Piloni (Roccastrada)

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Piloni
frazione
Piloni – Veduta
Piloni – Veduta
Veduta di Piloni
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Grosseto
Comune Roccastrada
Territorio
Coordinate43°03′58″N 11°09′06″E / 43.066111°N 11.151667°E43.066111; 11.151667 (Piloni)
Altitudine474 m s.l.m.
Abitanti132 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale58036
Prefisso0564
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantipilonaio, pilonai.[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Piloni
Piloni

Piloni è una frazione del comune italiano di Roccastrada, nella provincia di Grosseto, in Toscana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è situato a nord del capoluogo comunale, non lontano dal confine con la provincia di Siena, a meno di due chilometri dall'adiacente borgo di Torniella, in un contesto ambientale protetto delle riserve naturali del Farma e della Pietra. Le colline tra Piloni e Torniella sono ricche di cave riolitiche.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Piloni nacque come piccolo centro di pastori e taglialegna nel corso del XVIII secolo, anche se non si sviluppò mai prima del Novecento; difatti, nel Catasto Leopoldino di inizio Ottocento era segnalato come agglomerato di pochissime unità. La sua funzione è stata quella di semplice villaggio di lavoratori legati soprattutto alle attività agricole e boschive e carbonifere in particolare e alla lavorazione della pietra.

Il nome potrebbe essere l'accrescitivo di "pile", le grandi vasche di pietra per ricevere e trattenere l'acqua e finalizzate all'abbeveramento degli animali, in particolare dei cavalli di posta e di cui alcune sono ancora presenti nei boschi nei dintorni, sia da "pilastri", con riferimento ai lavori lapidei.

Negli ultimi anni Piloni è stata popolata da immigrati della Bosnia e della Macedonia, che hanno raggiunto la località per trovarvi lavoro come tagliaboschi.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie su piazza Roma
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in piazza Roma, la piazza principale del borgo, eretta nel 1819 da Domenico Bartalucci e dai suoi fratelli, esponenti di una famiglia di agiati possidenti del luogo.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Piloni.

Anno Abitanti
1961
348
1981
192
1991
146
2001
152
2011
132

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco della Palla 21, o Palla eh!, è un antico gioco popolare ancora conosciuto e praticato a Piloni. Durante la primavera e l'estate vi si svolge un torneo, in assenza di un campionato regolamentato ufficiale, a cui partecipano le squadre di altre località in cui si pratica ancora questo gioco, ovvero Torniella, Vetulonia e Tirli, in provincia di Grosseto, e Ciciano e Scalvaia, in provincia di Siena.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

A Piloni è nota sin dal 1892 la presenza di rilevanti giacimenti litici per l'estrazione del caolino, poi utilizzato per produrre ceramiche e porcellane. Il giacimento si trova nell'affioramento riolitico ad est del Monte Alto. Una prima descrizione del giacimento fu effettuata nel 1910. Attualmente la concessione per il caolino si estende su una superficie di 106 ettari.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 413.
  2. ^ Applicazione del caolino di Piloni e dell'eurite dell'Elba nella composizione d'impasti per monoporosa e gres smaltato Archiviato il 29 aprile 2014 in Internet Archive., Giornata di studio sul tema "Materie prime, tecniche di analisi e sistemi di macinazione per gli impasti in gres porcellanato", Gruppo Editoriale Faenza Editrice, Sassuolo, 10 febbraio 2000.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Valentino Baldacci, I luoghi della fede. Itinerari nella Toscana del Giubileo (Regione Toscana), Firenze, 2000.
  • Terzino Tatasciore, Torniella e frazioni, Viterbo, Agnesotti Editrice, 1982.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]