Ponti di Roma

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Voce principale: Roma.

Elenco di ponti costruiti a Roma dalle origini ai giorni nostri sui fiumi Tevere e Aniene, inclusi alcuni scomparsi ma storicamente documentati, più viadotti o cavalcavia (cioè ponti che non scavalcano i corsi d'acqua) della città, aventi rilevanza architettonica o toponomastica.

Ponti sul Tevere[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte Sublicio si trovava all'altezza del molo raffigurato nella stampa di Friedrich Polack, prima della Porta Trigemina.
Antico ponte Sublicio
Oggi scomparso, si trovava a valle dell'Isola Tiberina, dopo il ponte Emilio. Secondo Tito Livio, era il ponte che Orazio Coclite difese da solo dall'assalto nemico durante l'assedio di Roma da parte di Porsenna (508-507 a.C.).
Ponte Emilio
Oggi noto come ponte Rotto: probabilmente risalente alla metà del III secolo a.C., ricostruito nel 179 a.C. e completato nel 142 a.C. Ne restano oggi solo un'arcata della ricostruzione cinquecentesca e i piloni originali di epoca romana. Sorgeva a valle dell'isola Tiberina, presso il più antico ponte Sublicio. È attualmente affiancato dal ponte Palatino.
Ponte Milvio
Conosciuto nel medioevo come ponte Mollo: menzionato per la prima volta nel 207 a.C., fu ricostruito in muratura nel 110 a.C. Anticamente costituiva il passaggio sul Tevere sia della via Flaminia che della via Cassia, cui si aggiungevano la via Clodia e la via Veientana. È aperto al solo transito pedonale e ciclabile.
Ponte Fabricio
Detto anche ponte dei Quattro Capi. Edificato da Lucio Fabricio nel 62 a.C. e in seguito restaurato nei secoli XV e XVII. Collega l'Isola Tiberina alla riva sinistra del Tevere.
Ponte Cestio
Oggi ponte di San Bartolomeo: edificato da Lucio o Gaio Cestio alla metà del I secolo a.C., restaurato nel IV secolo; oggi resta l'arcata centrale originaria, mentre quelle più esterne sono una ricostruzione del XIX secolo. Collega l'Isola Tiberina alla riva destra del Tevere.
Ponte di Agrippa (attuale ponte Sisto)
Ponte di Agrippa
(Antonino / Aurelio / di Valentiniano)
Venne fatto erigere da Agrippa, genero dell'imperatore Augusto, poco prima della sua morte avvenuta nel 12 a.C. Subì un radicale rifacimento nel 147 sotto l'imperatore Antonino Pio prendendo il nome di pons Antonini o Aurelius. A seguito di un restauro nel IV secolo, cambiò nuovamente nome in pons Valentiniani. Crollato a seguito di una piena del Tevere nel 791, divenne noto anche come pons fractus o pons ruptus. Sulle sue rovine, in epoca papale, sorse ponte Sisto.
Resti di un pilastro di ponte Neroniano
Ponte Neroniano o Trionfale
Costruito sotto l'imperatore Nerone, nel I secolo d.C.; ne sono visibili oggi scarsi resti che affiorano durante le magre del fiume presso l'attuale ponte Vittorio Emanuele II.
Ponte Elio / Ponte Sant'Angelo
Costruito nel 134 sotto l'imperatore Adriano per collegare alla riva sinistra il suo mausoleo, che sarebbe poi divenuto Castel Sant'Angelo. Fu ornato in più tempi con statue in epoca papale, quando assunse l'attuale nome di ponte Sant'Angelo.
Ponte di Probo
Costruito sotto Marco Aurelio Probo (276-282) e ricostruito sotto Teodosio I nel 381-387. Oggi scomparso, la sua esatta ubicazione non è storicamente certa.
Ponte Sisto
Costruito sotto papa Sisto IV tra il 1473 e il 1479 sulle rovine del ponte Valentiniano, fra le attuali piazza Trilussa e via dei Pettinari. È adibito al solo transito pedonale.
Le «barchette»
Per quasi tre secoli il traffico fra una sponda e l'altra del Tevere fu servito anche da barconi assicurati a un cavo teso che ne rendeva l'utilizzo relativamente sicuro anche in caso di forte corrente. Erano detti «barchette», denominazione che sopravvive in via della Barchetta (tra via di Monserrato e via Giulia). Gaetano Moroni nel suo Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (1840)[1] sostiene che la prima «barchetta» sia comparsa nel 1582.

