Pitta steerii
Pitta pettoazzurro | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Tyranni |
Infraordine | Eurylaimides |
Famiglia | Pittidae |
Genere | Pitta |
Specie | P. steerii |
Nomenclatura binomiale | |
Pitta steerii (Sharpe, 1876) |
La pitta pettoazzurro (Pitta steerii (Sharpe, 1876)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Pittidi[2].
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome scientifico della specie è stato scelto in omaggio allo studioso Joseph Beal Steere, molto attivo nel sud-est asiatico, mentre il suo nome comune si riferisce alla livrea di questi uccelli.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]
Misura 18-19,5 cm di lunghezza, coda compresa.[senza fonte]
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
Questi uccelli hanno un aspetto paffuto e massiccio, con ali e coda corte, forti zampe e testa e becco allungati: nel complesso, essi somigliano notevolmente alla pitta pettoavorio, rispetto alla quale presentano dimensioni inferiori e diversa colorazione di petto e fianchi.
La livrea è nera su tutta la testa, meno che sulla gola, che è bianca: dorso, ali e coda sono di colore verde erba, con remiganti e codione dai decisi riflessi azzurri, mentre (come intuibile dal nome comune) petto e fianchi sono di colore azzurrino. Il ventre è nero, mentre basso ventre e sottocoda sono di colore rosso scuro. La femmina si presenta simile al maschio, ma con colorazione meno accesa e mancanza di riflessi azzurri dorsali: in ambedue i sessi il becco è nerastro, le zampe sono carnicino-grigiastre e gli occhi sono bruni.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Comportamento[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di uccelli diurni e solitari, che pur essendo molto timidi si rivelano estremamente territoriali nei confronti dei conspecifici: essi passano la maggior parte della giornata muovendosi con circospezione nel folto del sottobosco, alla ricerca di cibo.
Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]
La dieta di questi uccelli è composta in massima parte da lombrichi e chiocciole: quando possibile, essa viene inoltre integrata con insetti e altri piccoli invertebrati.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
La riproduzione di questi uccelli non è stata finora descritta in natura, ma si ritiene tuttavia che non si discosti significativamente per modalità e tempistica dal pattern seguito dalle altre specie di pitte.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
La pitta pettoazzurro è diffusa, sebbene con areale piuttosto frammentato, nelle Filippine centro-meridionali, dove occupa le aree di foresta pluviale primaria e secondaria (spesso in associazione con Xanthostemon verdugonianus) con presenza di affioramenti calcarei, fino a 750 m di quota[3].
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Se ne riconoscono due sottospecie[2]:
- Pitta steerii steerii, la sottospecie nominale, endemica di Mindanao;
- Pitta steerii coelestis Parkes, 1971, diffusa a Samar, Leyte e Bohol;
Inizialmente ascritta al genere Brachyurus, si ritiene che questa specie sia filogeneticamente vicina alla pitta pettoavorio, alla pitta superba (con le quali formerebbe una superspecie) e alla pitta testanera[4].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) BirdLife International 2012, Pitta steerii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Pittidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
- ^ BirdLife
- ^ IBC
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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