Pieveottoville

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Pieveottoville
frazione
Pieveottoville – Veduta
Pieveottoville – Veduta
Piazza Cesare Battisti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Polesine Zibello
Territorio
Coordinate45°00′50.9″N 10°09′12.6″E / 45.014139°N 10.1535°E45.014139; 10.1535 (Pieveottoville)
Altitudine34 m s.l.m.
Abitanti687[2]
Altre informazioni
Cod. postale43016
Prefisso0524
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantipievani
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pieveottoville
Pieveottoville

Pieveottoville è una frazione di 687 abitanti del comune di Polesine Zibello, in provincia di Parma.[1]

La località dista 2,29 km da Zibello, sede comunale.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Posta a un'altitudine di 34 m s.l.m.,[1] Pieveottoville sorge nella bassa parmense sulla riva destra del fiume Po, immediatamente a est di Zibello.[3]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La località era conosciuta in epoca medievale come "Cogollo" o "Cogolli", da "Cocullo" o "Cucullo", derivato dal nome dell'uccello che popolava i boschi rivieraschi lungo il Po. In seguito divenne nota come Pieve Altavilla, da Plebs Altis Villarum (ossia "pieve degli alti", in riferimento ai longobardi semiliberi),[4] in francese Hauteville;[5] al termine del periodo napoleonico, il toponimo fu erroneamente tradotto in italiano Pieve Ottoville.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca romana la località era sede di un castrum.[4]

Intorno all'800 la corte regia di Cucullo fu donata alla diocesi di Cremona dall'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo Magno.[7][8] Al suo interno già nel IX secolo fu costruita una pieve dedicata a santa Maria,[9] con giurisdizione su un vasto territorio confinante con quelli della pieve di San Donnino di Borgo San Donnino, della pieve di San Genesio presso San Secondo, della pieve di Sant'Andrea di Busseto e della pieve di San Giuliano di San Giuliano Piacentino.[4]

Tra il X e l'XI secolo il vescovo di Cremona investì del feudo di Cucullo i da Bariano, di origine bergamasca, e successivamente i da Sommo.[10]

Prima del 1155 il borgo fu ricostruito leggermente più a sud, intorno alla nuova e importante plebs Altis Villarum; la località assunse quindi la denominazione di Pieve Altavilla.[9]

Nel 1331 Gregorio da Sommo fu investito ufficialmente del feudo imperiale[11] e degli altri territori sulla sponda destra del Po appartenenti alla diocesi di Cremona, compresi tra l'Arda e il Taro.[10] Tuttavia, nel 1334 il re di Boemia Giovanni I, scoprendo che Naso, figlio di Gregorio, aveva ospitato Azzo da Correggio nel castello di Altavilla, fece abbattere il maniero e assegnò il feudo ai conti Rossi.[12]

Nel 1403 il marchese Orlando Pallavicino attaccò il maniero di Altavilla, distruggendolo.[13] L'importanza del borgo declinò rapidamente negli anni seguenti, a vantaggio della vicina Zibello, cui Altavilla fu annessa.[10] Nel 1431 il duca di Milano Filippo Maria Visconti riconobbe a Rolando il Magnifico il possesso delle sue terre, comprendenti anche il feudo di Zibello con Pieve Altavilla.[14]

Nel 1441 Niccolò Piccinino convinse Filippo Maria del tradimento da parte di Orlando e si fece incaricare di conquistarne lo Stato Pallavicino; attaccato su più fronti, il Pallavicino fu costretto alla fuga e tutti i suoi feudi furono incamerati dal Duca.[15] Nel 1445 il Marchese diede prova di lealtà al Visconti, che acconsentì alla restituzione di quasi tutte le terre confiscate, a eccezione di Monticelli d'Ongina e alcuni altri feudi donati al Piccinino.[16]

Alla morte di Rolando nel 1457 il marchesato di Zibello, unitamente a metà di Solignano, fu ereditato dal figlio Giovanfrancesco.[17]

Nel 1530 il marchese Bernardino, scomunicato dal papa Clemente VII, dovette cedere il feudo a Ludovico Rangoni, ma ne nacque una lunghissima lite giudiziaria nota come Causa Parmensis Status,[18] che si concluse soltanto nel 1630; i Pallavicino tornarono così in possesso di Zibello, mentre i Rangoni mantennero il feudo di Roccabianca.[19]

