Pirazina

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Pirazina
Cristalli di pirazina
Cristalli di pirazina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC4H4N2
Massa molecolare (u)80,09
Aspettobianco cristallino
Numero CAS290-37-9
Numero EINECS206-027-6
PubChem9261
SMILES
C1=CN=CC=N1
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,031
Costante di dissociazione acida (pKa) a 300 K0,7
Temperatura di fusione52 °C (325 °K)
Temperatura di ebollizione115 °C (388 °K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
infiammabile irritante
pericolo
Frasi H228 - 315 - 319 - 335
Consigli P210 - 261 - 305+351+338 [1]

La pirazina è un composto organico aromatico eterociclico dall'odore pungente e dolciastro; la molecola presenta una basicità inferiore rispetto a quelle di piridina e pirimidina [2] ed il suo il gruppo di simmetria è D2h.

Biologia e gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

La pirazina è uno dei feromoni usati dalle formiche per tracciare i propri percorsi [3].

La pirazina ed alcuni suoi derivati risultano responsabili dell'aroma di tostatura dei cibi [4]; tale famiglia di composti si forma infatti dalla degradazione termica di determinati monosaccaridi in presenza di amminoacidi liberi.

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

La pirazina può essere sintetizzata attraverso la reazione di Staedel–Rugheimer, elaborata nel 1876: il 2-cloroacetofenone ragisce con ammoniaca generando un'alfa-chetoammina, che successivamente condensa e viene ossidata a pirazina[5]. Una variazione di poco posteriore è la sintesi di Gutknecht, elaborata nel 1879, anch'essa basata sulla autocondensazione di un'alfa-chetoammina[6][7].

Gutknecht pyrazine synthesis

La sintesi di Gastaldi del 1921 è una variazione dello stesso concetto[8][9].

Gastaldi synthesis

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 05.10.2012
  2. ^ Pyrazine | C4H4N2 | ChemSpider, su chemspider.com.
  3. ^ https://www.sciencealert.com/leafcutter-ants-microbiome-may-produce-communication-chemical-pyrazine
  4. ^ (EN) Chao Zhao, Hui Cao e Jianbo Xiao, Pyrazines in Food, in Handbook of Dietary Phytochemicals, Springer, 2020, pp. 1–25, DOI:10.1007/978-981-13-1745-3_44-1, ISBN 978-981-13-1745-3.
  5. ^ Ueber die Einwirkung von Ammoniak auf Chloracetylbenzol (pp. 563–564) W. Staedel, L. Rügheimer DOI10.1002/cber.187600901174 Berichte der Deutschen chemischen Gesellschaft Volume 9, Issue 1, pp. 563–564, 1876
  6. ^ Mittheilungen Ueber Nitrosoäthylmethylketon H. Gutknecht Berichte der Deutschen chemischen Gesellschaft Volume 12, Issue 2 , pp. 2290–2292, 1879 DOI10.1002/cber.187901202284
  7. ^ Heterocyclic chemistry T.L. Gilchrist ISBN 0-582-01421-2
  8. ^ G. Gastaldi, Gazz. Chim. Ital. 51, (1921) 233
  9. ^ Amines: Synthesis, Properties and Applications Stephen A. Lawrence 2004 Cambridge University Press ISBN 0-521-78284-8

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