Ponte sullo stretto di Messina
Ponte sullo Stretto di Messina | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | Messina e Villa San Giovanni |
Attraversa | Stretto di Messina |
Coordinate | 38°14′50.52″N 15°38′20.11″E / 38.247367°N 15.638919°E |
Dati tecnici | |
Tipo | Ponte sospeso |
Materiale | acciaio e calcestruzzo |
Lunghezza | 3 666 m |
Luce max. | 3 300 m |
Altezza luce | 76 m |
Larghezza | 60,4 m |
Altezza | Torri: 399 m |
Carreggiate | Sei corsie, tre per senso di marcia (più due di emergenza) e due binari |
Realizzazione | |
Progettista | William Brown |
Mappa di localizzazione | |
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Il ponte sullo stretto di Messina è un'opera immaginata da lungo tempo, oggetto di accesi dibattiti relativi a costi, utilità e fattibilità tecnica, proposta con una serie di variegati progetti di ingegneria civile, da approntare in tempi diversi e con soluzioni differenti per realizzare un attraversamento stradale e ferroviario stabile dello stretto di Messina, nel quale è attualmente necessario il traghettamento dei mezzi, e collegare così la Sicilia alla Calabria, la penisola italiana e il continente europeo. Il governo Meloni ha approvato un decreto intitolato “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria", sulla base dell'ultimo progetto a campata unica, che riavvia l'iter, non ancora finanziato,[1] per la realizzazione del ponte salvo "salvo intese" e "approfondimenti tecnici".[2][3]
Localizzazione[modifica | modifica wikitesto]
Lo stretto di Messina è un braccio di mare a forma di imbuto che collega il mar Ionio al Tirreno. La larghezza dello stretto varia da un massimo di circa 18 km (misurati all'altezza di Punta Pellaro in Calabria e Capo D'Ali in Sicilia) fino a un minimo di circa 3 km (tra Torre Cavallo in Calabria e Capo Peloro in Sicilia). Una distanza simile separa Cannitello da Ganzirri; in tale direttrice la profondità media è di 72 metri. Nelle altre direttrici i fondali scendono ripidamente fino ai 2000 m. Lo stretto è caratterizzato da forti correnti marine che, per la riduzione della sezione del passaggio, raggiungono il massimo della velocità proprio in corrispondenza della cosiddetta sella, là dove la larghezza e la profondità delle acque dello stretto sono minori (circa 3 km di larghezza e 100 m di profondità).
L'area dello stretto è interessata da un sistema di faglie[4] responsabili di numerosi terremoti, tra cui i tre terremoti di Messina.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Gli albori[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di collegare in modo stabile la Sicilia al continente ha origini molto antiche.
L'unico progetto, probabilmente realizzato, risale all'epoca dei romani: si racconta che essi fossero riusciti a far transitare le truppe su un ponte di barche e botti. Questo è narrato da Plinio il Vecchio e da Strabone che narra della costruzione, voluta dal console Lucio Cecilio Metello nel 251 a.C., di un ponte fatto di barche e botti per trasportare dalla Sicilia 140 elefanti da guerra catturati ai cartaginesi nella battaglia di Palermo durante la prima guerra punica.[5]
Nel 1840 anche Ferdinando II delle Due Sicilie pensò alla realizzazione del ponte, incaricando un gruppo di architetti e ingegneri di fornirgli idee per la costruzione. Dopo averne constatata la fattibilità, preferì rinunciare per l'eccessivo costo dell'opera non ammortizzabile per le casse del Regno.[6]
Progetti e proposte dall'unità d'Italia fino alla seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]
Le proposte continuarono anche dopo l'unità d'Italia.
Nel 1866 il ministro dei lavori pubblici Stefano Jacini aveva incaricato l'ingegnere Alfredo Cottrau, tecnico di fama internazionale, di studiare un progetto di ponte tra Calabria e Sicilia.
Più tardi, nel 1870, era nata anche l'idea di allacciamento sottomarino di 22 km, proposta dall'ingegner Carlo Alberto Navone; il progetto, che si ispirava a quello di Napoleone di una galleria sotto la Manica, prevedeva di entrare in galleria a Contesse e, scendendo a 150 metri, sottopassare Messina e Ganzirri attraversando lo stretto fino a Punta Pezzo e risalendo a Torre Cavallo.

Nel 1876 l'onorevole Giuseppe Zanardelli, convinto dell'opportunità di un'opera fissa tra le due coste, affermava: «Sopra i flutti o sotto i flutti la Sicilia sia unita al Continente», facendosi portavoce di un'opinione corrente e di autorevoli studi.
Un progetto di ponte sospeso articolato in cinque campate fu studiato nel 1883 da un gruppo di ingegneri delle ferrovie, ma non se ne fece nulla.
Il catastrofico terremoto di Messina del 1908, che seguì dopo poco più di un secolo l'altrettanto se non maggiore terremoto della Calabria meridionale del 1783, ricordò a tutti che le condizioni sismiche della zona erano da valutare attentamente in previsione del progetto di un ponte in quella zona. Così nel 1909 fu pubblicato uno studio geologico dell'area[7], ma solo nel 1921 si riparlò di galleria sottomarina, quando l'ingegner Emerico Vismara, al Congresso geografico di Firenze, presentò uno studio di galleria sotto lo stretto di Messina.
L'ultimo tentativo fu fatto nell'immediata vigilia dell'ultimo conflitto mondiale, ma le ricerche compiute troncarono ogni speranza. Nel 1934 il generale del genio navale Antonino Calabretta presentò un progetto di ponte tra Punta Faro e Punta Pezzo; l'anno successivo il comandante Filippo Corridoni suggerì invece la posa di un enorme tubo d'acciaio sottomarino per il transito ferroviario e veicolare. Ma neanche questi progetti ebbero seguito.
Progetti del Secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]
L'idea dell'opera fu rilanciata nel 1952 dall'iniziativa dell'associazione dei costruttori italiani in acciaio (ACAI), che incaricò l'ingegnere statunitense David B. Steinman, uno dei più qualificati e prestigiosi progettisti di ponti sospesi, di redigere un progetto preliminare. Il progetto di Steinmann avrebbe dovuto scavalcare lo stretto in tre balzi con due piloni, alti 220 metri sopra il livello dell'acqua e 120 metri sotto il mare, con ascensori di controllo delle strutture dal basso sul fondo dello stretto fino alla sommità. Il progetto del ponte prevedeva altresì una luce centrale di 1 524 metri, e avrebbe superato il record mondiale di campata libera allora detenuto con i 1 275 metri del Golden Gate Bridge. Alto dal pelo dell'acqua 50 metri per consentire il passaggio di qualsiasi nave nello stretto, lungo 2 988 metri e a due piani — in quello inferiore a doppio binario ferroviario e in quello superiore con una strada di 7 metri e 30 di larghezza e due piste laterali — il ponte avrebbe avuto cavi, tesi tra i piloni, di un metro di diametro. La costruzione avrebbe richiesto il lavoro di 12000 operai e una spesa intorno ai 100 miliardi di lire. Si parlava di società americane disposte a finanziare l'opera e si offriva la garanzia del progettista, realizzatore del famoso ponte a San Francisco.
Basandosi su questo progetto, nel 1955 la Regione Siciliana commissionò alla Fondazione Lerici del Politecnico di Milano (di Luigi Solaini e Roberto Cassinis) uno studio geofisico allo scopo di verificare la natura delle formazioni sia sulle sponde sia sul fondo dello stretto. Il quesito posto era la determinazione dello spessore e delle caratteristiche meccaniche dei sedimenti e del basamento cristallino. La prospezione geofisica fu preceduta da un rilievo geologico effettuato dal Servizio geologico d'Italia (Enzo Beneo), malgrado le difficoltà poste dai limiti delle tecnologie dell'epoca, oltre che dalla complessa geologia e dalle forti correnti.
Nel 1955 venne costituito da alcune tra le maggiori imprese di costruzioni nazionali (Finsider, Fiat, Italcementi, Pirelli, Italstrade) il Gruppo Ponte Messina S.p.A. per promuovere studi ingegneristici e ambientali finalizzati alla realizzazione di un collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente. Il Gruppo Ponte Messina resterà attivo protagonista della vicenda fino al 1981, con la costituzione della società concessionaria Stretto di Messina S.p.A.
Nel 1957 l'architetto Armando Brasini aveva proposto, senza alcun seguito, ancora un progetto di ponte a più campate sospese su piloni emergenti da isole artificiali.
Concorso internazionale di idee del 1969[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1968, venne emanata la legge 384 che conferiva ad ANAS, Ferrovie dello Stato e CNR l'incarico di acquisire ulteriori elementi di giudizio circa la fattibilità dell'impresa. L'anno successivo il Ministero dei lavori pubblici, con D.M. 134, bandì un "Concorso internazionale di idee" per un progetto di attraversamento stabile stradale e ferroviario dello stretto. Furono presentati 143 progetti, di cui 125 erano elaborati da gruppi composti da progettisti prevalentemente italiani, 8 statunitensi, 3 britannici, 3 francesi, 1 tedesco, 1 svedese, 1 argentino e 1 somalo. Tra i concorrenti non mancavano i più qualificati Studi e Società di progettazione di ponti del mondo. Il bando prevedeva la necessità del transito di due binari ferroviari e sei corsie autostradali applicando le normative dell'epoca (circolare 384 del Ministero dei lavori pubblici e circolare delle Ferrovie dello Stato). Per gli studi preliminari furono stanziati 3,2 miliardi di lire.
La Commissione giudicatrice fu nominata congiuntamente dal Ministero dei lavori pubblici e dal Ministero del tesoro.[8] La commissione era presieduta dal direttore generale dell'ANAS Ennio Chiatante e dal direttore generale delle Ferrovie dello Stato Ruben Fienga e composta da 22 membri, tra cui tre esperti stranieri di fama internazionale, di cui segue l'elenco: Luigi Miglietta, direttore del Servizio lavori e costruzioni delle Ferrovie dello Stato; Vincenzo di Gioia, presidente 6º sezione Consiglio superiore dei lavori pubblici; Bruno Accordi, esperto in tettonica, designato dal CNR; Enrico Medi, esperto in sismologia, designato da CNR; Carlo Morelli, esperto in oceanografia, designato dal CNR; Elio Giangreco, docente presso l'Università di Napoli; Vittorio Mongiardini, docente presso l'Università di Roma; Guido Oberti, docente presso il Politecnico di Torino; Bruno Bottau, docente presso l'Università di Bologna; Amedeo Balboni, geologo; Leo Ogniben, geotecnico; Riccardo Morandi, designato dall'Ordine degli ingegneri, Giuseppe Caronia, designato dall'Ordine degli architetti; M. Lucien Carpentier, esperto - Francia; Herbert Rothman, esperto - Stati Uniti; Atsushi Hirai, esperto, Giappone; Agostino Chiofalo, presidente Sezione consiglio di Stato; Umberto Perinetti, direttore Servizio tecnico centrale ANAS; Luigi Piloni, direttore servizio amministrativo ANAS; Corrado Ciolli, ispettore generale tecnico ANAS, segretario.[9]
Furono assegnati 12 premi, 6 primi premi ex aequo di 15 milioni di lire e 6 secondi premi ex aequo di 3 milioni di lire.[10][11]
Progetti vincitori del primo premio ex aequo[modifica | modifica wikitesto]
In ordine alfabetico:
Gruppo | Membri | Progetto |
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Tunnel a mezz'acqua ancorato al fondo mediante cavi in acciaio
Questo progetto prenderà successivamente il nome di ponte di Archimede. Tale struttura verrebbe costruita completamente immersa nell'acqua, a una ventina di metri sotto la superficie e sostenuta per la maggior parte dalla spinta di Archimede (da cui il nome). In questo caso la struttura potrebbe essere più snella, visto che le sollecitazioni sismiche di un eventuale terremoto sarebbero smorzate o eliminate (a seconda del tipo d'onda) dalla presenza del liquido intorno. Anche eventuali onde di maremoto, in mare aperto, avrebbero altezze modeste e quindi non rappresenterebbero un problema. Discorso simile per le correnti: la loro intensità, per quanto elevata nello stretto, sarebbe alcuni ordini di grandezza inferiore alle sollecitazioni sopportabili dalla struttura. | |
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Guido Lambertini (capogruppo), Giulio Ceradini, Fabrizio de Miranda, Carlo Lotti, Carlo Pandolfi, con le consulenze esterne di Enzo Beneo, Gianguido Borghese, Luigi Di Paola, Fritz Leonhardt, Pietro Caloi | ponte strallato a tre campate
Il progetto prevedeva tre grandi campate (540 m + 1300 m + 540 m) più alcune campate di riva e risulterebbe particolarmente idoneo al traffico ferroviario in quanto molto meno deformabile di un analogo ponte sospeso e più facilmente costruibile. |
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Sergio Musmeci; Giuseppe Barbaliscia; Salvatore Dierna; Francesco Paolo D'Orsi Villani; Gabriella Esposito; Livio Quaroni; Ludovico Quaroni; Antonio Quistelli; Alvaro Rinaldi; | ponte sospeso a campata unica
Una grande campata unica di 3000 m con piloni alti 600 m e un originalissimo sistema spaziale di sospensione per irrigidire la struttura sia nel piano verticale, per consentire il traffico ferroviario, che in quello orizzontale per resistere alle spinte del vento ed evitare eccessive deformazioni con il rischio di deragliamento dei treni. |
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ponte sospeso a tre campate | |
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con la collaborazione degli ingegneri Calini e Lionel Pavlo | ponte sospeso a quattro campate |
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ponte sospeso a cinque campate |
Progetti vincitori del secondo premio ex aequo[modifica | modifica wikitesto]
In ordine alfabetico:
Gruppo | Membri | Progetto |
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ponte sospeso a tre campate | |
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galleria sotterranea | |
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Giuseppe Samonà; Maria Angelini; Alessandro Orlandi; Alberto Samonà; Livia Toccafondi; Giulio Pizzetti; M. Alberto Chiorino; Luigi Masella; Rosalba Gentile; Giorgio Berriolo; Giorgio Spirito; | ponte sospeso a quattro campate |
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tunnel incassato in diga sottomarina | |
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Pier Luigi Nervi; Antonio Nervi; Mario Nervi; Vittorio Nervi | ponte sospeso a campata unica
Il progetto prevedeva le due grandi pile impostate a ridosso delle sponde dello stretto su fondali molto bassi riducendo così la campata unica a 2700 m. Il sistema di sospensione a elementi inclinati era disposto su piani inclinati conferendo così una maggiore resistenza e rigidezza nei confronti delle spinte del vento trasversale rispetto ai ponti sospesi di tipo tradizionale;[12] |
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ponte sospeso a tre campate |
Altre proposte degne di nota[modifica | modifica wikitesto]
Nel lungo corso della storia del progetto dell'opera furono proposte molte altre idee e progetti. Questi i più degni di nota:
- La tesi dell'istmo. Nel 1957 si costituì a Palermo una Compagnia italiana per la congiunzione siculo-calabra (CO.SI.CA.), per lo studio di nuove soluzioni di allacciamento e presto presentava al presidente della Regione Siciliana il progetto di un istmo tra Ganzirri e Punta Pezzo. Il progetto si ispirava ad altre realizzazioni simili. Nel 1936 l'isola di Nordstrand era stata unita al continente mediante la costruzione di un istmo artificiale. Analogamente era stato fatto in California sullo stretto di Island e in Scozia per unire le isole Orkney e nell'allacciamento delle due sponde dello stretto di Canso, tra la Nuova Scozia e l'isola del Capo Bretone, inaugurato nell'agosto del 1955. L'originale progetto per lo stretto di Messina prevedeva la costruzione di un istmo lungo 3 400 metri costituito da un rilevato roccioso con le scarpate rivestite da elementi di grandi dimensioni, atti a resistere all'azione di onde e correnti. La diga, piramidale, sarebbe emersa di dieci metri sul livello del mare. In sommità, larga 30 metri, una linea ferroviaria a doppio binario, l'autostrada e una pista ciclabile. La congiungente Ganzirri-Punta Pezzo era stata scelta perché il fondale è una « sella » che separa i fondali marini della parte nord, che giungono fino a 285 metri, dai fondali della parte sud, la cui profondità massima è di 1 145 metri. Una «conca» navigabile, lunga mille metri circa e di larghezza e di profondità tali da essere navigabile con qualsiasi tipo di nave, con canali di accesso sulla sponda calabra, sarebbe stata scavata nel promontorio di Punta Pezzo. Gli oppositori del progetto affermarono che la proposta era irrealizzabile in quanto la chiusura murata dello stretto avrebbe intercettato l'imponente movimento d'acqua che si verifica periodicamente tra i due mari, con conseguenze imprevedibili e incalcolabili. E vi era chi faceva notare[chi?] che non si può costringere l'intenso movimento di navi che percorrono lo stretto entro angusti limiti di passaggio.
- Un tunnel a tubi sommersi e ancorati, che prevedeva di «mantenere costante il livello del tunnel contrastando la prevalenza della spinta idrostatica sul peso della struttura, sia a vuoto che a pieno carico, mediante cavi di acciaio in tensione ancorati sul fondo marino». (ing. Cristaldi).
- Un ponte a sostegno idrostatico, costruito con travature e pile metalliche, scaricanti su puntoni galleggianti (ing. Saya)
- Un tunnel realizzato con tubi sommersi e appoggiati su pile a scogliera alte circa 50 metri. (ing. Merlini).
- Un progetto dell'ing. Lombardi prevedeva "Un ponte a flessione sommersa e non emergente" che, non potendo né emergere, né affondare sarebbe libero dalle influenze dei moti sismici, della corrente e del vento. Si trattava di un ponte-tunnel lungo 3 300 metri, diviso in tre sezioni, di cui due di 1 500 metri ed una centrale di 300 metri posta in orizzontale a 25 metri sotto l'acqua. Il progetto è stato illustrato in un articolo apparso su La Sicilia il 1º maggio 1968. Il manufatto a sezione circolare con diametro di 32 metri prevedeva due gallerie inferiori parallele per la circolazione ferroviaria e due gallerie superiori per la circolazione veicolare.
- Ulteriore progetto, quello dell'ing. Massaro. Un tunnel sommerso a sagoma lenticolare idrodinamica, autoportante per il principio di Archimede, non legato al sottosuolo difficile e telluricamente pericoloso dello stretto, e ubicato dove il mare è più ampio e profondo e le correnti marine sono di minore intensità. Il ponte sommerso sarebbe stato retto in equilibrio da apposite isole galleggianti. Il tunnel sommerso avrebbe potuto essere costruito più a sud del porto di Messina, tra Fiumara di Gallico e Fiumara di Gazzi, distanti 8 100 metri e in una zona dove la profondità del mare è di 400 metri. Il progetto prospettava che la città di Reggio e la città di Messina sarebbero divenute una sola metropoli, nel cuore della quale il tunnel galleggiante sarebbe divenuto come il ponte che unisce due quartieri.
- Un ponte-zattera del messinese Patané il cui progetto prevedeva un collegamento mediante un convoglio di bettoline pontate lunghe ciascuna un centinaio di metri e larghe cinquanta, capaci di sostenere su una corsia di 10 metri i due binari ferroviari e in due da venti metri ciascuna le due corsie stradali. Il tutto attraccato a due piloni posti vicino alle due sponde e collegate a esse da due ponti girevoli in grado di consentire il traffico marittimo. Anche qui le stesse riserve di ambienti qualificati, circa le difficoltà di una navigazione di 30 000 navi all'anno vincolata in corsie direzionali e condizionata ai tempi utili dei ponti girevoli.
- Negli anni ottanta fu presentato alla Società Stretto di Messina S.p.A. un progetto anch'esso di tipo sommerso redatto per conto della Metroroma, Società del gruppo Condotte d'Acqua - IRI – ITALSTAT da un gruppo di progettisti comprendenti Carlo Cestelli Guidi e Silvano Zorzi insieme a Ulrich Rinsterwalder, Alfio Chisari e a Ludovico Quadroni. Esso prevedeva una soluzione a travata continua sommersa su luci di circa 500 m, poggiante su pile anch'esse sommerse. La sezione trasversale del ponte era simile a quella del ponte di Archimede, cioè composta da un doppio guscio di acciaio riempito di calcestruzzo. Il ponte era progettato per essere equilibrato dalla spinta idrostatica equivalente al peso di tutti i carichi permanenti mentre avrebbe avuto un comportamento statico di trave continua per i soli carichi mobili (stradale e ferroviario) e per le incrostazioni che si sarebbero potute depositare sulla struttura. Il nome dei progettisti era garanzia di fattibilità.[13]
- Un altro studio di fattibilità, presentato nel 1997 dall'ing. Gilbo che prevede un attraversamento realizzato con una struttura modulare, costituita da tre ponti strallati con struttura tutta in acciaio, fondata su galleggianti sommersi e ancorati al fondo. I tre moduli da 1 100 metri, in catena cinematica, formano l'attraversamento stradale e ferroviario di 3 300 m.
- Lo studio di fattibilità di Società Elettrica Italiana che prevede l'installazione di generatori eolici nei piloni del ponte.[14]
- Nel 2017 è stato proposto un tunnel, sotto le rocce del fondo marino, simile all'Eurasia Tunnel inaugurato a Istanbul nel 2016.[15]
Anni 1970[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante l'esito del concorso, si consolida attorno all'idea del collegamento stabile l'interesse di alcuni enti pubblici economici: l'IRI, favorevole all'attraversamento aereo a campata unica, e l'ENI, favorevole al ponte di Archimede. Questa soluzione, che riprende l'idea di uno dei sei progetti vincitori del concorso del 1969 (Alan Grant), nel corso degli anni è stata più volte ripresentata come ipotesi molto più economica e di minore (praticamente nullo) impatto ambientale.
Il 17 dicembre del 1971 il governo Colombo approvò la legge n. 1158 che autorizzava la creazione di una società di diritto privato a capitale pubblico, concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione del collegamento stabile viario e ferroviario.
Il 4-6 luglio 1978, durante convegno di studi sul tema «L'attraversamento dello stretto di Messina e la sua fattibilità» organizzato dalla Accademia Nazionale dei Lincei, fu presentato un progetto redatto dal Gruppo Ponte Messina S.p.A. che prevedeva una soluzione a campata unica di 3 300 m. A partire da questo progetto, successivamente acquisito dalla Stretto di Messina S.p.A., saranno sviluppati gli studi teorici e sperimentali portati avanti dalla società concessionaria negli anni 1980 e 1990, che nel 2003 approderanno al progetto preliminare successivamente messo in gara per l'appalto.
Nel 1979 il Presidente del Consiglio Francesco Cossiga diede la sua approvazione alla costituzione della società concessionaria Stretto di Messina S.p.A. che verrà quindi costituita nel 1981.