L'ultimo marchese Antonio Francesco Pallavicino perse i diritti feudali su Zibello nel 1805, a causa della loro abolizione sancita da Napoleone.[20] Zibello divenne quindi capoluogo di cantone, con giurisdizione anche su Pieveottoville,[10] e con l'Unità d'Italia sede di comune autonomo.[21]

L'11 ottobre del 2015 un referendum sancì l'unione dei due comuni di Polesine Parmense e Zibello in un'unica entità denominata Polesine Zibello, che nacque ufficialmente il 1º gennaio del 2016.[22]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Collegiata di San Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Facciata della collegiata di San Giovanni Battista e della canonica
Navata della collegiata di San Giovanni Battista
Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata di San Giovanni Battista (Polesine Zibello).

Edificata nell'XI secolo per sostituire l'antica pieve di Santa Maria di Cucullo, la plebs Altis Villarum fu profondamente modificata e ampliata nel 1436, anno in cui fu sottoposta, insieme ad altre 25 chiese della zona, all'autorità della chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Busseto; eletta a sede di forania nel 1601, fu ristrutturata internamente in stile barocco nel 1683; elevata al rango di collegiata nel 1687, fu dotata di un nuovo campanile nel 1778; ristrutturata nella zona absidale nel 1859, fu arricchita l'anno seguente con la facciata neoclassica progettata da Pier Luigi Montecchini e decorata con affreschi nei decenni seguenti. Il luogo di culto conserva numerose opere di pregio, tra cui alcuni affreschi e dipinti di Giuseppe Moroni, Girolamo Magnani, Antonio Rossi, Pietro Baratta e Gaetano Signorini, il coro e la cantoria seicenteschi intagliati da Giovanni e Vincenzo Biazzi, il fonte battesimale in marmo rosso di Verona del 1583 e l'organo Serassi del 1790, [9][7] restaurato dalla ditta "Giani Casa d'Organi" nel 2023.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d La Frazione di Pieveottoville, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  2. ^ [1]
  3. ^ Zuccagni-Orlandini, p. 406.
  4. ^ a b c Parrocchia Pieveottoville, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 2 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2018).
  5. ^ Molossi, p. 412.
  6. ^ Comune di Polesine Zibello (PR), su araldicacivica.it. URL consultato il 9 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2018).
  7. ^ a b Chiesa di San Giovanni Battista "Pieveottoville, Zibello", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  8. ^ Censi, p. 5.
  9. ^ a b c Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 48.
  10. ^ a b c d Storia e Cultura, su comune.zibello.pr.it:80. URL consultato il 9 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2003).
  11. ^ Dragoni, pp. 155-156.
  12. ^ Affò, p. 284.
  13. ^ Pieveottoville, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2018).
  14. ^ Pezzana, 1842, pp. Appendice 33-34.
  15. ^ Pezzana, 1842, pp. 446-448.
  16. ^ Pezzana, 1842, pp. 498-499.
  17. ^ Pezzana, 1847, p. 157.
  18. ^ Litta, Tavola XXVI.
  19. ^ Padovani, p. 68.
  20. ^ Molossi, pp. 600-601.
  21. ^ Storia dei Comuni, su elesh.it. URL consultato il 10 marzo 2018.
  22. ^ Fusione fra Polesine e Zibello: vince il sì, in www.gazzettadiparma.it, 12 ottobre 2015. URL consultato l'8 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo quarto, Parma, Stamperia Carmignani, 1795.
  • Umberto Primo Censi, Uomini e terre della cattedrale di Parma nel Medioevo, Parma, Arte Grafica Silva, 2008.
  • Antonio Dragoni, Sulla Chiesa cremonese e sull'antica ecclesiastica disciplina universale cenni storici, Cremona, Tipografia di Giuseppe Feraboli, 1840.
  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia, Palalvicino, Torino, 1835.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Giorgia Padovani, Guido III Rangoni: gusto e committenza nella Parma farnesiana del Seicento, Firenze, Giorgia Padovani, 2012, ISBN 9788863698060.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo terzo, Parma, Ducale Tipografia, 1847.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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