Polikarpov I-3

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Polikarpov I-3
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1
ProgettistaBandiera dell'Unione Sovietica OKB Polikarpov
CostruttoreBandiera dell'Unione Sovietica Stabilimento n. ?
Data primo volo21 febbraio 1928
Data entrata in servizio1929
Data ritiro dal servizio1935
Utilizzatore principaleBandiera dell'Unione Sovietica VVS
Esemplari389-399
Sviluppato dalPolikarpov DI-1, 2I-N1
Altre variantiPolikarpov DI-2, Polikarpov I-6
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,08 m
Apertura alare11,00 m
Altezza3,35 m
Superficie alare27,85
Carico alare67,4 kg/m²
Peso a vuoto1 400 kg
Peso carico1 846 kg
Propulsione
Motoreun BMW VI (Mikulin M-17[1])
Potenza730 CV (545 kW) (750 CV, 550 kW[1])
Prestazioni
Velocità max278 km/h
Velocità di crociera246 km/h [1]
Velocità di salita500 m/min [1]
a 5 000 in 12 min 10 s
Corsa di decollo150 m
Atterraggio250 m
Autonomia585 km
Tangenza7 200 m
Armamento
Mitragliatrici2 PV-1 calibro 7,62 mm

i dati sono estratti da Istoriya Konstruktsij Samoletov v SSSR do 1938 g.[2] integrati dove indicato

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Il Polikarpov I-3 (in caratteri cirillici Поликарпов И-3) era un caccia monomotore a velatura biplana progettato dall'ingegnere Nikolaj Nikolaevič Polikarpov, in seguito direttore dell'omonimo OKB, e sviluppato in Unione Sovietica nei tardi anni venti.

Sviluppo dei biposto Polikarpov DI-1 e 2I-N1 rimasti allo stadio di prototipo e destinato alla Sovetskie Voenno-vozdušnye sily, l'aeronautica militare sovietica, entrò in servizio come dotazione dei reparti da caccia nel 1929 rimanendo operativo fino al 1935, anno in cui venne sostituito da modelli più efficaci dotati di migliori prestazioni complessive.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il Polikarpov I-3 era un velivolo di impostazione, per l'epoca, classica; monomotore biposto a velatura biplana e carrello fisso.

La fusoliera, semi-monoscocca a sezione ovale ricoperta in pannelli di compensato, era caratterizzata dalla presenza di un singolo abitacolo aperto. Posteriormente terminava in un impennaggio classico monoderiva e dotato di piani orizzontali controventati superiormente da un'asta per lato.

La configurazione alare era biplano-sesquiplana con ala superiore, montata alta a parasole, collegata all'inferiore, di minor apertura alare e leggermente spostata verso coda, da una coppia di montanti ad "N", uno per lato, integrati da tiranti in cavetto d'acciaio.

Il carrello d'atterraggio era fisso, molto semplice, montato su una struttura tubolare ammortizzata al di sotto della fusoliera, dotato di ruote di grande diametro collegate da un asse rigido ed integrato posteriormente con un pattino d'appoggio. In alternativa potevano essere installati, in sostituzione delle ruote, dei pattini per poter operare da superfici innevate o ghiacciate.

La propulsione era affidata ad un motore raffreddato a liquido posizionato all'apice anteriore della fusoliera, o l'originario BMW VI o il suo equivalente sovietico Mikulin M-17, un 8 cilindri a V di 90° in grado di erogare una potenza pari ai 730 CV (545 kW) del propulsore tedesco o ai 750 CV (550 kW) di quello autoctono, posizionato all'apice anteriore della fusoliera, racchiuso in una cofanatura metallica ed abbinato ad un'elica bipala in legno a passo fisso.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Поликарпов I-3 in Уголок неба.
  2. ^ Shavrov, Istoriya Konstruktsij Samoletov v SSSR.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Yefim Gordon e Keith Dexter, Polikarpov's Biplane Fighters, Hinckley, England, Midland Publishing, 2002, ISBN 1-85780-141-5.
  • (EN) Bill Gunston, The Osprey Encyclopedia of Russian Aircraft 1875-1995, London, Osprey, 1995, ISBN 1-85532-405-9.
  • (RU) V.B. Shavrov, Istoriya Konstruktsij Samoletov v SSSR do 1938 g., 3ª ed., Moskva, Mashinostroenie, 1985, ISBN 5-217-03112-3.

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