Anni 1980[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1981, dieci anni dopo la legge 1158/71, si concretizzò la costituzione della concessionaria Stretto di Messina S.p.A. a cui partecipavano finanziariamente l'Italstat e l'IRI con il 51% e Ferrovie dello Stato, ANAS, Regione Siciliana e Regione Calabria in percentuali uguali del 12,25% ciascuno.
Da quel momento, la progettazione dell'opera, così come la sua futura realizzazione e l'esercizio, sono diventate di competenza esclusiva della suddetta società, che quindi iniziò ad affidare a propri dipendenti o professionisti di fiducia l'incarico della progettazione e delle diverse consulenze specialistiche connesse, senza dover bandire un nuovo concorso esterno (come quello del 1969).
Nel 1982 il Gruppo Lambertini, già vincitore ex aequo del concorso internazionale del 1969, presentò alla neonata società concessionaria il proprio progetto aggiornato di ponte strallato, che prevedeva soltanto due pile nel mare (eliminando le campate di riva). Il progetto aggiornato veniva incontro all'esigenza di offrire un più ampio varco per la navigazione avendo portato le tre grandi luci rispettivamente a 600 m – 1.800 m – 600 m.
Nel 1982 il ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Claudio Signorile, annunciò la realizzazione di «qualcosa» «in tempi brevi». Due anni più tardi si ripresenta agli italiani con una data precisa: «Il ponte si farà entro il '94».
Nel 1985 il Presidente del Consiglio Bettino Craxi dichiarò che il ponte "sarà presto fatto". La Stretto di Messina S.p.A. il 27 dicembre 1985 definì una convenzione con ANAS e FS.
Il 16 giugno 1986 viene presentato dalla Stretto di Messina S.p.A. un nuovo studio di fattibilità, con progetti, costi e affidabilità relativi a tre tipologie di soluzioni: in sotterraneo, in mare, in aria. Per quanto riguarda la tipologia ponte aereo furono studiate due soluzioni, una a luce unica di 3 300 m e a una due luci di 1 650 m; non fu però analizzata la soluzione di ponte a tre campate. Limitatamente alle tre tipologie analizzate, la soluzione aerea a luce unica fu valutata come tecnicamente realizzabile ed economicamente conveniente. L'allora presidente dell'IRI Romano Prodi disse che il ponte era una priorità e che i lavori sarebbero stati ultimati nel 1996.
Il Consiglio di Amministrazione delle FS il 19 febbraio 1987 deliberò anch'esso in favore della soluzione del ponte sospeso a campata unica. Questo risultato generale fu poi confermato da ulteriori pareri ottenuti entro la fine del decennio dalle FS, dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e dall'ANAS. In questo periodo tutti gli enti competenti concordano che la soluzione dell'attraversamento dello stretto dovrà essere di tipo "aereo", ovvero di un ponte sospeso a campata unica di 3300 m.
Anni 1990[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1990 il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti nomina come successore del deputato Oscar Andò, Antonio Calarco, direttore della Gazzetta del Sud, che presiederà la società fino al 2002.
Nel 1992 viene presentato il progetto preliminare definitivo, migliorato rispetto a quello del 1986, comprendente relazioni tecniche, previsioni di spesa, tempi di esecuzione e valutazione d'impatto ambientale.
Durante il governo Berlusconi I il ministro dei trasporti Publio Fiori riprese nuovamente la questione del ponte, che ottenne di nuovo il parere favorevole di ANAS e FS sul progetto nuovamente approvato, nel 1997, dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Anni 2000[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2001 i due principali candidati alla guida del governo, Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli, annunciarono durante la campagna elettorale per le elezioni legislative il loro sostegno politico alla proposta di costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Nel 2003 venne ulteriormente modificato il progetto preliminare, che in seguito sarà messo in gara per l'appalto, rappresentante l'esito finale di oltre vent'anni di studi e di ricerche specifiche portate avanti dalla Stretto di Messina S.p.A.
Nell'ottobre 2005, durante il terzo governo Berlusconi, l'Associazione Temporanea di Imprese Eurolink S.C.p.A., capeggiata da Impregilo S.p.A. vinse la gara d'appalto come contraente generale per la costruzione del ponte con un'offerta di 3,88 miliardi di euro.
Il 4 novembre dello stesso anno, la Direzione investigativa antimafia mise il Parlamento italiano a conoscenza dei tentativi di Cosa nostra di interferire sulla realizzazione del ponte, con conseguente avvio di un'inchiesta al riguardo.[16]
Il 27 marzo 2006, Impregilo S.p.A. firmò ufficialmente il contratto per la progettazione finale e la realizzazione dell'opera. Seguirono le firme delle altre ditte ma con l'insediamento del nuovo Governo Prodi, il 10 aprile successivo tutto l'iter si bloccò nuovamente.
Nel 2007 il secondo Governo Prodi era in procinto di ritirare l'appalto e annullare il contratto con la Impregilo, pur esponendosi al pagamento di una penale di oltre 500 milioni di euro, ma l'allora Ministro dei trasporti Alessandro Bianchi e il Ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro, insieme all'opposizione di centrodestra, si opposero al proposito procedendo poi ad accorpare la Società Stretto di Messina all'ANAS, riducendo il numero dei suoi dipendenti. Spiegò il Ministro Di Pietro che la mossa aveva evitato il pagamento delle penali alle società appaltanti per la mancata esecuzione dei lavori; tali penali si sarebbero dovute pagare qualora la Società Stretto di Messina avesse chiuso prima della realizzazione del ponte. Venne inoltre evitata la perdita di decenni di studi e progetti e la risoluzione dei contratti d'appalto rimasti invece tuttora validi.
Il governo Berlusconi IV, succeduto nel maggio del 2008 al Governo Prodi in seguito allo svolgimento delle elezioni politiche anticipate dello stesso anno, annunciò di volere riprendere nuovamente l'iter del progetto di costruzione del ponte.
A gennaio 2009, il Governo riconfermava il suo impegno a realizzare l'opera i cui lavori avrebbero avuto inizio l'anno successivo, nel 2010, per concludersi nel 2016 4-5 anni prima del completamento dell'"Asse ferroviario 1" della Rete ferroviaria convenzionale trans-europea TEN-T (che dovrebbe avvenire dopo il 2020), in cui il ponte è fondamentale insieme al tunnel del Brennero (i cui lavori sono in corso) e alla rete AV-AC e AC italiana relativa della quale rimangono ancora da completare le linee Verona-Brennero nonché tutto l'asse ferroviario Salerno-Palermo (progettato solo in parte).
Il 2 ottobre 2009 la Stretto di Messina S.p.A. impartiva al contraente generale l'ordine di inizio dell'attività di progettazione definitiva ed esecutiva.
I primi cantieri, relativi ai lavori propedeutici, sono stati avviati il 23 dicembre 2009 e consistono nella deviazione dell'esistente tratta ferroviaria tirrenica in corrispondenza di Cannitello, poco a nord di Villa San Giovanni, onde evitare le interferenze con il futuro cantiere della torre del ponte con analoghi lavori propedeutici sulla costa siciliana intrapresi nei mesi successivi.[17]
Anni 2010[modifica | modifica wikitesto]
L'11 gennaio 2010 è stato presentato a Varapodio, in Calabria, al pubblico il progetto preliminare del ponte sullo Stretto di Messina;[18][19] al convegno, organizzato dal Comune di Varapodio, hanno partecipato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, il presidente dell'Anas e amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, il presidente della Società Stretto di Messina, Giuseppe Zamberletti.[20] Durante il convegno, il ministro Matteoli, ha parlato della «peculiare valenza europea» del ponte sullo stretto, «essendo un importante tassello del Corridoio 1 Berlino-Palermo, già approvato dal Parlamento europeo nel 2004».[21][20] La presentazione ufficiale si è tenuta il 12 febbraio seguente al Palacultura di Messina alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e al presidente della società Stretto di Messina e dell'ANAS Pietro Ciucci.[22] La progettazione definitiva della parte sospesa dell'opera, ovvero il ponte vero e proprio, è stata avviata il successivo 1º aprile con consegna del progetto prevista entro il 30 settembre; ad esso doveva essere allegato il piano finanziario aggiornato da presentare al CIPE per l'approvazione finale. Il 29 settembre il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di un dibattito alla Camera dei Deputati, ha però annunciato che il progetto del ponte sullo stretto sarebbe stato pronto entro dicembre.[23][24][25] Il 20 dicembre la Società Stretto di Messina ha quindi ricevuto dal contraente generale Eurolink il progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina e degli oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari. Si tratta di oltre ottomila elaborati progettuali che confermano tutte le impostazioni tecniche e i costi di costruzione del progetto preliminare redatto dalla società Stretto di Messina e approvato nel 2003 dal CIPE. Il progetto definitivo comprende inoltre le opere deliberate dai Comuni interessati dalla costruzione del ponte, come ad esempio il sistema di fermate ferroviarie intermedie tra Reggio e Messina. Il progetto definitivo accoglie anche, ai fini anche della sicurezza antisismica delle opere a terra, la nuova normativa del Testo unico delle costruzioni, intervenuta successivamente alla progettazione preliminare. L'architetto Daniel Libeskind viene incaricato dalla Società Stretto di Messina di progettare le principali strutture architettoniche connesse al ponte sullo stretto. Le opere, comprese nel progetto definitivo, riguardano l'area del centro direzionale, in località Piale presso Villa San Giovanni, la fascia dal blocco di ancoraggio alla torre del ponte a Cannitello e il lungomare di Villa San Giovanni.[26]
Il 1º febbraio 2011 il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli ha annunciato, durante la 66ª assemblea annuale della Confetra (organismo che raggruppa le categorie imprenditoriali operanti nei settori del trasporto, della spedizione e della logistica),[27] la presentazione al pubblico del progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina "nei prossimi giorni".[28] Il 29 luglio 2011 Matteoli comuncò l'avvenuta approvazione del progetto definitivo da parte del Consiglio di Amministrazione della Società Stretto di Messina.[29][30] Nell'ottobre 2011 l'Unione Europea non ha incluso il ponte sullo stretto tra le opere pubbliche destinate a ricevere finanziamenti comunitari. Il ministro Matteaoli aveva comunque confermato la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina "a prescindere dall'eventuale finanziamento della Ue, in quanto le risorse per il manufatto saranno reperite sul mercato, come previsto dal piano finanziario allegato al progetto definitivo". Il 27 ottobre l'aula di Montecitorio ha approvato una mozione dell'IDV, che impegna il governo «alla soppressione dei finanziamenti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina». La mozione è stata approvata con 284 favorevoli, un solo contrario e con l'astensione della maggioranza PDL (anche se hanno votato a favore della soppressione: il sottosegretario responsabile Aurelio Misiti, rappresentante del governo di Berlusconi, il coordinatore del partito Denis Verdini, i ministri Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla, i sottosegretari Laura Ravetto, Stefano Saglia e Guido Crosetto).[31][32][33] Tuttavia già il giorno successivo la maggioranza tornò a sostenere che il ponte si farà, e alle prime dichiarazioni del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e del Ministro della Difesa Ignazio La Russa seguì una nota ufficiale del governo in carica in quei giorni a Palazzo Chigi, dove si legge anche che «l'opera è solo in parte finanziata dall'intervento pubblico. L'onere complessivo dell'infrastruttura prevede anche la partecipazione di capitale privato, l'utilizzo di fondi strutturali e di altre fonti».[34]
Il 17 aprile 2012 è stata completata a Villa San Giovanni la prima opera propedeutica al ponte sullo Stretto di Messina, che consiste nella variante della linea ferroviaria Cannitello-Villa San Giovanni[35][36]. Il 30 settembre seguente Corrado Clini, ministro dell'ambiente del governo Monti, dichiarò: “Non esiste l'intenzione di riaprire le procedure per il ponte sullo stretto di Messina, anzi al contrario, il governo vuole chiudere il prima possibile le procedure aperte anni fa dai precedenti governi, e per farlo deve seguire l'iter di legge”[37] Il 10 ottobre il governo Monti, nella cosiddetta legge di stabilità, ha stanziato 300 milioni per il pagamento delle penali per la non realizzazione del progetto.[38] Il 31 ottobre 2012 il governo Monti ha deliberato di prorogare, per un periodo complessivo di circa due anni, i termini per l'approvazione del progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità.[39][40] Antecedentemente era stata prevista, dalla legge obiettivo, l'apertura della Conferenza dei servizi con l'approvazione entro febbraio 2012 del progetto definitivo da parte del CIPE e il contestuale avvio della gara per il reperimento dei finanziamenti, la stesura del progetto esecutivo e l'apertura dei cantieri principali preventivata a partire dalla metà del 2012.[41] L'intento era quello di aprire l'opera al traffico nel 2019.[42][43]
Il 3 novembre successivo, la China Investment Corporation (Cic), fondo sovrano di Pechino, e la China communication and construction company (Cccc), si sono rese disponibili a finanziare l'opera.[44]
Con la legge 221/12, recante ulteriori disposizioni urgenti per la crescita del Paese, viene disposto che Stretto di Messina S.p.A. e il general contractor Eurolink debbano stipulare un atto aggiuntivo al contratto vigente, alla luce della corrente situazione economico finanziaria italiana. Tale accordo, che avrebbe dovuto essere sottoscritto entro il 1º marzo 2013, pena la caducazione di tutti i rapporti di concessione, le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato da SdM e la messa in liquidazione della società stessa non fu firmato. Conseguentemente alla mancata stipula dell'atto aggiuntivo, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il 15 aprile 2013, Stretto di Messina S.p.A. viene posta in liquidazione con la nomina di un commissario liquidatore[45][46][47][48]. Sempre per effetto della legge 221/12, la Stretto di Messina S.p.A. sarà poi tenuta a indennizzare Eurolink tramite il pagamento delle prestazioni contrattualmente previste e già eseguite più una somma pari al 10% dell'importo di cui prima, il tutto stimato in 45 milioni di euro.
