Polylepis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Polylepis
Polylepis australis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi I
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Sottofamiglia Rosoideae
Tribù Agrimonieae
Sottotribù Sanguisorbinae
Genere Polylepis
Ruiz & Pav.
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Genere Polylepis
Specie

Polylepis Ruiz & Pav. è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Rosaceae[1].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dalle parole greche poli (molti) e lepis (strati), e si riferisce alla corteccia composta da numerose lamine, aspetto comune a tutte le specie del genere.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli esemplari delle diverse specie di Polylepis presentano in genere tronchi nodosi e ritorti, ma in alcune zone gli alberi raggiungono i 15–20 m di altezza e i 2 m di diametro. Il fogliame è sempreverde, spesso con grandi quantità di ramoscelli morti che pendono dalla parte inferiore della chioma.[2]

La corteccia è spessa e ruvida e ampiamente stratificata, e fornisce un'ottima protezione al tronco contro le basse temperature. Alcune specie di Polylepis formano boschi che crescono ben al di sopra della normale linea degli alberi, in associazione con prati e pascoli ad un'altitudine superiore ai 5000 m; questo sembra indicare il genere come quello con la distribuzione di Magnoliophyta arboree a più elevata quota nel mondo.[2]

Le diverse specie di questo genere hanno una notevole importanza per la popolazione andina, alla quale forniscono legna da costruzione e combustibile per cucinare e riscaldarsi.[2]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è uno dei pochi nella famiglia delle Rosacee che ha una impollinazione prevalentemente anemogama.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie arboree del genere Polylepis sono distribuite particolarmente nelle zone tropicali dell'alta cordigliera andina, nell'America del Sud; la maggiore distribuzione è compresa tra il Venezuela settentrionale e il nord del Cile e dell'Argentina. Alcuni individui appartenenti al genere hanno una distribuzione esterna alla zona tropicale, precisamente nelle montagne dell'Argentina nord-occidentale. La maggior parte delle specie di Polylepis cresce a quote comprese tra i 3500 e i 5000 m; tuttavia si ha testimonianza di specie che crescono più in basso, a quote superiori ai 1800 m.[2] La presenza di specie di bassa quota, comunemente mescolate con altre specie arboree in alcune foreste montane, indica che i componenti di tale genere potrebbero essere presenti nel Sudamerica occidentale fin dal Miocene o prima.[2] È estremamente raro trovare piante arboree a così elevate altitudini; questo rende alcune specie di Polylepis gli alberi presenti a più elevata altitudine nel mondo, insieme con alcune conifere delle montagne dell'Himalaya. Polylepis tarapacana può raggiungere i 4800 m di altezza, la più alta quota di crescita per un albero nel mondo.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Polylepis appartiene alla famiglia delle Rosaceae e contiene più di trenta specie, distribuite sulla Cordigliera delle Ande. Il genere appartiene alla tribù delle Agrimonieae[4].

Polylepis sembra mostrare una relazione evolutiva molto vicina al genere Acaena, con il quale condivide alcune caratteristiche morfologiche, come la corteccia stratificata rossastra e le infiorescenze ascellari, a volte pendule[2][5].

Il genere comprende le seguenti specie[1]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Polylepis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 novembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g (EN) Beryl Brintnall Simpson, A revision of the genus Polylepis (Rosaceae: Sanguisorbeae), in Smithsonian Contributions to Botany, n. 43, Washington, D.C., Smithsonian Institution Press, 1979.
  3. ^ (EN) Schmidt-Lebuhn A.N., Seltmann P. e Kessler M., Consequences of the pollination system on genetic structure and patterns of species distribution in the Andean genus Polylepis (Rosaceae): a comparative study, in Plant Systematics and Evolution, vol. 266, 1–2, 2007, pp. 91–103, DOI:10.1007/s00606-007-0543-0.
  4. ^ (EN) Chen X., Li J., Cheng T. et al., Molecular systematics of Rosoideae (Rosaceae), in Plant Syst Evol, vol. 306, 2020.
  5. ^ (EN) Jon Fjeldså, Michael Kessler, Gunnar Engblom e Peter Driesch, Conserving the Biological Diversity of Polylepis Woodlands of the Highland of Peru and Bolivia: a Contribution to Sustainable Natural Resource Management in the Andes, Nordeco, 1996, ISBN 978-87-986168-0-1.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica