Pinus amamiana

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Pinus amamiana
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Pinus
Specie P. amamiana
Nomenclatura binomiale
Pinus amamiana
Koidz., 1924
Nomi comuni

(EN) Yakushima white pine
(EN) Amami Pine

Areale

Pinus amamiana Kodz., 1863, è una specie di pino, appartenente alla famiglia delle Pinaceae, originaria delle isole giapponesi Yakushima e Tanegashima.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Pinus, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dall'antica radice indo-europea *pīt = resina.[2] Il nome specifico amamiana ricorda l'antica popolazione indigena degli Amami che abitava nelle isole Ryūkyū.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

Albero alto fino a 30 m con tronco che può raggiungere 2 m di diametro; i rami, di colore grigio-marrone, sono pubescenti da giovani, poi glabri. I catafilli sono di forma ovata o largamente lineare, lunghi 2-7 mm, embricati, rosso-marroni, decidui.[4]

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono aghiformi, fascicolate in gruppi di 5, di colore verde-giallo, lunghe 3-8 cm, con stomi solo nelle due facce interne e 3 canali resinali (2 abassiali ai margini, 1 mediano adassiale).[4]

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

La fioritura avviene nel mese di maggio.[4]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Le pigne, lunghe 5-7 cm e larghe 3-4 cm, dal peduncolo corto, di colore rosso-marrone, sono ovoidali. I macrosporofilli sono legnosi, obovati-orbicolari, lunghi fino a 2 cm. I semi sono di colore grigio-nero, lunghi 10-12 mm e con una rudimentale parte alata.[4]

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

La corteccia è inizialmente liscia e di colore marrone-grigio, poi con il tempo assume colore grigio-nero e tende a sfogliarsi in scaglie sottili.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si rinviene ad altitudini comprese tra 50 e 900 m su suoli rocciosi, in spazi aperti e scarsamente vegetati.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Per decenni taxon considerato varietà biologica di P. armandii, è ormai accettato dalla comunità scientifica il rango di specie autonoma, tra l'altro apparentata con P. morrisonicola e P. parviflora (Frankis 1989). Studi genetici effettuati nel 2004 da Kanetani et al hanno confermato la distanza genetica con le due varietà biologiche di P. armandii; non solo, gli studi non hanno evidenziato differenze genetiche tra le due popolazioni di P. amamiana ubicate nelle isole di Yakushima e Tanegashima.[4]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

In passato il suo legno veniva utilizzato localmente in edilizia, carpenteria e per la realizzazione delle canoe dei pescatori. Viene considerata specie rara in orticoltura, ma probabilmente la sua presenza in giardini e orti botanici pubblici e privati risulta sottostimata in quanto per decenni considerata varietà di P. armandii.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Specie protetta nelle due isole dove vegeta, le 4 subpopolazioni in totale annoverano poche migliaia di esemplari fertili e maturi, con un areale primario di 50 km² e un areale secondario di 600 km². Nonostante le politiche di conservazione, rimane ancora un'importante minaccia per la specie, afflitta dai nematodi dei pini; per questo motivo viene classificata come Specie in pericolo nella Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Katsuki, T. & Farjon, A. 2013, Pinus amamiana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Pinus, su American Conifer Society. URL consultato il 7 ottobre 2020.
  3. ^ Pinus amamiana / Yakushima white pine, su American Conifer Society. URL consultato il 7 ottobre 2020.
  4. ^ a b c d e f Pinus amamiana Koidzumi 1924, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 7 ottobre 2020.

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