Il 27 settembre 2016 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi rilancia l'idea della costruzione del ponte sullo Stretto, per «togliere la Calabria dall'isolamento e far sì che la Sicilia sia più vicina»; secondo quanto dichiarato da Renzi, il ponte avrebbe creato «100.000 posti di lavoro.»[49]
Anni 2020[modifica | modifica wikitesto]
Il 5 giugno 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia che valuterà "senza pregiudizi" il progetto di costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.[50]
Il 15 luglio 2020 il consiglio regionale della Calabria, sostenuto dalla maggioranza di centro-destra, approva una mozione per sostenere la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.[51]
Lo stesso giorno, 20 deputati del Partito Democratico tramite una risoluzione presentata in commissione "ambiente e trasporti", chiedono all'esecutivo di «garantire l'attraversamento stabile dello Stretto di Messina attraverso la realizzazione di una infrastruttura idonea», utilizzando i fondi del Recovery Fund.[52]
Il 26 gennaio 2023 Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel Governo Meloni, dichiara alla trasmissione televisiva Otto e mezzo che i lavori partiranno entro il 2024, cosa che ribadirà in un question time al Senato qualche giorno più tardi.[53][54]
Il 16 marzo 2023 viene approvato in Consiglio dei Ministri dal governo Meloni un decreto-legge che dispone il riavvio della procedura di progettazione esecutiva del ponte sullo Stretto di Messina. Il governo Meloni ha approvato un decreto intitolato “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria", sulla base dell'ultimo progetto a campata unica, che riavvia l'iter, non ancora finanziato,[55] per la realizzazione del ponte, "salvo intese e approfondimenti tecnici".[56][57]
Attività della società concessionaria Stretto di Messina S.p.A. (1981 - oggi)[modifica | modifica wikitesto]
Le ultime ipotesi di progetto, maturate a partire dagli anni '70 dal Gruppo Ponte di Messina S.p.A., ipotizzavano un progetto di ponte a campata unica di 3300 m, che sarebbe tuttora il più lungo ponte sospeso al mondo.[58]
La società Stretto di Messina S.p.A. che aveva avuto dal 1981 al 2013, per effetto della Legge 1158/1971, il mandato per la progettazione, realizzazione e gestione dell'opera iniziò la progettazione dell'opera acquisendo tutti gli studi precedenti resi disponibili, in particolare il progetto a campata unica di 3 300 m redatto dal Gruppo Ponte Messina S.p.A.
Una costruzione di tale arditezza e complessità, senza precedenti al mondo, richiedeva necessariamente analisi specialistiche sulle varie componenti della struttura, prove in galleria del vento, prove su modelli, ecc.
A tale scopo la Stretto di Messina S.p.A. coinvolse a vario titolo e con diverse responsabilità oltre 100 professori universitari e ingegneri, 12 istituti scientifici e universitari nazionali ed esteri, 39 Società e associazioni nazionali ed estere. Questo enorme lavoro di ricerca teorica e sperimentale, nonché di progettazione, approdò nel 2002 all'attuale progetto preliminare che fu messo alla base della gara d'appalto. Esso porta la firma dell'ingegnere inglese William Brown, già progettista della Freeman Fox & Partners dal 1956 al 1985, e fondatore della Brown Beech & Associati, esperto di grandi ponti sospesi.
Le analisi statiche, le ricerche teoriche e sperimentali, le progettazioni generali e di dettaglio, furono condotte dai seguenti professori italiani: Leo Finzi del Politecnico di Milano, Fabio Brancaleoni dell'Università di Roma, Stefano Caramelli dell'Università di Pisa e Piero D'Asdia dell'Università di Trieste. La dinamica della struttura per quanto riguarda le azioni del vento fu investigata da Giorgio Diana del Politecnico di Milano. Luca Sanpaolesi dell'Università di Pisa si occupò delle verifiche "a fatica" e relative sperimentazioni. Lo studio del tipo di calcestruzzo da impiegare nella costruzione fu compiuto di Mario Collepardi dell'Università di Ancona. Delle fondazioni del ponte si occuparono Michele Jamiolkowski del Politecnico di Torino ed Ezio Faccioli del Politecnico di Milano. Gli studi geologici furono affidati a Enzo Boschi dell'Università di Bologna e a Icilio Finetti dell'Università di Trieste. Le analisi sismiche furono di competenza di Alberto Castellani e di Giuseppe Grandori, entrambi del Politecnico di Milano. Fu richiesto inoltre uno studio sulle probabilità di rischio e sull'affidabilità del progetto a Daniele Veneziano del Massachusetts Institute of Technology.

Il progetto preliminare fu approvato da tutti gli enti competenti (ANAS, Ferrovie dello Stato, Consiglio superiore dei lavori pubblici, CIPE) anche con l'ausilio di Consulenti esteri. L'ultimo comitato tecnico-scientifico che approvò il progetto fu presieduto dal professor Remo Calzona dell'Università di Roma.
Dopo alcuni decenni dedicati solo alla progettazione, a seguito di una gara di appalto internazionale, nel 2005 fu affidato l'appalto dell'opera al contraente generale Eurolink S.C.p.A.. Dopo oltre 5 anni dall'aggiudicazione dell'appalto, il 20 dicembre 2010 il contraente generale aveva consegnato (come previsto dal contratto di appalto) il progetto definitivo dell'opera elaborato da società di ingegneria specializzate estere (partners di Eurolink) che avevano definito il progetto preliminare già redatto dalla società concessionaria e messo in gara.
Dal 2005, dopo l'aggiudicazione della gara di appalto al contraente generale Eurolink la responsabilità della progettazione definitiva ed esecutiva dell'opera è stata affidata ai seguenti soggetti dotati di notevole esperienza nel campo dei ponti sospesi:
- Cowi A/S (Danimarca), progettazione strutture.
- Dissing+Weitling (Danimarca), progettazione e design.
- Buckland & Taylor Ltd. (Canada), progettazione strutture.
- Sund & Bælt A/S (Danimarca).
L'attività di controllo, di verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione (project management consultant) era stata affidata alla società Parsons Transportation Group (Stati Uniti), anch'essa esperta nel campo dei ponti sospesi. Infine il progetto definitivo era stato approvato dalla stessa concessionaria il 29 luglio 2011. Con la messa in liquidazione della società concessionaria, il progetto è decaduto. Per la cantierabilità del Ponte non era necessario il progetto esecutivo in quanto l'opera era stata aggiudicata sul progetto preliminare ed il compito di Eurolink era quello di redigere il progetto definitivo. Lo Stato aveva 540 giorni dalla presentazione del progetto per reperire i fondi e finanziare la parte restante. Il progetto fu appaltato sulla base della legge obiettivo, come del resto anche il tunnel di base del Fréjus. L'accordo tra la società Stretto di Messina ed Eurolink è stato sancito anche nelle sentenze della Corte di Cassazione e Tribunale delle imprese di Roma. La ricostruzione giuridica è fatta interamente nelle premesse ed è dunque inattaccabile.
Alcuni lavori preliminari, riguardanti lo spostamento della sede ferroviaria a Cannitello per far spazio ai futuri cantieri, erano stati già appaltati in precedenza, ed erano iniziati il 23 dicembre 2009.[59][60][61]
Caratteristiche del progetto della Stretto di Messina S.p.A.[modifica | modifica wikitesto]


Il progetto preliminare elaborato dalla società concessionaria prevedeva il collegamento stabile tra Cannitello in Calabria e Ganzirri in Sicilia mediante la realizzazione di un ponte sospeso con due corsie stradali più una di emergenza per ogni senso di marcia e due binari di traffico ferroviario[62].
Il progetto prevedeva una lunghezza totale dell'impalcato sospeso pari a 3 666 m[63] con una campata unica pari a 3 300 m. L'impalcato del ponte era previsto sospeso a quattro cavi d'acciaio del diametro di 1,24 metri e della lunghezza di 5 300 metri.[63] I due piloni del ponte, alti 399 m (s.l.m.), posti sulle sponde, avrebbero superato il primato mondiale di altezza dei piloni detenuto attualmente dal viadotto di Millau in Francia con 341 metri.
Se fosse stato realizzato, il ponte avrebbe superato di gran lunga il primato di luce libera che attualmente spetta al ponte sospeso a tre campate sullo Stretto dei Dardanelli, avente la campata principale di 2023 m.
Il primato mondiale attuale della maggiore luce libera scavalcata per un ponte stradale e ferroviario spetta invece al Terzo ponte sul Bosforo; si tratta di un ponte sospeso di tipo ibrido (strallato/sospeso), ovvero con la parte centrale dell'impalcato sospesa con tiranti verticali a due cavi portanti, mentre le parti laterali della campata principale sono sospese con stralli inclinati come nel ponte strallato. La sua lunghezza complessiva è di 2.164 m con una luce di 1,408 metri[64]. È il più largo del mondo, nella sua categoria, con 59 m di larghezza. L'altezza delle torri è di 322 m. Vi passano otto corsie autostradali (quattro per senso di marcia) e due linee ferroviarie.