Giovanni Battista Nolli nella Topografia (1736-1748) ne individua sei, tutte situate tra i due porti principali del Tevere:

  • la prima tra la dogana di Ripetta e i prati di Castello;
  • la seconda all'altezza dei resti del Ponte Trionfale (presso il quale erano ancorate anche due mole: sulla riva destra quella del Santo Spirito, e sulla sinistra quella dei Fiorentini, di cui una strada conserva ancora il nome);
  • la terza tra via dei Bresciani e via della Lungara all'altezza della chiesa di S. Giuseppe, la prima entrata in uso;
  • la quarta tra il vicolo della Lunetta (a via Giulia, dov'è oggi il Liceo Virgilio) e Villa Farnesina;
  • la quinta tra l'inizio di via Giulia, poco prima di Ponte Sisto, e Porta Settimiana;
  • la sesta e ultima all'altezza dei resti dell'antico Ponte Sublicio, tra la via della Salara e il vicolo del Canale, al porto di Ripa Grande.

Le «barchette» rimasero in uso fino ai primi anni di Roma capitale del Regno d'Italia.

Ponte dei Fiorentini
Fu costruito da una società anonima francese nel 1863 presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, con struttura in ferro e piano sospeso in tavole di legno sorretto da tiranti. Per passarlo si pagava un pedaggio, da cui il nome popolare di “ponte del soldo” o “del soldino”. Fu demolito nel 1941 dopo la costruzione, poco più a monte, del ponte Principe Amedeo Savoia Aosta.[2]
Ponte dell'Industria
Comunemente detto anche: "ponte di ferro", fu costruito nel 1863 come ponte ferroviario per la linea proveniente da Civitavecchia e originariamente chiamato ponte di San Paolo. È costituito da arcate in ferro e ghisa appoggiate su tubi di ghisa riempiti di calcestruzzo. In origine la parte centrale era mobile per consentire il passaggio dei velieri. Al tempo della costruzione del nuovo ponte ferroviario di San Paolo, nel 1911, fu restaurato e adibito al traffico veicolare e a gasdotto. Ha una lunghezza di 131 m.
Ponte di Ripetta
Detto anche: "passerella di Ripetta". Ponte provvisorio in ferro eretto tra il 1877 e il 1879 presso la passeggiata omonima, all'altezza della chiesa di San Girolamo dei Croati antistante il porto di Ripetta. Rimase in funzione per oltre vent'anni, più o meno fino all'abbandono del porto stesso, poi totalmente demolito per far posto ai "muraglioni". La "passerella" fu smantellata ai primi del Novecento dopo che, proprio a fianco, era sorto ponte Cavour.
Ponte Palatino
Iniziato nel 1886 e inaugurato nel 1891, collega lungotevere di Ripa nel rione Trastevere a lungotevere Aventino, subito a valle dell'Isola Tiberina e accanto ai resti dell'antico ponte Emilio. È detto comunemente “ponte inglese” per il senso di marcia delle carreggiate invertito rispetto al consueto, cioè all'inglese appunto, benché a Roma tale caratteristica non sia esclusiva di questo ponte. Ha una lunghezza di 155 m.
Ponte Umberto I
Realizzato da Angelo Vescovali, fu inaugurato nel 1885. Collega il rione Ponte in asse con via G. Zanardelli al rione Prati in corrispondenza del palazzo di Giustizia (Piazza dei tribunali). Il largo situato sulla riva sinistra in corrispondenza del ponte prende da esso il nome di "piazza di ponte Umberto I". Ha tre arcate in muratura per una lunghezza di 105 m.
Ponte Garibaldi
