Piper J-3
Piper J-3 Cub | |
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Un Piper J-3C-65-8 nella livrea del Civil Air Patrol (CAP) dell'USAF[1] | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da addestramento aereo da ricognizione aereo da collegamento |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Clarence Gilbert Taylor Walter Jamouneau |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 1938 |
Esemplari | 19 073 |
Sviluppato dal | Taylor J-2 - Piper J-2 |
Altre varianti | Piper PA-15 Vagabond Piper PA-16 Clipper Piper PA-18 Super Cub |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 6,82 m (22 ft 5 in) |
Apertura alare | 10,74 m (35 ft 3 in) |
Altezza | 2,03 m (6 ft 8 in) |
Superficie alare | 16,58 m² (178,5 ft²) |
Carico alare | 33,4 kg/m² (6,84 lb/ft²) |
Peso a vuoto | 348 kg (765 lb) |
Peso max al decollo | 553 kg (1,220 lb) |
Passeggeri | 1 |
Capacità | 206 kg (455 lb) |
Propulsione | |
Motore | un Continental A65-8 |
Potenza | 65 hp (48 kW) a 2 350 giri/min |
Prestazioni | |
Velocità max | 140 km/h (87 mph, 76 kt) |
Velocità di crociera | 121 km/h (75 mph, 65 kt) |
Velocità di salita | 2,3 m/s (450 ft/min) |
Autonomia | 354 km (220 mi, 191 nm) |
Tangenza | 3 505 m (11 500 ft) |
dati estratti da The Piper Cub Story[2] | |
voci di aerei civili presenti su Wikipedia |
Il Piper J-3 Cub è un velivolo leggero, ad ala alta e carrello d'atterraggio convenzionale (biciclo) fisso, prodotto dall'azienda statunitense Piper Aircraft Corporation dal 1932 alla fine degli anni quaranta. Realizzato in migliaia di esemplari venne utilizzato come aereo da addestramento, da ricognizione, da collegamento e per evacuazioni di emergenza.
Caratterizzato dalle testate dei cilindri che sporgevano dal profilo e quasi sempre colorato in giallo con disegnata lungo la fusoliera una freccia nera spezzata, il Cub (in inglese cucciolo) è stato uno degli aeroplani più conosciuti ed apprezzati del periodo. Molto versatile è stato impiegato in molteplici ruoli sia in ambito militare che civile.
Indice
Tecnica[modifica | modifica wikitesto]
Aereo a decollo corto STOL
Decollo a circa 70 km/h
Distanza di decollo: circa 130 m
Per superare la quota di 15 m occorrono circa 250 m
Distanza di atterraggio da 15 metri di quota: circa 200 m
Rullaggio all'atterraggio: circa 120 m
Aereo scuola per eccellenza, per il volo con carrello convenzionale, era manovrabile a bassa velocità con lo stallo basilare (motore spento) a 65 km/h e lo stallo con potenza (2000 giri) a 60 km/h.
Tuttavia era idoneo a fare alcune figure acrobatiche come:
Otto lento (parametri: 2150 r.p.m. - velocità 125–130 km/h - quota > 4 ft)
Chandelle (parametri: 2250 r.p.m. - velocità 150 km/h - quota > 4 ft)
Fisler o Fieseler (parametri: 2250 r.p.m. - velocità 160 km/h - quota > 4 ft)
La struttura, in tubolare metallico e centine di legno, era ricoperta di tela verniciata.
I comandi (manetta, barra, flettner, timone di coda, freni) avevano rinvii meccanici in cavo di acciaio.
L'elica era in legno, bipala a passo fisso.
Il motore era avviato dal motorista con lancio a mano, dopo aver caricato le camere dei cilindri con il cicchetto ed aver effettuato le aspirazioni.
Non esistevano freni di stazionamento; l'aereo, a terra, veniva fermato con zeppe chiamate tacchi che bloccavano le ruote anteriori.