Lo schema statico del progetto della Società concessionaria era quello classico dei ponti sospesi di tipo deformabile, senza travata irrigidente, con una catenaria fortemente ribassata a rapporto freccia-luce pari a 1/11.
Un elemento di novità del progetto si poteva riscontrare nell'impalcato a tre cassoni separati (due per le carreggiate stradali e uno per i binari ferroviari, cd. Messina-type), soluzione che offriva una ridotta superficie esposta al vento e un coefficiente di portanza molto basso (ad ala rovesciata), minimizzando così i rischi di sventolio (flutter) e di galoppo (galloping). Secondo alcuni, questa tipologia di impalcato avrebbe una rigidezza flessionale e torsionale pressoché nulla (in rapporto alla grandissima luce del ponte) e non risolve i problemi di deformabilità del ponte sotto l'azione dei carichi mobili (soprattutto per i treni ad alta velocità) e del vento. Le pendenze massime, longitudinali e trasversali, con i carichi di esercizio sono state calcolate rispettivamente pari a circa il 2% e il 10%, valori decisamente elevati in confronto alle normative tecniche e difficilmente compatibili con la sicurezza.[65]
Il progetto era stato verificato per resistere ai terremoti previsti dalle normative di legge, fino a magnitudo 7,1, pari a quello del terremoto di Messina del 1908, e per una stabilità teorica dell'impalcato (mediante prove in galleria del vento) con velocità del vento fino a 216 km/h[63].
La capacità di smaltimento del traffico era stata calcolata in circa 6 000 – 9 000 automezzi all'ora e 200 treni al giorno. I lavori per la costruzione del ponte includevano, ovviamente, la realizzazione di collegamenti con le esistenti strutture viarie, ovvero l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, la Autostrada A18 Messina-Catania, la Autostrada A20 Messina-Palermo e le ferrovie esistenti, la Tirrenica Meridionale e quelle per Palermo e per Catania.
Dati numerici del progetto[modifica | modifica wikitesto]
Dati | |
---|---|
100+ | Ingegneri italiani ed esteri |
12 | Istituiti scientifici e universitari nazionali ed esteri |
39 | Società e associazioni nazionali ed estere |
km | Dati |
---|---|
20,3 | Lunghezza complessiva dei raccordi stradali di cui, 10,5 km lato Sicilia (67% in galleria) per gli allacci alle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo e 9,8 km lato Calabria (64% in galleria) per gli allacci all'autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria. |
19,8 | Lunghezza complessiva dei raccordi ferroviari di cui, 15,2 km lato Sicilia (91% in galleria) per gli allacci dell'alta velocità di Messina e 4,6 km lato Calabria (96% in galleria) per gli allacci dell'alta velocità della tratta Napoli-Reggio Calabria. |
Tabelle riportanti schematicamente i principali numeri del progetto [66]:
Numeri | Dati |
---|---|
7,1 | resistenza al sisma (magnitudo scala Richter) |
216 km/h | stabilità teorica al vento |
365 giorni | apertura all'anno |
24 ore | apertura al giorno |
Numeri | Dati |
---|---|
25% | di minore impatto ambientale e paesaggistico, rispetto al progetto del 1992[percentuale di quale quantità?] |
21 km | di gallerie ferroviarie eliminate rispetto al progetto del 1992 |
2 000 m | di viadotti eliminati sul totale dei tracciati rispetto al progetto del 1992 |
12 750 000 t | di legname utilizzato per gli ammortizzatori dei moli delle invasature dei traghetti, soggetto ad usura accentuata; calcolate in 30 anni |
Numeri | Dati |
---|---|
3 300 m | lunghezza della campata centrale |
3 666 m | lunghezza complessiva con campate laterali |
60,4 m | larghezza dell'impalcato |
399 m | altezza delle torri |
4 | cavi nel sistema di sospensione |
5 300 m | lunghezza complessiva dei cavi |
1,24 m | diametro dei cavi di sospensione |
44 352 | fili di acciaio per cavo |
76 m | altezza del canale navigabile |
65,41 m | franco minimo navigabile |
600 m | larghezza del canale navigabile centrale |
50 m | altezza per ciascuno dei canali navigabili laterali |
1 000 m | larghezza per ciascuno dei canali navigabili laterali |
Numeri | Dati |
---|---|
6 | corsie stradali totali |
3 | corsie per senso di marcia (veloce, normale, emergenza) |
2 | corsie stradali di servizio |
2 | binari |
2 | marciapiedi ferroviari |
6 000 | veicoli per ora |
200 | treni al giorno |
Numeri | Dati |
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2 ore | per i treni (media presunta) |
1 ora | per il traffico su gomma (media presunta) |
Numeri | Dati |
---|---|
1 991 m | lunghezza campata centrale (AB) |
41 m | larghezza dell'impalcato (TMA) |
297 m | altezza delle torri (AB) |
2 | cavi nel sistema di sospensione (AB) |
1,12 m | diametro dei cavi di sospensione (AB) |
36 830 | fili di acciaio per cavo (AB) |
Appalto (decaduto nel 2013, società riattivata nel 2022)[modifica | modifica wikitesto]
Nell'ottobre 2005 l'Associazione Temporanea di Imprese Eurolink S.C.p.A. vinse l'appalto di contraente generale per la realizzazione dell'opera. L'Eurolink batté la cordata concorrente guidata dalla capogruppo Astaldi. L'offerta finale risultò essere pari a 3,88 miliardi di euro; prevedeva un tempo di realizzazione di 5 anni e 10 mesi.[67] Il contratto di assegnazione fu firmato il 27 marzo 2006.
Il contratto prevedeva il diritto di recesso senza penali da parte della Stretto di Messina S.p.A. nel caso in cui il progetto definitivo o quello esecutivo risultassero sostanzialmente differenti rispetto all'offerta presentata. Nel caso in cui il governo, una volta iniziati i lavori e aperti i cantieri avesse voluto recedere, questo avrebbe comportato il pagamento di una penale del 10% sulla parte non ancora realizzata dell'opera, non superiore ai i 4/5 del valore del contratto, di 3,9 miliardi di euro e pertanto non superiore ai 312 milioni di euro.[senza fonte].
Nel 2012 il governo Monti stanziò 300 milioni per il pagamento delle penali, decretando così la chiusura del progetto del ponte sullo stretto di Messina.[38] In conformità alla legge 221/2012, il 1º marzo del 2013 il contratto di appalto decadde.
Nel 2022 il governo Meloni riattiva la società Stretto di Messina S.p.A., precedentemente posta in liquidazione, con l'intento di riprendere l'iter per la realizzazione del Ponte.
Soggetti aggiudicatari del contratto di appalto decaduto[modifica | modifica wikitesto]
- Contraente generale (general contractor)
Eurolink (A.T.I. appositamente costituita)[68][69][70]
Impregilo (capogruppo mandataria, 45%)
Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A. (mandante, 15%)
Cooperativa Muratori & Cementisti (C.M.C.) di Ravenna (mandante, 13%)
Argo Costruzioni Infrastrutture (A.C.I. S.c.p.a.) di Torino (mandante)
Sacyr S.A. (mandante, 18,7%)
Ishikawajima - Harima Heavy Industries (mandante, 6,3%)
Sund & Bælt A/S (mandante)
COWI A/S (mandante), progettazione
Dissing+Weitling (mandante), progettazione
Buckland & Taylor Ldt. (mandante), progettazione
- Project Management Consultant
- Monitore ambientale
- Broker assicurativo
Dibattito sul progetto[modifica | modifica wikitesto]
Problemi ingegneristici[modifica | modifica wikitesto]
Il progetto di un ponte di tali dimensioni, senza alcun precedente al mondo se dovesse prevedere una campata unica, ha dato luogo ad un lungo e controverso confronto tecnico e scientifico, tra esperti, sulle diverse proposte presentate e sulla loro fattibilità.
La lunghissima storia del progetto testimonia proprio questa intrinseca difficoltà dovuta alle eccezionali condizioni ambientali e alle prestazioni richieste al manufatto (fondali molto profondi, forti correnti marine, traffico marittimo intenso, zona altamente sismica, zona con venti fortissimi, utilizzo sia autostradale che ferroviario). Inoltre le normative di sicurezza, nazionali e internazionali, stradali e ferroviarie, che il progetto dovrà rispettare, non sono probabilmente state concepite per un'opera così fuori dall'ordinario.
Dal punto di vista della fattibilità tecnica, nonostante i ripetuti pareri[71] degli enti competenti (ANAS, FS, Consiglio superiore dei lavori pubblici), alcuni ingegneri continuano a nutrire delle perplessità sull’idoneità della soluzione a campata unica di 3 300 m andata in appalto e quindi ritenuta implicitamente sicura.[72] Volendo riassumere in sintesi i principali problemi ingegneristici che pone una soluzione di tipo aereo (ponte sospeso), essi sono i seguenti:
- Fondazioni in mare dei piloni
L'idea di realizzare uno o più piloni nello stretto con relative fondazioni nelle acque profonde superiori ai 100 m era stata considerata di dubbia fattibilità dalla società concessionaria, ma non dai progettisti che l'avevano proposta.[73] Questa presunta eccessiva difficoltà, unitamente all'innegabile vantaggio di non porre limiti alla navigabilità nello stretto offerto da una soluzione a luce unica, aveva fatto propendere la scelta del concessionario su quest'ultima soluzione. Tuttavia, secondo i progettisti dei progetti a più campate, questa "soluzione a campata unica" sarebbe stata il classico salto dalla padella alla brace, giacché realizzare una luce libera di 3.300 metri, con traffico ferroviario ad alta velocità, è un'impresa ancor più difficile.
- Stabilità dell'impalcato sotto l'azione del vento
A ponte scarico l'impalcato del ponte deve risultare stabile nei confronti dei rischi di vibrazioni autoeccitate (flutter, distacco di schiere di vortici di von Karman, buffeting, ecc.) anche con venti molto forti. Per contrastare questi fenomeni il progetto della Stretto di Messina S.p.A. prevedeva un impalcato con sezione ad ala rovesciata, denominato "Messina Type", in modo da creare una deportanza all'aumentare del vento. Tale configurazione era stata sottoposta a verifiche, simulazioni CFD, a test in galleria del vento ed è stata adottata negli ultimi anni da vari ponti sospesi in tutto il mondo.[74]
- Deformabilità laterale
In esercizio (a ponte carico), con i venti moderati previsti dalle norme, l'impalcato deve essere sufficientemente rigido da poter consentire il traffico stradale e ferroviario (oltre che stabile), cioè le deformazioni laterali devono essere contenute entro limiti accettabili dalle normative.
- Deformabilità nel piano verticale
Le deformazioni dell'impalcato nel piano verticale, soprattutto per stese di carico non simmetriche, devono essere contenute entro i limiti adeguati per consentire il traffico ferroviario (generalmente si richiedono frecce massime inferiori a 1/500–1/1000 della luce).[75]
- Rigidezza torsionale
L'impalcato deve essere sufficientemente rigido a torsione per evitare eccessive pendenze trasversali incompatibili con l'esercizio stradale e ferroviario.
- Costruibilità
Realizzare un'opera di dimensioni così colossali comporta problemi di costruibilità mai affrontati in precedenza con problematiche di sicurezza che devono essere garantite per ogni fase della costruzione.
