Pieve di San Martino (Langhirano)

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Pieve di San Martino
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàArola (Langhirano)
Coordinate44°40′13.3″N 10°16′45.5″E / 44.670361°N 10.279306°E44.670361; 10.279306
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Martino di Tours
Diocesi Parma
Sconsacrazione1818
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneVI secolo

La pieve di San Martino, nota anche come pieve di Arola, è un luogo di culto cattolico sconsacrato dalle forme romaniche, situato in adiacenza al piccolo cimitero di Arola, frazione di Langhirano, in provincia e diocesi di Parma.; è considerata una delle più antiche chiese di tutto il Parmense.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La pieve fu edificata probabilmente già nel VI secolo.[1]

La chiesa fu forse citata per prima volta nell'Ordo Archipresbiterorum Plebium, voluto nel 1005 dal vescovo di Parma Sigifredo II, ma l'esistenza di altri luoghi di culto dedicati a san Martino di Tours nella diocesi di Parma non consente di stabilirne indiscutibilmente la corrispondenza.[1]

La più antica testimonianza certa della sua esistenza risale invece al 1094, quando la pieve fu menzionata in un atto di vendita di un terreno situato a Vigatto.[1]

Nel 1230[2] dalla chiesa dipendevano le cappelle di Sant'Andrea a Tiorre, San Michele a San Michele Tiorre, San Giorgio a Casatico, San Lorenzo a Torrechiara, San Pietro a Vidiana e San Donnino a Panocchia.[1]

Nel 1602 la pieve fu decorata con affreschi da Giovanni Maria Conti della Camera e Pier Antonio Bernabei, che raffigurarono sulla cupola la Trinità ed Evangelisti e sulla volta della navata una serie di Scene della vita di san Martino.[3]

Il 9 dicembre del 1818 un sisma di magnitudo 5.3 colpì pesantemente l'abitato di Arola,[4] causando la distruzione di gran parte dell'antica pieve. L'edificio fu parzialmente ricostruito, utilizzando parte delle strutture in pietra crollate, ma fu trasformato in deposito a servizio dell'adiacente cimitero;[1] tra il 1858 e il 1860,[5] su interessamento della duchessa reggente di Parma Luisa Maria di Borbone, fu edificata una nuova chiesa neoclassica nel centro del paese.[1]

L'ex luogo di culto, fortemente degradato, fu completamente ristrutturato verso la fine del XX secolo.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata

Della pieve originaria, sviluppata su un impianto a navata unica con ingresso a ovest e presbiterio a est, con torre campanaria e sagrestia, l'edificio odierno conserva alcune porzioni di muri esterni in pietra e altre strutture di reimpiego.[1]

Il fabbricato è suddiviso in due ambienti rettangolari affiancati, di cui quello meridionale, adiacente al cimitero, privo di copertura.[1]

La facciata principale in pietra è sostenuta da due ampie arcate a tutto sesto in conci di arenaria, separate da un pilastro centrale coronato da un semplice capitello; più in alto si apre nel mezzo una finestra quadrata, mentre sul margine destro si eleva una massiccia lesena, che tradisce l'antica presenza di un nartece, la cui impronta è ancora distinguibile sul terreno; in sommità si trova il tetto a falda unica.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, pp. 59-60.
  2. ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
  3. ^ Bernabei, Pier Antonio, su treccani.it. URL consultato il 24 febbraio 2017.
  4. ^ Sismicità del reggiano e parmense, su protezionecivile.gov.it. URL consultato il 24 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2017).
  5. ^ Chiesa di San Martino "Arola, Langhirano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 febbraio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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