sue leggi. Durante la stessa guerra, la Catalogna appoggiò le pretese del membro del ramo Austriaco degli Asburgo. Con la sconfitta delle truppe catalane, il nuovo re Filippo V, decretò la fine delle principali tradizioni e istituzioni politiche catalane, e decretò la fine delle strutture territoriali proprie, tra cui la corona di Aragona e quindi il Principato di Catalogna. Con l'imposizione della lingua spagnola anche la lingua catalana perse di importanza.
Uso storico del termine
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di un termine giuridico che apparve soltanto nel XIV secolo per indicare l'entità politica soggetta alla giurisdizione delle Corti Catalane,[4] il cui sovrano (in latino princeps) era il conte di Barcellona, che dal 1164 ebbe anche il titolo di re d'Aragona. Anche senza non possedesse formalmente il titolo di regno, il Principato era uno stato giuridicamente e istituzionalmente alla pari con il resto degli stati che componevano la Corona d'Aragona (i regni di Aragona, Maiorca e Valencia, tra gli altri), il cui unico legame comune era la figura del monarca.[5] Né si trattava di una contea in quanto la contea di Barcellona non copriva tutta la Catalogna (storiograficamente viene usato il termine Contee catalane per descrivere il periodo storico della Catalogna prima della formazione del Principato come stato medievale tra il XII e il XIII secolo.). Gli Usatges abbinavano il titolo di Princeps con quello di conte di Barcellona.
Spesso si usava il titolo nobiliare di principe da parte dell'erede alla corona. Nel caso della Corona d'Aragona, l'erede aveva il titolo di duca di Gerona, poi cambiato in principe di Girona. Non bisogna quindi confondere il Principato di Catalogna con un titolo nobiliare, ma di ma sovranità.
Il primo riferimento esplicito al Principatus Cathaloniae si trova nella convocazione delle Corti Catalane di Perpignano del 1350, presidiate da re Pietro IV di Aragona e III di Catalogna.
Tuttavia, esistono precedenti nell'uso del termine princeps per riferirsi al conte di Barcellona. Così, nel Usatge 65 dei Corte di Barcellona 1064, ai tempi del conte Ramon Berenguer I veniva chiamato Principatus il gruppo formato dalle contee di Barcellona, Gerona e Osona.[6] Lo stesso Ramon Berenguer I viene citato come principe di Barcellona, conte di Girona e marchese di Osona (princeps Barchinonensis, comes Gerundensis, marchio Ausonensis) negli Atti del consiglio di consacrazione della Cattedrale di Barcellona, nel 1058.[7]
Delimitazione del Principato
[modifica | modifica wikitesto]I primi confini tra i due territori della Corona d'Aragona si riscontrano nel 1214: nel tentativo di dichiarare una tregua generale in Catalogna si ritiene che il confine fosse segnato dal fiume Cinca, anche se vi furono diverse modifiche nel corso del secolo.[8]
Un termine utilizzato, tanto nella disposizione di Giacomo I[9] del 1244 che nelle Corts di Barcellona del 1283, era Cathalonia universa per riferirsi all'intero territorio. Il termine venne istituzionalizzato nei governi locali di Ibiza, Maiorca e Perpignano.
Nel 1325 venne icorporata la contea di Empúries.
Nel 1411 si unì la Val d'Aran al Principato.[10]
Nel 1413 venne incorporata la contea di Urgell e nel 1491 quella di Pallars Sobirà.
Uso del termine in epoca moderna
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Principato continuò ad essere usato nei Decreti di Nueva Planta dell'amministrazione della Casa di Borbone e fu pienamente in vigore fino al XIX secolo. Tuttavia, nel regio decreto del 30 novembre 1833 sulla divisione provinciale della Spagna, impostato da Javier de Burgos, l'unico principato menzionato fu quello delle Asturie, mentre la Catalogna era nominata semplicemente così.
I movimenti repubblicani preferirono abbandonare il termine principato, ma in cambio, i movimenti pancatalanisti preferirono mantenerlo per riferirsi alla Catalogna astratta, differenziandola dai Paesi catalani.
Oggi, anche se il termine Principato non è presente nello statuto della Catalogna, è un nome tradizionale.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Simon i Tarrés, Antoni. La població catalana a l'epoca moderna. Síntesi i actualització . Barcelona, 1992 p. 217-258 (in catalano)
- ^ (ES) José Ángel Sesma Muñoz : La Corona de Aragón. Una introducción crítica, Zaragoza, Colección Mariano de Pano y Ruata, 2000 ISBN 84-95306-80-8
- ^ Las Cortes Catalanas y la primera Generalidad medieval (s. XIII-XIV), su usuarios.multimania.es. URL consultato il 21 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2010).
- ^ Corts di Barcellona, del 1454. URL consultato il 22 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2008), che istituirono la festa di San Giorgio nel principato.
- ^ (ES) José Ángel Sesma Muñoz: La Corona de Aragón. Una introducción crítica, Zaragoza, Colección Mariano de Pano y Ruata, 2000 ISBN 84-95306-80-8
- ^ Fita Colomé, Fidel, El principado de Cataluña. Razón de este nombre., Boletín de la Real Academia de la Historia, tomo 40 (1902), pág. 261.
- ^ Fita Colomé, Íbid., pág. 263.
- ^ Corona de Aragón, su enciclopedia-aragonesa.com, Gran Enciclopedia Aragonesa. URL consultato il 29 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2018).
- ^ Véase texto latino en Joaquim Miret, Itinerari de Jaume I el Conqueridor, Ed. facsímil del Institut d'Estudis Catalans, 2007, pág. 166.
- ^ Conselh Generau d'Aran, Notes sobre l'encaix territorial de la Vall d'Aran, febbraio 2010.
- ^ "In tempi moderni, vi è una tendenza a includere in questa denominazione le regioni di lingua catalana sotto amministrazione francese (nord della Catalogna), quelle comprese sotto amministrazione Aragonese (Franja de Poniente), Andorra e le comarca della Catalogna", in l'Enciclopèdia: Principat de Catalunya (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eva Serra, La Formació de la Catalunya Moderna. 1640 - 1714, Vic, Ed. Eumo, 2018, ISBN 978-8497666435.
- Stefano Maria Cingolani, La formació nacional de Catalunya i el fet identitari dels catalans (785-1410), Barcelona, Generalitat de Catalunya, 2015, ISBN 9788439392590.
- Francisco José Morales Roca, Caballeros de la Espuela Dorada del Principado de Cataluña: dinastía de los Trastámara, 1412-1555, Ediciones Hidalguia, 1988, ISBN 9788400068448.
- Víctor Ferro, El Dret Públic Català. Les Institucions a Catalunya fins al Decret de Nova Planta, Vic, Ed. Eumo, 1987, ISBN 84-7602-203-4.
- Thomas N. Bisson, The Medieval Crown of Aragon: a short history, Oxford, Clarendon Press, 1986, ISBN 9780198219873.
- Francisco José Morales Roca, Próceres habilitados en las Cortes del Principado de Cataluña, siglo XVII (1599-1713), Ediciones Hidalguia, 1983, ISBN 9788400054311.
- Jaume Sobrequés i Callicó, Catálogo de la cancillería de Enrique IV de Castilla, señor del principado de Cataluña: (lugartenencia de Juan de Beaumont, 1462-1464), Editorial CSIC, 1975, ISBN 9788400042127.
Voci correlate
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