Problemi sismici[modifica | modifica wikitesto]
Lo stretto di Messina è una delle numerose zone a rischio sismico elevato dell'area mediterranea. In tempi recenti vi si sono verificati gravissimi terremoti, tra cui quelli del 1783, 1894 e 1908 spesso accompagnati da maremoti violenti e distruttivi che hanno ridotto a cumuli di macerie le città di Messina, Reggio Calabria e sconvolto ampiamente quelle limitrofe e l'ambiente. Il progetto del ponte, quindi, dovrà essere concepito per resistere a scosse telluriche prevedibili in quel sito in conformità a quanto prevedono le normative antisismiche vigenti.
D'altro canto, i ponti sospesi di grandissima luce sono per loro natura strutture antisismiche, e lo sono tanto più quanto più è grande la luce. Infatti, sono strutture estremamente flessibili, con periodo di vibrazione dominante di decine di secondi, che non risentono, se non in misura minima e facilmente analizzabile in campo elastico, dei terremoti anche distruttivi.[76]
Esistono infatti già molti ponti sospesi costruiti in aree ad altissimo rischio sismico, anche superiore a Messina. Ad esempio, in Turchia i tre ponti sospesi sul Bosforo e il Ponte dei Dardanelli, in California il Golden Gate Bridge, molti ponti cinesi e tutti quelli giapponesi.
Alcuni di questi ponti hanno superato già senza danni diversi terremoti che in quelle zone sono molto frequenti. Il ponte di Akashi Kaikyō, il secondo ponte sospeso più lungo del mondo, quand'era ancora in costruzione fu colpito dal violentissimo terremoto di Kobe del 1995, di magnitudo 6,8 che causò oltre 6 000 vittime. Le due torri di sostegno, unica parte dell'opera a essere stata già costruita all'epoca, si spostarono di un metro l'una rispetto all'altra, e fu soltanto necessario riadattare in corso d'opera il progetto alla nuova lunghezza, ma non furono altrimenti danneggiate[77] Il Terremoto di Loma Prieta del 1989 che causò molti gravi danni nell'area e il crollo di una sezione del Bay Bridge di San Francisco non danneggiò, se non lievemente, il ponte sospeso sul Golden Gate.
I ponti sospesi già realizzati presentano una campata principale notevolmente inferiore rispetto a quella prevista nel progetto della Stretto di Messina S.p.A.; ad esempio, il Ponte dei Dardanelli ha una luce di 2.035 metri, molto meno della luce prevista dal progetto summenzionato pari a 3.300 m.
Garantire la sicurezza del ponte in caso di terremoto è, comunque, uno dei problemi importanti da risolvere nel progetto del ponte di Messina.[78]
Impatto ambientale[modifica | modifica wikitesto]
Come ogni grande opera dell'ingegno umano le grandi costruzioni creano un problema ambientale avvertibile già dall'inserimento dei cantieri; l'infrastruttura ultimata proprio perché grandiosa crea modificazioni sia ambientali che paesaggistiche. Nullo sarà l'impatto sulle correnti marine in virtù della campata unica con i piloni sulla terraferma,
I favorevoli all'opera sottolineano che la costruzione del ponte diminuirebbe l'inquinamento marino e ambientale prodotto dal transito dei traghetti nello stretto[79].
Altra emissione che andrebbe considerata è quella dei veicoli incolonnati, anche per decine di minuti, per l'imbarco e lo sbarco dei traghetti nei centri di Messina e Villa San Giovanni che, secondo i favorevoli, smetterebbe in gran parte di esistere e che verrebbe solo in parte sostituito da quello prodotto dalle brevi code ai caselli del ponte e dal transito dei mezzi; questi ultimi avverrebbero fuori i centri urbani e con una durata stimata di emissione molto inferiore a quella delle attuali attese per l'imbarco.[80]
I suoi detrattori si rifanno a valutazioni d'impatto ambientale le cui prescrizioni rimaste non ottemperate riguarderebbero l'interferenza con habitat di specie animali protette nella fase di cantiere (10a) e le ipotizzate problematiche di interferenza del ponte con flussi migratori di cetacei e di volatili (10c).[81]
Problemi dei trasporti[modifica | modifica wikitesto]
I favorevoli affermano che si tratterebbe di un'opera sociale, utile al rilancio del trasporto ferroviario tra la Sicilia e il continente, sia di merci che di viaggiatori, quasi del tutto svolto dai mezzi su strada.
nonostante i fautori del progetto dicano che il ponte è parte importante dell'asse "Scandinavo - Mediterraneo" della Rete ferroviaria convenzionale trans-europea TEN-T il ponte è stato escluso da questi finanziamenti nel 2010,[82] nonostante ciò lo considerano un'importante infrastruttura in grado di promuovere il rilancio dell'economia del Mezzogiorno d'Italia e in particolare della Sicilia, velocizzando innanzitutto il trasporto merci oggi affidato ad un gran numero di TIR (traghettati essenzialmente da navi private) che si instradano di massima sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria con aggravio di costi di trasporto, incidentalità ed inquinamento.[83] L'utilizzo delle cosiddette "autostrade del mare", navi che trasportano autocarri dalla Sicilia alla Liguria, presuppone anch'esso l'uso del trasporto su strada.
Il ponte permetterebbe un risparmio di circa 2 ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, il tempo mediamente impiegato per preparare un treno all'imbarco scomponendolo, traghettarlo e ricomporlo a destinazione. Il tempo relativo al traghettamento dei treni merci è variabile, in quanto legato a differente logistica. Inoltre il ponte permetterebbe il potenziale proseguimento dei servizi ferroviari ad alta velocità fino in Sicilia.
L'attraversamento in auto, tramite traghettamento, permette di raggiungere l'altra riva in 20 minuti, ai quali vanno però aggiunti i tempi relativi alla bigliettazione o al check in e l'eventuale attesa della partenza della nave, che possono raggiungere i 50 minuti.[84] A questi tempi vanno aggiunti anche quelli necessari per l'attraversamento delle zone urbane di Messina e Villa San Giovanni, in alcuni periodi caratterizzate da intenso traffico e code all'interno delle aree urbane.
Secondo i detrattori, i 65,41 metri di altezza del ponte risulterebbero insufficienti a consentire il transito nello stretto delle navi da crociera più imponenti, ritenute fonte importante di introiti per l'economia delle città dello stretto;[85] questa altezza, tuttavia, è riferita al "franco minimo navigabile", cioè la quota sul livello del mare dell'intradosso dell'impalcato inflesso (piegato) dovuto al carico massimo stradale, sommato al massimo carico ferroviario. In condizioni normali, l'altezza dell'impalcato progettata è di 76 metri s.l.m.
Aspetti e problemi economici[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i detrattori, l'opera sarebbe inutile dal punto di vista economico in quanto non si otterrebbero miglioramenti delle condizioni di trasporto merci e passeggeri da sud a nord a causa delle infrastrutture viarie della zona in atto, che sono estremamente carenti; recenti studi avrebbero indicato che il trasporto merci via mare verso i porti della Liguria risulta vantaggioso sotto molteplici aspetti.[senza fonte]
Molte critiche sono invece legate al costo di quest'opera. Viene fatto rilevare infatti[da chi?] che le ingenti risorse necessarie alla realizzazione del ponte sarebbero meglio utilizzate per modernizzare e rendere più efficienti le infrastrutture del Mezzogiorno. Viene obiettato dai favorevoli che i fondi utilizzati per l'opera verrebbero per il 60% dall'ambito privato (il Ponte sarebbe infatti costruito con il metodo del Project financing),[86] quindi la mancata realizzazione del ponte libererebbe solamente la quota di risorse eventualmente stanziate dallo Stato.
Il ponte sarebbe infine un'opera maestosa che recherebbe prestigio all'Italia e diventare un'importante attrazione turistica della zona.
Contesto politico[modifica | modifica wikitesto]
Dopo l'annuncio, fatto da Bettino Craxi nel 1985, di prossima realizzazione del ponte, nei primi anni 2000 il ponte sullo stretto entrò a far parte del programma, per le elezioni politiche del 2001, di entrambi i candidati alla carica di presidente del Consiglio, (Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli); successivamente è stato inserito tra le grandi opere promesse dal governo Berlusconi II. Il progetto è stato accantonato dal governo Monti. Il 27 settembre 2016, nel corso dell'assemblea che celebrava i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo, il presidente del consiglio, Matteo Renzi ha riproposto la realizzazione del ponte affermando che porterebbe alla creazione di 100.000 posti di lavoro, data la portata dell’opera, con un impatto sulle economie regionali e locali assicurato, sia nella fase di cantiere che in quella successiva di gestione[87]. Precedentemente anche Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sotto il governo Berlusconi, aveva parlato di aumento occupazionale legato alla realizzazione del ponte nella misura di 40.000 unità lavorative[88]. Dello stesso parere l'ex presidente Anas, Pietro Ciucci, che considera l’opera strategica e di grande importanza per il Sud, visto che in 12-18 mesi potrebbe dare un grande contributo a investimenti e occupazione.
Contrari alla tesi dell’aumento dei posti di lavoro erano Renato Accorinti, sindaco di Messina dal 2013 al 2018, oltre che il Centro studi per l'area dello Stretto di Messina "Fortunata Pellizzeri" e Rete No Ponte, per i quali l'opera è inutile e provocherebbe anzi una diminuzione dell'occupazione[89].
Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]
- Musica
- 1955: Natale Accordino nella sua canzone Il Ponte sullo Stretto narra dello stupore di quattro turisti, i quali, al momento di ritornare in continente da un viaggio in Sicilia, notano la presenza del ponte che, solo due settimane prima, non c'era ancora... («Qui da noi quel che è detto, | quel che è detto è presto fatto! | Ed infatti sullo stretto il gran ponte han fatto già!...»). Si aggiudica il secondo posto al Festival di Messina del 1955 con l'interpretazione di Wanda Romanelli e l'esecuzione dell'orchestra di Armando Fragna (incisa su 78 giri Cetra DC 6395);
- 1979: Vincenzo Spampinato nella canzone Elle («...e c'è chi dice che faranno il ponte sullo stretto... | se la Mafia approverà il progetto»);
- 2002: Samuele Bersani nella canzone Che vita! («Però sul ponte fra Messina e Reggio | gli operai a gettoni sono progettati dalla Sony | Alla mafia han dato in cambio un Tamagotchi | e il monopolio nazionale | del settore videogiochi!»);
- 2002: Modena City Ramblers nella canzone La legge giusta («Un giorno sul ponte di Messina | Passeremo con le jeep | E ricorderai che non si scherza | con chi decide e chi comanda»);
- 2002: Nel manga Gunslinger Girl la fazione del Movimento delle Cinque Repubbliche effettua attentati presso il cantiere del ponte di Messina al fine di ostacolarne la costruzione;
- 2003: Elio e Le Storie Tese nella canzone Pagàno («Ricevi in omaggio un rarissimo bootleg | Di Cesare che | Ti insegna a costruire un ponte ... | Grazie, Giulio, di questa dritta per il ponte | Mi precipito a costruirne uno qui di fronte | Per unire sponde prima d'oggi irraggiungibili | Come sullo stretto di Messina | Approfitto del condono di Pompeo | Poi lo appalto all'amico Caio Voluseno | Per realizzare un sogno tipo quello di Fonopoli»);
- 2006: Casa del vento nella canzone Il grande niente («Niente | Come un ponte che allontana la gente | Dove manca tutto e qui non c'è niente | Fumo in faccia per il corpo votante»);
- 2006: Cortometraggio ironico NO TAV Le meraviglie del mondo! di Nicola Palmeri, con Nino Seviroli e la partecipazione straordinaria di Alberto Perino.
