Poecilodryas brachyura

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Balia neoguineana mentobianco
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Petroicoidea
Famiglia Petroicidae
Genere Poecilodryas
Specie P. brachyura
Nomenclatura binomiale
Poecilodryas brachyura
(P. L. Sclater, 1874)

La balia neoguineana mentobianco (Poecilodryas brachyura (P. L. Sclater, 1874)) è un uccello della famiglia dei Petroicidi originario della Nuova Guinea nord-occidentale e settentrionale[2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Descritta dal naturalista inglese Philip Sclater nel 1874, la balia neoguineana mentobianco appartiene alla famiglia dei cosiddetti «pettirossi australasiatici», i Petroicidi. Il nome del genere cui appartiene, Poecilodryas, deriva dal greco antico poikilos («piccola») e dryas («driade»), mentre quello specifico, brachyura, deriva dal greco antico brachys («corta») e ouros («coda»). Gli studi sull'ibridazione del DNA condotti da Charles Sibley e Jon Ahlquist spinsero gli studiosi a classificare questo gruppo nel parvordine dei Corvida, che comprende molti Passeriformi tropicali e australiani, tra i quali i Pardalotidi, i Maluridi, i Melifagidi e i Corvidi[3]. Tuttavia, grazie a ricerche molecolari più recenti, è stato scoperto che i Petroicidi appartengono invece a uno dei rami più antichi dell'altro parvordine degli Oscini, i Passerida (o uccelli canori «avanzati»)[4].

Attualmente vengono riconosciute tre sottospecie di balia neoguineana mentobianco[2]:

  • P. b. brachyura (P. L. Sclater, 1874) (Nuova Guinea occidentale);
  • P. b. albotaeniata (A. B. Meyer, 1874) (isola di Yapen e regioni occidentali della Nuova Guinea centro-settentrionale);
  • P. b. dumasi Ogilvie-Grant, 1915 (regioni orientali della Nuova Guinea centro-settentrionale).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Con una lunghezza di 14–15 cm, la balia neoguineana mentobianco ha la testa e le regioni superiori di colore variabile dal marrone scuro al nero, con una caratteristica striscia o «sopracciglio» di colore bianco al di sopra dell'occhio. Immediatamente al di sotto del becco, il mento è nero. La coda è notevolmente più corta di quella delle altre specie della famiglia dei Petroicidi. La gola e le regioni inferiori sono bianche, e sulle ali, costituite da penne di colore scuro, spicca una fascia bianca. Il becco è nero, gli occhi marrone scuro e le zampe marrone chiaro o rosa. Il canto è costituito da una serie di note discendenti e ricorda quello del cuculo coda a ventaglio[5].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La balia neoguineana mentobianco è diffusa prevalentemente nelle foreste di pianura delle regioni nord-occidentali e centrali della Nuova Guinea (soprattutto entro i confini del Papua Occidentale, ma anche in una piccola porzione nord-occidentale della Papua Nuova Guinea), dal livello del mare fino a 650 m di quota. All'interno delle foreste pluviali nelle quali abita si incontra in coppie, tra il sottobosco o sul terreno.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È insettivora, e va in cerca di cibo al suolo. È una pessima volatrice[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2009, Poecilodryas brachyura, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Petroicidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  3. ^ C. G. Sibley e J. E. Ahlquist, Phylogeny and Classification of Birds: A Study in Molecular Evolution, New Haven, CT, Yale University Press, 1990, pp. 603, 610-27, ISBN 0-300-04085-7.
  4. ^ F. Keith Barker, Alice Cibois, Peter A. Schikler, Julie Feinstein e Joel Cracraft, Phylogeny and diversification of the largest avian radiation (PDF), in PNAS, vol. 101, n. 30, 2004, pp. 11040-45, DOI:10.1073/pnas.0401892101, PMC 503738, PMID 15263073. URL consultato il 14 agosto 2008.
  5. ^ a b Brian J. Coates, The Birds of Papua New Guinea. Volume II, Queensland, Dove Publications, 1990, p. 190, ISBN 978-0-9590257-1-2, OCLC 153651608.

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