Realizzato da Angelo Vescovali e inaugurato nel 1888, era in origine costituito da un pilone centrale in muratura più due arcate in ferro che, tra il 1953 e il 1958, furono sostituite da nuove, anch'esse in muratura. Collega il rione Trastevere (Piazza G. G. Belli) con lungotevere De' Cenci e via Arenula, immediatamente a monte dell'Isola Tiberina alla quale il pilone centrale è unito tramite una banchina artificiale lunga circa 50 m. Ha una lunghezza di 120 m.
Ponte degli Alari
Ponte provvisorio in ferro eretto nel 1889 per unire i rioni Ponte e Borgo. Collocato tra ponte sant'Angelo e l'attuale ponte Vittorio Emanuele II, dopo la costruzione di quest'ultimo nel 1911 fu smantellato e Il materiale fu riutilizzato per altri ponti provvisori, come quello della Magliana e quello della Scafa a Fiumicino.
Ponte Regina Margherita
Detto anche ponte Margherita. Iniziato nel 1886 e inaugurato nel 1891 ad opera di Angelo Vescovali. Collega piazza della Libertà nel rione Prati (in asse con via Cola di Rienzo) a via Ferdinando di Savoia verso Piazza del Popolo, nel rione Campo Marzio. Ha tre arcate in muratura rivestite di travertino per una lunghezza di 103 m.
Ponte Cavour
Iniziato nel 1891 e inaugurato nel 1896 ad opera di Angelo Vescovali. Mette in comunicazione il rione Prati (via Vittoria Colonna) col rione Campo Marzio (via Tomacelli). Ha cinque arcate in mattoni, per una lunghezza di 110 m.
Ponte Giuseppe Mazzini
Iniziato nel 1904 e inaugurato nel 1908 ad opera degli architetti Viviani e Moretti. Mette in collegamento il rione Trastevere all'altezza del carcere di Regina Coeli con il rione Ponte (largo G. Perosi). Ha tre arcate in muratura per una lunghezza di 106 m.
Ponte ferroviario di San Paolo
Costruito tra il 1907 e il 1910 in sostituzione del ponte dell'Industria, serve le linee ferroviarie tra le stazioni di Trastevere e Ostiense. Ha tre arcate in muratura per una lunghezza di 101 m. Nel 1990 fu affiancato da un secondo ponte in calcestruzzo armato precompresso.
Ponte Vittorio Emanuele II
Costruito su progetto di Ennio De Rossi, fu inaugurato nel 1911. Collega piazza Pasquale Paoli (in asse con corso Vittorio Emanuele II) con il rione Borgo all'altezza dell'Arcispedale di Santo Spirito in Saxia.
Ponte del Risorgimento
Costruito nel 1911 per riunire i luoghi dell'Esposizione Internazionale d'Arte, collega i quartieri Della Vittoria (piazza Monte Grappa) e Flaminio (piazzale delle Belle Arti). Primo ponte costruito in calcestruzzo armato a Roma, si sviluppa su un'unica arcata di 100 m di luce per una lunghezza complessiva di 159 m.
Ponte Sublicio
Iniziato nel 1914 su progetto di Marcello Piacentini, fu inaugurato nel 1919. Mette in collegamento piazza di Porta Portese in Trastevere coi rioni Testaccio e Ripa (piazza dell'Emporio). Ha tre arcate per una lunghezza di 105 m.
Ponte Giacomo Matteotti
Progettato da Augusto Antonelli come “ponte delle Milizie” poiché in asse con il viale omonimo, fu inaugurato nel 1929 col nome di Ponte del Littorio, per poi assumere l'attuale denominazione nel dopoguerra. Il luogo dove nel 1924 l'eponimo Giacomo Matteotti fu rapito per poi essere assassinato dista poche centinaia di metri. Il ponte collega il rione Prati (piazza delle Cinque Giornate) col quartiere Flaminio (lungotevere Arnaldo da Brescia); ha tre arcate in muratura per una lunghezza di 138 m.
Ponte della ferrovia
Roma-Civita Castellana-Viterbo
Ponte a cinque campate in cemento armato percorso dalla ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo (FC3), della lunghezza complessiva di 130 m,. Sorge circa trecento metri a valle della confluenza dell'Aniene nel Tevere. Fu inaugurato nell'ottobre 1932 assieme alla linea stessa e poi ampliato nel dopoguerra per consentire il raddoppio del binario.