- 2007: Gabriele Savasta nella canzone "Il ponte sullo stretto" («Una banana di cemento tra Messina e lo stivale»);
- 2007: Jaka nella canzone Benvenuti in Sicilia
- 2008: Daniele Silvestri nella canzone Monetine («Una monetina per la Cina | Una per il ponte sullo stretto di Messina | Sperando che il calore della terra siciliana | Possa sciogliere la nebbia fissa in Val Padana.»);
- 2008: Caparezza nella canzone La grande opera.
- Televisione
Nel corso del 2002 il programma televisivo Mai dire Domenica ospitava gli interventi dell'ingegner Cane, personaggio di fantasia interpretato da Fabio De Luigi, un incompetente e ridicolo capo-progetto di un ponte sullo stretto di Messina.
Nel programma del 2005 Ma chi ce lo doveva dire Ficarra e Picone interpretano uno sketch vestiti da progettisti in cui ironizzano sui problemi che caratterizzano la Sicilia mentre stanno lavorando ai progetti per la realizzazione del Ponte di Messina.
Fumetti
Il ponte è anche al centro della storia a fumetti Disney Zio Paperone e il ponte di Messina, realizzata da Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano, e apparsa per la prima volta su Topolino n° 1401 del 3 ottobre 1982[90]. In essa, il «papero più ricco del mondo» decide di cimentarsi con la costruzione dell'opera: dopo aver visionato vari progetti fallimentari, tenta di risolvere il problema usando dei coralli che crescono a super-velocità, "allevati" da un pescatore locale.
- Cinema
- 2007: Nel film 2061 - Un anno eccezionale di Carlo Vanzina, mentre è ambientato in epoca futura, i protagonisti si dirigono in Calabria avvistando il futuro ponte distrutto dai conquistatori.
- 2009: Nel film di Checco Zalone Cado dalle nubi, si vede lo stesso Zalone in una scena del film, interpretare una canzone stile tarantella calabrese sul tema dello stretto di Messina ma a sfondo sessuale; credendo di essere tra gente calabrese che festeggiavano il peperoncino verde, mentre invece era tra leghisti del Nord, che quindi lo ricoprono di fischi.
- 2011: Nella scena finale del film Qualunquemente con Antonio Albanese, l'uomo politico Cetto La Qualunque accenna al ponte sullo stretto durante un comizio tenuto sulla costa calabrese, mentre la telecamera inquadra, al di là dello stretto, il pilone di Torre Faro e Ganzirri nel comune di Messina.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Per gli articoli 81 e 97 della Costituzione Italiana è vietato adottare provvedimenti che stabiliscano un capitolo di spesa senza l'adeguata copertura finanziaria.
- ^ Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 25, su governo.it, 16 marzo 2023. URL consultato il 21 marzo 2023.
- ^ Ponte sullo Stretto, come sarà il nuovo progetto. Cosa sapere sui tempi e la realizzazione, su tg24.sky.it. URL consultato il 20 marzo 2032.
- ^ Rischio sismico nello stretto di Messina, su meteoweb, 13 febbraio 2018.
- ^ Gaio Plinio Secondo, Naturalis Historia, Liber VIII, 6
- ^ Alfredo Cottrau. Può gettarsi un ponte sullo stretto?. 1883
- ^ Arch. storico siciliano anno XXXIV f.1,2 Lo stretto di Messina
- ^ Nominata la Commissione giudicatrice del concorso per il manufatto di attraversamento dello stretto di Messina, in L'Industria Italiana del Cemento, n. 2/1970, p. 133
- ^ La Commissione giudicatrice del concorso per il ponte sullo stretto di Messina, in L'Industria Italiana del Cemento, n. 2/1970, p. 363
- ^ I vincitori del concorso per il ponte sullo stretto di Messina, in L'Industria Italiana del Cemento n. 11/1970, p. 875
- ^ Nella rivista tecnica dell'ANCE, L'industria delle costruzioni, numero speciale: Attraversamento dello Stretto di Messina, n. 22, marzo-aprile 1971, sono stati pubblicati i progetti ritenuti meritevoli del primo premio nel "Concorso internazionale di idee per un attraversamento stabile viario e ferroviario fra la Sicilia e il Continente", indetto il 18 maggio 1969 dall'ANAS e dalle FF.SS.
- ^ Nel video: Il ponte di Messina - La strada per l'isola (Realizzazione: V. Baldassarre. A cura di: G. Macchi - b/n. Italiano., 1970 - PAL, 35 , RAI - Numero d'Ordine: RAI 11) si analizzano i vantaggi che comporterebbe la costruzione di un ponte sullo stretto di Messina. Tra i vari progetti viene analizzato quello dello studio Nervi.
- ^ http://www.infernettoedintorni.org/EUR/il%20ponte%20sommerso.pdf[collegamento interrotto]
- ^ Generatori eolici sul ponte dello stretto di Messina, su www.societaelettricaitaliana.it. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Stretto di Messina un tunnel subalveo in alternativa al ponte
- ^ Ponte sullo Stretto, allarme della Dia - "L'opera è nel mirino delle cosche", La Repubblica, 4 novembre 2005. URL consultato il 12 dicembre 2019.
- ^ Il Ponte sullo Stretto nasce in Calabria: via al primo cantiere - Interni - ilGiornale.it
- ^ Presentato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina - Matteoli: "Migliorerà i trasporti e l'occupazione del Paese"> Archiviato il 15 gennaio 2010 in Internet Archive.
- ^ Varapodio, presentato progetto Ponte. C'era Matteoli>[collegamento interrotto]
- ^ a b Ponte sullo Stretto:presentato il Progetto>
- ^ Presentato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina - Matteoli: “Migliorerà i trasporti e l'occupazione del Paese"> Archiviato il 15 gennaio 2010 in Internet Archive.
- ^ Ponte: a Messina la presentazione ufficiale, su strill.it, 13 febbraio 2010. URL consultato il 17 luglio 2017.
- ^ TMNews - Contenuto non disponibile[collegamento interrotto]
- ^ Piano Sud, Berlusconi: Ponte Stretto e Salerno-Reggio | Prima Pagina | Reuters, su it.reuters.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2020).
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- ^ ReggioTV | Ponte Stretto, Matteoli: nei prossimi giorni sarà presentato progetto definitivo
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- ^ Il ponte sullo stretto nel cestino di Bruxelles - Le linee guida Ue bocciano il progetto
- ^ In forse il ponte sullo stretto di Messina - Corriere della Sera, su www.corriere.it. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Il ponte sullo Stretto di Messina non si farà. La Camera ha approvato una mozione dell'Idv che prevede la soppressione dei finanziamenti per la realizzazione dell'opera - Poli..., su tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 29 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2012).
- ^ La giostra del Ponte non gira più
- ^ Dietrofront del governo: “Il ponte sullo stretto di Messina si farà”
- ^ Ponte Messina: completata la prima opera propedeutica a Villa San Giovanni[collegamento interrotto]
- ^ Ponte sullo Stretto, Ciucci: «Completata la prima opera propedeutica», su Corriere della Calabria, 17 aprile 2012. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Ponte sullo Stretto, Clini: “Non si fa, presto chiuderemo la procedura” - Il Fatto Quotidiano
- ^ a b Dalle misure per le assicurazioni alla Tobin tax, ecco in 21 voci l'abc della Legge di stabilità, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Ponte Stretto: Cdm, 2 anni per verifica - Calabria - ANSA.it, su www.ansa.it. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Ponte sullo Stretto, Cdm: 2 anni per verificare la fattibilità. E' polemica - Il Messaggero
- ^ Ponte sullo stretto di Messina: CdA approva progetto definitivo
- ^ Welcome to NOVEPRESS.COM Archiviato il 26 maggio 2014 in Internet Archive.
- ^ Via libera al progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina. Lo annuncia Matteoli: "I lavori partiranno nel 2012", su SiciliaInformazioni.com, 29 luglio 2011. URL consultato l'11 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2012).
- ^ Redazione online, Ponte sullo Stretto, capitali cinesi pronti a finanziare l'opera, su Corriere del Mezzogiorno. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ stradeanas.it
- ^ senato.it
- ^ IlSole24Ore.com
- ^ corriere.it
- ^ Renzi: 'Il Ponte sullo Stretto può creare 100 mila posti' - Politica, su Agenzia ANSA, 27 settembre 2016. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Ponte sullo Stretto, il premier Conte: “valuterò senza pregiudizi, l’Alta Velocità deve arrivare ovunque, anche in Sicilia”, su Informazione - Notizie a Confronto, 5 giugno 2020. URL consultato il 6 giugno 2020.
- ^ Ponte sullo Stretto, in consiglio regionale passa l'Odg del Centro/Destra: "utilizzare le risorse del Recovery Fund per la riprogettazione", su Stretto Web, 15 luglio 2020. URL consultato il 16 luglio 2020.
- ^ Recovery Fund, 20 deputati Pd chiedono al governo di spendere i soldi per il Ponte sullo Stretto. LeU e Verdi: "Che tristezza", su Il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2020. URL consultato il 16 luglio 2020.
- ^ Ponte sullo Stretto, Salvini: "Obiettivo partire entro il 2024". URL consultato il 28 gennaio 2023.
- ^ Redazione Agenzia Nova, Salvini: "Entro due anni poseremo la prima pietra del Ponte sullo Stretto", su Agenzia Nova, 26 gennaio 2023. URL consultato il 28 gennaio 2023.
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- ^ Il primato mondiale di luce libera è detenuto, al 2023, dal ponte dei Dardanelli in Turchia, in esercizio dal 18 marzo 2022, con 2023 m di campata centrale.
- ^ Ponte sullo Strettoc'è il progetto definitivo, su la Repubblica, 21 dicembre 2010. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Ponte Messina: Matteoli, da Cda via libera a progetto definitivo - Yahoo! Notizie Italia Archiviato il 20 ottobre 2013 in Internet Archive.
- ^ Parte il Ponte sullo stretto, costerà 800 milioni in più - Il Sole 24 ORE, su st.ilsole24ore.com. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Un binario ferroviario equivale a circa tre corsie stradali, quindi il carico totale sopportato dal ponte equivale a circa dodici corsie stradali
- ^ a b c Il ponte sullo stretto di messina sul sito ANAS, su stradeanas.it. URL consultato il 22 maggio 2012 (archiviato il 22 maggio 2012).
- ^ Astaldi, Terzo ponte sul Bosforo, su astaldi.it. URL consultato il 27 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).
- ^ R. Calzona, La ricerca non ha fine, il ponte sullo stretto di Messina, o.c.
- ^ Pubblicati sul sito dell'Anas
- ^ Ponte, Impregilo batte Astaldi. È un appalto da quasi 4 miliardi, su repubblica.it, 12 ottobre 2005. URL consultato il 27 agosto 2015.
- ^ Redazione, Ponte Stretto: chiuso contenzioso. Siglato accordo Stretto-Eurolink, su DiariodelWeb.it, 17 aprile 2009. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Quotidiano di Sicilia, su qds.it.
- ^ Rossella Calabrese, Ponte di Messina: progetto entro giugno 2010, su Edilportale, 21 aprile 2009. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Pareri favorevoli "con riserva", cioè sempre accompagnati da richieste di ulteriori studi di approfondimento o di completamento.
