Pitza e datteri

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Pitza e datteri
Giuseppe Battiston (Bepi) e Mehdi Meskar (Saladino) in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2015
Durata96 minuti
Rapporto1,85:1
Generecommedia
RegiaFariborz Kamkari
SceneggiaturaFariborz Kamkari, Antonio Leotti
ProduttoreAdriana Chiesa Di Palma, Fabrizia Falzetti
Distribuzione in italianoBolero Film
FotografiaGian Enrico Bianchi
MusicheOrchestra di Piazza Vittorio
TruccoSamantha Peluso
Interpreti e personaggi

Pitza e datteri è un film commedia del 2015 diretto da Fariborz Kamkari[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film è ambientato a Venezia, dove un gruppo eterogeneo e sgangherato di fedeli musulmani viene spossessato della loro moschea, che diventa il salone di una parrucchiera turca. Arriva un giovane imam afgano, cresciuto orfano nell'ospedale italiano di Kabul: cercando le risposte nel Corano, suggerisce ai propri seguaci i metodi più estremisti per cercare di riottenere a tutti i costi la moschea, ma senza alcun esito e anzi con risultati a dir poco tragicomici. Alla fine l'unica soluzione per avere un luogo di culto dove pregare è quello di affittare una sinagoga. Il comportamento dell'imam, a contatto con il nuovo mondo occidentale, cambia radicalmente e i fedeli diventano sempre più disorientati. Bepi, sentendosi tradito, decide di farsi esplodere nella ex-moschea/negozio di parrucchiera, ma anche questa volta fa cilecca e viene arrestato e condannato, non prima di essersi convertito ad un'altra religione.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Nato, come i precedenti film di Fariborz Kamkari, da un soggetto che rievoca vicende personali, il film racconta una storia di integrazione con la comicità tipica dei film bollywoodiani e della commedia all'italiana, tradizione alla quale il regista è molto legato. Ambientato a Venezia, che l'originale tematica riattualizza, fra gli interpreti della sgangherata combriccola incontriamo Maud Buquet (la parrucchiera Zara), la bella e rivoluzionaria Esther Elisha, Giuseppe Battiston, il giovane iman Mehdi Meskar, il capo della comunità musulmana della città Hassani Shapi con la ribelle figlia Mina Glaucia Paola Virdone e il curdo Giovanni Martorana. Il film, che tratta anche in modo ironico temi delicati quali l'integrazione a fronte dei trascorsi degli ultimi anni del periodo, è uscito nelle sale italiane il 28 maggio 2015 e ha suscitato l'interesse di molti paesi.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nastri d'argento 2015

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Bracco, Pitza e datteri: recensione della commedia multiculturale con Giuseppe Battiston, su comingsoon.it, 25 maggio 2015.

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