Ponte Duca d'Aosta
Iniziato nel 1939 e inaugurato nel 1942. Collega lungotevere Flaminio all'altezza di piazza Mancini col Foro Italico (piazza Lauro De Bosis), in asse con la "stele Mussolini" e il viale del Foro Italico. Ha tre arcate in cemento armato, di cui la più lunga centrale scavalca interamente il fiume. È lungo 220 m e largo 30. Sui quattro angoli al piano stradale presenta cippi illuminati, decorati con altorilievi raffiguranti scene della prima guerra mondiale, opera di quattro diversi scultori.[3]
Ponte Principe Amedeo Savoia Aosta
Inaugurato nel 1942 in sostituzione del ponte dei Fiorentini, collega le pendici del Gianicolo fra i rioni Borgo e Trastevere (piazza della Rovere) col rione Ponte all'altezza della basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini. Ha tre arcate per una lunghezza di 109 m. Talvolta abbreviato in "Ponte PASA" dalle iniziali del suo eponimo.
Ponte Testaccio
Iniziato nel 1938 su progetto dell'architetto Bastianelli, fu inaugurato nel 1948. Collega i lungoteveri Testaccio e Portuense. Era detto popolarmente "ponte dell'Ammazzatora"[senza fonte] (cioè "del mattatoio") poiché sorge in corrispondenza di una delle entrate dell'ex Mattatoio di Testaccio.
Ponte della Magliana
Disegnato nel 1930 dall'ingegnere Romolo Raffaelli nell'ambito del progetto dell'EUR, era ancora in costruzione nel 1943 quando il cantiere venne distrutto dall'esercito tedesco. Fu completato tra il 1945 e il 1948. Costituito di sette arcate in cemento armato rivestito di travertino, ha una lunghezza di 224 m. È oggi parte del cosiddetto "viadotto della Magliana" (2,5 Km), cioè del tratto urbano dell'autostrada A91 Roma-Fiumicino.
Ponte Flaminio
Progettato nel 1932 dall'architetto Armando Brasini, fu iniziato nel 1939. I lavori, interrotti per la seconda guerra mondiale, furono ripresi nel 1947 e conclusi nel 1951. Realizzato in calcestruzzo rivestito di travertino, è ornato da torri marmoree che sorreggono lampioni e da cippi con le distanze delle località raggiunte dalla via Cassia e dalla via Flaminia. Costruito a supporto dell'antico ponte Milvio per sostenere il traffico da e verso Nord, è oggi parte dell'asse viario di corso di Francia. Ha una lunghezza di 292 m.
Ponte di Mezzocammino
Costruito in più tempi fra il 1943 e il 1951, è lungo 362 m. Fu usato prima come ponte unico poi come carreggiata interna del Grande Raccordo Anulare; in occasione dei lavori per il Giubileo del 2000 fu soppiantato dall'attuale doppio ponte costruito immediatamente più a valle. Attualmente funge da corsia di immissione dalla via Ostiense e dalla via del Mare verso la nuova carreggiata interna del GRA.
Ponte della Scafa
Realizzato da Vito Camiz e inaugurato nel 1950, collega il confine nord ovest di Ostia Antica (Municipio Roma X) con l'Isola Sacra (comune di Fiumicino). È il ponte sul Tevere più vicino alla foce del fiume nel mar Tirreno, dalla quale dista circa 4 Km. È detto anche "ponte di Tor Boacciana", dal nome della torre medioevale sita un centinaio di metri più a valle, sulla riva sinistra.
Ponte di Castel Giubileo