- ^ Tra i tanti professori universitari che hanno espresso forti dubbi sulla fattibilità tecnica si ricordano il professor Federico M. Mazzolani dell'Università Federico II di Napoli, che ha più volte sostenuto, in pubblici dibattiti, la tesi che il progetto attuale costituisca un salto tecnico eccessivo rispetto ai ponti sospesi finora realizzati; il professor Massimo Majowiecki dell'Università IUAV di Venezia, che in un'intervista pubblica esprime ulteriori critiche circostanziate al progetto e alle modalità con cui è stato portato avanti; il professor Antonio Maria Michetti, strutturista di chiara fama e docente all'Università la Sapienza di Roma, che ha più volte espresso in pubblici dibattiti forti dubbi sulla fattibilità in sicurezza del progetto a campata unica di 3.300 m. Anche il professor Remo Calzona dell'Università la Sapienza di Roma, l'ingegnere già coordinatore dell'ultimo comitato scientifico che approvò il progetto preliminare, nel suo recente lavoro intitolato "La ricerca non ha fine - Il ponte sullo stretto di Messina" esprime analoghi dubbi riferiti soprattutto alla sicurezza nei confronti delle azioni del vento. Egli proponeva quindi un nuovo progetto che preveda una soluzione con una luce centrale di 2 000 m, di minore impatto ambientale, molto più sicuro nei confronti del vento e anche molto più economico. Da una stima effettuata costerebbe infatti molto meno della metà del ponte a luce unica (1 600 milioni di euro contro i 3 900 del progetto attuale).
- ^ Infatti, dei cinque progetti di ponte vincitori del primo premio al concorso internazionale del 1969 ben quattro prevedevano i piloni nel mare e solo uno la campata unica.
- ^ Fabio Bonasera, Il modello Ponte sullo Stretto esportato in tutto il mondo, anche a Genova, su lecodelsud.it, 24 dicembre 2018. URL consultato il 13 marzo 2022.
- ^ Nel progetto a campata unica della società concessionaria si era introdotto il vincolo della regolazione del traffico, ovvero si sarebbe dovuto garantire in esercizio un limitato numero di veicoli presenti contemporaneamente sul ponte (ad esempio un solo treno alla volta per ogni senso di marcia). Così facendo si sarebbero ridotti drasticamente i carichi da prevedere nelle verifiche di esercizio (rispetto agli stati limite ultimi) con la conseguente diminuzione delle corrispondenti deformazioni.
- ^ Vedi ad es. Wai-Fah Chen, Lian Duan, Bridge Engineering Handbook, Second Edition: Seismic Design -CRC Press- ISBN 9781439852187
- ^ Akashi Kaikyo Bridge su Structurae (inglese).
- ^ Condé Nast, Lo stretto di Messina è zona sismica: come si costruirebbe il ponte?, su Wired Italia, 30 settembre 2016. URL consultato il 1º gennaio 2022.
- ^ Gabriele DAmico, Serve il Ponte, chi vuole ancora i traghetti, inquina lo Stretto, su QdS, 22 aprile 2021. URL consultato il 1º gennaio 2022.
- ^ Il Ponte sullo Stretto ridurrebbe il rischio di impatto ambientale sull'area, su ReggioToday. URL consultato il 1º gennaio 2022.
- ^ Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA-VAS, Verifica di Ottemperanza sul Progetto Definitivo e approvazione Varianti Sostanziali - Progetto Definitivo Attraversamento stabile dello Stretto di Messina e dei collegamenti Stradali e ferroviari sui versanti Calabria e Sicilia, n. 1185, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 15 marzo 2013.
- ^ mit.gov.it, https://www.mit.gov.it/connettere-litalia/corridoi-europei-ten-t .
- ^ Il trasporto merci su strada ha termini di traghettamento molto più brevi dato che ogni unità di trasporto si muove autonomamente liberando rapidamente sia la nave che l'imbarcadero; per contro un treno deve essere spezzettato per dividerlo sui binari a bordo della nave traghetto e poi ricomposto in uscita con un movimento di andirivieni continuo che prolunga anche di ore la rimessa in marcia di ogni convoglio
- ^ Sito Caronte & Tourist, su carontetourist.it. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ Le navi da crociera passeranno sotto il Ponte? | terrelibere.org
- ^ Tommaso D'Ambrosio e Fabio Gaetano Galeffi, Esiti dei finanziamenti per il ponte sullo Stretto di Messina (PDF), Corte dei Conti, 2010, p. 5. URL consultato il https://www.lavoripubblici.it/documenti2010/lvpb1/relazione_cortedeiconti_strettodiMessina.pdf.
- ^ Renzi rilancia Ponte Stretto Messina, su ansa.it, 27 settembre 2016.
- ^ Ponte stretto: ok cda a progetto definitivo, 2018 si apre, su ansa.it, 29 luglio 2011.
- ^ Ponte sullo Stretto. Opinioni a confronto, su proversi.it, 21 marzo 2017.
- ^ Zio Paperone e il ponte di Messina, in INDUCKS.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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- Alfredo Cottrau, Può gettarsi un ponte sullo stretto di Messina?, 14 p., tip. del Monitore delle Strade ferrate, Torino 1883
- Emirico Vismara, Proposta di studi per una galleria sotto lo stretto di Messina: comunicazione fatta al congresso geografico tenuto in Firenze nel marzo aprile 1921, 6 p. ; 32 cm., Milano:Tipo-lit.Turati Lombardi e C., 1921
- Fausto Masi, Il problema delle comunicazioni fra Sicilia e continente e la costruzione di un ponte sullo stretto di Messina, in Costruzioni Metalliche, n. 3 (1951)
- Raffaele Merlini, L'attraversamento viario dello stretto di Messina, in Ingegneria Ferroviaria, 16 (1961), n. 10, pp. 935–938
- Giulio Trevisan, Un ponte per lo stretto di Messina; a cura del Centro Sudi e ricerche Tecnico economiche, 169 p. ; 29 cm Roma: Technital, 1969(?)
- Fritz Leonhardt e Fabrizio de Miranda, La superiorità del ponte strallato per l'attraversamento dello stretto di Messina. Lambertini Edilsistemi, Bologna 1971
- Ordine degli ingegneri della Provincia di Messina, L' attraversamento dello stretto di Messina, Atti della mostra-convegno organizzato dall'Istituto nazionale di architettura IN/ARCH, sotto il patrocinio del Ministero dei lavori pubblici e dell'ANAS, con la collaborazione della Camera di Commercio di Messina e dell'Ordine degli ingegneri della Provincia di Messina. Mostra: 5-20 giugno 1971, Convegno 5-6-7 giugno 1971, Messina 1971
- Ente autonomo Fiera di Messina, a cura dell'Ufficio stampa, Il ponte sullo Stretto: Atti del convegno, 165 p. : ill. ; 30 c, in testa al front.: 32. Fiera di Messina Campionaria internazionale, 6 - 22 agosto 1971, Messina 1971
- ANCE, L'industria delle costruzioni, numero speciale: Attraversamento dello Stretto di Messina, n. 22, marzo-aprile 1971, sono pubblicati i progetti ritenuti meritevoli del primo premio nel "Concorso internazionale di idee per un attraversamento stabile viario e ferroviario fra la Sicilia e il Continente", indetto il 18 maggio 1969 dall'ANAS e dalle FF.SS.
- Accademia Nazionale dei Lincei, Atti del Convegno: L'attraversamento dello Stretto di Messina e la sua fattibilità (Roma, 4-6 luglio 1978), 388 p. : ill.; 26 cm; Roma 1979
- Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, Il ponte sullo Stretto di Messina, in Ingegneria Ferroviaria, 35 (1980), n. 4, pp. 362–379, con ampia bibliografia alle pp. 378–379
- Gruppo Lambertini, Attraversamento stabile viario e ferroviario dello Stretto di Messina: Linee generali della soluzione con un ponte strallato a tre campate/ (Aggiornamento della soluzione presentata al Concorso Internazionale di Idee del 1969). Roma: Lotti, 1982
- Fabrizio de Miranda, Sulla fattibilità del ponte per l'attraversamento stradale e ferroviario dello stretto di Messina, in Costruzioni Metalliche, 1983, 5, 311-315
- (EN) Fabio Spadi "The Bridge on the Strait of Messina: 'Lowering' the Right of Innocent Passage?" International and Comparative Law Quarterly 2001,50: 411 ss. (online su oxfordjournals.org)
- Stretto di Messina S.p.A., Ponte sullo Stretto di Messina: Nota informativa: 31 luglio 2003, 15 p. : ill.; 30 cm. , Roma 2003
- Federico M. Mazzolani, Problemi strutturali relativi al ponte di Messina[collegamento interrotto], Relazione tenuta in occasione del Convegno “Il Ponte sullo Stretto”, organizzato presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Napoli Federico II il 28 ottobre 2004
- Federico M. Mazzolani, Alcune considerazioni sulla realizzazione di quello che sarà il ponte sospeso più lungo del mondo per l'attraversamento dello stretto di Messina, in Costruzioni Metalliche, 2004, 1, 47ss
- Leandra D'Antone (a cura di), La rete possibile. I trasporti meridionali tra storia, progetti e polemiche. Roma, Donzelli Editore, 2004
- Remo Calzona, La ricerca non ha fine - Il Ponte sullo Stretto di Messina. Roma, Dei - Tipografia del Genio civile, 2008
- Fabio Brancaleoni, Giorgio Diana, Ezio Faccioli, Giuseppe Fiammenghi, Ian Firth, Niels J. Gimsing, Michele Jamiolkowski, Peter Sluszka, Giovanni Solari, Gianluca Valensise, Enzo Vullo, Messina Strait Bridge - The Challenge and the Dream, Taylor and Francis, 2009, 300p, ISBN 978-0-415-46814-5
- Tommaso D'Ambrosio, Fabio Gaetano Galeffi, Esiti dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina, Corte dei Conti - Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, 2010.
- Marcello, Mollica (2012). The Messina Bridge: Political Conflict Running Roughshod Over Local Issues. Urbanities, 2(1): 57-67
- Gruppo di Lavoro del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, La valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, Struttura Tecnica di Missione per l'indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l'alta sorveglianza, 30 aprile 2021, 158 pagg.
- Aurelio Angelini, Il mitico Ponte sullo Stretto di Messina. Da Lucio Cecilio Metello ai giorni nostri: la storia, la cultura, l’ambiente.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Stretto di Messina (azienda)
- Traghettamento nello stretto di Messina
- Ponti sospesi per lunghezza della campata principale
- Ponte sospeso
- Ponte strallato
- Ponte dei Dardanelli
- Ponte dello stretto di Akashi
- Storebæltsforbindelsen
- Tsing Ma Bridge
- Ponte di Øresund
- Norðoyatunnilin
- Tunnel della Manica
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Siti generali[modifica | modifica wikitesto]
- LEGGE 17 dicembre 1971, n. 1158
- Ponte
- Cannitello on-line - Sito che si occupa del progetto del ponte
Siti con simulazioni[modifica | modifica wikitesto]
- IlPonteSulloStretto - Sito nel quale sono state eseguite simulazioni fotografiche del ponte sullo Stretto di Messina e del suo impatto ambientale.
- Ponte sullo stretto in 3D - Come visualizzare il ponte in 3D su Google Earth.
Siti con dati e statistiche[modifica | modifica wikitesto]
- Analisi costi-benefici del progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
- Rapporto sulle Infrastrutture in Italia - Documento del 2005 in formato PDF che da pag. 80 a 100 focalizza su alcuni aspetti del progetto del ponte.
- EdilBox - Portale delle Costruzioni - Informazioni dettagliate sul ponte.