Power violence

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Power violence
Origini stilisticheHardcore punk
Thrashcore
Youth crew
Noise rock
Sludge metal
Crust punk
Anarcho punk
Origini culturaliStati Uniti d'America, seconda metà degli anni ottanta.
Strumenti tipicivoce, chitarra, basso, batteria
PopolaritàGenere rimasto underground
Generi correlati
Crust punk
Categorie correlate
Gruppi musicali power violence · Musicisti power violence · Album power violence · EP power violence · Singoli power violence · Album video power violence

Il Power violence o powerviolence è un sottogenere estremo dell'hardcore punk[1][2] fortemente legato ad altri sottogeneri estremi come thrashcore[1] e grindcore.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine power violence è comparso per la prima volta nella canzone Hispanic Small Man Power (H.S.M.P.) dei pionieri del genere Man Is the Bastard[1][2]. La prima forma di power violence fu sperimentata alla fine degli anni ottanta dal gruppo hardcore punk Infest, che unì elementi youth crew con influenze noise rock e sludge metal derivate da Lärm e Siege[1][2]. In seguito, nei primi anni novanta, il microgenere si sviluppò in una forma più stabile grazie a gruppi come Man Is the Bastard, Crossed Out, No Comment, Capitalist Casualties e Manpig[1]. Questi complessi erano solitamente influenzati da Siege, Deep Wound, Cryptic Slaughter, Septic Death, Dirty Rotten Imbeciles e dai primi Corrosion of Conformity[1], tutti solitamente definiti thrash o thrashcore[3].

Per la crescita del genere fu fondamentale l'operato dell'etichetta Slap-a-Ham Records, di proprietà del bassista e cantante degli Spazz Chris Dodge, che pubblicò vari album di Neanderthal, No Comment, Crossed Out, Infest e Spazz[2] e organizzò fra il 1992 e il 2000 il festival annuale Fiesta Grande al 924 Gilman[2]. Similmente il batterista degli Spazz Max Ward fondò una propria etichetta, la 625 Thrashcore, e organizzò il festival Super Sabado Gigante.

Stile e caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Musicalmente, la maggior parte delle band si concentra sulla velocità, su canzoni di breve durata e sui costanti cambiamenti di tempo, con tracce che talvolta arrivano a durare meno di 30 secondi. Per alcuni gruppi, in particolare Man Is the Bastard, si riscontra una forte influenza sludge metal e noise rock[1][2].

Spesso il suono è grezzo e lo-fi, e anche dal punto di vista grafico gli album sono concepiti in modo molto semplice[1][2], in parte per l'influenza anarcho punk e crust punk di alcuni gruppi, che talvolta trattano di diritti degli animali e antimilitarismo[2].

Altri complessi associati al power violence sono Assück[2], Black Army Jacket[1][2], Charles Bronson[1] e Rorschach[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j "Powerviolence: The Dysfunctional Family of Bllleeeeaaauuurrrgghhh!!". Terrorizer no. 172. luglio 2008. p. 36-37.
  2. ^ a b c d e f g h i j (EN) Screwdriver in the Urethra of Hardcore, su decibelmagazine.com. URL consultato il 28-01-2010.
  3. ^ (EN) Maximum Rock N Roll #198, su havocrex.com. URL consultato il 28-01-2010 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2008).
  4. ^ (EN) Buzz Clip, su sfweekly.com. URL consultato il 28-01-2010 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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