Presa di Belgrado (1739)

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Presa di Belgrado
parte Guerra russo-turca (1735-1739)
Firma del Trattato di Belgrado, 1739
DataLuglio - 18 settembre 1739
LuogoBelgrado
EsitoVittoria Ottomana
Modifiche territorialiBelgrado conquistata dagli Ottomani
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
100000[1]130000 - 150000[1]
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La presa di Belgrado fu la riconquista di Belgrado (capitale della Serbia) da parte dell'Impero Ottomano nel 1739.[1]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra russo-turca (1735-1739).

Secondo la Pace del Prut firmato nel 1711 tra l'Impero Ottomano e l'Impero Russo, i russi avevano giurato di non interferire più negli affari della Confederazione Polacco-Lituana. Nella guerra di successione polacca (1733-1738), l'Austria asburgica e l'Impero russo erano alleati. Gli ottomani videro questa alleanza come una violazione del trattato e si impegnarono in una guerra contro la Russia. Essendo alleati della Russia, gli austriaci dichiararono guerra anche all'impero ottomano nel 1737. L'esercito austriaco fu sconfitto in due grandi battaglie, la battaglia di Banja Luka e la battaglia di Grocka, e dovette ripiegare su Belgrado.

L'assedio[modifica | modifica wikitesto]

L'impero ottomano aveva conquistato Belgrado per la prima volta nel 1521 (la prima campagna di Solimano il Magnifico), ma la perse contro Eugenio di Savoia nel 1717 (vedi assedio di Belgrado (1717)). Gli ottomani aspettavano da allora un'opportunità per riconquistare la città. Dopo la battaglia di Grocka il gran visir Ivaz Mehmed Pascià assediò Belgrado (luglio 1739). In agosto, Hekimoğlu Ali Pascià (ex gran visir) lo raggiunse dal fronte occidentale, anche una milizia bosniaca prese parte all'attacco.[2] Dopo un assedio di 51 giorni il conte Wallis, comandante austriaco, ordinò di bruciare la flotta del Danubio sotto il suo comando e chiese la pace.[3][4]

Negoziati di pace[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Trattato di Belgrado.

Durante i colloqui di pace a Belgrado, Wilhelm Reinhard von Neipperg rappresentava l'Austria, mentre i delegati ottomani tra cui Mektupçu Ragıp (futuro gran visir Koca Ragıp) rappresentavano l'Impero Ottomano. Il cambiamento dei confini non causò grandi problemi: l'Austria accettò di cedere territori alla parte ottomana. La questione principale, tuttavia, era il futuro di Belgrado. La prima offerta austriaca fu di tenere Belgrado in cambio dei territori ceduti alla parte ottomana, che i rappresentanti ottomani rifiutarono. La seconda offerta della parte austriaca era di cedere Belgrado a condizione che le fortificazioni fossero demolite. Ivaz Mehmed Pascià rifiutò anche questa offerta. Le trattative si interruppero. Infine, Louis Sauveur Villeneuve, l'ambasciatore francese presso l'Impero Ottomano propose un compromesso in cui solo l'ex fortificazione ottomana sarebbe stata mantenuta. Entrambe le parti accettarono la proposta e il trattato fu firmato il 18 settembre 1739.

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Ad eccezione di una breve occupazione durante la guerra austro-turca (1787-1791) gli austriaci non furono mai in grado di catturare Belgrado. Gli ottomani mantennero la città fino all'insurrezione serba. Fino al 1878, Belgrado fu una città della Serbia semi-indipendente sotto la sovranità ottomana (Suzerain). La Serbia ottenne la piena indipendenza con il Trattato di Berlino (1878).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Frederic P. Miller, Agnes F. Vandome e John McBrewster, Ottoman-Habsburg Wars, VDM Publishing, 2009.
  2. ^ (EN) Edward J. Erickson, A military history of the Ottomans : from Osman to Atatürk, Praeger Security International, 2009, p. 106, ISBN 978-0-275-98876-0, OCLC 435778574. URL consultato il 1º novembre 2021.
  3. ^ (TR) Prof.Yaşar Yücel e Prof Ali Sevim, Türkiye tarihi, Vol. IV, Istanbul, AKDTYKTTK Yayınları, 1991, p. 20.
  4. ^ (TR) Nilüfer Epçeli e Kemal Beydilli, Osmanlı İmparatorluğu tarihi, Yeditepe Yayınevi, 2005, p. 364, ISBN 975-6480-17-3, OCLC 62151779. URL consultato il 1º novembre 2021.