Costruito nel 1951 a fianco dell'omonima diga per la produzione di energia idroelettrica, è il ponte sul Tevere più settentrionale nel comune di Roma. Fino al 1979 vi passarono le due corsie a carreggiata unica del Grande Raccordo Anulare, tra le uscite di via Salaria e via Flaminia. Con l'ampliamento del GRA nel 1979 fu affiancato da un secondo ponte più a valle, di altezza superiore; con i lavori del quadrante nord-ovest del 2008 si aggiunse, ancora più a valle, un terzo ponte di elevazione ancora maggiore. Il ponte originario è attualmente via di collegamento locale tra le zone di Castel Giubileo e Prima Porta.
Ponte Guglielmo Marconi
Progettato nel 1937 sull'asse viario di Viale Marconi per unire la zona di Trastevere con la zona dell'Esposizione Universale di Roma del 1942 (poi divenuta quartiere EUR), fu completato solo nel 1954. Costruito in cemento armato, ha una lunghezza di 235 m.
Ponte Tor di Quinto
Costruito nel 1960 da Vito Camiz[4] in occasione della XVII Olimpiade come parte della "via Olimpica", è il tratto della Tangenziale Est (in quel punto: via del Foro Italico) che scavalca il Tevere presso gli impianti sportivi dell'Acqua Acetosa. Il ponte, lungo circa 70 m, è parte di un viadotto di sette campate in cemento armato per una lunghezza complessiva di circa 300 m.
Ponte Bailey di Tor di Quinto
Ponte Bailey provvisorio eretto nel 1963 fra lungotevere dell'Acqua Acetosa e viale di Tor di Quinto per dirottarvi il traffico viario del vicino ponte Flaminio, chiuso temporaneamente per interventi di consolidamento.[5] Esaurì la sua funzione l'anno seguente e le travature reticolari in acciaio e legno che ne costituivano la struttura orizzontale furono smantellate, lasciando invece in piedi i cinque imponenti piloni in calcestruzzo – tre dei quali posati in acqua – il cui possibile riutilizzo è stato oggetto negli anni di varie ipotesi e progetti.[6]
Ponte Pietro Nenni
Comunemente detto anche "ponte della metropolitana". Costruito fra 1969 e il 1972 dall'architetto Luigi Moretti, fu inaugurato nel 1980 assieme alla linea A della metropolitana che lo percorre e della quale costituisce l'unico tratto in superficie. Ha tre campate in cemento armato con due corsie di traffico veicolare che costeggiano da ambo i lati il tracciato ferroviario, collegando lungotevere Arnaldo da Brescia a lungotevere Michelangelo. Inizialmente pensato come "ponte Antonio Varisco", fu poi intitolato allo statista Pietro Nenni, scomparso un mese prima dell'inaugurazione.
Ponte canale sul Tevere
Ponte strallato costruito da Aldo Tamburrino tra il 1975 e il 1978. È un ponte di collegamento idraulico tra il depuratore Roma nord sulla via Flaminia e il sollevamento Urbe sulla via Salaria. Benché dotato anche di carreggiate asfaltate, non è aperto al traffico veicolare ordinario.
Ponte della musica Armando Trovajoli
Costruito in acciaio, calcestruzzo e cemento armato e pavimentato in legno. Realizzato nel 2008 - 2010 su progetto di David Liagath e della Buro Happold Engineering. Collega il lungotevere Maresciallo Cadorna nel quartiere Della Vittoria a piazza Gentile da Fabriano nel quartiere Flaminio, in asse con via Guido Reni ove ha sede il MAXXI e con via Pietro De Coubertin dove sorge l'Auditorium Parco della Musica. Inaugurato nel 2011 come "Ponte della musica", nel 2013 fu intitolato al compositore Armando Trovajoli scomparso a gennaio di quell'anno. Attualmente è destinato ai soli transiti pedonale e ciclistico ma è strutturato in modo da sostenere anche un'eventuale linea tranviaria.
Ponte della Scienza

