Premio Viareggio

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Il Premio Viareggio venne fondato nel 1929 nella città omonima da Leonida Rèpaci, Alberto Colantuoni e Carlo Salsa.

Leonida Rèpaci, autore della Storia dei fratelli Rupe, scriverà in seguito i motivi per cui si era deciso di fondare il nuovo premio letterario:

Alla festa di inaugurazione del premio parteciparono Luigi Pirandello e Massimo Bontempelli e la prima edizione del premio fu vinta a pari merito da Lorenzo Viani con Ritorno alla patria pubblicato dalla Alpes, la casa editrice di Benito Mussolini e da Anselmo Bucci con Il pittore volante, dalla casa editrice Ceschina.

Ma evidentemente questo non fu sufficiente e nel 1931 Lando Ferretti sostituì Rèpaci e nel 1934 fu addirittura Galeazzo Ciano ad assumere la supervisione del premio.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale il premio fu interrotto per poi rinascere per volontà di Rèpaci che lo tenne in vita con forte volontà fino alla morte avvenuta nel 1985.

Fin dall'inizio quasi tutte le premiazioni del Viareggio furono costellate da polemiche vivaci perché Rèpaci spesso interveniva in modo pesante nelle decisioni prese dalla giuria che lui stesso nominava.

Nel 1946, ad esempio, la giuria aveva deciso di dare il premio ad Umberto Saba, ma quando il presidente venne a conoscenza del fatto che Giacomo Debenedetti aveva dato la notizia al poeta prima della premiazione, volle riconvocare la giuria e la tenne "blindata" fino a che non si arrivò ad un giudizio di equità tra Il canzoniere di Saba e Pane duro di Silvio Micheli, entrmbi pubblicati da Einaudi.

Nel 1947 sorse un'altra polemica. Tutti erano convinti che avrebbe vinto Alberto Moravia , invece si decise per i Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci, anche se il regolamento diceva che dovevano essere premiati solamente autori viventi e Gramsci era morto dieci anni prima.

Celebri furono anche i rifiuti come quello di Italo Calvino che era stato proposto per il premio con la sua opera Ti con Zero e che spedì il seguente telegramma:

«Ritenendo definitivamente conclusa epoca premi letterari rinuncio al premio perché non mi sento di continuare ad avallare con il mio consenso istituzioni ormai svuotate di significato»

Altrettanto celebri furono le critiche per l'aggiunta al premio di un numero esagerato di targhe, encomi e segnalazioni.

Finché Rèpaci fu in vita il Viareggio si identificava con il suo fondatore. In seguito, a reggere il premio, fu Natalino Sapegno e Cesare Garboli fino alla sua morte avvenuta il 12 aprile 2004.

Il premio è attualmente suddiviso in quattro sezioni ("Opera prima", "Narrativa", "Poesia", "Saggistica"). Per ciascuna sezione vengono designati un numero variabile di finalisti, tra i quali vengono quindi scelti cinque titoli (le storiche "cinquine") e infine tra questi viene proclamato il vincitore. Inoltre viene assegnato dalla giuria il "Premio Internazionale Viareggio-Versilia" ad una personalità di grande fama che abbia speso la vita in favore dell'intesa tra i popoli, il progresso sociale e la pace.

Lista dei vincitori

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