Prealpi di Nizza

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Prealpi di Nizza
Carta delle Prealpi di Nizza all'interno della sezione Alpi Marittime e Prealpi di Nizza
ContinenteEuropa
StatiBandiera della Francia Francia
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera di Monaco Monaco
Catena principaleAlpi
Cima più elevataCime de Roccasiera (1.501 m s.l.m.)

Le Prealpi di Nizza (in francese Préalpes de Nice) sono un gruppo montuoso della catena alpina situato nel dipartimento delle Alpi Marittime, nel Principato di Monaco e in Liguria (provincia di Imperia). Prendono il nome dalla città di Nizza, attorno alla quale si ergono.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la Partizione delle Alpi del 1926, le Prealpi di Nizza appartenevano alle Alpi Marittime.

Secondo la Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino (SOIUSA), le Prealpi di Nizza costituiscono, insieme alle Alpi Marittime, la sezione 2 delle Alpi Occidentali detta Alpi Marittime e Prealpi di Nizza[1].

Nel dettaglio la classificazione SOIUSA delle Prealpi di Nizza è la seguente:

Collocazione[modifica | modifica wikitesto]

Sono comprese tra il fiume Varo a ovest, il fiume Roia a est, e le Alpi Marittime a nord.

Ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Baisse de la Cabanette, torrente Bevera, fiume Roia, Mar Mediterraneo, fiume Varo, fiume Vesubia, Baisse de la Cabanette.

Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le definizioni della SOIUSA sono formate da un supergruppo e due gruppi[2]:

  • Catena Rocaillon-Grand Braus (A)
    • Catena Rocaillon-Roccassièra-Férion (A.1)
    • Catena Grand Braus-Razet-Grandmont (A.2)

Le due catene sono separate tra loro dal Pas de l'Escous[3].

Vette[modifica | modifica wikitesto]

Le montagne principali sono:

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La SOIUSA chiama anche, in modo alternativo, le sezioni Alpi Marittime e Prealpi di Nizza Alpi Marittime i.s.a. (in senso ampio).
  2. ^ Tra parentesi sono riportati il codice SOIUSA del supergruppo e dei gruppi. Si noti che non vi è la consueta suddivisione in sottogruppi.
  3. ^ Sergio Marazzi, Atlante orografico delle Alpi, Priuli & Verlucca, 2005, p. 72.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.