Edificato a partire dal 2008, fu inaugurato l'8 luglio 2014 e intitolato a Rita Levi Montalcini.[7] È un ponte pedonale in acciaio che collega il lungotevere Vittorio Gassman nel quartiere Portuense all'area dell'ex gazometro nel quartiere Ostiense.

Ponti sull'Aniene[modifica | modifica wikitesto]

Ponte Mammolo
Costruito probabilmente in epoca repubblicana per il passaggio della via Tiburtina, deve il suo nome probabilmente a Giulia Mamea, madre dell'imperatore Alessandro Severo. Nel XIII secolo vi furono aggiunte due torri fortificate e venne occupato dalla famiglia degli Orsini. Distrutto dai soldati francesi nel 1849 e ricostruito poco distante nel 1871, Attualmente è percorso dalla via Tiburtina per uscire da Roma, mentre per la direzione opposta è sorto un altro ponte più a valle, oltre a un terzo sul quale transita la linea B della metropolitana.
Ponte Nomentano
Costruito alla fine del II secolo a.C., vi passa la via Nomentana. Dopo la distruzione dei Goti di Totila fu ricostruito dal generale bizantino Narsete nel 552. Fortificato sotto papa Adriano I (772-795), venne restaurato sotto papa Niccolò V (1447-1451) e ancora sotto papa Innocenzo X (1644-1655). Danneggiato nel 1849, fu di nuovo restaurato. Attualmente è inserito in un'area adibita a verde pubblico: il tratto di via Nomentana che lo percorre è stato chiuso al traffico veicolare e convogliato lungo la vicina via Nomentana Nuova.
Ponte Salario
Percorso dalla via Salaria, scavalca l'Aniene poco a monte della sua confluenza nel Tevere. Risale probabilmente all'epoca repubblicana. Distrutto da Totila, fu ricostruito dal generale bizantino Narsete. Nell'VIII secolo fu fortificato con una torre, restaurata nel XV secolo sotto papa Niccolò V. Subì ulteriori distruzioni nel 1798, nel 1848 e nel 1867. Un nuovo ponte fu ricostruito dopo il 1870 e ampliato nel 1930. Fu in seguito affiancato da un secondo ponte che in quel tratto raddoppia la via Salaria costituendone la carreggiata diretta a nord.
Ponte Lucano
Costruito nel I secolo, vi passa la via Tiburtina. Deve il suo nome a Marco Plauzio Silvano (o Lucano), che vi eresse vicino il Mausoleo dei Plauzi, il sepolcro della sua famiglia. Distrutto da Totila nel 547, fu ripristinato da Narsete intorno al 560. Nel 1465, sotto papa Paolo II, il Mausoleo dei Plauzi fu adibito a torre fortificata e merlata, messa a guardia del ponte. Fu restaurato nel 1835 da Gregorio XVI. Su questo ponte passava la tranvia Roma-Tivoli, una linea extraurbana con locomotiva azionata a vapore, che è stata attiva dal 1879 al 1934. Negli anni sessanta fu adibito al traffico locale e sostituito da un nuovo ponte più a monte.
Ponte Tazio
Costruito nel 1922 in sostituzione dei ponte Nomentano, collega la “città giardino” di Monte Sacro con il centro per mezzo della via Nomentana nuova.
Ponte Ugo Forno
Ponte ferroviario in ferro. Il 5 giugno 2010 fu intitolato al giovane partigiano Ugo Forno che il 5 giugno 1944, assieme ad altri due commilitoni, ne evitò la distruzione da parte dei soldati tedeschi in ritirata, sacrificando la propria vita.[8][9]
Ponte di via delle Valli
Costruito nel 1963, collega i quartieri Montesacro e Trieste. Oltre all'Aniene, il ponte scavalca la Tangenziale Est (circonvallazione Salaria) e le linee ferroviarie, nazionali e regionali, provenienti da nord e dirette alle stazioni Tiburtina e Termini. A poca distanza dal ponte ne sorge un altro esclusivamente ferroviario.