All'abitacolo si accedeva dalla parte destra con uno sportello diviso orizzontalmente in due parti. La parte superiore era apribile anche durante il volo.
Strumentazione[modifica | modifica wikitesto]
Era molto spartana:
- bussola magnetica
- anemometro
- contagiri
- sbandometro
- altimetro
- indicatore pressione olio
- indicatore temperatura olio
L'indicatore livello carburante era costituito da una semplice asta che fuoriusciva dal serbatoio ed era semplicemente collegata ad un galleggiante.
Altre caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Tipo carburante: Avio 73/87 N.O.
Tipo lubrificante: 40/50 SAE
Consumo carburante: 229 gr/Cv/h
Consumo lubrificante: 0,350 gr/Cv/h
Capacità serbatoio carburante: litri 45
Capacità serbatoio lubrificante: litri 4
Versioni[modifica | modifica wikitesto]
Il velivolo fu prodotto in una versione militare (utilizzata dall'esercito americano nell'ultima guerra) denominata Piper L-4 caratterizzata da una cabina di pilotaggio con maggior finestratura rispetto alla versione civile. Il velivolo L-4 fu soprannominato Grasshopper, in inglese cavalletta, per la sua tendenza a rimbalzare durante l'atterraggio.
Prima della guerra esisteva anche una variante J-4 Cub Coupe, biposto con i posti affiancati, ed il J-5 Cub Cruiser a tre posti.
Dopo la guerra il velivolo J-3 Cub viene sostituito dal modello PA-11 Cub Special con maggiori prestazioni, dal modello PA-12 Super Cruiser con tre posti e dal PA-14 Family Cruiser quadriposto. L'ultima modifica del Cub sarà il PA-18 Super Cub prodotto dal 1949 al 1994 e dotato di motorizzazione da 90 a 150 hp., prodotto pure in una versione militare denominata PA-19 ovvero L-18.
Varianti derivate[modifica | modifica wikitesto]
Il Paulistinha Paul Cap 4 è la versione sudamericana del Piper J-3. Costruito in Brasile dalla Companhia Aeronautia Paulista si caratterizzava per il motore completamente carenato. Aveva una velocità di crociera leggermente superiore al Piper J-3, ma una minore manovrabilità.
Due apparecchi di questo tipo hanno volato dal 1949 alla metà degli anni settanta presso l'aeroporto di Firenze-Peretola, dono al locale Aero club da parte della comunità italiana del Brasile ed in particolare di San Paolo. Erano immatricolati I-ANGA (Anita Garibaldi) e I-LOMA (Lorenzo il Magnifico).
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ La sigla ha il seguente significato: aereo J-3C con motore modello 8 Continental A-65 di 65 hp.
- ^ Triggs 1963, p. 31.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) John Andrade, U.S.Military Aircraft Designations and Serials since 1909, Midland Counties Publications, 1979, ISBN 0-904597-22-9.
- (EN) Peter M. Bowers, Piper Cubs, McGraw Hill, 1993, ISBN 0-8306-2170-9.
- (EN) Roger W Peperell, Colin M Smith, Piper Aircraft and their Forerunners, Tonbridge, Kent, England, Air-Britain, 1987, ISBN 0-85130-149-5.
- (FR) Pierre Gaillard, Les Avions Francais de 1944 a 1964, Paris, Editions EPA, 1990, ISBN 2-85120-350-9.
- (EN) James M. Triggs, The Piper Cub Story, The Sports Car Press, 1963, ISBN 0-87112-006-2.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piper J-3
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Maksim Starostin, Piper J-3 Cub / O-59 / L-4 Grasshopper, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 24 agosto 2009.
- Antonella Ventura, Fabrizio Bucci, Piper Cub e Supercub - Una leggenda dell'aviazione, dal 1931 ai giorni nostri (PDF), su IlVolo.it, http://www.ilvolo.it. URL consultato il 24 agosto 2009.
- (RU) Piper J-3 Cub, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 25 agosto 2015.