Pinsa
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Pinsa | |
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Origini | |
Luogo d'origine | ![]() |
Regione | Lazio |
Dettagli | |
Categoria | piatto unico |
Ingredienti principali |
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Pinsa è il nome che identifica una focaccia o pizza di Roma, in Italia.[1]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo il mensile Sale & Pepe la pinsa era fino a non molto tempo fa conosciuta solo a Roma e dintorni. Alcuni accenni alla ricetta sarebbero presenti nell'Eneide.[2] Anche etimologicamente sembra che la parola pizza derivi da pinsa, participio passato del verbo latino pinsere (traducibile in italiano con schiacciare, pigiare, macinare ... ).[3] Secondo la ditta Buitoni a fine 2018 sarebbero state presenti nel mondo circa 5.000 pinserie.[4]
Nel 1981 l'imprenditore Corrado Di Marco inventò un impasto per pizze a cui diede il nome di "pinsa" nella sua attività commerciale di Guidonia Montecelio, a nord-est di Roma.[senza fonte] Tuttavia, quella che è oggi conosciuta come "pinsa" sarebbe stata inventata dallo stesso Di Marco anni dopo, e registrata dallo stesso nel 2001 con il marchio "pinsa romana" fra i prodotti a base di un impasto di acqua e farina. Di Marco ammise di aver commercializzato il prodotto dichiarando che tale alimento avrebbe radici nell'antica Roma, associando tale alimento al latino pinsere, ovvero schiacciare salvo poi dichiarare che era una menzogna.[5]
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
La pinsa può essere realizzata in casa; le principali differenze rispetto alla pizza sono la percentuale di acqua maggiore nell'impasto, accompagnata ad una minore quantità di lievito; altra particolarità è la forma ovale e non circolare.[2] Un'altra differenza è che il sale viene aggiunto alla pinsa dopo la cottora, e non all'impasto come nel caso della pizza.[4]
La pinsa romana viene realizzata con un mix di farina di frumento, farina di riso e farina di soia con un aggiunta di lievito madre essiccato.[1] La pinsa ha una percentuale più alta di acqua rispetto alla pizza (circa l'80% a differenza della pizza, che ha un ammontare di liquido del 60%) e meno sale, motivo per cui la Pinsa non viene arrotolata o modellata a contatto con l'aria, ma assume la sua forma in base al modo in cui viene schiacciata.[6] L'impasto è ricco di zone vuote prima della cottura, il che rende l'alimento leggero e croccante all'esterno e morbido all'interno. A causa del lungo tempo di percorrenza (fra le 24 e le 120 ore), la pinsa è facilmente digeribile perché, quando viene consumata, nello stomaco, non avvengono processi di fermentazione.[5][7]
In Italia esiste un prodotto comunemente definito "pizza bianca romana", spesso viene condita senza salsa di pomodoro ma solo con olio e sale, talvolta con altri ingredienti come pomodori, salame, formaggio o verdure. L'impasto è per lo più cotto senza guarnizioni e solo successivamente ricoperto.[1][8]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c pinsa, su treccani.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ a b Tecniche di Base - Come fare la pizza in casa, in Sale & Pepe, Stile Italia Edizioni srl. URL consultato il 15 gennaio 2021.
- ^ Antonio Criscitello, L'arte italiana di fare la pizza, Giunti Editore, 1999, pp. 12. URL consultato il 15 gennaio 2021.
- ^ a b buitoni_editor, [Differenza tra pizza e pinsa: ingredienti e preparazione Differenza tra pizza e pinsa: ingredienti e preparazione] , Buitoni - Nestle Italiana S.p.A., 31 ottobre 2018. URL consultato il 15 gennaio 2021.
- ^ a b (DE) Die bessere Pizza, su sueddeutsche.de. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ (EN) Pinsa Pizza: What is the trendy style and is it really that new, su independent.co.uk. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ (DE) Was ist der Unterschied zwischen Pinsa & Pizza?, su stuttgarter-nachrichten.de. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ ricetta da Tavolartegusto
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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