Altri ponti sul fiume Aniene presenti all'interno del trerritorio del comune di Roma, da monte a valle, sono:

Viadotti e cavalcavia[modifica | modifica wikitesto]

Ponte Settimia Spizzichino
Anche noto come "cavalcavia Ostiense", costituisce il prolungamento della circonvallazione Ostiense e la collega con via Ostiense scavalcando la linea ferroviaria Roma-Lido e la linea B della metropolitana. È un ponte ad arco, realizzato in acciaio e lungo 160 metri, di cui circa 125 totalmente sospesi sopra i binari. La costruzione iniziò nel 2009. Fu inaugurato nel 2012 e intitolato all'unica donna ebrea sopravvissuta alla deportazione nazista dal ghetto di Roma verso Auschwitz, avvenuta nell'ottobre 1943.
Viadotto Ansa del Tevere
Ponte sospeso in cemento armato realizzato da Riccardo Morandi tra il 1965 e il 1967. È il tratto dell'Autostrada A91 Roma-Fiumicino che, senza scavalcare il Tevere, ne costeggia un'ansa all'altezza di Tor di Valle. È il ponte strallato più antico della città e ha una lunghezza di 145 m.
Ponte di Villa Doria Pamphili Originariamente pensato per piazza San Giovanni in Laterano ma poi eretto nel parco urbano di Villa Doria Pamphilj nell'ambito dei lavori per il Giubileo del 2000, è un cavalcavia ciclopedonale in acciaio, dalla caratteristica pianta ad arco, che scavalca via Leone XII – primo tratto della "via Olimpica" – collegando così di nuovo le due metà del parco separate nel 1960 dalla suddetta arteria stradale.[10] Il viale che lo percorre è intitolato a Selma Lagerlöf.
Ponte Bianco Ponte della circonvallazione Gianicolense nel punto in cui questa scavalca la ferrovia Roma-Capranica-Viterbo (FL3) all'altezza di piazzale Enrico Dunant. Lungo circa 30 m, fu eretto nel 1929 come da iscrizione: «A. VII E. F.» visibile su entrambe le spallette marmoree.

Nel 2000 il tratto di ferrovia subito a nord del ponte (circa 1 Km) fu interrato e la costruzione divenne così di fatto l'imbocco/sbocco della nuova galleria.

Ponte Lungo Ponte della via Appia Nuova sulla penetrazione urbana delle ferrovie FL1, FL3 e FL5.

Dà il nome alla vicina piazza di Ponte Lungo che a sua volta ospita l'omonima fermata della Linea A della metropolitana.

Ponte 4 giugno 1944 Ponte adibito al traffico ciclopedonale e al transito filotranviario; scavalca il Grande Raccordo Anulare a sud, all'altezza di Fonte Laurentina.

La data eponima è quella della liberazione di Roma durante la seconda guerra mondiale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, LXXV, 1840, p. 140.
  2. ^ Sulla storia del Ponte del soldino si veda qui
  3. ^ Ponte Duca d'Aosta, su romasegreta.it. URL consultato il 15 settembre 2019.
  4. ^ Sito internet dedicato a Vito Camiz Archiviato il 5 settembre 2011 in Internet Archive.
  5. ^ Piloni del Ponte Bailey, su info.roma.it. URL consultato il 20 marzo 2022.
  6. ^ Cinzia Gubbini, Roma, l'esperto: "Ecco il progetto per recuperare i piloni che deturpano il Tevere", su ilfattoquotidiano.it, 24 luglio 2014. URL consultato il 20 marzo 2022.
  7. ^ Ponte della Scienza, Marino inaugura la targa per Rita Levi Montalcini, su RomaToday. URL consultato il 21 marzo 2019.
  8. ^ In memoria di Ugo Forno, su ugoforno.it. URL consultato il 21 marzo 2019.
  9. ^ In memoria di Ugo Forno - Storia, su ugoforno.it. URL consultato il 21 marzo 2019.
  10. ^ Ponte Doria Pamphilj, su MdAA - Architetti Associati, 19 giugno 2018. URL consultato il 6 gennaio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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